ALIMENTAZIONE
A tavola: ecco i «terribili sei» del sale
Alimenti in cui i livelli di sale sono troppo alti: tra questi
pane, pizza, pollo arrosto. La denuncia delle associazioni americane
MILANO – Mentre
controlliamo di non mangiare troppe patatine in sacchetto, salatini e noccioline
all’aperitivo, e stiamo attenti a non eccedere con la saliera sull’insalata, non
sappiamo che il quantitativo di sale più pericoloso per la nostra dieta arriva
da alimenti comuni, pietanze presenti nei nostri piatti ogni giorno. In
particolare, sarebbero sei gli incriminati più pericolosi e quasi tutti non
dipendono dalla nostra preparazione casalinga.
La lista è stata pubblicata negli Stati Uniti da due
delle associazioni più impegnate a combattere l’uso del sale superfluo, la
American Heart Association e la American Stroke Association, e a promuovere uno
stile di alimentazione sano proprio per preservare dai rischi associati all’alto
consumo di sodio: ipertensione, problemi di cuore, ictus.
I MAGNIFICI SEI – Nella top dei cibi troppo ricchi di sale ci sono
molti alimenti processati industrialmente, o comunemente acquistati nei negozi e
nei supermercati, e nonostante la ricerca sia americana, la lista comprende cibi
comunemente consumati in Italia e capisaldi della dieta mediterranea. Eccoli i
"magnifici sei": il primo è il pane con tutti i suoi derivati prodotti da forno.
Una fetta, sostengono i ricercatori, potrebbe già contenere il 15 per cento del
quantitativo di sale raccomandato al giorno. Il secondo sono gli affettati e la
carne cotta e tagliata a fette (come il classico tacchino o il roastbeef),
acquistata già pronta. Il terzo è la pizza: con due fette (le
slice
all’americana maniera, più ampie rispetto alle nostre) si arriverebbe già al
limite del consumo di sale quotidiano. Il quarto è il pollo arrosto
confezionato, acquistato nei supermercati: come nel caso della pizza, si parla
di una media tra i vari prodotti da banco analizzati dai ricercatori. Il quinto
è tutta la famiglia delle zuppe pronte in scatola. Il sesto e ultimo sono i
panini farciti: uniscono insieme il pane e gli affettati, e magari le salse
(ketchup, mostarda, maionese) dove il sale regna sovrano.
TUTTI A RISCHIO - Dunque l’eccesso di sale, contrariamente a quanto
pensato, ha poco a che fare con il nostro uso smodato della saliera per condire
le pietanze. E anzi, le pietanze salate colpiscono senza che i consumatori ne
siano troppo coscienti un po’ tutti: sia chi mangia abitualmente a casa e cucina
piatti freschi (e magari acquista il pane al panificio, o una pizza da asporto),
che chi è obbligato ogni giorno a frequentare bar e mense. Una percentuale non
irrisoria della nostra dieta: gli stessi ricercatori americani dichiarano che il
75 per cento del sale mangiato in un giorno proviene proprio da pietanze
processate industrialmente o consumate alla tavola calda o al ristorante. E i
medici avvertono: i livelli di sale consumato non dovrebbero mai superare i
1.500 milligrammi al giorno, gli americani per esempio ne consumano in media
oltre il doppio. Per abbassare i livelli di sodio nella dieta quotidiana,
valgono alcuni consigli semplici: cercare di mangiare molta verdura, consumare
pochi alimenti preconfezionati, controllare il contenuto di sodio sulle loro
etichette, lavare i cibi in scatola prima di consumarli, ma anche, se possibile,
sostituire il sale da tavola con le spezie per aromatizzare i piatti.
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