***Il commento***
IL PAESE DEI PRE-POTENTI
di GAD LERNER
Ovvero quei personaggi assolutamente privi di qualità, che trovano
posto nella struttura gerarchica nazionale grazie al servilismo nei confronti di
altri come loro inseritisi precedentemente, che non avendo un talento da
esercitare non trovano di meglio che trafficare con il “potere” (quello
materiale e privo di valore nella costruzione di alcunché) fine a se stesso,
fino a consolidare un “sistema” (di relazioni) che si fa casta/ cricca,
corporazione, e che tende ad espellere dai luoghi di potere che riesce a
presidiare tutti coloro che non cedono a ricatti e che comunque non si vogliono
omologare: ovvero le persone di qualità. Ecco come un blocco di figure inutili e
patetiche impedisca ai semi sani del futuro dell’Italia di germogliare da sé,
costituendo una vera e propria camicia di forza che impedisce al nostro Paese di
muoversi. E’ quel contropotere denunciato da De Magistris nel tentativo di
risolvere il problema dei rifiuti a Napoli, che attraversa trasversalmente la
politica, l’economia, con propaggini nella/ della criminalità organizzata. Una
sorta di mafia legalizzata, di cui il conduttore de L’Infedele
ci descrive un (pessimo) esempio. di GAD LERNER Nella foto, Gad Lerner
-
di GAD LERNER
Lo so che mi fa velo l’amicizia personale con Alessandro Profumo, ma è davvero interessante ritrovare nelle carte dell’inchiesta sulla P4 anche le trame estive che hanno preceduto il suo siluramento dal vertice Unicredit.
Protagonista, con toni addirittura servili e untuosi nei confronti del solito Luigi Bisignani, il vicepresidente sicario Fabrizio Palenzona, cioè il collezionista di cariche più bulimico dell’economia di relazione nostrana.
Lo cogliamo nell’agosto 2010 impegnato a mettere a punto la congiura, guarda caso, proprio col Bisignani. E li ritroviamo solo un po’ delusi quando non riescono a piazzare al posto di Profumo l’uomo da essi prescelto, Andrea Nicastro. Per il nuovo ad Ghizzoni, correndo ai ripari, bisognerà fornire istruzioni tramite amici fidati…
Così funziona in Italia il processo decisionale: un potere opaco, intrecciato con la politica e il sottogoverno, tende a rimuovere chi non se ne lascia ricattare (come il mio amico Profumo) nel nome della “funzionalità di sistema”.
Palenzona, implicato in varie inchieste su conti esteri e ruberie, attraversa con disinvoltura cossighiana gli schieramenti. Fu presidente di centrosinistra della provincia di Alessandria, ma ciò non gli ha impedito di indossare la cravatta verde per rendere omaggio a Bossi quando gli conveniva. Di fronte a Pisapia, state pur tranquilli, se potrà è prontissimo a tingerla di rosso. Per l’Unicredit da riciclare come “banca di sistema” ha già assunto un democristianissimo neo-responsabile delle relazioni esterne, Maurizio Beretta, ma ambisce decisamente a fare in proprio.
Esibiva mire da regista alla Geronzi, se non addirittura più su, alla Cuccia, ma intanto riferiva a chi di dovere: cioè Bisignani. Appoggiò Profumo e ne trasse beneficio, ma confidava di sottometterlo. Quando poi Profumo ha commesso i suoi errori, Palenzona lo ha abbattuto con gli strumenti della cospirazione romanesca: fossi un azionista Unicredit mi verrebbe il dubbio di avere fatto un pessimo affare.
GAD LERNER
Nessun commento:
Posta un commento