Arrestato Maruccio, ex capogruppo Idv
«100mila euro del partito persi a videopoker»
L'ex consigliere dell'Italia dei Valori alla Regione Lazio accusato di peculato: distratto 1 milione di euro dalle casse del partito. «Soldi anche dai risparmi della nonna»
ROMA - Martedì mattina la Guardia di finanza ha arrestato a Roma l’ex consigliere regionale dell’Idv Vincenzo Maruccio. Il politico è accusato di peculato per aver sottratto dalle casse del partito circa un milione di euro negli ultimi due anni. I soldi risultano distribuiti su una decina di conti correnti che poi sono stati svuotati. Il sospetto del procuratore aggiunto Nello Rossi e del sostituto Stefano Pesci è che il denaro dei rimborsi sia finito in realtà tra i fondi di società che altri personaggi avrebbero poi provveduto a riciclare. Una tesi che è stata accolta dal giudice.A REGINA COELI - Maruccio è stato portato nel carcere romano di Regina Coeli. L’ordinanza di arresto è stata eseguita dagli uomini del Nucleo valutario guidati dal generale Giuseppe Bottillo che hanno effettuato le indagini e sono riusciti a ricostruire il percorso dei soldi, individuando anche alcuni prestanome che avrebbero aiutato Maruccio a eludere i controlli sulla gestione dei finanziamenti. Il consigliere regionale rimarrà in carcere per 30 giorni. A seconda delle esigenze istruttorie, la durata della detenzione, prevista dal codice di procedura penale per i provvedimenti scaturiti dal pericolo di inquinamento probatorio, può essere rinnovata.
«SISTEMATICA SPOLIAZIONE» - Nelle nelle trenta pagine dell'ordinanza di custodia cautelare firmate dal gip Flavia Costantini si sottolinea che i fondi del partito sono stati «soggetti a una sistematica spoliazione». Il denaro «distratto dall'ex capogruppo negli ultimi due anni si aggira attorno al milione di euro. Le indagini degli investigatori della Finanza hanno accertato che dal maggio del 2010 al giugno 2012 sono transitati sui conti del gruppo politico circa 2 milioni e 500 mila euro. Di questo denaro gestito da Maruccio in totale autonomia 500 mila euro sono stati sparsi con bonifici su una quindicina di conti correnti».
«ANCHE I RISPARMI DELLA NONNA» - Maruccio, si legge ancora nell'ordinanza del gip, era «una persona perennemente pressata dalla necessità di reperire denaro», anche prendendo i risparmi della nonna. «Pur percependo cospicui introiti come consigliere regionale», Maruccio era sempre in cerca di denaro «reperito» da «svariate fonti: sale giochi, tabaccherie, parenti, quali la madre che dalla Calabria, a suo dire, gli inviava con l'autobus i risparmi della nonna e di amici vari, alcuni calabresi». Tra questi «amici» figura anche una ex convivente di Maruccio, che lo avrebbe aiutato «economicamente addirittura facendo la cessione di un quinto dello stipendio». Ma lui avrebbe aiutato la sua ex pagandole «il canone di locazione dell'appartamento che le era in uso mediante un assegno di 5.400 euro tratto dal conto corrente del partito». Secondo il gip, nel reperimento di soldi l'ex consigliere regionale «non ha esitato a violare ogni regola, sia quelle sulla circolazione del contante, sia quelle sulla negoziazione degli assegni».
«SCHIAVO DEL VIDEOPOKER»- Era «schiavo del videopoker». Ecco perché, per la Finanza, l’ex capogruppo Idv alla Regione Lazio aveva un bisogno spasmodico di contanti. Gli uomini del Nucleo di polizia valutaria hanno trovato una serie di assegni i cui beneficiari sono i gestori di sale gioco e bar con le slot-machine, tutti nella Capitale. Stando all'ordinanza di custodia cautelare, Maruccio avrebbe perso 100 mila euro al videopoker. Nel provvedimento è citato l'interrogatorio di Andrea Palma, socio di un locale di videopoker e dirigente dell'Idv Lazio.
«VERSIONI CONCORDATE» - Per Vincenzo Maruccio c'è il rischio di inquinamento delle prove. Per questo è stato arrestato. L'inchiesta nei suoi confronti aveva portato nelle scorse settimane a una serie di perquisizioni e sequestri. In seguito Maruccio era stato sentito dal procuratore aggiunto Nello Rossi e dal pm Stefano Pesci, interrogatorio grazie al quale sia i suoi legali, sia l'ex consigliere erano certi di aver chiarito le contestazioni. La verità, per il gip, è un'altra: «Dalle indagini svolte - si legge nell'ordinanza - è emerso che Maruccio già nelle ore successive alle perquisizioni si è di fatto ’inabissato’, trasferendosi dapprima presso l’hotel Zone e successivamente presso l’hotel Albani di Roma e ha, in tali luoghi, incontrato ripetutamente i suoi collaboratori, che sono i potenziali pilastri della sua architettura difensiva; ciò avendo sempre cura di parlare con loro nella hall o all’esterno». L'ex capogruppo dell'Idv infatti, secondo Costantini, dl momento in cui ha avuto notizia dell'inchiesta ha tenuto «un comportamento tenuto improntato alla scelta deliberata di operare attivamente, con tutti i mezzi a disposizione e con modalità occulte, per concordare, personalmente ed in anticipo, con i potenziali testimoni, versioni a sé favorevoli perché collimanti con i suoi racconti».
LA DIFESA - «Vincenzo Maruccio si è dimesso da tutti gli incarichi e si è presentato spontaneamente agli inquirenti nelle settimane scorse. Ha pure offerto la massima collaborazione e, malgrado ciò, oggi sono arrivati i suoi arresti». Così è intervenuto l'avvocato Luca Petrucci, difensore dell'ex capogruppo dell Idv. «La custodia cautelare - ha osservato il penalista - dovrebbe essere l'extrema ratio, ma in questo modo appare come uno strumento di pressione sull'indagato». Venerdì alle 12, a Regina Coeli, l'interrogatorio di garanzia.
Fiorenza Sarzanini e Redazione Roma Online
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