Elenco blog personale

Visualizzazione post con etichetta BEPPE GRILLO. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta BEPPE GRILLO. Mostra tutti i post

martedì 24 giugno 2014

BEPPE GRILLO...ITALIA OGGI...


dal giornale on line: italia oggi:


Grillo: più a destra di Casa Pound, più a sinistra dei neo comunisti, più al centro di Renzi e B. insieme e moltiplicati per Angelino Alfano

 di Ishmael  

Oltre a presentarsi, col cappello in mano, a casa degli zombie, nel gran cimitero della politica istituzionale italiana, Beppe Grillo ci arriva dopo l'incredibile pasticcio europeo, dove i suoi diciassette deputati si sono alleati con i peggiori soggetti politici (non che lui e Casaleggio, sotto il profilo ideologico, siano granché meglio). Ci arriva come un pugile che si rialza barcollando dopo un mezzo ko, malfermo sulle gambe e mulinando i pugni nell'aria, un occhio gonfio, l'altro accecato dalle luci dei riflettori, senza vedere l'avversario e sperando di colpirlo almeno per caso.
Naturalmente non lo colpirà, come non ha mai colpito nessuno, nemmeno prima del mezzo ko, quando ci vedeva benissimo. A colpire erano i suoi elettori, che l'hanno usato per mostrare il loro disprezzo per la nomenklatura ufficiale, e che disprezzano anche lui (specie ora che a Bruxelles s'allea con i partiti e i partitini fascisti, razzisti, xenofobi e anche un po' antisemiti di tutta l'Europa mentre a Roma, per di più in streaming, se la tira da leader de sinistra, il vero e solo erede di Berlinguer). Tra un paio di giorni, quando qualche suo deputato caricato a molla si presenterà all'incontro con i renziani, l'M5S si renderà ancor più ridicolo del solito con la sua pretesa di sostituirsi, come sponda per le riforme, al leader del partito di plastica (qualcuno, a parte Daniela Santanché, si ricorda ancora di lui, poer nano?) e ai cocci del partito bocconiano buonanima.
Se all'inizio Grillo faceva solo per ridere, e chiedeva un tête-à-tête «sulle riforme» tanto per riguadagnare una posizione di prima fila nei titoli di giornale, ora sta facendo un po' sul serio (solo «un po'» perché, in fondo, è pur sempre il Comico). Improvvisatore nato, stratega da schedina del totocalcio, oggi Beppe Grillo nutre la bislacca illusione di potersi riposizionare sulla scena politica ricorrendo all'astuzia volpina di proporsi come interlocutore affidabile non tanto a Matteo Renzi (di cui non gli può importare di meno) quanto ai suoi elettori in fuga (avrà pure conservato il 20 per cento dei voti, ma il 20 per cento d'un elettorato dimezzato). Spera di convincere i suoi elettori, che finora hanno votato M5S in odio ai politici, a votarlo d'ora in poi per amor suo, per amore di Beppe Grillo il Grande Statista.
Questa l'immagine che trasmette al paese, dove siamo «tutti morti» (anche i pensionati, che non l'hanno votato) tranne lui e i suoi sfigati che sono più a destra di Casa Pound, più a sinistra di qualunque partito neocomunista e assai più al centro di Matteo Renzi e Silvio Berlusconi messi insieme e moltiplicati per Angelino Alfano, nonché più affidabili e misericordiosi di Papa Francesco e financo di San Francesco. L'M5S non è un partito (né un movimento) ma un caso clinico di personalità politica multipla e disturbatissima. O renziani, per dirla à la Malaparte, all'incontro di dopodomani offrite pure un caffè ai vostri ospiti, ma che sia corretto al Valium, o allo Xanax.


1 Commento

Inviato il: 24/06/2014 14.45   *NEW*
Da: farcare46
DEVE AVER FIDUCIA
Sig. Ishmael, vede, il gioco di sparare su Beppe Grillo è diventato, come dire, un gioco al massacro: ha presente quelle maestre degli asili che picchiano i bambini, oppure, quegli aguzzini che turturano le loro vittime, ecco, è questo il giuoco che diverte i faccendieri, i briganti, e la moltitudine di corrotti e corruttori che prosperano in questo disgraziato Paese.
Vede, Sig. Ishmael, Grillo ha preso alloggio in un condominio dove abita anche il Sig. Farage e voi, giù, con un copia-incolla, a scrivere, pari pari, quello che la nomenclatura ha deciso che i servi debbano scrivere contro Grillo e contro Farage; allora, per onesta intellettuale ( ce ne poca nell’informazione italica ) deve anche descrivere, caro Sig. Ishmael, la convivenza nello stesso appartamento ( avrà capito la differenza? ) del PD con i partiti di destra xenofoba, omofoba e fascista, e come se non bastasse, strapieni di delinquenti.
Ma lei, Sig. Ishmael, questo coraggio non ce l’avrà mai; d’altronde, posso capirla "tiengo famiglia".
E va bene, tiene famiglia, però, non faccia come quegli scarti dell’umanità, come quei mafiosi che, appena arrestati, danno del ******* e dei figli di brave donne, ai poliziotti che li hanno arrestati.
Infine, non so se il suo giornale prenda ancora quei vergognosi contributi dallo Stato, perchè se li prende, li prende anche da me e, pertanto, lei non può permettersi di insultarmi quale elettore del M5S.

mercoledì 2 aprile 2014

BEPPE GRILLO

Europee: i risultati del primo turno di votazione

 |  | 

primi_eletti_europee.jpg
I candidati risultati primi per ogni regione, e quindi primi candidati scelti per essere inseriti nelle liste del MoVimento 5 Stelle alle elezioni Europee sono i seguenti:
Angelini Paolo
(Abruzzo)
185 voti
Pedicini Piernicola
(Basilicata)317 voti
Laura Ferrara
(Calabria)
133 voti
Luigia Embrice
(Campania)
208 voti
Silvia Piccinini
(Emilia Romagna)
193 voti
Marco Zullo
(Friuli Venezia Giulia)
168 voti
Bianca Maria Zama
(Lazio)
366 voti
Alice Salvatore
(Liguria)
258 voti
Eleonora Evi
(Lombardia)
556 voti
Fabio Bottiglieri
(Marche)
310 voti
Pasquale Casmirro
(Molise)
58 voti
Francesco Attademo
(Piemonte)
503 voti
Rosa D'Amato
(Puglia)
332 voti
Nicola Marini
(Sardegna)
225 voti
Paola Sobbrio
(Sicilia)
221 voti
Silvia Fossi
(Toscana)
429 voti
Cristiano Zanella
(Trentino Alto Adige)
134 voti
Laura Agea
(Umbria)
132 voti
Manuel Voulaz
(Valle D'Aosta)
33 voti
David Borrelli
(Veneto)
501 voti
----
Candidati: 5.091
Votanti: 35.188
Preferenze espresse: 92.877

mercoledì 23 ottobre 2013

BEPPE GRILLO

La Costituzione non è carta da culo #decideilpopolo

 |  | 

Guarda il video
taverna_senato_.jpg
>>> Giovedì e venerdì sarò in Trentino - Alto Adige per sostenere i candidati del M5S alle elezioni regionali che si svolgeranno il 27 ottobre. Giovedì 24 ottobre sarò a Trento, piazza Dante, ore 20.30. Venerdì 25 ottobre, sarò a Bolzano, piazza Magnago, ore 18. <<<

"Pdmenoelle e Pdl riescono a violentare l'articolo 138 della Costituzione, la valvola di sicurezza della nostra Carta. Al Senato è passata con la maggioranza di 2/3, per soli 4 voti (218 a favore contro i 214 necessari, 58 contrari tra cui il M5S, 12 astenuti) la deroga all'articolo 138 della Carta Costituzionale. In questo modo se a dicembre alla Camera lo stesso provvedimento sarà approvato con la maggioranza di 2/3, non verrà obbligatoriamente indetto il referendum confermativo. In pratica non si chiederà il parere dei cittadini sull'istituzione di un comitato di soli 42 parlamentari che avrà mano libera di cambiare la Costituzione al posto dell'intero parlamento, il quale si esprimerà solo sulla proposta finale. Se Pd (menoelle, ndr) e Pdl non hanno paura dei cittadini e sono così sicuri delle loro azioni perchè non indicono un referendum su questa controriforma? La parola al Popolo!
Dal discorso di Paola Taverna al Senato: "Ve lo chiedo non da senatrice, ma da cittadina, ve lo chiedo con la voce delle piazze che voi non ascoltate: non permettete che questo Governo, nato da un inganno elettorale, vi tolga la voglia di guardarvi allo specchio la mattina. Sì, perché chi stravolge con leggerezza la II parte della Costituzione rischia di negare anche la I parte e i principi fondamentali della libertà e della dignità umana. Questa deroga spacciata da riforma fa paura a noi cittadini. Ma, come diceva qualche secolo fa Thomas Jefferson, "non sono i popoli a dover aver paura dei propri governi, ma i governi che devono aver paura dei propri popoli"." M5S Senato

venerdì 18 ottobre 2013

BEPPE GRILLO

Quattordici euro al mese #con14euro

 |  | 

Guarda il videoclip
(01:00)
14_euro_letta.jpg
Se potessi avere quattordici euro al mese/ farei tante spese, comprerei fra tante cose/ le più belle che vuoi tu!/Una casettina su cui pagare il TRISE/ ed un conto in banca per poter alfin pagare/ tutta la patrimonial...”.
"Ho proposto a mia figlia di 15 anni un aumento di 14 euro, ispirato da Enrico Letta, della sua paghetta mensile e mi ha mandato affanculo. Eppure tanta ingratitudine non la capisco, perché di cose con 14 euro al mese se ne possono fare davvero tante.
Ad esempio:
- saldare il mutuo della casa della Barbie
- votare 3 volte alle primarie del PD (menoelle)
- comprare la Grecia
- andare da fruttivendolo di Berlusconi e comprare 112 grammi di fagiolini
- diventare azionista di maggioranza in Telecom
- salvare Alitalia
- andare al supermercato e entrarci con 14 carrelli contemporaneamente
- cambiarli in monete da un centesimo e tirarli ad un politico qualunque
- aprire un conto corrente e pagare 1,4 euro di tassa
- comprarci 27.107,78 Lire
- pagare circa 4 minuti dello stipendio di Fazio
Oppure un investimento per il futuro: comprare una ricotta, rivendendo la quale si può comprare una gallina. La gallina farà molte uova, dal cui ricavato si otterrà un coniglio, ingrassato il quale si potrà vendere e comprarci una mucca. Rivendendola sarà possibile comprare una casa sulla quale pagare TIRSE, TARI e TATI."
Ps: Perciò, siamo seri, chiamare quei 14 euro 'minibonus' è come chiamare 'escort' una troia o capelli quelli di Conte. Certo, tutto torna utile, anche la carità; con 14 euro al mese potresti persino fare una cena a lume di candela. Sì, ma solo perché ti hanno tagliato la corrente.
DALLA rete ;) segnalato da Mr Worf, di Kotiomkin
Cosa faresti #con14euro al mese? Partecipa su Twitter!

martedì 15 ottobre 2013

BEPPE GRILLO

Che Fazio fa

 |  | 

Guarda il video
(01:30)
fazio_stipendio.jpg
Il programma "Che tempo fa" di Fazio, lo stuoino del pdmenoelle, è prodotto da Endemol di proprietà al 33% (fino ad aprile 2012) di Mediaset (*). La RAI ha comprato il suo programma da Berlusconi invece di produrlo internamente. Non ci vorrebbe molto a farlo da parte dell'emittente pubblica, la RAI ha 10.476 dipendenti. Quando Fazio afferma "Io faccio guadagnare la mia azienda", a chi si riferisce? A Endemol? Fazio dice che lui si guadagna i suoi soldi: "Questo programma è interamente pagato interamente dalla pubblicità". Il suo contratto è stato rinnovato per tre anni per un importo di 5.400.000 euro, pari a 1.800.000 all'anno. Fazio di che parla? Quali guadagni si attribuisce? La RAI è tecnicamente fallita, nel 2012 ha perso 245,7 milioni di euro e le previsioni per il 2013 sono di una perdita superiore a 400 milioni. Gubitosi e la Tarantola dove trovano i soldi da dare a Fazio? Come giustificano un contratto che è un insulto alla condizione del Paese e ai lavoratori della RAI? Con che faccia? I ricavi della RAI sono di 1.748 milioni, dalla pubblicità entrano 675 mil. Nel 2012 gli incassi pubblicitari sono diminuiti di 209 mil e quest'anno forse ne perderà il doppio. In questa situazione cosa farebbe un qualunque amministratore, con un organico pletorico e conti in rosso? Si affiderebbe alle professionalità interne e diminuirebbe i costi dei programmi acquistati all'esterno. Invece la coppia Tarantola&Gubitosi fa esattamente il contrario. La RAI ha incassato lo scorso anno 2.683 milioni e ne ha speso il 60% "per consumi di beni e servizi esterni", un'allucinante cifra di 1.612,6 milioni. La RAI è pagata dal canone e le sue perdite sono ripianate con le tasse, è un'azienda pubblica, deve essere trasparente come una casa di vetro. Fazio la pensa diversamente "Credo che la RAI debba essere tutelata. E' un'azienda sul mercato (?). Credo che rivelare continuamente conti, soldi, scelte non faccia bene a questa azienda". Invece la RAI farebbe molto bene a fornire i dati sulle spese, in particolare quelle esterne anche se questo dispiace (e ti credo!) a Fazio "Io non posso dire quanto guadagno. L'azienda mi vincola alla riservatezza. Non vado contro la mia azienda".
Ps: Verremo a cantare a Sanremo. Ripeto: verremo a cantare a Sanremo.
(*)"Che tempo che fa, programma di RAITRE prodotto da Endemol Italia, con due diverse scenografie, una per il sabato e l’altra per la domenica"

mercoledì 9 ottobre 2013

RAI - M5S - ROBERTO FICO

Sarei curiosa di sapere il pensiero sulla richiesta delle dimissioni di Fico, di
Gherardo Colombo e Benedetta Tobagi...il duo non approvano mai nulla... di fronte a un deficit annuale del 2012 di 200 milioni di euro e a un possibile indebitamento tra i 550 e i 600 milioni (come ammesso dal dg Gubitosi sempre in commissione) chiedono trasparenza,mentre si regalano a iosa centinaia di migliaia e milioni di euro a tutti i dipendenti di questo ente di Stato fatto di familismo e privilegiati.
Ne cito solo uno a caso, anni 90 - 250 milioni di lire di scivolo,piu' una pensione di 3 milioni al mese, ad una semplice dipendente che la Rai si voleva togliere dalle palle, ne vecchia ne giovane, ma di prassi si svecchia per far posto ad altri raccomandatissimi figli di qualcuno che conta, basta leggere i cognomi e vedere che intere faniglie ci stazionano da anni.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/08/rai-pd-e-scelta-civica-chiedono-dimissioni-di-fico-da-commissione-vigilanza/736654/

mercoledì 4 settembre 2013

BEPPE GRILLO


Pensioni d'oro, d'argento e di bronzo

pensioni_oro_argento.jpg
"Il ministero ha chiesto e ottenuto i dati Inps che fotografano la realtà delle cosiddette pensioni d'oro: a percepire almeno 20mila euro al mese (fra 41 e 42 volte il minimo, per una pensione media annua pari ad almeno 259.000 euro) sono 882 pensionati su un totale di 16.533.152. La stragrande maggioranza dei pensionati percepisce fino a 1.443 euro al mese; l'importo medio annuo della pensione italiana, comprensiva di rateo della tredicesima, è intorno ai 16.300 euro. Fra gli 882 pensionati milionari, ce ne sono 291 il cui trattamento supera di 50 volte il minimo, ovvero è superiore a 394.000,900 euro all'anno. Qualche dato sulle cosiddette pensioni d'argento e di bronzo? Sopra i 10.000 euro al mese (significa almeno 21 volte il minimo) ma sotto i 20.000 euro ci sono circa 8mila persone, che percepiscono un assegno fra i 134.000 e i 259.000 euro all'anno. Fra 4.800 e 10.000 euro al mese (ovvero da 10 a venti volte il minimo) ci sono oltre 179.000 pensionati. Si tratta di assegni compresi fra i 65.000 e i 134.000 euro all'anno." via Pmi.it

lunedì 19 agosto 2013

BEPPE GRILLO

Passaparola- La lunga trattativa Stato - Mafia


 | 

Intervista a Giovanni Fasanella
(26:00)
mafia-e-politica.jpg
pp_youtube.png
Con le stragi del 92 – 93 i boss di Cosa Nostra lanciarono dei messaggi e tra questi la richiesta di ammorbidire il regime del carcere duro previsto dal famoso articolo 41 bis. In una lettera inviata al Presidente della Repubblica Scalfaro lo chiedevano esplicitamente.
I cappellani penitenziari fecero da intermediari tra Cosa Nostra e lo Stato per ottenere l’alleggerimento del carcere duro per i boss mafiosi in cambio della cessazione della strategia terroristica della mafia.
Ci fu poi tutto un altro contesto su ciò che avvenne tra Cosa Nostra, gli apparati della guerra clandestina contro il comunismo, organizzati durante la guerra fredda e i loro referenti italiani, ma forse anche internazionali, e cioè gli anglo-americani con cui avevano stretto un patto ferreo durante la guerra, un patto che era durato fino alla caduta del muro di Berlino e alla fine della guerra Fredda.Giovanni Fasanella
Il Passaparola di Giovanni Fasanella, giornalista
Un saluto a tutti gli amici del blog. Io mi chiamo Giovanni Fasanella, sono un giornalista che da molti anni tenta di ricostruire aspetti nascosti della storia italiana recente e passata, nascosti perché occultati , occultati perché aspetti troppo imbarazzanti per poter essere raccontati, detti, all’opinione pubblica.
Il tema del libro è la trattativa Stato – mafia, che sarebbe avvenuta tra il 1992 e il 1993, negli anni del crollo della prima Repubblica, di Tangentopoli, delle bombe, delle stragi, degli omicidi eccellenti di Falcone e Borsellino. Ma non è una ricostruzione di tipo giudiziario, anzi il presupposto del libro è che la verità giudiziaria fino a ora raggiunta è assai fragile e che anzi lo strumento dell’inchiesta giudiziaria non sia adatto da solo a ricostruire uno scenario così complesso e complicato com'è quello che ha prodotto nel corso degli anni l’intreccio perverso, patologico, tra lo Stato, le istituzioni, l’economia, la politica e la mafia.
La mafia non è solo una organizzazione di malavitosi, è una forma di potere che trova la sua legittimazione, la sua linfa vitale, la sua capacità di auto-riprodursi, proprio nelle relazioni intrecciate con il potere nel corso della nostra storia unitaria.
La mafia moderna nasce con l’Italia unita. Garibaldi sbarca in Sicilia grazie anche all’aiuto dei picciotti, prosegue la sua impresa grazie all’aiuto dei picciotti e nel periodo post-risorgimentale, nell’età liberale la mafia consolida il suo legame con la politica, in uno scambio di favori: voti in cambio di potere e di affari. Inoltre la mafia viene usata dal potere, dallo stato, come un vero e proprio strumento di repressione delle rivolte sociali e del dissenso politico.
In epoca fascista, quando naturalmente sciolti i partiti, sciolte le organizzazioni sindacali, abolita la libertà di stampa, la libertà di pensiero, e quindi ogni forma di protesta e di dissenso, la mafia criminale perde un po' della sua funzione, del suo ruolo e viene smantellata, come una zavorra inutile, da gettare a mare.
Ma l’ "alta mafia", quella delle grandi relazioni politiche, delle grandi relazioni economiche, invece resta fortemente legata al regime fascista e anzi in Sicilia è una delle condizioni che consentono al regime di mantenere il controllo nell’isola.
Per smantellare la mafia criminale, la manovalanza malavitosa, il fascismo usa il prefetto Mori, ne fa un mito, che alimenta la propaganda del regime. In realtà nel libro questo mito viene demolito, perché attraverso documenti, testimonianze si capisce come in realtà il fascismo volle sbarazzarsi dalla zavorra ingombrante, mantenendo, però, un legame molto stretto con l’alta mafia, dall’altro utilizzò il prefetto Mori per regolamento di conti all’interno delle organizzazioni mafiose, tra le famiglie mafiose e quindi per ridisegnare nuovi equilibri.
E questo succede nel '43, quando gli americani sbarcano, gli anglo - americani, sbarcano in Sicilia. Attraverso le famiglie italo americane che già i servizi della marina militare americani avevano coinvolto nella difesa dei porti americani della costa atlantica dopo l’attacco giapponese a Pearl Harbor, che aveva cambiato completamente lo scenario della seconda guerra mondiale, l’America entrò direttamente in guerra e si preoccupò innanzitutto di difendere i suoi porti. E per difendere i suoi porti della costa Atlantica utilizzò le famiglie mafiose italo americane e poi attraverso le famiglie mafiose italo americane stabilì un contatto con le famiglie di Cosa Nostra in Sicilia.
E grazie al contributo dei boss siciliani gli anglo - americani sbarcarono in Sicilia senza troppi problemi, perché la mafia aveva provveduto a creare le condizioni logistiche per lo sbarco e anche quelle di intelligence, fungendo da vero e proprio servizio di informazione dell’esercito alleato.
Liberata la Sicilia mentre gli anglo - americani salivano verso nord, verso la linea gotica, lo scenario cambiò di nuovo. Ufficialmente era una guerra combattuta contro il nazifascismo, ma in realtà dentro a questa guerra se ne combatteva un’altra, la guerra contro un nuovo nemico che si stava già profilando, nel 44, e cioè il comunismo, il comunismo sovietico, che era particolarmente aggressivo e aveva una sua quinta colonna molto forte e attiva sia sul piano militare che su quello politico in Italia, e era il Partito Comunista.
Quindi gli anglo americani si posero il problema di costruire già nel 44, nell’ultima fase della guerra, si posero il problema di come creare le condizioni per fronteggiare il nuovo nemico del dopoguerra.
E così strinsero un patto con le famiglie mafiose e non solo con le famiglie mafiose, inglobarono nei loro apparati anche molte organizzazioni, molti uomini e organizzazioni dell’esercito nazista e della Repubblica sociale, e crearono in Sicilia un vero e proprio apparato per la guerra clandestina contro i comunisti, un apparato militare segreto che si fondava proprio sulla alleanza strettissima tra servizi angloamericani, ex organizzazioni della Repubblica sociale e cosche mafiose.
In cambio dell’aiuto dato agli anglo americani la mafia naturalmente ottenne dei benefici enormi.
L’ultimo atto di Re Umberto prima di abdicare fu la approvazione del decreto che istituiva la regione autonoma siciliana, insieme a quel decreto vennero creati tutti una serie di enti, economici, finanziari, che vennero di fatto assegnati alla mafia e quindi la mafia riuscì a creare i presupposti per il suo potere economico, per il suo dominio politico e economico sulla Sicilia.
Questo equilibrio venne poi blindato addirittura attraverso il trattato di pace del 1947, il trattato di pace imposto dalle forze vincitrici della guerra, americani e inglesi, alla nazione sconfitta, l’Italia, trattato di pace in cui c’era una clausola aggiuntiva, aggiuntiva perché inserita all’ultimo momento, addirittura a pena, in cui si imponeva al governo italiano di garantire l’impunità ai cittadini del nostro paese che avevano aiutato gli anglo americani dal 1943 al 1947. Quindi anche i boss mafiosi utilizzati per lo sbarco. E tra i documenti allegati c’era un elenco di persone a cui l’Italia, il governo italiano, non avrebbe dovuto torcere un capello, e tra questi c’erano molti personaggi che nei decenni successivi sarebbero diventati gli uomini più potenti e più noti di Cosa Nostra.
Fu in questo modo che quell’equilibrio creato durante gli anni della guerra, tra il 43 e il 1945 in Sicilia venne difeso, blindato, perché serviva durante la guerra fredda in funzione anticomunista.
Organizzazioni mafiose e organizzazioni neo fasciste vennero inglobate nel sistema difensivo clandestino, segreto, anticomunista, quel sistema per la guerra non ortodossa che funzionò durante l’intero arco della guerra fredda, fino alla caduta del muro di Berlino.
Quando il muro di Berlino cadde si creò un vuoto, perché il sistema della guerra clandestina, di cui mafia e neo fascisti facevano parte del suo ruolo e con tangentopoli e con le inchieste della magistratura che decapitarono l’intero ceto politico anticomunista della prima repubblica questo mondo che durante la guerra fredda era stato utilizzato contro i comunisti e per mantenere il controllo totale, assoluto, sulla Sicilia che in quel contesto aveva un ruolo strategico di fondamentale importanza, quel sistema, dicevo, si trovò improvvisamente privo di rappresentanza politica e delle protezioni politico – istituzionali e internazionali di cui aveva goduto fino a quel momento.
Fu allora che si ruppe qualche cosa! Quelle forze che avevano partecipato, compresa la mafia, che avevano partecipato alla guerra segreta contro i comunisti spaventate dall’iniziativa della magistratura e dal pericolo che gli ex comunisti che avevano combattuto per quasi 50 anni potessero ora conquistare il potere si attivarono, si mobilitarono e lasciarono segnali, chiesero di essere difesi, chiesero di rinegoziare, di fatto, il vecchio patto del 43 – 47, e lo fecero nel modo più brutale, attraverso omicidi eccellenti, attraverso le bombe, le bombe del 92 – 93.
Con le stragi del 92 – 93 i boss di Cosa Nostra lanciarono dei messaggi e tra questi la richiesta di ammorbidire il regime del carcere duro previsto dal famoso articolo 41 bis, in una lettera inviata al allora Presidente della Repubblica Scalfaro lo chiedevano esplicitamente e nel libro attraverso molte testimonianze racconto quello che avvenne intorno al 41 Bis, come attraverso la mediazione dei cappellani penitenziari, utilizzati tra l’altro in un’altra delicatissima missione qualche decennio prima all’epoca del sequestro di Aldo Moro, utilizzati dal Vaticano per trattare con la liberazione con le brigate rosse la liberazione di Moro, che cosa che fecero per 55 giorni, anche se non riuscirono a ottenere il risultato.
Ecco, nel 92 – 93 i cappellani penitenziari si mobilitarono di nuovo per fare da intermediari tra Cosa Nostra e lo stato per ottenere l’alleggerimento del carcere duro per i boss mafiosi in cambio della cessazione della strategia terroristica della mafia.
Ma questo era soltanto un aspetto, ci fu poi tutto un altro contesto che si aprì e riguarda ciò che avvenne tra Cosa Nostra, gli apparati della guerra clandestina contro il comunismo, che erano stati organizzati durante la guerra fredda e i loro referenti, non solo interni, italiani, ma anche e forse soprattutto internazionali, e cioè gli anglo americani con cui avevano stretto un patto ferreo durante la guerra, un patto che era durato fino alla caduta del muro di Berlino e alla fine della guerra Fredda.
Nel libro c’è un lungo capitolo basato su una testimonianza inedita, che io registrai nel 1998 per un altro libro, era dell’ambasciatore Reginald Bartolomew il quale mi diede la sua testimonianza su quella fase critica dell’Italia e sul suo ruolo anche personale nel nostro paese.
Bartolomew mi raccontò la sua storia e la ragione per cui Bill Clinton, appena eletto Presidente degli Stati Uniti aveva deciso di mandarlo in Italia, lui era ambasciatore americano alla Nato a Bruxelles, stava per lasciare quell’incarico, aveva ricevuto un’altra destinazione, Israele, aveva già presentato le sue credenziali al governo Israeliano, ma all’ultimo momento Clinton lo chiamò e gli disse lei non va più in Israele, lei va in Italia.
Quando Bartolomew chiese ma perché proprio io e perché in Italia, si sentì rispondere perché data la situazione che si è creata in Italia a Roma ci serve un professionista come lei, un diplomatico di carriera con il suo curriculum. Allora quando io gli chiesi ma ambasciatore che curriculum ha lei? Lui chiamò la sua segretaria e fece portare un elenco o di cose che aveva fatto, di operazioni a cui aveva partecipato, di missioni che aveva compiuto per conto della amministrazione americana, era stato dal Libano alla Bosnia, della Cina di Piazza Tienanmen alla crisi iraniana, al Golfo Persico, era stato in tutti i teatri di guerra civile con il compito di rimettere le cose a posto e di salvaguardare gli interessi americani.
Lo stesso compito che aveva ricevuto da Clinton per l’Italia.
Lui assunse la sede, si insediò nella ambasciata americana a Roma con il compito di stabilizzare la situazione italiana così difficile e così drammatica.
E questo fece Bartolomew. Una volta stabilizzato il sistema politico italiano e quindi scongiurato il rischio di una rottura territoriale o di una guerra civile, un colpo di stato, un colpo di stato è una espressione che non uso io nel libro, ma è una espressione usata all’epoca da un ministro dell’interno, Vincenzo Scotti e poi in tempi più recenti ripresi dal Presidente del consiglio dell’epoca e poi divenuto Presidente della Repubblica Carlo Azzeglio Ciampi, e quindi una volta salvata l’Italia, diciamo così, da quel pericolo che cosa è avvenuto? Che esattamente come era successo durante il periodo fascista la zavorra criminale della mafia, i boss malavitosi sono stati arrestati a centinaia, ma l’alta mafia ancora una volta si è riciclata! Si è inabissata e è tornata discretamente ai propri affari.
Oggi siamo esattamente in questa situazione.
C’è da domandarsi essere e quanto può reggere un paese, uno stato, che pure avendo liberato grande parte della Sicilia dalle bande criminali mafiose è però fortemente inquinato e condizionato dal potere economico della mafia.
E come potete immaginare è un tema molto scabroso, è un tema su cui molti vorrebbero che calasse definitivamente il silenzio, ma io credo che faccia bene al paese invece conoscere la storia dalla quale arriva.
Passate parola.