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venerdì 23 novembre 2012

CAMERON...FA IL PREPOTENTE...

«No, non, nein». Il sindaco conservatore di Londra, l'euroscettico Boris Johnson, ha incoraggiato il premier David Cameron a roteare la borsetta thatcheriana sul capo dei colleghi continentali per difendere gli interessi britannici in Europa alla prova del bilancio 2014-2020. Immagine suggestiva di cui si nutre il colorito dibattito locale sull'Unione, sfumata appena dall'appassionato intervento, al programma radiofonico Today, di Ken Clarke ministro di Margaret Thatcher, ma anche di David Cameron, che ha difeso con vigore la sua storia e quella delle residue anime eurofile del Tory party. Il Regno Unito è in avanzato stato confusionale sul proprio ruolo e sul proprio destino in Europa. Londra s'allontana da Bruxelles, come mai prima d'ora, e lo fa a passo accelerato più per incapacità della leadership che per genuina scelta politica. Al "no" al fiscal compact dello scorso anno, segue ora il "no" all'unione bancaria.  ETC ETC...FONTE SKY
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David Cameron
Ci mancava solo Mario Monti a gettare benzina sulla due giorni di summit europeo dedicato al bilancio Ue 2014-2020 indetto questa sera alle 20 a Bruxelles, e subito slittato alle 21.30 per consentire lo svolgimento di incontri bilaterali. Le parole del Premier italiano sembrano una dichiarazione di guerra a chi vuole tagliare certi capitoli del bilancio europeo, in  particolare i fondi per la coesione, l’agricoltura e i meccanismi di ripartizione. Il riferimento è alla Gran Bretagna di David Cameron, arrivato a Bruxelles con tutte le intenzioni di tagliare il bilancio di circa 150 miliardi di euro e di conservare per intero il rebate (risarcimento) che Londra riceve ogni anno.
 Non accetteremo soluzioni che consideriamo inaccettabili”, ha detto duro al suo arrivo Monti. “L’Italia finora è stata sproporzionatamente penalizzata. Per noi non è importante come per altri un limite al totale del bilancio, però è essenziale che l’Italia ottenga risultati migliori di quelli prospettati oggi per quanto riguarda la coesione, agricoltura, e meccanismi di ripartizione”. Parole che riecheggiano la minaccia di veto prospettata dal ministro alle politiche comunitarie Enzo Moavero pronunciate solo due giorni prima e che rispondono nei toni e nei contenuti alla dura presa di posizione di Cameron di questa mattina. “Negozierò duramente per ottenere un buon accordo per i contribuenti britannici e per conservare lo sconto”. continua

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