Elenco blog personale

lunedì 29 luglio 2013

SENZA VERGOGNA...

Paolo Cirino Pomicino nominato Vice Presidente di Autostrade Meridionali

L’inossidabile rappresentante della prima Repubblica, Paolo Cirino Pomicino, continua per la sua strada e dopo due anni a capo della spa del gruppo Atlantia – e dopo aver ottenuto incrementi di pedaggio a partire dal 2013 – viene 16-paolo-cirino-pomicino-ansa_352-288nominato Vicepresidente di Autostrade Meridionali, nonostante sia stato condannato ad un anno e otto mesi di reclusione per finanziamento illecito ai partiti e a 2 mesi (patteggiati) per la questione dei fondi neri Eni. Mentre a livello politico un candidato con gli stessi procedimenti giudiziari di Pomicino non potrebbe ricoprire incarichi istituzionali, da consigliere municipale a parlamentare, quest’ultimo può ricoprire, grazie ad una riabilitazione ottenuta nel 2011, incarichi in società pubbliche, da buon vecchio democristiano.
Nonostante sotto la sua guida ci fossero stati grandi rincari per finanziare sempre le stesse opere per un totale di 67 milioni di euro , Pomicino continua ad andare avanti. L’autostrada da lui gestita in passato registrava poco meno di 270.000 attraversamenti al giorno, ma grazie all’aiuto del ministero – sempre d’accordo - è riuscito ad aumentare gli introiti della spa a 72 milioni per la gestione di 350 dipendenti e il mantenimento di 65 telecamere.
Sperando in una gestione diversa e trasparente rispetto alla società per azioni del gruppo Altantia, pubblichiamo le dichiarazione del 2011 dei Verdi e dei consumatori che, chiedendo maggiori informazioni rispetto gli eccessivi aumenti, organizzarono diverse manifestazioni:
Per l’ennesima volta ci opporremo a questi scandalosi aumenti rivolgendoci all’Unione europea allo scopo di segnalare la drammatica privazione del diritto alla mobilità per i cittadini napoletani e campani stretti tra il collasso del trasporto pubblico, il costo stellare della benzina e i pedaggi salatissimi e ingiustificati
A causa delle storie precedenti legate al suo nome , non si prospetta una buona vicepresidenza per l’ex Ministro dei Governi Andreotti.

FONTE: http://www.wilditaly.net/paolo-cirino-pomicino-nominato-vice-presidente-di-autostrade-meridionali-16087/

venerdì 26 luglio 2013

NINI FEZZA - CINEREPORTER

  • un piccolo ospedale alla frontiera con la Turchia... Bab Al Hawa.... feriti gravi arrivano in continuazione....

    a small hospital on the border with Turkey ... Bab Al Hawa .... serious injuries keep coming ....



    Bambini siriani...segnati nel corpo e nell'anima...
    Syrian children ... scored in the body and soul ...

  • sono solo bambini...

    they are just children....


  • I bambini di Damasco...
    Children of Damascus...


  • Una storia non esiste se non viene raccontata....Buona notte...
    A story doesn't exist unless it is told....Goog night..


  • Good morning from Homs...Khaled Ibn Al-Waleed Mosque....
     ·

KEIN PFUSCH...ASPETTANDO LA TROIKA

25 luglio 2013

Aspettando la Trojka.

Dopo lo sfogo sulla storia della donna e della bambina consegnate al boia, alcuni mi hanno scritto chiedendomi secondo me questo governo quanto durera' e che cosa potra' fare. La verita', ed e' amara, e' che avete ormai perso tutte le uscite e ormai siete in una situazione che definirei "Aspettando la Trojka". Proprio loro, quelli che arrivano , come in Grecia, e dicono "adesso non avete piu' risorse, dipendete dai nostri prestiti per andare avanti. Dunque, se volete la prima tranche, prima approvate queste leggi, poi licenziate tot dipendenti statali, poi abbassate gli stipendi agli statali e le pensioni di cosi' e cosa': altrimenti vi lasciamo affondare" nelle conseguenze dei VOSTRI errori. 


La situazione ha preso ormai la china greca. Le aziende italiane si vendono agli stranieri perche' sanno che e' l'unica ancora di salvezza; aggrapparsi a qualcuno che sembra piu' robusto. Il Made in Italy ormai non sta fuggendo da tasse o balzelli, sta fuggendo da un disastro che si avvicina. Il debito ha sforato il 130% , il PIL e' in crollo , e quel che e' peggio e' che il rapporto debito/pil si e' alzato per un crollo del PIL, e i consumi anche. Il credito e' fermo e l'industria scappa o si "globalizza", altro modo per dire che scappa. E il disastro immobiliare e' ormai scoppiato. Il sistema pensionistico e' al collasso.

Di fatto, ormai e' tardi. Le poche eroiche imprese che ancora stanno a galla presto saranno troppo poche e non abbastanza forti per sostenere tutto.



Voi dite: e il governo non lo sa?

Certo che lo sa! Guardate come si stanno comportando: un esercito in ritirata. Stanno rubando a man bassa , distribuendo favori a nipoti, per avere i forzieri pieni quando la festa finira'. Hanno appena varato un "DL del fare" che contiene di fatto solo ruberie e favori.Ricordate i 40 miliardi di debito fatti per poter liquidare le aziende fornitrici della PA? Beh, sinora hanno erogato si e no due miliardi. Il resto lo ha la CDP, di cui ho gia' parlato, gestita dalle banche che necessitavano di un salvataggio. Solo il 4% di quei soldi e' andato alle aziende.  Cosa hanno fatto? Hanno indebitato la nazione per arricchire di liquidi i soci di CDP.



Ruberie, ruberie, e ancora ruberie. Il governo sa benissimo che tra l'autunno 2013 e l'inverno 2014 saranno costretti a chiedere aiuto. Lo sa Draghi e lo sanno alla BCE, ove stanno ripetendo da settimane che possono comprare titoli di paesi e che possono prestare soldi. Lo sanno all' FMI dove si stanno preparando i conti del disastro. Non e' un caso se Letta abbia avvisato dicendo "chi porta i soldi all'estero sappia che il clima e' cambiato".



Allora, caro Letta, l'Italia e' dentro Schengen o no? E' o no legale muovere soldi dentro Schengen? E che cosa c'e' di male se un cittadino deposita i suoi soldi, che so io, in un conto online in Francia, o Germania o altrove? Nulla. E' legale, e se e' legale si puo' fare. O forse la verita' e' che contavate di mettere le mani su quei soldi?



Si illude chi pensa che questo governo fara' riforme o che provera' a cambiare qualcosa. Le cavallette sanno che hanno ancora poco tempo per mangiare, sia perche' il cibo finira', sia perche' sta per arrivare la Trojka.
Quando arriva la Trojka? E' difficile stimare il momento con esattezza, ma occorrono diverse cose:
  1. Debito completamente declassato e molto superiore al PIL.
  2. Industria a picco.
  3. Esportazioni solo verso paesi rappresentati dalla Trojka. (USA+FR(FMI) + UE)
  4. PIL in calo.
  5. Entrate fiscali a picco.
Ormai solo il punto 2 ancora resiste, ma a giudicare dal ritmo di chiusure e (s)vendite a stranieri, e' questione di mesi. Quando dissi che nel 2013 avreste perso dal 60 al 70% del manufatturiero i soliti saccenti mi risero in faccia. Ora, cosa mi raccontate?


La situazione attualmente non e' rimediabile. Presto occorrera' un piano di ristrutturazione del debito, ma la cosa non funzionera' come si illude Grillo. Un piano di ristrutturazione e' ESATTAMENTE quel che e' successo in Grecia. I creditori dei greci hanno semplicemente detto "ehi, io accetto che il mio debito da 100 diventi 30. Ma chi mi dice che tu paghi quel 30? Allora, se non vuoi l'insolvenza secca , con tutto cio' che ne deriva(1), queste sono le mie condizioni".



Indubbiamente Grillo sara' felice tra qualche mese, quando si cominciera' a parlare di Ristrutturazione, e scoprira' che una ristrutturazione e' una trattativa ove chi detiene il debito pone delle condizioni. Nella sua ignoranza Grillo non ha capito che se la Grecia non puo' fare nulla per reagire ai diktat della trojka e' perche' nella situazione economica greca, la Trojka e' sempre meglio di ogni altra alternativa. Perche'? Perche' la trojka interviene solo quando una nazione e' in queste condizioni, non un secondo prima.



La  Trojka non e' qualcosa che ti assale quando sei forte e hai ancora delle carte da giocarti. Essa entra in gioco solo quando non hai piu' assi nella manica, quando non hai alternative, quando ogni altra cosa e' peggiore delle richieste. In quel momento, quando uno stato non riesce piu' a rinnovare il debito ma ha BISOGNO dell'export e specialmente dell' IMPORT (l'Italia ha un import di 500 MLD, il 35% del PIL.Senza quello si bloccano le esportazioni ed il paese), allora non ha scelta.



Immaginare come agira' non e' semplice, visto il volume del debito.



Se l' Italia avra' bisogno, diciamo , di 3/400 miliardi per anno, solo per rinnovare il debito, quel che puo' fare e' alzare le tasse di altri 3/400 miliardi l'anno, o fornire servizi per 3/400 miliardi all'anno (di fatto, fine degli appalti e dello stipendio ai dipendenti pubblici e delle pensioni) o chiedere a nazioni che detengono debito per quella cifra di decurtarlo, o vende proprieta' pubbliche per fare liquidi. In genere, si trova un compromesso fra tutte e tre le strade.


Si fa, quindi:
  1. Si vendono le proprieta' dello stato gettandole sul mercato, previo accordo di protezione (gli amici te le comprano ad un prezzo "generoso" prima che qualcuno te le compri a due soldi)
  2. Si abbassano drasticamente stipendi dei dipendenti pubblici e pensioni.
  3. Si sospende quasi tutta la spesa pubblica, tranne difesa e ordine pubblico, o poco piu'.
  4. Si tassano gli immobili ed ogni cosa che non possa fuggire dal paese. (compresi i titoli di studio, come in Grecia: 3000 euro/anno, o perdete la laurea!)
  5. Si eseguono una serie di "riforme dell'economia" chieste in genere da FMI, di tipo ultraliberista.
  6. In cambio di questo, i creditori accettano un trimming del debito.
  7.  
Il problema non sta tanto nell'entita' del provvedimento in se', ma nel NUMERO di provvedimenti in se'. Con un debito a 2000 miliardi e un PIL di 1500- , in calo, servono almeno 7-8 GROSSE manovre di questo genere, tra raccolta del debito da un mercato terrorizzato , valorizzazione, trimming, e relative condizioni dettate dalla Trojka.

Come se non bastasse le banche italiane detengono molto di quel debito, per cui paradossalmente lavoreranno CONTRO il paese nel tentativo di fare meno trimming possibile. Porranno, cioe', condizioni tremende. In alternativa fallirebbero a loro volta, e si dovra' ANCHE discutere di un salvataggio delle loro banche.



Con 7-8 grosse manovre da 100-200 MLD, per una durata complessiva di 4-5 anni, probabilmente il trimming del debito otterra' qualche effetto. Sempre che si trovi un governo in grado di non fare altri danni, si intende. Con 7-8 di queste manovre, beh, l'effetto Grecia si verifichera' presto. Dire che l' Italia non e' coem la grecia e' come dire che abbiamo gettato agli squali un maiale molto piu' grasso. Ok, ci metteranno di piu'. 


Ok, ci vorranno squali piu' grossi. E allora?


Che cosa sta facendo il governo? Sta spolpando tutto il possibile. Vi basti osservare i grafici delle aziende pubbliche negli ultimi mesi. Prendiamo per esempio ENI, la piu' famosa ed "in salute". Ecco il grafico degli ultimi 6 mesi, il primo semestre vero di questo "governo" che avete.



Cosa dice questo grafico?



Ogni cosa oggi sta venendo spolpata. L'immagine e' quella di una classe politica che sa di non avere molto tempo. Sa che presto non ci saranno DAVVERO piu' soldi, e sanno che presto persino loro saranno sotto osservazione e faticheranno. Cosi', si stanno mettendo al sicuro un gruzzoletto per i tempi futuri. Potete andare su QUALSIASI azienda pubblica italiana e vedere fenomeni analoghi. 
Parlare di politica o chiedersi se per caso sia possibile fare qualcosa ormai e' attivita' tardiva. Il problema non e' "SE", il problema e' "QUANDO". Oltre la china del 130%, il destino e' segnato. O davvero credete che il "decreto del Fare" vi dara' il +4% che vi serve?.



Alcuni mi dicono che vogliono imparare il tedesco per fuggire. Ma l'italia non e' la Grecia, appunto. Non ci sara' posto per tutti, e comunque l'onda del botto si sentira' anche nelle economie robuste. Non e' affatto scontato che vi prendano. Se venite qui e non avete specializzazioni dovrete combattere con gente che gia' ha un sussidio e che potra' COMUNQUE offrirsi ad un prezzo minore. Se siete specializzati, un momento "when the shit hits the fan" non e' il momento in cui vi vedranno di buon occhio. 


Ripeto: non so quando. Ma ormai l' Italia ha superato vastamente il punto di non ritorno. E' vero che ci sono ancora industrie validissime, ma non ce n'e' UNA che non stia cercando di vendersi ad un partner straniero. Le recenti acquisizioni ne sono una prova. Non puo' farci niente Grillo, che invoca la "Ristrutturazione" come la medicina, contro un male che si chiama "Ristrutturazione". Grillo che grida alla ristrutturazione oggi e' come uno che in piena influenza invochi naso chiuso e febbre. Ehi, bello, non hai capito che "Ristrutturazione" e' proprio la cosa che dovresti temere, perche' OGNI ristrutturazione implica delle condizioni poste dai creditori? Fatti un giro in Grecia, e vedi cosa significa. E quindi, vuoi finire come la Grecia per non finire come la Grecia?



Non riesco a prevedere quanto duro sara' il botto. Non so nemmeno prevedere quanto impattera' sul resto d'Europa o del mondo. "Catalanamente parlando" osso dire che sara' meglio trovarsi su una barca robusta piuttosto che su una barca meno robusta, ma se dovessi dirvi che e' certo che le barche robuste si salveranno mentirei. Hanno piu' chances, ma non e' detto. Di certo c'e' che affonderanno le meno robuste.


So che Schauble e' a zonzo a discutere con Schulz e altri, ma non si sa di che cosa discutano di preciso. Per ora l'opinione pubblica e' distratta dalla storia delle spie e della privacy, ma non durera' molto. Tra tre mesi ci sara' la decisione della corte costituzionale tedesca , la quale normalmente e' filogovernativa, e comunque estremamente conservatrice, perche' la prima novantina di articoli della costituzione tedesca NON puo' essere cambiata, e finisce con un articolo che legalizza la rivolta ARMATA contro chi voglia farlo.



Non e' possibile per ora dire cosa decidera' la corte sui fondi salvastati e salvabanche, et similia, ma se dovesse legiferare per un limite di budget e per il non-coinvolgimento della BCE come macchina stampa soldi, da quel momento ogni momento e' buono.



Potete anche smetterla di parlare di politica italiana, in campo economico, dal momento che la situazione italiana oggi e' "Aspettando la Trojka".
Uriel
(1) Per i greci significava restare nell'euro senza avere un euro in casa, o tornare alla Dracma, che non avrebbe accettato nessuno in pagamento, per via delle premesse di svalutazione. Nessuno si fa pagare in una valuta che nasce per venire svalutata, il mondo non e' fesso.

lunedì 22 luglio 2013

ALBERTO CAPECE MINUTOLO

Imu: cornuti e mazziati

africanograndicornaMi chiedo quando ci stancheremo di essere presi per i fondelli, di questo spettacolo burlesque della compagnia di politicanti senza politica. Ricordate due anni fa quando arrivarono i professorini da salotto e club privè della finanza? Subito si parlò di patrimoniale, tanto per far vedere che dopo tutto avevano una testa, un cuore, ma alla fine il portafoglio prevalse e decisero che che no, non si potevano colpire i ricchi perché sennò portavano via i soldi  (è un argomento che se non ricordo male, fu tirato fuori per la prima volta nel 1875 da Visconti Venosta) e perciò venne resuscitata l’Ici sotto il nome di Imu, ossia una patrimonialina spalmata un po’ su tutti.
Paga che ti ripaga le rate della nuova tassa, si arriva alla campagna elettorale nella quale un Berlusconi con la bombola d’ossigeno gentilmente fornita da Napolitano e dal Pd, fa campagna contro la tassa ingiusta che aveva però votato poco tempo prima. Silvio perde, ma diviene egualmente tutore del governo e da lì impone che l’Imu venga tolta. A lui non interessa affatto che diminuiscano le tasse,  in otto anni dei suoi governi non è mai accaduto, ma solo di poter dire al suo elettorato in astinenza da malgoverno, che lui era riuscito a togliere l’odiato balzello.
Così Letta rinvia, ovviamente per il bene del Paese,  in attesa di trovare una soluzione che salvi il gettito e la faccia. Pensa che ti ripensa, mentre il debito pubblico aumenta a ritmi record, mai attinti dal lontano 1996, questi signori fanno una bella pensata: ristrutturiamo l’ Imu, ma mettiamo una bella tassa che debbano pagare tutti, proprietari e inquilini, facciamo finta che si tratti di qualcosa che ha a che vedere con i servizi che naturalmente non ci sono, ma diamo anche a chi vive in affitto la soddisfazione di sentirsi un po’ proprietario. Che sublime e penetrante senso di giustizia
Insomma dalla patrimoniale che dovevano pagare i ricchi per partecipare al salvataggio del Paese siamo arrivati alla determinazione che saranno i più poveri a pagare per la proprietà che non hanno in modo da tappare i buchi che si sono aperti con le larghe intese, compresi quelli a cui verrà apparentemente tolta la tassa sulla prima casa. Questa bella trovata è naturalmente scaturita dal Pd, il partito di centro sinistra allo specchio. Ma non crediate, bastonare chi sta peggio è solo una strategia per evitare che Bruxelles e la Bce ci impongano di bastonare chi sta peggio. Ampia possibilità di scelta.

ALBERTO CAPECE MINUTOLO

Manuale per l’esame di italianità

italianitàRiteniamo di fare cosa gradita agli extracomunitari che vogliano ottenere la cittadinanza italiana fornendo un piccolo compendio sui personaggi della nostra politica, la cui natura può facilmente sfuggire a uno straniero, visto che sfugge agli stessi italiani. Dopo la vicenda del ganese respinto all’esame per non aver saputo dire nulla sul Pdl, Berlusconi, Ciampi, Di Pietro, Monti e Casini è ancora più opportuno rendere disponibile il materiale di base.
Ci è parso più efficace fornire al posto di un testo astratto, la simulazione di  un esame in cui all’extracomunitario vengano poste delle domande la cui successione è influenzata anche dalle risposte. Così all’esaminando sarà più facile orientarsi.
LESSON ONE
D. Mi dica cosa significa Pdl
R. E’ la contrazione ( se userete questa parola farete una buona impressione sulla commissione e costringerete la Santanchè a fornirsi di vocabolario) di “predellino”.
D. Davvero? Ci spieghi….
R. Deriva dal fatto che il partito è stato fondato sul predellino di una Audi., che in seguito è diventato un inginocchiatoio. Ora i vescovi italiani vorrebbero trasportare l’auto di una cappella laterale del duomo di Milano e adibirla al culto.
D. Ci dica qualcosa del fondatore del Pdl
R. E’ Silvio Berlusconi, un noto evasore fiscale.
D. Tutto qui?
R. No, ha anche corrotto giudici e fornicato con minorenni.
D. Bene vedo che è informato. Ci parli allora di Casini
R. E’ un rappresentante del centro quando lo guarda uno strabico.
D. E poi…?
R. Non saprei…  ho letto però che è un dipendente del suocero, un certo Caltagirone.
D. Si… e di Monti che mi sa dire? 
R. C’è qualcosa da dire?
D. Ma certo… non sa che si è presentato alle elezioni con lo pseudonimo di professor Cock, per sottolineare l’anglofilia? 
R. Ah .. si certo, ma mi ero sbagliato, pensavo che quello fosse Napolitano
D. E’ un errore abbastanza grave, il presidente della Repubblica è senatore a vita da un secolo e non è mai stato professore. Potrebbe al massimo chiamarsi dottor Cock.
R. Capisco, ma sempre Cock…
D. Si,  sempre naturalmente. Vediamo un po’ quali altri partiti ricorda oltre al Pdl? 
R. Il Pd… mi pare
D. Bene, cosa sa del Pd? 
R. E’ il partito di centro sinistra….
D. E questo cosa vuol dire?
R. Che i posti a destra erano già occupati perché gli altri andavano con l’Audi?
D. Si, vedo che lei è molto preparato… mi dica qualcosa del premier Letta
R. Qualcosa … questo è molto difficile… forse era l’autista dell’audi del predellino?
D. Ahi… lui è il nipote dell’autista. Ma è solo un particolare senza molta importanza. Ancora un’ultima domanda. Perché vuole la cittadinanza italiana?
R. Perché la mia vita è proprio sfigata.
Promosso!

domenica 14 luglio 2013

KAZAKISTAN...era l'anno 2006...

giovedì, novembre 16, 2006

Massimo D'Alema in Kazakistan

Il ministro degli Esteri italiano Massimo D'Alema (nella foto) è stato nella giornata di ieri in visita ad Astana, in Kazakistan, dove ha concluso un importante accordo commerciale per la fornitura al nostro paese di petrolio kazako. L'appuntamento nello Stato centro-asiatico, inserito a margine del viaggio in Afghanistan, è servito per confermare il ruolo del Kazakistan per la stabilità geopolitica dell'intera area, e dell'Afghanistan in particolare. In più, il ministro ha consolidato i rapporti economici tra i due paesei. Già da tempo Stati Uniti e Gran Bretagna monopolizzano gli investimenti esteri in Kazakistan: adesso si aggiunge anche l'Italia che intende rafforzare la propria presenza soprattutto con investimenti nello strategico settore dell'estrazione petrolifera. In precedenza, richiesto di un giudizio sul film Borat del comico inglese Sacha Baron Cohen, il ministro D'Alema si è augurato che la pellicola possa vincere l'oscar per il miglior film contro il pregiudizio anti-ebraico.

mercoledì 10 luglio 2013

Libero Pensiero: la casa degli italiani esuli in patria: Il governo creativo lancia "la cabina di regia". M...

Libero Pensiero: la casa degli italiani esuli in patria: Il governo creativo lancia "la cabina di regia". M...: di Sergio Di Cori Modigliani   Un paese sfranto. Penso che questo sia l’aggettivo più adeguato per indicare lo stato reale del se...

IL SOGNO INFRANTO


flashback10

Soggetto del documentario video su Ezra Pound

di Leopoldo Antinozzi

Come giustificare un altro documentario su Pound? La domanda è legittima benché ancor più legittimo mi appare rispondere semplicemente: perché no?
Tra gli autori contemporanei, Ezra Pound non è certo il più conosciuto; anzi, si può ben dire esattamente il contrario. Già lo spirito progressivo dei tempi, quindi l’evoluzione continua della prospettiva storica, impone di rivisitare, con il mezzo letterario e audiovisivo, un comune autore di fama più e più volte; tanto più è valida questa esigenza se parliamo di un autore come Pound, probabilmente una delle intelligenze del ‘900 più scomode al potere; il quale potere, da quando lo ha dichiarato “insano di mente”, per evitare di affrontare pubblicamente i suoi argomenti nel contesto di un giusto processo, ha fatto di tutto per deviare l‘interesse pubblico dal vero messaggio poundiano.
Fino ad anni recenti, nel migliore dei casi, almeno la metà del tempo dedicato a parlare di Pound in televisione è stato speso contribuendo a nutrire la polemica del suo presunto fascismo e antisemitismo. Ogni volta che si parla di Pound, si alza un gran polverone che alla fine impedisce di avvicinarci almeno un poco al cuore delle sue idee. Non è difficile immaginare che dietro il polverone ideologico c’è stata, sia la precisa intenzione di alcuni a sottrarre il più possibile tempo e spazio, se non all’approfondimento, quanto meno alla conoscenza di Pound, sia l’accettazione opportunistica di altri a seguire il ragionamento “istituzionale“, affinché fosse chiaro che lo stesso potere che ha schiacciato Pound è lo stesso potere che ancora oggi compra la testa dei pochi intellettuali visibili sui media e che fa tenere la bocca chiusa ai molti che devono comunque campare.
Dunque perché parlare di Pound? Semplicemente perché ce n’è ancora bisogno.
E qual’è la novità? Parlare di Pound il più onestamente possibile.
Le condizioni in cui nasce l’idea di questo documentario sono infatti molto oneste e sincere, volendo perseguire semplicemente lo scopo, direi quasi l’intento didascalico, di comunicare il poeta, di far conoscere l’intellettuale, di esporre l’uomo Pound al pubblico televisivo, nello spazio concesso da Rai Educational.
Come ogni opera corretta di comunicazione, la vita di Pound sarà inserita e discussa all’interno del contesto storico in cui visse il personaggio, e le polemiche ideologiche stesse che hanno trascinato la parte finale della sua esistenza saranno restituite al loro stesso valore storico contestuale, cioè all’essere portavoci di questo potere che, sebbene in decadenza, ancora sussiste tutt‘oggi.
Dunque questa è la seconda novità: il documentario intende porsi fuori dagli schemi ideologici ordinari, che hanno condizionato l‘intero ‘900. Cerchiamo di parlare di Pound nell’ottica di quella “New Age” per cui già ai primi del secolo Pound lavorava attivamente. La Nuova Era si mostrava, allora, ancora troppo precoce; ma essa intendeva chiaramente costruire quella libertà sociale sottratta dal grande potere della finanza internazionale, che solo adesso, all’alba del III millennio, iniziamo a stento a vedere, sebbene ancora con mille dubbi e difficoltà.
Se mi si accetta, dunque, per fiducia, l’onesta di fondo iniziale, già solo riuscire a restituire Pound al suo mondo americano, al contesto di quel suo patriottismo mitico e libertario che,
nonostante tutto, non lo ha mai abbandonato; già questo rappresenterebbe un grosso servizio a Pound. Se poi riusciamo, nel limitato spazio che ci sarà concesso e attraverso una cura particolare della forma e dello stile, a comunicare anche l’emozione del senso tragico del suo destino, condannato a subire dai medesimi poteri forti, lo stesso tradimento subito a suo tempo dalla Costituzione Americana originaria, allora, credo, avremmo raggiunto un risultato notevole che può soddisfare tutti noi, amanti di Pound.
In realtà il progetto del documentario ha l’ambizione di raggiungere ulteriori obiettivi oltre a quelli brevemente delineati sopra. Esso intende infatti:
  • far ascoltare un’accurata selezione dei versi di Pound, scelti tra i più belli e significativi, che accompagnano l‘arco di tutto il documentario;
  • informare del rapporto di collaborazione tra Vittorugo Contino e Pound durante i suoi ultimi sette anni di vita;
  • presentare il “Corpus Pound“ curato da Contino stesso, da cui parte l‘occasione del presente documentario;
  • mettere in scena gli splendidi ritratti di Pound eseguiti dal fotografo, nonché mostrare le personali espressioni di ammirazione e stima che lega quest’ultimo al grande poeta, conosciuto all’epoca del suo emblematico e, fin troppo eloquente, silenzio;
  • scendere un po’ più nel dettaglio delle teorie sociali ed economiche di Pound attraverso la testimonianza di Domenico De Simone, un allievo italiano attuale di Silvio Gesell, l’economista eterodosso che tanto influì, fra gli altri, sulle riflessioni del poeta.
  • rendere iconograficamente significativo la portata del lavoro linguistico di Pound, attraverso la rappresentazione della sua scrittura cosmopolita, dove la grafia cinese rendeva tanto peculiare la sua apertura mentale, fino ad arrivare ad assorbire la pregnanza semantica degli ideogrammi orientali;
  • correlarsi con la tematica classica del rapporto “Intellettuali-Potere”, attraverso l’esempio storico del tentativo di Pier Paolo Pasolini di comunicare con il suo amiconemico Ezra Pound, di cui disponiamo un estratto filmato dell‘incontro. Sul tema, in ogni caso, non possiamo che prendere la posizione tradotta dagli stessi destini dei due intellettuali; destini diversi, ma associati dalla comune sconfitta che ben delinea le reali condizioni del rapporto tra gli intellettuali e il potere;
  • oltre al poeta, vorremmo proporre e lanciare verso il futuro l’immagine di un Pound, “Cantore” e “Profeta“.
  • Cantore, perché la sua fu una poesia di canti. Il cantore dell’”homo economicus“, che seguiva nel XX secolo, le tradizioni antiche e le strade medievali, già percorse da altri illustri cantori della letteratura.
  • Profeta, perché, sarà il futuro stesso a dircelo, a noi basta già osservare il peso che ha assunto l’economia monetaria dei tempi d’oggi, come anche il ruolo centrale della Cina prossima ventura.
Per concludere e rispondere definitivamente alla domanda iniziale, “Perché parlare di Pound?“, è il caso di precisare che non si tratta di rivelare particolari segreti ed aspetti inediti della vita di Pound. Né l’intenzione è quella di suscitare clamore e attenzione su un altro caso di “Gulag democratico”, se mai ne avessimo ancora bisogno. L’intento del documentario è, molto più modestamente, quello di far emergere di Pound ciò che si è sempre saputo, ma che non si è mai voluto dire chiaramente. Si tratta, in realtà, di un progetto ambizioso, che conta soprattutto sulla particolare qualità del pastisse audiovisivo, per condensare organicamente e comunicare efficacemente tutte ciò che abbiamo voluto indicare in questo soggetto, il quale conterà, comunque, sulla viva presenza di alcune testimonianze personali emblematiche nella vita e il pensiero di Pound:
  • Vittorugo Contino
  • Giano Accame
  • Caterina Ricciardi
  • Piero Sanavio
  • Domenico De Simone
Il documentario intende, dunque, toccare e, laddove necessario, sottolineare i punti salienti sopra indicati, per rimandare lo spettatore che vuole approfondire, alla versione del lavoro in DVD, dove il documentario sarà presentato accompagnato alle interviste integrali di tutti gli intervenuti ed al materiale fotografico di Contino.