Ilva, Clini: “Non accetto intimidazioni” “La chiusura un favore ai concorrenti”
Il ministro: “Qualcuno
punta a bloccare l’azione del governo con l’obiettivo di far chiudere
l’Ilva”
«Non sono assolutamente disponibile ad accettare
operazioni poco chiare e trasparenti e intimidatorie come quelle che leggo sui
giornali oggi, che puntano a bloccare l’azione del governo con l’obiettivo di
far chiudere l’Ilva». Lo afferma il ministro Corrado Clini a margine della
conferenza sulla Convenzione dei corsi d’acqua alla Camera.
Clini aggiunge che la chiusura dell’Ilva di Taranto significa «fare un grande favore ai concorrenti internazionali» che non applicano gli stessi stringenti standard ambientali. A evidenziarlo il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, nel suo intervento all’Aula della Camera. Clini ha indicato l’esempio dei gruppi cinesi, sudamericani ma anche europei. «A Taranto - ha puntualizzato - applichiamo limiti ambientali che entreranno in vigore al 2016».
- A proposito del provvedimento sull’Ilva di Taranto, Clini dice che è allo studio «la forma giuridica» e che ne verrà fuori «uno strumento operativo ed efficace».
Il ministro ricorda anche «gli importanti interessi economici» che si aprono, per «i concorrenti europei e non solo europei», se l’Ilva chiude; e questa è «una cosa di cui tenere conto. Non bisogna essere premi Nobel per capire» che è necessario «difendere ambiente e salute nel contesto della continuità produttiva altrimenti potrebbe diventare un pretesto per far vincere sui mercati i concorrenti».
Sull’applicazione degli interventi previsti dall’Aia il ministro osserva che in realtà lui si aspettava che «lunedì mattina si aprissero i cantieri per il risanamento invece i cantieri sono stati bloccati dalla Magistratura». LA STAMPA
Clini aggiunge che la chiusura dell’Ilva di Taranto significa «fare un grande favore ai concorrenti internazionali» che non applicano gli stessi stringenti standard ambientali. A evidenziarlo il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, nel suo intervento all’Aula della Camera. Clini ha indicato l’esempio dei gruppi cinesi, sudamericani ma anche europei. «A Taranto - ha puntualizzato - applichiamo limiti ambientali che entreranno in vigore al 2016».
- A proposito del provvedimento sull’Ilva di Taranto, Clini dice che è allo studio «la forma giuridica» e che ne verrà fuori «uno strumento operativo ed efficace».
Il ministro ricorda anche «gli importanti interessi economici» che si aprono, per «i concorrenti europei e non solo europei», se l’Ilva chiude; e questa è «una cosa di cui tenere conto. Non bisogna essere premi Nobel per capire» che è necessario «difendere ambiente e salute nel contesto della continuità produttiva altrimenti potrebbe diventare un pretesto per far vincere sui mercati i concorrenti».
Sull’applicazione degli interventi previsti dall’Aia il ministro osserva che in realtà lui si aspettava che «lunedì mattina si aprissero i cantieri per il risanamento invece i cantieri sono stati bloccati dalla Magistratura». LA STAMPA
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