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lunedì 12 novembre 2012

SCUOLE SICURE

I dati sulla sicurezza sismica delle scuole QUI

Si chiude la campagna #scuolesicure di Wired Italia, con una mappa interattiva di 50mila edifici scolastici e un database aperto a tutti. Controlla se la tua scuola è a rischio

di Guido Romeo

#scuolesicure, i dati sulla sicurezza sismica degli istituti italiani

 
“Le condizioni delle scuole italiane sono un'emergenza nazionale”: lo ha sottolineato senza giri di parole il sostituto procuratore di Torino Raffaele Guariniello in una lettera al ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo. Qui a Wired l'analisi di Guariniello purtroppo non ci ha sorpreso, ma è sicuramente un passo nella giusta direzione. Il problema sta emergendo con l'importanza che la sua vastità merita. E intanto la Provincia di Perugia (che verrà accorpata con Terni) minaccia la chiusura delle scuole in cui non sarà possibile garantire la sicurezza a causa dei tagli governativi. Con #scuolesicure ( qui tutte le tappe della nostra inchiesta) abbiamo acceso un faro su un gruppo particolare di scuole: quelle in zone a rischio sismico. Dati alla mano abbiamo mostrato che, sulle oltre 20mila scuole a rischio sismico (quasi metà delle 45mila scuole italiane), meno di una su dieci è stata verificata e solo per una frazione di queste, in Abruzzo e Lazio, sono stati pubblicati i rispettivi indici di rischio. 

I dati sulla sicurezza di queste scuole non sono numeri, ma la sintesi fredda e vera di storie umane spesso molto drammatiche come quella della scuola Francesco Jovine di San Giuliano di Puglia e di tanti comuni dell' Emilia e del resto d'Italia, dalla Sicilia al Veneto che abbiamo raccontato negli ultimi due mesi.

Quello che più ci ha stupito, e preoccupato, è quanto difficile sia conoscere le reali condizioni per i quasi nove milioni di italiani (studenti, insegnanti e personale non docente) che frequentano questi edifici ogni giorno se non si hanno gli strumenti del dott. Guariniello. Ciò è dovuto alla resistenza di molte amministrazioni locali che spesso invocano (a sproposito) la privacy, ma anche alla frammentarietà dei database del Ministero di competenza e a un' anacronistica resistenza di alcuni suoi dirigenti come abbiamo raccontato.

Come risposta a quella che inizialmente abbiamo chaimato la mappa dell'ignoranza sulle condizioni delle nostre scuole, abbiamo perciò cercato di disegnare l'Italia delle #scuolesicure al meglio delle nostre possibilità. Il risultato sono due oggetti che speriamo siano utili a tutti:

1) una nuova mappa interattiva con oltre 50mila edifici (ogni scuola può avere più di un edificio) che è una risorsa unica in Italia e speriamo diventerà parte di un lavoro più ampio e non solo nostro per migliorare le nostre scuole. Ogni segnalazione per migliorarla è benvenuta, basta scrivere a:  school@wired.com;

2) Un database su quali scuole siano state verificate e i relativi costi. Lo rilasciamo come open data, scaricabile qui. Contiene i dati che abbiamo raccolto dalle Regioni italiane ed è liberamente riutilizzabile purché venga citato il progetto #scuolesicure di Wired ( licenza Creative Commons BY-SA 3.0).

Molti sono i complimenti arrivati in redazione da parte dei lettori, degli insegnanti e degli stessi esperti dai quali è arrivata spesso tanta collaborazione, ma la ricerca di #scuolesicure è stata possibile soprattutto grazie al lavoro di alcuni colleghi motivatissimi:  Elisabetta Tola (che ha lanciato l'idea e conquistato sul campo una specializzazione in sismologia), Isabella Buono e Denis Rizzoli (che hanno ripulito dati e inseguito amministratori locali ed esperti), Massimiliano Mauro (senza il quale la nostra mappa non avrebbe mai visto la luce).

Dobbiamo inoltre ringraziare per la collaborazione tecnica tutto il gruppo di GlobaLeaks, Maurizio Napolitano della Fondazione Bruno Kessler di Trento, Simone Cortesi di Open Street Map, Fabio Dellutri e Ilaria Dalmasso di Voglioilruolo che hanno sviluppato la versione finale della mappa grazie alla loro piattaforma Trovascuola.
 
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