Golfo del Messico: Bp pagherà multa di 4,5 mld, 2 ex manager accusati di omicidio
[ Bp pagherà una multa esemplare alla Giustizia Usa per il disastro
nel Golfo del Messico: tra i 3 e i 5 mld (Foto Lapresse)[/caption] LONDRA -
Multa record per la compagnia petrolifera British Petroleum che
dovrà sborsare 4,5 miliardi di dollari nell'ambito del
procedimento relativo alle accuse penali per il disastro della Deepwater
Horizon, nel 2010 nel Golfo del Messico. Lo riferisce la Bbc. Due ex manager di
Bp sono anche accusati di omicidio colposo e un terzo di aver
mentito agli investigatori per l'incidente del 2010 nel Golfo del Messico che ha
causato la maggiore mare nera della storia americana. Lo afferma il Dipartimento
di Giustizia americano. Nell'ambito dell'accordo, Bp si
dichiara colpevole dei capi d'accusa di cattiva condotta o negligenza legati
alle 11 vittime dell'esplosione del Deepwater Horizon e di un capo di accusa per
infrazione nell'ambito del Clean Water Act. Bp si dichiara
colpevole anche di un capo d'accusa di infrazione del Migratory Bird Treaty Act
e di un capo d'accusa di ostruzione del Congresso. ''L'accordo è in linea -
afferma Bp - con la posizione dell'azienda nelle cause civili in corso sul fatto
che si sia trattato di un incidente con più cause, che ha coinvolto più parti,
come rinvenuto da altre indagini ufficiali''. Il gigante petrolifero ha
confermato giovedì in un comunicato di avere "discussioni avanzate" con il
Dipartimento di Giustizia e l'autorità dei mercati finanziari degli Stati Uniti
(Securities & Exchange ), ma ha detto che un accordo non è ancora stato
raggiunto. Quando Bp staccherà l'assegno non potrà certo ripristinare i danni
causati dopo l'incidente che tra maggio e luglio 2010 ha
causato la dispersione in mare di quasi 5 milioni di barili di
petrolio, ma senz'altro sborserà la cifra più alta mai pagata
negli Usa per una simile penale. Bp aveva già concluso un accordo con
le vittime della marea nera da 7,8 miliardi di dollari. Ma ora
a presentare il conto sono le autorità americane. Se l'accordo non andrà in
porto il colosso petrolifero britannico dovrà affrontare un processo, la cui
apertura è prevista per la fine di febbraio 2013, che ha tutta l'aria di voler
infliggere una punizione esemplare.
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