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giovedì 4 luglio 2013

ROMA - LOTTA PER LA CASA...

Movimenti per la casa, tensione al corteo
ragazza ferita alla testa, i manifestanti
«Colpita dalla polizia senza alcun motivo»


La ragazza ferita alla testa (Stanisci/Toiati)
ROMA - Un corteo dei movimenti di lotta per la casa, partito dal Colosseo, ha attraversato via dei Fori Imperiali, in concomitanza con la prima seduta del nuovo Consiglio comunale di Roma.
Il corteo è stato bloccato dalla polizia in assetto antisommossa all'altezza di piazza Venezia e ci sono stati dei momenti di tensione con i manifestanti. Una ragazza è rimasta ferita. La ragazza è seduta a terra, sanguinante, e alcuni manifestanti che la circondano raccontano: «La polizia l'ha colpita con il manganello in testa. Era una manifestazione pacifica». In piazza della Madonna di Loreto l'ambulanza è arrivata a soccorrere la ragazza ferita. Sul posto anche il vicesindaco Luigi Nieri e l'assessore alla Casa Daniele Ozzimo che stanno parlando con i manifestanti.

«Durante le cariche della polizia ero vicino alla ragazza ferita, che è stata colpita da una manganellata in pieno volto. L'ho sorretta, protetta da altre manganellate, che hanno raggiunto anche me». È quanto afferma l'ex consigliere comunale di Roma Andrea Alzetta, di Action. Paolo Divetta, dei blocchi precari metropolitani, riferisce che «all'inizio del corteo abbiamo saputo che esponenti de La Destra avevano organizzato il benvenuto a Marino sulla piazza del Campidoglio, che invece a noi era stata vietata a causa delle strutture di un concerto. Quando abbiamo saputo che i manifestanti de La Destra stavano dirigendosi verso il Campidoglio abbiamo chiesto alle forze dell'ordine di arrivare anche noi più in prossimità. Invece siamo stati bloccati nei pressi di piazza Madonna di Loreto (fin dove il corteo era autorizzato) con delle cariche immotivate per cui ci sono state sei persone ferite, ora in ospedale, una ragazza più gravemente alla quale sono stati applicati 15 punti di sutura. Noi pensiamo - conclude Divetta - che questa abbia tutte le caratteristiche di una provocazione da parte della destra».

Anche un funzionario della Digos è rimasto ferito durante i momenti di tensione in piazza Venezia a Roma, dove i manifestanti del corteo per il diritto all'abitare avevano tentato di forzare il cordone della polizia che sbarrava l'accesso al corteo verso la piazza. L'agente, colpito al volto da una bottiglia di plastica piena d'acqua, è stato medicato in ospedale ma non è in gravi condizioni.

Uno degli striscioni in apertura del corteo recita: 'Non vi illudete con uno sgombero di arginare lo tsunami'. Tra i partecipanti c'è anche l'ex consigliere capitolino Andrea Alzetta, che spiega: «Da Marino ci aspettiamo delle risposte vere. Vogliamo sapere come intende partecipare al piano straordinario per l'emergenza abitativa portato avanti dalla Regione Lazio su spinta dei Comitati: vogliamo sapere quali risorse e quale parte del patrimonio pubblico intende destinarvi. Noi gli proponiamo di partire da quello che Alemanno voleva vendere: i depositi Atac, le caserme, e parte del patrimonio già occupato».

Tra le altre richieste Alzetta sottolinea «il blocco generalizzato degli sfratti e degli sgomberi in attesa che il piano si realizzi. Sarebbe un buon segnale, inoltre - prosegue - se all'incontro tra il sindaco e i movimenti del 5 luglio arrivasse una risposta per le 100 famiglie sgomberate da Tor Tre Teste e da Torre Maura».
Lunedì 01 Luglio 2013 - 17:23

mercoledì 27 giugno 2012


Prato, bambini in gita sotto il sole
Stremati e disidratati, uno muore
Il papà straziato: troverà amici in cielo
Gruppo parrocchiale marcia su un monte per km sotto il sole. Soccorsi con un elicottero. Un bambino di 11 anni va in arresto cardiaco. In codice rosso all'ospedale, è deceduto


PRATO - Un bambino di 11 anni portato in ospedale a Careggi non ce l'ha fatta ed è morto, altri bambini, circa una settantina di un gruppo parrocchiale in escursione sulla Calvanaun monte sopra Prato - sfiniti, disidratati e stremati, sono stati salvati grazie all'intervento di un elicottero del 118. È successo nel pomeriggio quando un'escursione avventata è terminata in tragedia.

I bambini accompagnati da alcune guide hanno camminato per ore sotto il solo sentendosi male. La comitiva era partita da Paperino di Prato ed aveva approcciato la Calvana da un sentiero presso la località Capo Bastone. Il più grave, un bimbo di 11 anni, Franco Lori, è entrato in arresto cardiaco ed è stato trasportato in elicottero in codice rosso al pronto soccorso dell'ospedale Careggi di Firenze dove purtroppo non si è più ripreso ed è deceduto. Gli altri ragazzi sono stati trasportati al comando provinciale dei vigili del fuoco di Prato, dove è stato messo loro a disposizione il locale della mensa e dove sono stati rifocillati. Visitati da equipe di medici, le loro condizioni ora non destano particolari preoccupazioni. Quasi tutti sono stati già riaccompagnati a casa dai genitori subito accorsi.

Lo strazio del papà. «Non mi interessa parlare con i medici. Ormai non possono guarirlo», ha detto il padre del piccolo Franco Lori. La madre è la prima ad essere arrivata all'ospedale di Careggi, in lacrime, accompagnata dalla sorella e dalla nipote. Il padre, autotrasportatore, è arrivato dopo circa un'ora: era al lavoro sulla costa toscana quando ha saputo della morte del piccolo, che era figlio unico. L'ultima volta lo aveva visto ieri sera. «Non mi interessa parlare con i medici. Ormai non possono guarirlo», ha detto. La famiglia si era trasferita un anno fa da Poggio a Caiano a Paperino ed il piccolo aveva cominciato a frequentare la parrocchia ed avviato dagli stessi genitori al Gres, il gruppo estivo che ha organizzato la gita di oggi. «Lo abbiamo mandato sperando che si facesse nuovi amici, anche se lui preferiva stare in casa a giocare con il computer. Ora gli amici se li è fatti in Paradiso». Il padre del piccolo ha anche aggiunto che il figlio non aveva particolari malattie e che «era tifoso della Fiorentina: avrebbe voluto giocare a calcio, ma - dice ancora sotto choc e trattenendo le lacrime - era una schiappa...».

Prime reazioni. I genitori escono alla spicciolata dalla caserma dei vigili del fuoco di Prato: ancora nessuno sa, però, che il bambino è morto. «Stanno tutti bene - spiega una madre, Stefania - è una gita che fanno ogni anno e gli accompagnatori sono attentissimi. Se qualcosa è andatp storto non è colpa loro».

I bambini, spiega il comandante dei vigili del fuoco di Prato Vincenzo Bennardo, sono stati controllati da tre medici e tre infermieri. «Stanno bene - ha detto anche lui - hanno sofferto un pò di caldo e di sete. Erano una settantina, tutti delle elementari e delle medie». I genitori hanno avuto anche parole di elogio e di apprezzamento per il parroco di San Martino a Paperino, don Carlo Gestri, che ha accompagnato i ragazzi nell'escursione.

Il racconto dell'accompagnatore. «Avevamo acqua con noi ed eravamo equipaggiati per l'escursione»: a parlare è uno degli accompagnatori dei ragazzi che sono stati soccorsi durante una gita sul monte Calvana a Prato. «Se faceva caldo, sì, ma come al solito», ha risposto l'accompagnatore ricostruendo anche quanto è accaduto quando si è sentito male il bambino undicenne poi morto. «Eravamo molto più avanti, poi ci hanno avvertito che qualcuno si è era sentito male. Abbiamo aspettato un pò poi siamo ripartiti e andati oltre, ma alla fine ci hanno bloccato». Solo i ragazzi che erano più vicino all'undicenne si sarebbero accorti di quanto stava succedendo. Poi c'è stato il passaparola tra i gruppi di ragazzi che partecipavano alla gita.

Le indagini. «Le indagini sono a 360 gradi», ma fra le ipotesi prese in considerazione dagli investigatori c'è anche quella che alla base del malore che ha provocato il decesso del bambino vi si sia «un problema congenito». È quanto spiegano dalla procura di Prato in merito all'indagine aperta sull'accaduto. Al momento non ci sono indagati. In procura si spiega che gli investigatori stanno ascoltando alcuni responsabili della gita e che domani sarà deciso se disporre o meno l'autopsia. A quel punto ci saranno, come atto dovuto, eventuali iscrizioni nel registro degli indagati. In procura si ricorda come il bambino deceduto sia l'unico ad essersi sentito male e che al momento non emergono cause evidenti del decesso.

sabato 21 aprile 2012

L'AMICIZIA NON E' UN REATO...


dimmi con chi vai e ti diro chi sei. chi trova un amico trova un tesoro...ti puo pagare vacanze favolose:

di Claudia Guasco - Messaggero
MILANO - Pierangelo Daccò, il lobbista del Pirellone, è un uomo di grande generosità. Che non si limita a mettere a diposizione del presidente della Lombardia Roberto Formigoni yacht e villa per le ferie d’agosto in Sardegna: è lui a organizzare, per tre anni consecutivi, le vacanze di Capodanno del governatore in un lussuoso albergo delle Antille. Soggiorni da 80 mila euro a settimana entrati ora nel raggio d’azione dei pm di Milano che indagano sui presunti fondi neri per 70 milioni della fondazione Maugeri.

«Preferisco aspettare che si svuotino tutti i bidoni della spazzatura e poi dirò la mia», ribatte Formigoni. «Mi sembra che tutti i partiti abbiano le loro figure apicali sotto indagine, con avvisi di garanzia o richieste di arresto. Mentre come presidente della Regione Lombardia non ho avuto alcuna informazione di garanzia». Il suo nome però è ricorrente negli atti dell’inchiesta che ha portato in carcere sei persone e gli investigatori stanno passando al setaccio tutte le spese sostenute da Daccò per allietare il tempo libero del governatore. Alberghi, ristoranti e, appunto, una villa all’Altmar Resort di Anguilla, come segnala l’Espresso.

Formigoni ha pagato di tasca sua o è stato tutto offerto da Daccò, il superconsulente che mediava tra sanità privata e regione? Nei rendiconti delle carte di credito forniti da Daccò ai magistrati, le spese effettuate ad Anguilla sono decine: auto a noleggio, vitto e alloggio. Dall’interrogatorio dello scorso 14 dicembre a Giancarlo Grenci, fiduciario di Daccò, emerge che il consulente ha pagato 8.000 euro per il volo del 27 dicembre 2008 da Malpensa a Parigi di Formigoni. Ma la destinazione finale era Antigua e il magnifico resort con centri benessere, golf e chef privati.

Daccò avrebbe sborsato oltre 2 milioni di euro in banchetti, viaggi e regalie per il governatore e altri amministratori regionali. Il proprietario del ristorante Lo Squero di Rimini si ricorda ancora di quella cena del 29 agosto 2009 quando, al termine del meeting di Comunione e Liberazione a cui Formigoni ha partecipato come relatore all’incontro sul tema «Dalla dottrina sociale all’impegno politico», Daccò abbia pagato ben 15.000 euro per la tavolata del governatore e una novantina di ospiti. Conto finale: quasi 170 euro a testa.

«So che Daccò e Simone ospitavano spesso sulle loro barche Roberto Formigoni - mette a verbale Grenci - So che facevano vacanze insieme, in particolare ricordo alcune vacanze a Saint Martin. So che erano in rapporti di amicizia e che risultano pagamenti con le carte di credito di viaggi». Domanda del pm: i pagamenti hanno per oggetto solo i voli o anche la permanenza presso i luoghi di vacanza? Risposta di Grenci: «Non lo so. Tuttavia risultano pagamenti di affitto di ville per 80/90 mila euro ai Caraibi per due, tre settimane e ritengo che fossero ragionevolmente destinate a ospitare più persone».

Esborsi che, secondo il rapporto del consigliere regionale del Pd Alessandro Alfieri, venivano poi ampiamente ripagati dalla regione. Dal 2008 al 2010, tramite i bandi per i progetti speciali della ribattezzata «Legge Daccò» - che concede alle strutture private accreditate no profit fondi per migliorare le strutture di assistenza sanitaria - sono stati assegnati 176 milioni di euro, di cui il 53% a sole due strutture: il San Raffaele e la Fondazione Maugeri, per un totale di 84 milioni di euro. Interrogato ieri, l’ex presidente della fondazione Umberto Maugeri ha spiegato al gip che le consulenze venivano affidate a Daccò proprio per le sue conoscenze in Regione.

Venerdì 20 Aprile 2012 - 19:28