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mercoledì 17 ottobre 2012

LA ROMEO ...BASSOLINO E DE MITA...LAVORI A SPESE DI CHI?


Romeo e i lavori a casa Bassolino:
«È rimasto contento?»
Il governatore resta estraneo all'inchiesta su Global Service. Lavori anche in casa di Ciriaco De Mita

Antonio Bassolino

NAPOLI — Nel 2007 Alfredo Romeo curò la ristrutturazione di una casa per Antonio Bassolino, che chiese a lui direttamente i rendering, cioè i progetti tridimensionali dell'immobile. La circostanza emerge da alcune intercettazioni telefoniche agli atti dell'inchiesta sul Global service, alla quale, ovviamente, il governatore è del tutto estraneo. In quello stesso periodo, l'imprenditore fece fare dei lavori anche a casa di Ciriaco De Mita (è noto che l'ex presidente del Consiglio ha in fitto a Roma una casa dell'Inpdai, la cui manutenzione è affidata alla Romeo). È presumibile — ma ai pm napoletani ovviamente non interessa approfondire e da Palazzo Santa Lucia non giunge alcun commento — che anche Bassolino abbia in fitto nella capitale una casa di proprietà di un ente pubblico e dunque per i lavori debba rivolgersi all'immobiliarista. È il 13 marzo del 2007. Romeo parla con l'architetto Agostino Bruni: gli riferisce che Bassolino vuole incontrarlo nella sede romana della Regione Campania, possibilmente anche con «la signora », che è la moglie di Bruni, a sua volta architetto.

Romeo: «Senta, architetto, siccome mi ha chiamato il presidente e vorrebbe anziché raccogliere così i rendering che lei mi aveva promesso... Mi diceva: io oggi pomeriggio sono a Roma, per cui se i due architetti mi facessero un regalo di passare da me alla sede della Regione a Roma a via Poli io ho da dargli alcuni suggerimenti e magari mi danno a mano i rendering. Mi dava un orario che era più o meno dalle 16 alle 17. Possiamo fare uno strappo?». L'architetto oppone problemi organizzativi. Romeo insiste: «Noi possiamo fare così, possiamo comunque andare... Può andare comunque lei e la signora, raccoglie i suggerimenti che lui ha da dare, magari si porta con sè la planimetria con tutti gli aggiornamenti che abbiamo fatto».

Bruni: «Mi porto il documento aggiornato, sì». Romeo: «E poi gli dice che fa avere tramite me in serata i rendering ».

Bruni: «Va bene, ma io a lei glieli do domani, avvocato».

Romeo: «A me li dà domani... Gli dica che saranno pronti entro domani e li dà a me. L'appuntamento è in via Poli 29, secondo piano». Qualche ora più tardi, i due si risentono. L'architetto riferisce dell'incontro con il governatore. «Allora: tutto a posto. ci voleva indicare le famose dimensioni e la tipologia dei mobili. Devo dire che non vuole comprare cose nuove. Dice: ma io ho una marea di roba, perché dobbiamo spendere soldi, recuperiamo queste cose. E ho fatto tutto l'elenco che ho preso appunti del divano, delle sedie, delle poltrone, di tutte le cose... Come le vuole mettere, qualche piccola variante, cioè invertire i locali, diciamo la camera da letto con lo studio, insomma un po' di piccole modifiche interne, ecco. Niente, ho per impegno che nella prossima settimana rielaboriamo questa cosa, a questo punto il rendering... glielo farei sulle cose giuste, è inutile che gli porto avanti quelle...».

Romeo: «Sono d'accordo».

Bruni: «Mi sono scusato dicendo che comunque glielo avrei fatto avere domani, lui mi diceva va bene ma non c'è bisogno, non c'è problema».

Romeo: «Com'è rimasto con lui?».

Bruni: «Che ho anticipato che non volevo, il fatto di fare un sopralluogo, gli ho detto. l'avvocato mi ha detto che voleva fare un giro per la fine del mese di aprile in cantiere, gli ho ribadito che abbiamo iniziato e che comunque i tempi per finire questo appartamento sono tre o quattro mesi. Ah, va bene, molto bene, e quando cominciamo a vedere qualcosa? Dico: guardi, scusi, iniziamo a demolire. Ah, la saluta, scusi, mia moglie mi ricordava: mi saluti l'avvocato».

Romeo: «Ricambi».

Bruni: «E dice: a fine mese iniziamo a vedere un po' di pareti buttate giù, tutti i pavimenti pronti e demoliti, la parte rustica la cominciava ad apprezzare. L'appuntamento era che io trasferivo a lei nella prossima settimana questo aggiornamento di distribuzione interna dell'appartamento e caso mai a questo punto gli facciamo il rendering sulle cose che lui ha chiesto in questi giorni».

Romeo: «No, quindi diventa, a questo punto, un po' un'esigenza mia. Magari lei mi dà la prossima settimana il rendering ed io trovo l'occasione di essere gentile con lui e di portarglielo. Va bene, ma è rimasto contento, insomma? ».

Bruni: «Mi è sembrato molto cordiale e molto carino, diciamo proprio soddisfatto... Secondo me lui aveva risolto il problema con la signora». Il 27 marzo l'architetto e Bassolino si incontrano ancora. Bruni riferisce a Romeo: «Allora, tutto a posto. Abbiamo fatto un ulteriore incontro, c'era pure la signora. Abbiamo approfondito alcune cose di dettaglio sugli arredi, su come fare alcuni controsoffitti. Insomma, stiamo andando avanti. Solo questo, problemi no?».

Romeo: «No, mi ha chiamato adesso De Mita, mi diceva che aspettava stamattina gli operai e non era andato nessuno ».

Bruni: «Ho saputo un attimo fa, perché poi non ho potuto rispondere a telefono che stavo in quella situazione. Probabilmente c'è stato un equivoco, già ho fatto avvisare che domani mattina alle otto e mezzo gli operai stanno là e sta pure il geometra, perché c'è stato un equivoco, perché l'onorevole ha detto che si smontava il rivestimento di legno. Però poi lui dice no, me lo faccia venire domenica il falegname a smontare questo rivestimento di legno, su 'sta cosa c'è stato un equivoco, comunque ho chiamato immediatamente».

Romeo: «Quindi si è già messo d'accordo?».

Bruni: «Sì, sì, già avvisato, già fatto tutto».

Titti Beneduce
13 marzo 2009

lunedì 11 giugno 2012

ROMEO GESTIONI...SE CHIAMATE IL N.V 800.034.444 NON RISPONDE NESSUNO...


AL NUMERO VERDE DELLA ROMEO...UNA VOCE VI DICE DI ASPETTARE PER NON PERDERE LA PRIORITA' ACQUISITA...se avete la fortuna che qualcuno vi risponda vi dira' che la motivazione della lunga attesa è che sono pochi è che molti sono in malattia...oggi dice c'è ne sono 7, 7 persone del centralino in malattia, sara' un epidemia?
Un’altra storia italiana. Appalti truccati, intercettazioni telefoniche, processi, erogazioni liberali.

Quelle storie a puntate, quasi fiction televisive, in cui si ripete un copione abituale, condito da colpi di scena.

Questa volta siamo a Napoli, ove prosegue l’iter giudiziario dell’imprenditore Alfredo Romeo, nato 55 anni fa in provincia di Caserta e incarcerato a Poggioreale il 17 dicembre 2008, rinviato a giudizio insieme ad altri 17 indagati, con accuse pesanti.

Mentre si attende che la magistratura si pronunci in merito alla colpevolezza degli imputati, innocenti fino all’emissione di una sentenza passata in giudicato, emergono “contributi”, legalmente ineccepibili, effettuati da alcune società riconducibili all’imprenditore campano.

Ce ne da conto l’ANSA, con un take delle 17.17 del 20 aprile 2009 (ieri).

AMMINISTRATORI CONSEGNANO ELENCO EROGAZIONI FATTE DA SOCIETA’ (ANSA) - NAPOLI, 20 APR - Contributi a comitati elettorali che fanno riferimento a esponenti del Pd, fondi per associazioni religiose dedite a iniziative nel campo sociale, finanziamenti per cene di partito e per fondazioni politiche. Le erogazioni, per alcune centinaia di migliaia di euro, tutte nel rispetto delle normative, che sono state fatte negli ultimi due anni da societa’ dell’imprenditore Alfredo Romeo - attualmente sotto processo nel procedimento sugli appalti a Napoli - sono elencate nella relazione inviata alla magistratura dagli amministratori giudiziari.
Le societa’ (Romeo Gestioni, Isvafim spa, Romeo Partecipazioni srl, Romeo Alberghi srl) sono infatti dal dicembre scorso sotto sequestro. La relazione, che riguarda il periodo 2007-2008, e’ stata trasmessa ai magistrati della procura di Napoli e al gup Enrico Campoli, davanti al quale si sta celebrando il processo a carico di Romeo.

Ecco alcune delle ’’erogazioni liberali’’ effettuate dalle societa’ che fanno capo all’imprenditore napoletano. Al comitato Zingaretti presidente (candidato del centrosinistra alla Provincia di Roma) la Isafim ha elargito 110mila euro, la Romeo Partecipazioni 60mila (piu’ 30mila a Liberinsieme, indicata dalla relazione come espressione del Partito Democratico), la Romeo Alberghi 60mila (piu’ 50mila al Comitato per Rutelli). Nel documento degli amministratori sono indicati anche 5000 euro per una cena al palazzo dei Congressi dell’Eur organizzata dal comitato provvisorio del Pd.

L’elenco comprende, tra l’altro, 25mila euro alla fondazione di iniziativa Mezzogiorno Europa onlus, circa 32mila alla Fondazione Sant’Egidio, 18mila alla Fondazione ’A voce de’ criature, promossa a Napoli dal parroco anticamorra don Luigi Merola. La Romeo Gestioni, tra il 2007 e 2008, ha versato inoltre, a livello di quote associative, 15mila euro al centro studi Nomisma.

Romeo e’ sotto processo davanti al gup Campoli con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e alla turbativa d’asta. Secondo l’accusa, contestata anche ad ex amministratori locali, avrebbe condizionato l’assegnazione degli appalti a favore delle sue societa’.(ANSA)
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DAL CORRIERE DELLA SERA
Processo per gli appalti del Global service a napoli
Romeo condannato a due anni
Assolti i quattro ex assessori
Caduti gli altri undici capi di imputazione. Stessa pena (sospesa) anche per l'ex provveditore Mautone

Iervolino: l'assessore Nugnes, morto suicida, sarebbe stato assolto
NAPOLI - Raffica di assoluzioni e due condanne per corruzione. È questo il verdetto del gup sul processo che ha visto alla sbarra, tra gli altri, l'imprenditore Alfredo Romeo, condannato a due anni di reclusione per corruzione (pena sospesa). Ma è l'unico capo di imputazione sui dodici formulati dall'accusa. Stessa condanna a 2 anni per corruzione comminata all’ex provveditore alle Opere pubbliche della Campania e del Molise, Mario Mautone. La corruzione è relativa alla promessa di assunzione da parte di Romeo di 2 persone segnalate da Mautone. Reato quindi distinto dalla vicenda degli appalti.

RITO ABBREVIATO - La decisione è del gup Enrico Campoli a conclusione del processo - con rito abbreviato - relativo agli appalti per il Global service a Napoli. Sono stati invece assolti tutti gli altri imputati, tra cui quattro ex assessori comunali di Napoli, Giuseppe Gambale, Ferdinando Di Mezza, Enrico Cardillo e Felice Laudadio. Tutti i beni sono stati dissequestrati. Tra questi anche il più noto, e cioè l'albergo Romeo.

COLLEGIO DIFENSIVO - Uno degli avvocati di romeo, Bruno Von Arx, commenta: «Questa sentenza restituisce dignità a Romeo soprattutto come imprenditore». Grande soddisfazione anche tra i legali del collegio difensivo degli ex assessori della giunta Iervolino: tutti assolti.

IL PROCURATORE: IMPUGNEREMO LA DECISIONE DEL GUP - E il procuratore Giandomenico Lepore commenta: «L'inchiesta non si è sgonfiata e la procura non esce indebolita: nella dialettica processuale non possiamo vincere sempre. Evidentemente c'è stata una diversa valutazione degli elementi di prova. Sicuramente impugneremo la decisione del Gup. Se potessi tornare indietro non cambierei nulla: non affiancherei ai tre pm della Dda un sostituto specializzato in reati di pubblica amministrazione. Nella mia procura tutti sanno fare tutto».

ROMEO: «FELICE, ORA TORNO AL LAVORO» - «Questa vicenda mi ha creato momenti di sofferenza indicibili, ho trovato la forza di reagire nel convincimento che prima o poi la mia innocenza sarebbe stata riconosciuta». Queste le prime parole di Alfredo Romeo, dopo la sentenza. «Mi attendevo la sentenza di assoluzione nei miei confronti, ma questo non diminuisce la mia gioia e la mia soddisfazione, anzitutto per le imprese del mio gruppo, che mi sono state restituite, ma anche perché - ha sottolineato l'imprenditore napoletano - si è riconosciuto che la mia condotta è sempre stata lecita e portata avanti secondo i criteri che animano e determinano lo sviluppo e la produttività nazionali». "Vorrei anche sottolineare che questo risultato non sento essere scalfito dalla condanna per uno soltanto dei dodici capi di imputazione che mi venivano contestati, che si esaurisce nella raccomandazione ricevuta per l'assunzione di due operai, perchè questa sentenza mi restituisce dignità come imprenditore e sancisce fermamente che non e' mai esistito un sistema Romeo». «Ora – ha concluso – torno al lavoro».

VELARDI: «IN FRANTUMI TEOREMA DEI GIUDICI» - Claudio Velardi, spin doctor di molti politici (ora è la volta di Renata Polverini e Vincenzo De Luca), è stato uno dei più strenui difensori di Alfredo Romeo all'epoca della bufera giudiziaria. E, dopo la sentenza del gup, si è tolto qualche sassolino dalla scarpa, puntando l'indice contro «giudici e giornali». Sul blog theFrontPage.it scrive: «Il teorema della procura, subito fatto proprio dalle gazzette, è andato miseramente in frantumi. L’unico reato di cui si è macchiato il terribile Romeo, e per il quale è stato condannato, è aver raccomandato due operai. Giudici e giornali farebbero bene a riflettere».


Titti Beneduce
19 marzo 2010




3COMMENTI COMMENTI scrivi
SENZA VERGOGNA
22.03|11:18
Lettore_846308
Per me quelli che devono riflettere sono ben altri, il PD, Velardi, Romeo, la Iervolino, gli Assessori incriminati. Ma ormai non si vergogna più nessuno!

dove sono i giudici di una volta
22.03|11:16
Lettore_1859122
Noi napoletani, in buona fede ed orgogliosamente onesti, abbiamo creduto che gli indagati della Procura,per il caso Romeo o Global Service, in combutta con gli esponenti del PD e l'altro del PDL, nonchè di due parlamentari, avrebbero avuto una severa condanna. Siamo rimasti delusi e siamo stati anche ingenui perchè aabbiamo sottovalutato l'inserimento dell'ex PM Di Pietro nell' istruttoria della Procura. Indagato della Procura risultava anche Cristiano, consigliere provinciale e poliziotto in aspettativa,figlio dell'ex PM. Abbiamo continuato a credere nonostante via via il rilevante numero degli indagati andasse assottigliandosi ed infatti Cristiano non c'è più, vi è rimasto solo il suo amico Mautone e per la sentenza Romeo. Però sia ben chiaro che Romeo e Mautone sono stati condannati per una bischerata. Il GUP poteva anche farne a meno di questi insignificanti reati. Ora il GUP può fregiarsi dell'onore di essere stato un valoroso giudice. Rimane il dubbio se ha pronunciato la sentenza in nome del popolo italiano, considerato che la scritta è alle spalle del magistrato. Lasciamo stare!, Vedremo in appello. Io e come me altri napoletani che seguiamo la faccende nazionali ci riteniamo profondamente offesi oltre che sconcerati. Speriamo in appello. Viava la giustizia di una volta!

pene accessorie???
19.03|12:52
darksideofthemoon
credo sia compito della ragioneria generale dello stato recuperare ora i danni. ma non si puo' fare una class action? degli imprenditori danneggiati, dei cittadini danneggiati, loro si arricchiavano ed i soldi erano sottratti alle persone oneste