«No, non, nein». Il sindaco conservatore di Londra, l'euroscettico Boris Johnson, ha incoraggiato il premier David Cameron a roteare la borsetta thatcheriana sul capo dei colleghi continentali per difendere gli interessi britannici in Europa alla prova del bilancio 2014-2020.
Immagine suggestiva di cui si nutre il colorito dibattito locale sull'Unione, sfumata appena dall'appassionato intervento, al programma radiofonico Today, di Ken Clarke ministro di Margaret Thatcher, ma anche di David Cameron, che ha difeso con vigore la sua storia e quella delle residue anime eurofile del Tory party. Il Regno Unito è in avanzato stato confusionale sul proprio ruolo e sul proprio destino in Europa. Londra s'allontana da Bruxelles, come mai prima d'ora, e lo fa a passo accelerato più per incapacità della leadership che per genuina scelta politica. Al "no" al fiscal compact dello scorso anno, segue ora il "no" all'unione bancaria. ETC ETC...FONTE SKY
--------------
che Londra riceve ogni anno.
Non accetteremo soluzioni che consideriamo inaccettabili”, ha detto duro al suo arrivo Monti. “L’Italia finora è stata sproporzionatamente penalizzata. Per noi non è importante come per altri un limite al totale del bilancio, però è essenziale che l’Italia ottenga risultati migliori di quelli prospettati oggi per quanto riguarda la coesione, agricoltura, e meccanismi di ripartizione”. Parole che riecheggiano la minaccia di veto prospettata dal ministro alle politiche comunitarie Enzo Moavero pronunciate solo due giorni prima e che rispondono nei toni e nei contenuti alla dura presa di posizione di Cameron di questa mattina. “Negozierò duramente per ottenere un buon accordo per i contribuenti britannici e per conservare lo sconto”. continua
Ci mancava solo Mario Monti a gettare benzina sulla due
giorni di summit europeo dedicato al bilancio Ue 2014-2020
indetto questa sera alle 20 a Bruxelles, e subito slittato alle 21.30 per
consentire lo svolgimento di incontri bilaterali. Le parole del Premier italiano
sembrano una dichiarazione di guerra a chi vuole tagliare certi
capitoli del bilancio europeo, in particolare i fondi per la
coesione, l’agricoltura e i meccanismi di
ripartizione. Il riferimento è alla Gran Bretagna di
David Cameron, arrivato a Bruxelles con tutte le intenzioni di
tagliare il bilancio di circa 150 miliardi di euro e di conservare per intero il
rebate (risarcimento)Non accetteremo soluzioni che consideriamo inaccettabili”, ha detto duro al suo arrivo Monti. “L’Italia finora è stata sproporzionatamente penalizzata. Per noi non è importante come per altri un limite al totale del bilancio, però è essenziale che l’Italia ottenga risultati migliori di quelli prospettati oggi per quanto riguarda la coesione, agricoltura, e meccanismi di ripartizione”. Parole che riecheggiano la minaccia di veto prospettata dal ministro alle politiche comunitarie Enzo Moavero pronunciate solo due giorni prima e che rispondono nei toni e nei contenuti alla dura presa di posizione di Cameron di questa mattina. “Negozierò duramente per ottenere un buon accordo per i contribuenti britannici e per conservare lo sconto”. continua
Nessun commento:
Posta un commento