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lunedì 5 dicembre 2016

DAGOSPIA... LAPO ELKAN -

DAGONEWS

john elkann andrea agnelliJOHN ELKANN ANDREA AGNELLI
La disavventura di Lapo è servita (anche) a far riaccendere lo scontro tra John Elkann e Andrea Agnelli. Il cugino monociglio ha molte ragioni per essere accigliato, e i suoi malumori nascono dalla gestione del patrimonio di famiglia, in cui si sente sempre più ''cadetto''.

E' vero, come rivela Moncalvo nel suo ultimo libro, che Lapo fu liquidato con 163 milioni per uscire dalla gestione di Exor e Fiat, ma è anche vero che lo scorso aprile, dopo la quotazione, Lapone è entrato nel cda della Ferrari insieme a John.

deniz akalin andrea agnelli john elkann lavinia borromeoDENIZ AKALIN ANDREA AGNELLI JOHN ELKANN LAVINIA BORROMEO
Una poltrona bramata dal figlio di Umberto, cui non bastava più essere presidente (di campanello) della Juventus. Anche Marchionne era contrario all'ingresso di Lapo nel consiglio della ''sua'' Maranello, ma Andrea in quel periodo aveva troppi casini familiari, tra la fine del matrimonio con Emma Winter e l'inizio della storia con Deniz, la moglie del suo (ex) migliore amico Francesco Calvo, dirigente juventino carissimo anche a John che se n'è andato al Barcellona sbattendo la porta e le corna. 
andrea agnelli deniz akalin john elkannANDREA AGNELLI DENIZ AKALIN JOHN ELKANN

Da quel momento le cose non sono migliorate, anzi: il controllo della squadra è scivolato dalle mani di Andrea man mano che aumentavano le copertine dei settimanali di gossip sulle sue notti romantiche con Deniz.

John Elkann non ha ruoli ufficiali nella Juve, ma essendo l'azionista di maggioranza e presidente della Exor, è di fatto il proprietario. E sia Giuseppe Marotta, amministratore delegato (parte sportiva), che Aldo Mazzia, chief financial officer e chief executive officer (parte finanziaria), rappresentano la longa manus di ''Yaki'' nella società sportiva.
andrea agnelli deniz akalin john elkann lavinia borromeoANDREA AGNELLI DENIZ AKALIN JOHN ELKANN LAVINIA BORROMEO

Che si è fatta sentire molto negli ultimi mesi: mentre Andrea si chiudeva in un silenzio stampa insolito, Marotta parlava a destra e a manca scavalcando e contraddicendo il figlio di Umberto Agnelli: Adriano Galliani che può fare il presidente di Lega, il sostegno a Tavecchio, le strategie della squadra in Champions, la presentazione di Higuain senza Agnelli jr. Non solo: fino a due settimane fa, l'ingresso di Lapo anche nella Juve (è amatissimo dai tifosi, uno dei pochi a non aver mai rinnegato la fede bianconera, tatuata sul braccio) era dato da molti per probabile.
lapo elkann su instagram col fratello john e andrea agnelliLAPO ELKANN SU INSTAGRAM COL FRATELLO JOHN E ANDREA AGNELLI

Ora la situazione è cambiata, e Andrea prova a giocarsi la figuraccia del cugino per riprendere il controllo della squadra. Sogna l'uscita di Marotta e di avere un ruolo più operativo. Punta la poltrona in Ferrari e minaccia anche di andarsene all'estero con la sua Deniz se verrà tenuto ancora lontano dalla prima linea.

Ma se il ramo Elkann è fresco di gaffe, anche lui ne rischierà un'altra a breve: poiché Calvo non ha concesso la separazione a Deniz, il figlio che lei aspetta da Andrea dovrà essere espressamente disconosciuto, visto che la legge presume che il figlio di una donna sposata sia del marito. Un momento ''Beautiful'' che cozza decisamente con l'austerità sabauda predicata (e praticata?) dal compunto John.
lapo elkann andrea 214020LAPO ELKANN ANDREA 214020

Tra i due, ci si mette pure Allegri. Il suo contratto scadrà nel 2018, ma l'allenatore toscano vorrebbe seguire le orme di Conte e cimentarsi con una strada straniera il prima possibile. La sua intenzione è andarsene un anno prima, alla fine di questo campionato.
ALLEGRI MAROTTAALLEGRI MAROTTAandrea agnelli e john elkann in visita alla squadraANDREA AGNELLI E JOHN ELKANN IN VISITA ALLA SQUADRAMAROTTAMAROTTAAndrea Agnelli e John ElkannANDREA AGNELLI E JOHN ELKANNlapo elkann andrea agnelli oshoLAPO ELKANN ANDREA AGNELLI OSHOANDREA AGNELLI E BEPPE MAROTTAANDREA AGNELLI E BEPPE MAROTTAANDREA AGNELLI E JOHN ELKANNANDREA AGNELLI E JOHN ELKANNHiguain - Paratici - MarottaHIGUAIN - PARATICI - MAROTTAMONTEZEMOLO MARIO CALABRESI JOHN ELKANN ANDREA AGNELLIMONTEZEMOLO MARIO CALABRESI JOHN ELKANN ANDREA AGNELLIlapo+elkann+emma+winter+juventus+fc+v+fc+internazionale+0twj1evlfdtlLAPO+ELKANN+EMMA+WINTER+JUVENTUS+FC+V+FC+INTERNAZIONALE+0TWJ1EVLFDTLjuventus sampdoria john e lapo elkann sugli spalti 7JUVENTUS SAMPDORIA JOHN E LAPO ELKANN SUGLI SPALTI 7lapo andrea agnelliLAPO ANDREA AGNELLII giovanissimi Andrea agnelli col padre Umberto e John Elkann col nonno GianniI GIOVANISSIMI ANDREA AGNELLI COL PADRE UMBERTO E JOHN ELKANN COL NONNO GIANNIagnelli nipoti lapo john elkannAGNELLI NIPOTI LAPO JOHN ELKANN

DAGOSPIA...REFERENDUM


domenica 4 ottobre 2015

SAVIANO FAZIO

SELVAGGIA LUCARELLI

AMERICA

martedì 24 giugno 2014

ANGELUCCI ...DAGOSPIA

GLI ANGELUCCI RESTANO IN PARADISO (FISCALE) - LA FAMIGLIA EDITRICE DEL QUOTIDIANO "LIBERO" INIETTA 40 MILIONI NELLE CASSE DELLA CONTROLLATA LUSSEMBURGHESE TH, CHE HA IN PANCIA SAN RAFFAELE DI ROMA E LA FINANZIARIA TOSINVEST

Gli Angelucci hanno deciso di ricapitalizzare T.H. per 40 milioni di oro tramite l’emissione di 1,6 milioni di nuovi titoli ciascuno del valore nominale di 5 euro. Il nuovo capitale, versato puntualmente dalla controllante, è salito così a 49,9 milioni e la società ha anche cambiato denominazione in Three…

Andrea Giacobino per il blog 'andreagiacobino.wordpress.com'

L’indagine per frode fiscale avviata dalla procura di Roma sull’ospedale capitolino San Raffaele non ferma gli Angelucci, imprenditori sanitari ed editori fra l’altro di “Libero”, dal coltivare i loro business in Lussemburgo dove continuano a movimentare valanghe di milioni.

Antonio AngelucciANTONIO ANGELUCCI
Qualche giorno fa, infatti, nel Granducato si è svolta un’assemblea straordinaria di T.H., che detiene fra l’altro il 98,4% dello stesso ospedale capitolino in carico per 42,8 milioni, per 14,2 milioni il 93,6% di Finanziaria Tosinvest, capogruppo italiana degli Angelucci e per 60 milioni il 5,3% di Compagnia Aerea Italiana-Alitalia. T.H., costituita in Lussemburgo nel 1994 come Tosinvest Italia, ha poi cambiato nome ed è controllata dalla Spa di Lantigos.

GIAMPAOLO ANGELUCCIGIAMPAOLO ANGELUCCI
Ebbene, gli Angelucci hanno deciso di ricapitalizzare T.H. per 40 milioni di oro tramite l’emissione di 1,6 milioni di nuovi titoli ciascuno del valore nominale di 5 euro. Il nuovo capitale, versato puntualmente dalla controllante, è salito così a 49,9 milioni e la società ha anche cambiato denominazione in Three.

Il veicolo, che ha un totale di attivo di 351,8 milioni, costituito da immobilizzazioni finanziarie per 139 milioni e crediti per oltre 201 milioni, presenta 16 milioni di utili portati a nuovo e debiti per 328 milioni. Ebbene proprio la T.H. è al centro delle indagini dei pm romani che hanno contestato al veicolo lussemburghese tra il 2009 e il 2013 l’omissione di imposte. T.H., infatti, pur domiciliata in Lussemburgo, era di fatto operante in Italia. Indagati anche per associazione a delinquere sono fra gli altri il “patron” Antonio Angelucci (ex deputato Pdl), i figli Giampaolo, Alessandro e Andrea e tutti i consiglieri di T.H. Che ora, con un altro nome, è diventata più forte con 40 milioni.
Libero Giornale Scajola NonleggerloLIBERO GIORNALE SCAJOLA NONLEGGERLOsan raffaele romaSAN RAFFAELE ROMA

lunedì 14 aprile 2014

MANIFESTAZIONE A ROMA...DAGOSPIA

1. ROMA, GUERRIGLIA URBANA. UNA DECINA DI MANIFESTANTI FERITI. UNO È GRAVE, UN PETARDO GLI È ESPLOSO IN MANO. FERITI ANCHE VENTI AGENTI, SEI LE PERSONE FERMATE - 2. IL CORTEO DEGLI ANTAGONISTI ERA COMINCIATO IN MODO PACIFICO CONTRO IL GOVERNO RENZI E IL PIANO-CASA APPROVATO DA PALAZZO CHIGI, MA POI DOPO UN LANCIO DI OGGETTI, BOTTIGLIE E PETARDI CONTRO I BLINDATI SONO INIZIATI GLI SCONTRI E INFINE LE CARICHE. GLI INCIDENTI PIÙ GRAVI IN VIA VENETO, NEI PRESSI DEL MINISTERO DEL WELFARE - 3. LE AZIONI NEL CORSO DEL CORTEO A ROMA SONO STATI PORTATE AVANTI DA UN GRUPPO DI MANIFESTANTI CHE NON INDOSSAVANO LA "CLASSICA" FELPA NERA DEI BLACK-BLOC CON CAPPUCCIO MA DEI K-WAY E GIACCHE A VENTO BLU. FINITE LE AZIONI I MANIFESTANTI SI SONO TOLTI LE GIACCHE A VENTO LASCIANDO IN TERRA UN TAPPETTO DI KWAY BLU -

Ansa.it
Roma, guerriglia urbanaROMA, GUERRIGLIA URBANA
Pomeriggio di guerriglia nel centro della Capitale. Il corteo degli antagonisti (indetto dai 'Movimenti Sociali contro la Precarietà e L'Austerity') era cominciato in modo pacifico, ma poi dopo un lancio di oggetti, bottiglie e petardi contro i blindati sono iniziati gli scontri e infine le cariche. Gli incidenti più gravi sono avvenuti in via Veneto, nei pressi del ministero del Welfare, e in via del Tritone. Si contano una decina di manifestanti feriti. Uno è grave, un petardo gli è esploso in mano. Feriti anche venti agenti, tra cui un funzionario di polizia. Sei le persone fermate per gli scontri.
Roma, guerriglia urbanaROMA, GUERRIGLIA URBANA
Non più black bloc ma forse blu-bloc. Le azioni nel corso del corteo a Roma sono stati portate avanti da un gruppo di manifestanti che non indossavano la "classica" felpa nera con cappuccio ma dei k-way e giacche a vento blu. Finite le azioni i manifestanti si sono tolti le giacche a vento lasciando in terra un tappetto di kway blu, soprattutto lungo via del Tritone.
Roma, guerriglia urbanaROMA, GUERRIGLIA URBANA
Le parole d'ordine degli attivisti durante il corteo: "No al jobs-act", "Più reddito per tutti" e una mobilitazione contro il governo Renzi e il piano-casa approvato da palazzo Chigi.
Slogan duri contro l'esecutivo e la precarietà del lavoro e book-bloc - scudi di gommapiuma con i titoli di libri, tra Omero e Shakespeare -, quando il corteo dei movimento antagonisti era a piazza Barberini. Sugli striscioni si leggono frasi come 'Casa reddito dignità' o 'Dalle metropoli alle Università assediamo austerity e precarietà'. Affissi sui muri manifestini che dicono 'Potete chiamarci Neet (acronimo inglese che indica chi non studia, non lavora e non fa formazione, ndr), rimaniamo precari incazzati'.
Roma, guerriglia urbanaROMA, GUERRIGLIA URBANA
Lancio di uova e arance contro il ministero dell'economia da parte di un gruppo di manifestanti del corteo "12a per dire no al piano casa e al jobs act del governo Renzi". Tra i manifestanti che lanciavano oggetti c'era anche un ragazzino. Alcuni fotografi e reporter che stavano riprendendo la scena sono stati allontanati dai manifestanti con un lancio di bottiglie.
Roma, guerriglia urbanaROMA, GUERRIGLIA URBANA
"Ribaltiamo il governo Renzi. Cancelliamo il decreto Lupi e Jobs act". Dietro questo striscione migliaia di persone sono partite a Roma per aderire alla manifestazione dei movimenti antagonisti contro il governo e il decreto casa. Alla manifestazione, tra le bandiere, ci sono anche quelle di No-tav e No-Muos.

lunedì 23 dicembre 2013

DAGOSPIA

MANEGGIARE CON CURA – TOH! LA SERRACCHIANI TROVA 40 MILA EURO NELLA FINANZIARIA REGIONALE PER IL MANEGGIO CHE OSPITA IL SUO CAVALLO

Anche la presidente rottamatrice coinvolta nel classico assalto alla diligenza (o al cavallo) di fine anno – Il Friuli finanza il Consorzio Carnia Welcome (partecipato anche dalla Regione) di cui è azionista di maggioranza il maneggio Randis, dove risiede il cavallo adottato dalla Serracchiani…

Ivana Gherbaz per il "Fatto Quotidiano"
SERRACCHIANI A BALLArSERRACCHIANI A BALLAR
Alla presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani piace andare a cavallo. Ne ha addirittura adottato uno che stava per finire al macello e quando può va con lui a farsi una passeggiata ad Arta Terme al maneggio Randis tra le verdi vallate della Carnia nel Friuli orientale.
Fin qui nulla di particolare, peccato però che il maneggio che ospita il ronzino della presidente abbia la quota di maggioranza, su un totale di una cinquantina di soci, del Consorzio Carnia Welcome (partecipato anche dalla Regione) che si è aggiudicato 40 mila euro inseriti nella finanziaria regionale.
Una posta puntuale entrata nel bilancio con un emendamento piovuto direttamente dalla Giunta e che prevede oltre ad un contributo straordinario per il prossimo anno anche ulteriori finanziamenti, non specificati, a "sollievo" del buco di bilancio.
SERRACCHIANI A BALLARSERRACCHIANI A BALLAR
Del resto la cosa non era passata inosservata la scorsa settimana, quando la finanziaria regionale è stata approvata, ci sono stati interventi in aula da parte del centrosinistra per avere chiarimenti su di una posta che è sembrata troppo puntale per passare inosservata. La stessa Serracchiani, in versione rottamatrice al femminile, aveva ammesso che il gioco delle poste puntuali, le miriadi di emendamenti che arrivano all'ultimo minuto per fare il favore all'amico, doveva finire.
MATTEO RENZI E DEBORAH SERRACCHIANI jpegMATTEO RENZI E DEBORAH SERRACCHIANI JPEG
Eppure anche questa finanziaria non è passata indenne. Chiarimenti per ora non sono arrivati, raggiunta al telefono la presidente non ha risposto. A spiegare il motivo per cui è stato scelto di sostenere economicamente proprio il consorzio Carnia Welcome il suo portavoce Giancarlo Lancellotti: "La presidente Serracchiani quando trova il tempo va a fare una passeggiata a cavallo ma non lo fa gratis, paga per tenerlo al maneggio. Il fatto che questo faccia parte del consorzio Carnia Welcome non ha alcuna correlazione con il contributo destinato a coprire le spese pregresse. E poi il consorzio è composto da una cinquantina di soci che svolgono attività di promozione turistica del territorio".
LA CAVALLERIZZA DEBORA SERRACCHIANILA CAVALLERIZZA DEBORA SERRACCHIANI


ROSY BINDI DEBORA SERRACCHIANI - copyright PizziROSY BINDI DEBORA SERRACCHIANI - COPYRIGHT PIZZI

DAGOSPIA

L’ALTRA MARCIA SU ROMA: ‘’LIFE’’ PUBBLICA LE FOTO INEDITE DEGLI ALLEATI CHE DALLA SICILIA SI DIRIGONO A ROMA, TRA TROFEI NAZI, CIVILI IN FUGA, MORTI, FERITI, E L’ITALIA DISTRUTTA

Le Forze Alleate nel luglio 1943 sbarcarono in Sicilia. L’invasione fu l’inizio della lunga marcia verso Roma, una delle più brutali della Seconda Guerra Mondiale. Ecco le fotografie di Life mai pubblicate prima che ritraggono la quotidianità della guerra…

lunedì 14 ottobre 2013

DAGOSPIA

TUTTI A DIETA: DIFENDIAMO LA COSTITUZIONE - ALLA MANIFESTAZIONE DI PIAZZA DEL POPOLO, CON RODOTÀ E ZAGREBELSKY, C’ERA LA MEJO VECCHIAIA

Di giovani, alla manifestazione “la Costituzione non si tocca mai”, ce n’erano pochi - In piazza c’era il popolo delle pensioni, leader trombati (Di Pietro e Ingroia), sinistrati di lotta (Landini) e di governo (Vendola) - E ci sono quelli che sognano un “partito dei puri” a guida Rodotà…

Virginia Piccolillo per il "Corriere della Sera"
Non ci fosse Lorenzo, 14 mesi, arrivato apposta da Monza con la mamma, come diversi altri bambini, l'età media non sarebbe certo da liceali. Giovani ce ne sono. Ma è una folla soprattutto di persone anziane quella che ieri ha riempito Piazza del Popolo e le rampe del Valadier fin sul piazzale del Pincio per difendere la Costituzione. Più capelli bianchi che zaini.
Gustavo Zagrebelsky foto La PresseGUSTAVO ZAGREBELSKY FOTO LA PRESSE
Più sobri pensionati con famiglia al seguito che ragazzi. Che hanno applaudito a lungo Stefano Rodotà che spiegava come «si sarebbe potuta avviare un processo di revisione della Carta invece, in assenza di consenso si sta tentando una scorciatoia pericolosa».
Ma il rischio non è quello di non cambiare mai nulla? Che una riforma della seconda parte della Costituzione eternamente richiesta resti sempre inattuata? Non si rischia di diventare i pasdaran del non cambiare mai nulla?
Gustavo Zagrebelsky, ex presidente della Corte costituzionale, rifiuta il paragone: «La riforma deve essere un percorso partecipato». E la stessa linea la sostiene un altro partecipante al corteo, il segretario di Sel Nichi Vendola: «Ho troppo rispetto per Napolitano anche quando non sono d'accordo con lui. Ma non credo che questo Parlamento, partorito da una legge elettorale incostituzionale, abbia il diritto di cambiare la Costituzione».
Antonio Ingroia, l'ex pm che della Costituzione aveva fatto la bandiera del suo partito dice polemico: «Se si vogliono eliminare i parlamentari si faccia. Chi dice niente? Non voglio bloccare ogni riforma ma impedire che lo si faccia saltando l'articolo 138 della Carta».
Il signor Giorgio, comodamente over 60, ha portato moglie, figlia e anche il cane Kira.
E sorride all'idea di essere considerato uno che non vuole cambiare nulla: «Sono un vecchio di sinistra. Ho sempre difeso la Costituzione. E continuo a farlo ora che ce n'è più bisogno che in passato. Ma nessuno chiede di non modificarla. Però come vuole la Costituzione».
Concorda Nando Benigno, dell'associazione Antonino Caponnetto, stessa generazione, in mano il lembo di un lungo striscione con su scritto «il popolo è sovrano». «Non è che il primo che si alza può dire adesso cambio la Costituzione. I padri costituenti sono stati lungimiranti e hanno stabilito come farlo nell'articolo 138. Bisogna rispettare quei tempi», insiste.
BONSANTI, LANDINI, CARLASSARE, ETC.BONSANTI, LANDINI, CARLASSARE, ETC.
Ieri, sul «Foglio» si paragonavano i manifestanti al Norman Bates di Psyco per illustrare la difesa di una mamma-Costituzione in via di decomposizione. Paragone un po' brutale che Stefano, 21 anni, del presidio universitario di Libera, arrivato da Bologna assieme a coetanei di varie associarioni, non capisce: «Certo che la Costituzione va cambiata. Ma con criterio. È tutto fatto troppo in fretta». E la sua amica Clarissa aggiunge: «Scusa ma ti pare questo il momento di cambiarla?».
Ma non temete di più che lasciare tutto fermo sia peggio? «No. È che è talmente evidente il giochetto. Si vogliono modificare i meccanismi per far passare cambiamenti che piacciono solo a pochi. In particolare a uno che non ha mai accettato che la legge deve essere uguale per tutti» risponde Chiara, 23 anni occhi turchini allargando le braccia. «Ma se non sono capaci nemmeno a cambiare la legge elettorale come pensano di scimmiottare i costituenti? Ma va là», dice Lara, da Mondovì, 57 anni.
RODOTARODOTA
C'è chi vorrebbe che la manifestazione si trasformasse in un partito. Vincenzo Cutolo, della associazione milanese Educa-ci (Educazione Civile): «Siamo qui con tutte queste belle persone, sarebbe bello che potessero dare vita a una formazione pulita che potrebbe togliere voti dati a Grillo (che erano seri, ma poi lui dopo le ultime vicende si è dimostrato uno sciacallo). E potrebbero ridare a molti la voglia di votare».
Antonio Di Pietro sarebbe d'accordo: «Io no. Io ho fatto il mio tempo. Ma se ci fosse qualcuno sul palco che sapesse tirare le fila di tutto questo ...». Stefano Rodotà? «E perché no? Guarda qua che applausi, avrebbero il 20% dei voti».
Ma Rodotà dal palco dice: «Non dicano "vogliono fare un partitino", pensino a cosa accade ai partitoni». A dispetto delle brame di chi vorrebbe trasformarla in voti, la piazza ha una richiesta concreta e unanime: «Giù le mani dalla Costituzione». Un monito che Efisio, giovanotto classe '29 di Trastevere, sintetizza così: «Non vi dovete azzardare».

venerdì 9 agosto 2013

EUSTEMA - CISL - BONANNI


BUSINESS RICCO MI CISL FICCO - I SUPER RICAVI DEL SINDACATO DI BONANNI CON GLI APPALTI PRESI DALL’ENTI PREVIDENZIALI

Per Eustema, la società informatica controllata dal sindacato di Bonanni, i risultati sono in crescita grazie ai maxiappalti degli enti previdenziali per l’aggiornamento dell’infrastruttura tecnologica: un giro d’affari da 44 mln € - Fino a marzo tra gli azionisti figuravano due non meglio precisate fiduciarie…

Stefano Sansonetti per "La Notizia"
Raffaele BonanniRAFFAELE BONANNI
La crisi economica, a quanto pare, non morde tutti. Anzi, sembra essere totalmente inoffensiva nei confronti della Cisl. Già, perché il sindacato oggi guidato da Raffaele Bonanni, grazie alla società informatica Eustema, ha aumentato alla grande il suo giro d'affari. Qualche esempio? Nel 2007, anno di esplosione della crisi, Eustema aveva messo a segno ricavi per 34,6 milioni di euro.
Alla fine del 2012, in base all'ultimo bilancio depositato dalla società, siamo arrivati a 44 milioni. Un aumento del 27% proprio mentre l'economia nazionale (e mondiale) collassava. Di più, perché anche gli utili della società hanno dato ottimi risultati. Nel 2010 ammontavano a 1 milione 77 mila euro, poi diventati 1 milione e 192 mila euro nel 2011 e 1 milione e 522 mila euro alla fine dell'anno scorso. Davvero niente male.
Raffaele BonanniRAFFAELE BONANNI
LA SOCIETÀ
Eustema fa capo per il 35,5% del capitale alla Finlavoro, una spa riconducibile direttamente alla Cisl. In entrambe siede come consigliere di amministrazione Donatello Bertozzi, uomo di massima fiducia di Bonanni. Buona parte del restante capitale di Eustema, invece, fa indirettamente capo agli stessi manager della società. Ma qual è il segreto del suo successo?
Semplice. Basta leggere l'ultimo bilancio 2012 per rendersi conto che una fetta consistente del giro d'affari deriva direttamente dall'Inps, l'Istituto nazionale di previdenza socialeguidato da Antonio Mastrapasqua. Il fatto è che Eustema, nel corso degli ultimi anni, si è aggiudicata un mucchio di appalti pubblici, andando ad attingere soprattutto dalle parti degli enti previdenziali.
Mastrapasqua AntonioMASTRAPASQUAANTONIO
documenti contabili recentemente approvati dalla società contengono un elenco dettagliato di tutte le fatture emesse nell'ultimo anno nei confronti dei clienti Inps e Inpdap (il quale però è nel frattempo confluito nel medesimo Inps). Per l'Istituto di Mastrapasqua, Eustema ha curato l'aggiornamento dell'infrastruttura tecnologica presentando nel corso dell'anno un conto da 1,2 milioni. Per il servizio di riuso dei software applicativi dell'Inpdap la fattura è stata di 3,8 milioni.
Ancora, per un servizio di abilitazione dell'Inps "al nuovo ruolo nel sistema Welfare" il conto presentato da Eustema ha raggiunto i 4 milioni di euro. Poi ci sono i servizi di adeguamento del software applicativo Inps per altri 1,4 milioni. Infine la realizzazione di vari progetti di sicurezza applicativa, sempre per l'Inps, ha portato a una fattura di 4,5 milioni. E questo solo per limitarsi ai lavori eseguiti nel corso del 2012.
Mastrapasqua AntonioMASTRAPASQUA ANTONIO
Per carità, tutti gli appalti sono stati ottenuti da Eustema a seguito di una procedura di gara. Di certo il "canale" con l'Inps in questi anni si è dimostrato molto remunerativo. Ma non si tratta dell'unico cliente istituzionale della società informatica. Sempre nel 2012 Eustema si è aggiudicata due maxiappalti dell'Inail. L'ultimo, predisposto all'epoca dalla Consip (la centrale acquisti del ministero dell'economia) per la manutenzione e lo sviluppo dei siti internet dell'Inail, ha visto Eustema vincere in coppia con Accenture. Il tutto per una torta che complessivamente vale 14 milioni.
Mastrapasqua con moglieMASTRAPASQUA CON MOGLIE
RIVOLUZIONE TRA GLI AZIONISTI
Che poi, negli ultimissimi mesi, l'azionariato di Eustema ha subìto un bel po' di scossoni. Il tutto, guarda caso, dopo l'inchiesta con cui La Notizia (vedi il numero del 12 marzo scorso) aveva svelato la presenza di non meglio precisate fiduciarie. Il secondo azionista di Eustema, dopo Finlavoro, risulta ancora oggi la società Innovazione Lavoro, con il 33,6% del capitale. A marzo, però, questa società era partecipata al 99% della Cisl, per il tramite del Laboratorio del lavoro.
Adesso, invece, la Innovazione Lavoro risulta al 49% della Marises srl, società costituita il 18 aprile del 2013 e riconducibile a Stefano Buscemi, manager di Eustema. Il restante 51%, invece, è detenuto dalla E-World Consultants, società che è in possesso (allora coma ora) di una partecipazione diretta in Eustema del 28,8%. In questo caso la novità è che è completamente cambiato l'azionariato di E-World Consultants.
segretario CISL raffaele bonanni lapSEGRETARIO CISL RAFFAELE BONANNI LAP
A marzo la società faceva capo a due fiduciarie: l'Unione Fiduciaria, formalmente riconducibile al mondo della banche popolari, e la Fiduciaria Servizio Italia, controllata dai francesi di Bnp Paribas. La Notizia aveva sollevato la questione della presenza in Eustema delle fiduciarie, di fatto strumenti utilizzati per "schermare" i veri proprietari. Ebbene, dopo gli articoli la fiduciarie sono state tolte di mezzo e la E-World adesso risulta al 100% di Enrico Luciani, ad di Eustema, e di alcuni suoi parenti.
LOGO CISLLOGO CISL