ITALIANISCOSTUMATI IN RIFERIMENTO AI POLITICI CHE HANNO PORTATO IL PAESE A UN DEBITO PUBBLICO FUORI CONTROLLO... un paese che sta' nelle graduatorie che non ci fanno onore...un blog caotico e senza nessuna pretesa...
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domenica 29 gennaio 2012
ITALIA - I PENSIONATI CHE NON SI CHIAMANO GIULIANO AMATO
Giuliano Amato ha precisato in TV alla 7 intervistato da boccuccia di rose,
che è stato massacrato dalla opinione pubblica, per essere stato sputtanato da Mario Giordano nel suo libro SANGUISUGHE - Pensioni d'oro Amato, 31.000 euro al mese. Giuliano Amato ha precisato che sono cifre lorde, al netto lui percepisce solo la meta'. Be la faccenda cambia? 12 13 mila euro al mese di pensione sono forse poche?
Si vede sempre piu' gente con i sondini al naso, ho pensato avranno problemi di respirazione, problemi ai polmoni, non respirano, hanno bisogno di ossigeno...che pena e tenerezza mi fanno. Ma l'altra mattina ti vedo una bella signora elegante, facevo la fila alla cassa di un grosso supermercato,e aveva sto tubicino al naso, le ho detto: passi signora io posso aspettare, la signora ringrazia passa e paga la sua spesa, poi ci siamo rincontrare nell'ascensore per risalire in strada, la signora ha esclamato: cosa tocca fare per dimagrire! allora incuriosita ho chiesto quale malattia l'affligesse, la bella signora prosperosa mi ha detto che non aveva nessuna malattia era sana come un pesce e il tubicino infilato nel naso serviva per farla dimagrire. Sono rimasta di stucco, la pensavo malata e invece... la signora si chiamava Anna, funzionaria pubblica, ha confessato tra le lacrime che mangiava troppo si sentiva goffa e voleva dimagrire...la dieta del sondino gliel'aveva consigliata un dietologo.Non capitera' mai a tutti quei pensionati che non si chiamano GIULIANO AMATO che percepiscono 500 euro al mese, pensioni di lavoro naturalmente privato, nel pubblico impiego non si è mai rischiato di perdere il lavoro, neanche accusati di furto o di stupro o di qualsiasi altra malefatta.
A questi pensionati la RAI TV in questi giorni manda in onda uno spot minaccioso. PAGARE IL CANONE E' UN OBBLIGO OLTRE CHE UN DOVERE DI ONESTI CITTADINI...BLA BLA BLA capito? un obbligo morale miei cari vecchietti, sulle vostre spalle voi dovete sopportare il peso mastodontico di una Rai con migliaia di dipendenti pubblici,che in parte non fanno un emerito ca.xxo, anzi ricordiamoci di quanta gente viene pagata e messa in cantina e ogni tanto riesumata.
Rassegnatevi vecchietti chiunque governi, Prodi Berlusconi o Monti, sempre dovete pagare, ma si dai... in fin dei conti pagando e vivendo quasi in miseria non rischierete di ingrassare e dover poi mettere il sondino!
BAU BAU
sabato 28 gennaio 2012
Molto divertente leggere notizie sui settimanli o sui giornali. L'Espresso denuncia che Martone fu raccomandato dal padre a Dell'Utri per entrare a fare politica...Gad Lerner dice che Bocca lo ha raccomandato per entrare all'Espresso...veramente divertente leggere certe notizie! come dire che non si conosce piu' la parola VERGOGNA! oppure cose' la DECENZA!
MARTONE: VOI SIETE SFIGATI IO NO...(...)
Martone, l'incontro con Dell'Utridi Gianluca Di Feo
L'amico del padre dell'attuale viceministro (quello degli 'sfigati') andò dal potente senatore del Pdl per far sistemare il giovane. Lo ha detto, a verbale, Arcangelo Martino, imprenditore al centro dell'inchiesta sulla P3
(27 gennaio 2012) «Mi sono ricordato che Martone sosteneva che attraverso il partito voleva dare una risposta lavorativa al figlio». Arcangelo Martino ha uno stile spiccio, spesso approssimativo. Del figlio di Martone dice che «fa il commercialista, una cosa del genere».
L'imprenditore è considerato uno dei pilastri della P3, la cricca che interveniva per pilotare le cause in Cassazione e in molti tribunali. Ma durante l'interrogatorio in carcere davanti ai pm romani ricostruisce in modo netto il principale interesse di Antonio Martone, all'epoca potente avvocato generale della Cassazione: sistemare il figlio, ossia Michel il giovane enfant prodige del governo Monti, pronto ad attaccare gli studenti fuori corso e le lauree tardive.
Il suo curriculum di professore ordinario a soli 29 anni era anche - stando ai verbali - nelle mani degli uomini della P3. Martino dichiara che assieme a Pasqualino Lombardi, l'altro protagonista dell'inchiesta P3, si sarebbero presentati a Marcello Dell'Utri chiedendo di intervenire in favore del ragazzo. Sarebbe stato Lombardi a sollecitare la raccomandazione, accompagnata dalla lista dei meriti accademici del giovane al senatore del Pdl. Ottenendo una risposta vaga: «Va be' vediamo».
Tanta premura per il rampollo non nasceva da una solidarietà amicale. L'interesse della P3 era chiaro: volevano che il padre intervenisse per sistemare la causa sul Lodo Mondadori, ossia il processo contro l'azienda di Silvio Berlusconi a cui era contestata un'evasione fiscale da circa 300 milioni, e sollecitasse un voto positivo della Consulta sul Lodo Alfano che garantiva l'immunità al premier. Due questioni strategiche per il Cavaliere che Pasqualino Lombardi e i suoi sodali volevano mettere a posto grazie all'aiuto di Martone, come spiegano ai magistrati.
Antonio Martone ha dichiarato di non avere mai chiesto raccomandazioni per il figlio. L'uomo ha lasciato la suprema corte dopo la diffusione delle intercettazioni su sui contatti con gli emissari della P3. Nunzia De Girolamo, parlamentare pdl, ha descritto la presenza dell'avvocato generale ai pranzi da Tullio dove ogni settimana Lombardi riuniva i suoi compagni di merende. «Ricordo che erano presenti il sottosegretario Caliendo e diversi magistrati. Tra loro Martone, Angelo Gargani e un magistrato del Tribunale dei ministri». Il geometra irpino Lombardi si mostra capace di grandi persuasioni, come ricostruisce la De Girolamo: «Ricordo anche che Martone diceva di volere andare via dalla Cassazione e che Lombardi non era d'accordo e cercava di convincerlo a restare. Diceva che stava bene lì, che era un punto di riferimento lì. Martone insisteva dicendo che voleva fare altre esperienze e che preferiva andare da Brunetta».
Proprio da Brunetta era poi venuto il primo incarico di consulente da 40 mila euro l'anno per Michel Martone, mentre al padre andavano ruoli direttivi. Ma Lombardi e Martino si impegnavano per trovare «attraverso il partito una risposta lavorativa» migliore per il professore in erba. Che due anni esatti dopo l'incontro tra Lombardi e Dell'Utri per trovargli un posto «attraverso il partito» è arrivato al governo Monti.
FONTE: L'Espresso
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