TAFFERUGLI A PALAZZO MARINO
Sgombero di un appartamento Aler: feriti
Poi il blitz in Comune: «Vogliamo una casa»
Irruzione durante la commissione Casa. Pisapia: «Nessuno si deve permettere di violare la casa dei milanesi»
MILANO - «Casa, diritti e dignità».
Con queste parole una trentina di persone ha fatto irruzione, lunedì pomeriggio, in Comune. A Palazzo Marino si riuniva la commissione Casa del Comune di Milano. Una riunione tra l'amministrazione e l'Aler. I manifestanti sono entrati in segno protesta dopo che, in mattinata, è stata sgomberata una famiglia da un appartamento in via Preneste, in zona San Siro. «Un'occupazione per necessità», hanno continuato a ripetere le persone per protestare contro lo sfratto. Ma le forze dell'ordine hanno caricato il gruppo e ha fatto allontanare tutti.
IL BLITZ - Così è stato deciso il blitz a Palazzo Marino. L'appuntemnto: 13.30 in piazza Scala. Una trentina di persone, tra comitati e appartenenti al centro sociale Cantiere, sono entrati di corsa dai cancelli. E, megafono alla mano, hanno fatto irruzione dentro la sala. Attimi di tensioni quando i vigili hanno provato e tenere chiuse le porte. Parapiglia e spintoni. I due ghisa sono feriti. Poi è arrivata la polizia in assetto antisommossa che ha fatto uscire tutti i manifestanti dalla sala. Una volta in cortile li ha fatti uscire con forza. Tra i contestatori anche i due coniugi sgomberati.
LO SGOMBERO- A prendere la parola, fuori Palazzo Marino, è proprio la signora di 57 anni. «Prima vivevamo in una casa in affitto, ma non possiamo più permettercelo, perchè due anni fa mio marito ha perso il lavoro. Io guadagno dai 400 ai 500 euro al mese. Per nove mesi abbiamo abitato in un orto dietro all'ospedale San Carlo, tra i topi». Da qui, la decisione di occupare un locale Aler in via Preneste. Poi lo sgombero. Poco prima delle 10.40 la polizia ha invitato il gruppo (inquilini dei palazzi vicini e aderenti al comitato occupanti San Siro e al centro sociale il Cantiere) a liberare la strada nel tratto sottostante l'abitazione. Al rifiuto, gli agenti hanno iniziato a spintonare le persone ed è nato un tafferuglio. Poi la carica.
FERITI - Sono almeno quattro le persone ferite, un ragazzo è stato medicato alla testa. I comitati denunciano «un uso della forza sproporzianato» rispetto alla situazione. Anche alcuni agenti sarebbero rimasti contusi.
«LA CASA DEI MILANESI» - «Quello che è successo a Palazzo Marino oggi è gravissimo e inaccettabile. Nessuno si deve permettere, per nessuna ragione, di violare in questo modo la casa dei milanesi. Il gruppo di persone che ha fatto irruzione nella sede del Comune – aggredendo assessori, consiglieri e pubblico presente nella Sala Commissioni, oltre a due agenti della Polizia Locale che sono rimasti contusi – contestava un’azione di sgombero, legittima e doverosa, nei confronti di una famiglia che aveva occupato uno stabile in via Preneste, dopo avere in passato occupato l’assessorato alla Casa e un’altra abitazione dell’Aler, espropriando del proprio diritto chi da tempo è in graduatoria e ha tutti i requisiti necessari, oltre che il bisogno di vivere in un appartamento di proprietà pubblica». «Condanniamo quanto è avvenuto e ci stiamo attivando come amministrazione per mettere in atto tutte quelle procedure, come le denunce, affinchè gli autori dell'episodio vengano perseguiti in termini di legge»: così l'assessore alla Sicurezza, Marco Granelli, ha fugato ogni dubbio dell'opposizione riguardo alle intenzioni della Giunta in merito al blitz dei centri sociali che hanno occupato Palazzo Marino.
Sgombero di un appartamento Aler: feriti
Poi il blitz in Comune: «Vogliamo una casa»
Irruzione durante la commissione Casa. Pisapia: «Nessuno si deve permettere di violare la casa dei milanesi»
MILANO - «Casa, diritti e dignità».
Con queste parole una trentina di persone ha fatto irruzione, lunedì pomeriggio, in Comune. A Palazzo Marino si riuniva la commissione Casa del Comune di Milano. Una riunione tra l'amministrazione e l'Aler. I manifestanti sono entrati in segno protesta dopo che, in mattinata, è stata sgomberata una famiglia da un appartamento in via Preneste, in zona San Siro. «Un'occupazione per necessità», hanno continuato a ripetere le persone per protestare contro lo sfratto. Ma le forze dell'ordine hanno caricato il gruppo e ha fatto allontanare tutti.
IL BLITZ - Così è stato deciso il blitz a Palazzo Marino. L'appuntemnto: 13.30 in piazza Scala. Una trentina di persone, tra comitati e appartenenti al centro sociale Cantiere, sono entrati di corsa dai cancelli. E, megafono alla mano, hanno fatto irruzione dentro la sala. Attimi di tensioni quando i vigili hanno provato e tenere chiuse le porte. Parapiglia e spintoni. I due ghisa sono feriti. Poi è arrivata la polizia in assetto antisommossa che ha fatto uscire tutti i manifestanti dalla sala. Una volta in cortile li ha fatti uscire con forza. Tra i contestatori anche i due coniugi sgomberati.
LO SGOMBERO- A prendere la parola, fuori Palazzo Marino, è proprio la signora di 57 anni. «Prima vivevamo in una casa in affitto, ma non possiamo più permettercelo, perchè due anni fa mio marito ha perso il lavoro. Io guadagno dai 400 ai 500 euro al mese. Per nove mesi abbiamo abitato in un orto dietro all'ospedale San Carlo, tra i topi». Da qui, la decisione di occupare un locale Aler in via Preneste. Poi lo sgombero. Poco prima delle 10.40 la polizia ha invitato il gruppo (inquilini dei palazzi vicini e aderenti al comitato occupanti San Siro e al centro sociale il Cantiere) a liberare la strada nel tratto sottostante l'abitazione. Al rifiuto, gli agenti hanno iniziato a spintonare le persone ed è nato un tafferuglio. Poi la carica.
FERITI - Sono almeno quattro le persone ferite, un ragazzo è stato medicato alla testa. I comitati denunciano «un uso della forza sproporzianato» rispetto alla situazione. Anche alcuni agenti sarebbero rimasti contusi.
«LA CASA DEI MILANESI» - «Quello che è successo a Palazzo Marino oggi è gravissimo e inaccettabile. Nessuno si deve permettere, per nessuna ragione, di violare in questo modo la casa dei milanesi. Il gruppo di persone che ha fatto irruzione nella sede del Comune – aggredendo assessori, consiglieri e pubblico presente nella Sala Commissioni, oltre a due agenti della Polizia Locale che sono rimasti contusi – contestava un’azione di sgombero, legittima e doverosa, nei confronti di una famiglia che aveva occupato uno stabile in via Preneste, dopo avere in passato occupato l’assessorato alla Casa e un’altra abitazione dell’Aler, espropriando del proprio diritto chi da tempo è in graduatoria e ha tutti i requisiti necessari, oltre che il bisogno di vivere in un appartamento di proprietà pubblica». «Condanniamo quanto è avvenuto e ci stiamo attivando come amministrazione per mettere in atto tutte quelle procedure, come le denunce, affinchè gli autori dell'episodio vengano perseguiti in termini di legge»: così l'assessore alla Sicurezza, Marco Granelli, ha fugato ogni dubbio dell'opposizione riguardo alle intenzioni della Giunta in merito al blitz dei centri sociali che hanno occupato Palazzo Marino.