LA STAMPA Tromba d’aria all’Ilva, allarme scoppio
Crolli e roghi, evacuato lo stabilimento
Taranto nel caos, venti feriti e un morto
Un violento nubifragio si abbatte sulla città, all’impianto scoppia
il panico. L’incendio pilotato per scongiurare il rischio esplosione.
In mare un operaio che lavorava
su una gru nell’area portuale
grazia longo
taranto
Alle proteste dopo la chiusura dell’area a freddo dell’acciaieria, questa mattina si è aggiunto un altro incidente a complicare la situazione all’Ilva di Taranto. Una violenta tromba d’aria che si è abbattuta sulla città ha causato il crollo di due ciminiere, quella dell’altoforno 5 e un’altra in una zona dismessa. A causa del forte vento, nell’area portuale adibita al carico e scarico del materiale del siderurgico, sono caduti anche un capannone, la torre faro e una delle gru situate sopra un pontile.
Un fulmine caduto sulla ciminiera ha provocato il distaccamento di alcuni pezzi di cemento che si sono riversati su due tralicci dell’alta tensione. Attualmente è bloccata la linea ferroviaria Bari-Taranto e i passeggeri di un treno sono in attesa di trasbordo su autobus per raggiungere la città. Traffico in tilt anche nelle strade adiacenti al p0lo siderurgico, ingombre di lamiere sollevate dal tornado, che ha causato anche un incidente stradale sulla provinciale verso Statte.
Il pericolo di un'esplosione ha reso necessaria l’evacuazione dell’area circostante allo stabilimento, che ricopre complessivamente un’area di circa 15 chilometri quadrati. L’Ilva ha precisato che «non c’è stato alcun incendio», ma che le fiamme visibili dall’esterno sono “pilotate” dalle candele di sicurezza proprio per far bruciare il gas e scongiurare così il rischio di una deflagrazione. Tutta l’area ghisa sarebbe sotto controllo.
A quanto riferisce all’Adnkronos Mimmo Panarelli, responsabile territoriale dei metalmeccanici della Fim Cisl, sarebbero diversi gli operai investiti dal crollo, almeno una ventina, due dei quali già portati in ospedale dal molo. Un altro dipendente, che stava lavorando su una gru posta su una banchina dell’area portuale dell’acciaieria, ha perso la vita: stanno arrivando le squadre dei sommozzatori per cercare il cadavere caduto in mare. Decine di mezzi del 118 stanno facendo la spola tra l’impianto e il pronto soccorso.
«Lo stabilimento - scrive in una nota l'Ilva - sta mettendo in atto tutte le procedure che in questi casi di emergenza generale vengono adottate e gli impianti sono, come da procedura d’emergenza generale, presidiati». Di sicuro «ha subito gravi danni strutturali ancora da quantificare». Intanto, sono stati messi in circolo tutti i bus aziendali per raccogliere il personale non addetto alla gestione dell’emergenza generale, per accompagnarlo alle portinerie e ai punti di incontro dell’azienda.
Crolli e roghi, evacuato lo stabilimento
Taranto nel caos, venti feriti e un morto
Un violento nubifragio si abbatte sulla città, all’impianto scoppia
il panico. L’incendio pilotato per scongiurare il rischio esplosione.
In mare un operaio che lavorava
su una gru nell’area portuale
grazia longo
taranto
Alle proteste dopo la chiusura dell’area a freddo dell’acciaieria, questa mattina si è aggiunto un altro incidente a complicare la situazione all’Ilva di Taranto. Una violenta tromba d’aria che si è abbattuta sulla città ha causato il crollo di due ciminiere, quella dell’altoforno 5 e un’altra in una zona dismessa. A causa del forte vento, nell’area portuale adibita al carico e scarico del materiale del siderurgico, sono caduti anche un capannone, la torre faro e una delle gru situate sopra un pontile.
Un fulmine caduto sulla ciminiera ha provocato il distaccamento di alcuni pezzi di cemento che si sono riversati su due tralicci dell’alta tensione. Attualmente è bloccata la linea ferroviaria Bari-Taranto e i passeggeri di un treno sono in attesa di trasbordo su autobus per raggiungere la città. Traffico in tilt anche nelle strade adiacenti al p0lo siderurgico, ingombre di lamiere sollevate dal tornado, che ha causato anche un incidente stradale sulla provinciale verso Statte.
Il pericolo di un'esplosione ha reso necessaria l’evacuazione dell’area circostante allo stabilimento, che ricopre complessivamente un’area di circa 15 chilometri quadrati. L’Ilva ha precisato che «non c’è stato alcun incendio», ma che le fiamme visibili dall’esterno sono “pilotate” dalle candele di sicurezza proprio per far bruciare il gas e scongiurare così il rischio di una deflagrazione. Tutta l’area ghisa sarebbe sotto controllo.
A quanto riferisce all’Adnkronos Mimmo Panarelli, responsabile territoriale dei metalmeccanici della Fim Cisl, sarebbero diversi gli operai investiti dal crollo, almeno una ventina, due dei quali già portati in ospedale dal molo. Un altro dipendente, che stava lavorando su una gru posta su una banchina dell’area portuale dell’acciaieria, ha perso la vita: stanno arrivando le squadre dei sommozzatori per cercare il cadavere caduto in mare. Decine di mezzi del 118 stanno facendo la spola tra l’impianto e il pronto soccorso.
«Lo stabilimento - scrive in una nota l'Ilva - sta mettendo in atto tutte le procedure che in questi casi di emergenza generale vengono adottate e gli impianti sono, come da procedura d’emergenza generale, presidiati». Di sicuro «ha subito gravi danni strutturali ancora da quantificare». Intanto, sono stati messi in circolo tutti i bus aziendali per raccogliere il personale non addetto alla gestione dell’emergenza generale, per accompagnarlo alle portinerie e ai punti di incontro dell’azienda.
L’incendio pilotato per scongiurare il rischio esplosione. Due in ospedale.
In mare un uomo che lavorava su una gru nei dintorni dello stabilimento.
In mare un uomo che lavorava su una gru nei dintorni dello stabilimento.
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