Elenco blog personale

domenica 11 novembre 2012

SALUTE

A tavola: ecco i «terribili sei» del sale

Alimenti in cui i livelli di sale sono troppo alti: tra questi pane, pizza, pollo arrosto. La denuncia delle associazioni americane

ALIMENTAZIONE
A tavola: ecco i «terribili sei» del sale
Alimenti in cui i livelli di sale sono troppo alti: tra questi pane, pizza, pollo arrosto. La denuncia delle associazioni americane
MILANO – Mentre controlliamo di non mangiare troppe patatine in sacchetto, salatini e noccioline all’aperitivo, e stiamo attenti a non eccedere con la saliera sull’insalata, non sappiamo che il quantitativo di sale più pericoloso per la nostra dieta arriva da alimenti comuni, pietanze presenti nei nostri piatti ogni giorno. In particolare, sarebbero sei gli incriminati più pericolosi e quasi tutti non dipendono dalla nostra preparazione casalinga. La lista è stata pubblicata negli Stati Uniti da due delle associazioni più impegnate a combattere l’uso del sale superfluo, la American Heart Association e la American Stroke Association, e a promuovere uno stile di alimentazione sano proprio per preservare dai rischi associati all’alto consumo di sodio: ipertensione, problemi di cuore, ictus. I MAGNIFICI SEI – Nella top dei cibi troppo ricchi di sale ci sono molti alimenti processati industrialmente, o comunemente acquistati nei negozi e nei supermercati, e nonostante la ricerca sia americana, la lista comprende cibi comunemente consumati in Italia e capisaldi della dieta mediterranea. Eccoli i "magnifici sei": il primo è il pane con tutti i suoi derivati prodotti da forno. Una fetta, sostengono i ricercatori, potrebbe già contenere il 15 per cento del quantitativo di sale raccomandato al giorno. Il secondo sono gli affettati e la carne cotta e tagliata a fette (come il classico tacchino o il roastbeef), acquistata già pronta. Il terzo è la pizza: con due fette (le slice all’americana maniera, più ampie rispetto alle nostre) si arriverebbe già al limite del consumo di sale quotidiano. Il quarto è il pollo arrosto confezionato, acquistato nei supermercati: come nel caso della pizza, si parla di una media tra i vari prodotti da banco analizzati dai ricercatori. Il quinto è tutta la famiglia delle zuppe pronte in scatola. Il sesto e ultimo sono i panini farciti: uniscono insieme il pane e gli affettati, e magari le salse (ketchup, mostarda, maionese) dove il sale regna sovrano.
TUTTI A RISCHIO - Dunque l’eccesso di sale, contrariamente a quanto pensato, ha poco a che fare con il nostro uso smodato della saliera per condire le pietanze. E anzi, le pietanze salate colpiscono senza che i consumatori ne siano troppo coscienti un po’ tutti: sia chi mangia abitualmente a casa e cucina piatti freschi (e magari acquista il pane al panificio, o una pizza da asporto), che chi è obbligato ogni giorno a frequentare bar e mense. Una percentuale non irrisoria della nostra dieta: gli stessi ricercatori americani dichiarano che il 75 per cento del sale mangiato in un giorno proviene proprio da pietanze processate industrialmente o consumate alla tavola calda o al ristorante. E i medici avvertono: i livelli di sale consumato non dovrebbero mai superare i 1.500 milligrammi al giorno, gli americani per esempio ne consumano in media oltre il doppio. Per abbassare i livelli di sodio nella dieta quotidiana, valgono alcuni consigli semplici: cercare di mangiare molta verdura, consumare pochi alimenti preconfezionati, controllare il contenuto di sodio sulle loro etichette, lavare i cibi in scatola prima di consumarli, ma anche, se possibile, sostituire il sale da tavola con le spezie per aromatizzare i piatti.

Nessun commento:

Posta un commento