Da bambino uccise il padre nazista, ora è sotto processo. È un killer? FONTE QUI
Il primo maggio del 2011 un ragazzino di 12 anni ha ucciso il padre Jeff Hall, fanatico neonazista. Per lui è iniziato il processo in California, ed è un caso che fa discutere. Può un bambino cresciuto con armi a botte saper distinguere tra il bene e il male? Deve finire in carcere?
Per il procuratore il ragazzino deve finire in carcere - E ora, alla luce di questo drammatico caso, l’America si divide tra innocentisti e colpevolisti e si chiede se mandarlo in galera. La domanda è una: un bambino di 12 anni che ha vissuto in determinate condizioni (oltre al padre, la situazione familiare era drammatica) deve essere considerato un assassino? Il suo è stato un omicidio? Per Michael Soccio, procuratore di Riverside in California, sì: Joseph sarebbe un assassino perché sapeva quello che stava facendo, perché avrebbe commesso un omicidio premeditato. Per questo motivo dovrebbe andare in galera (in California la legge prevede che i minori di 14 anni non possono essere incriminati a meno che non esista una prova chiara del fatto che fossero consapevoli del loro gesto).
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La solita mania degli americani, che concepiscono la giustizia come vendetta della società, e non come rieducazione del reo. "Qualcuno deve pur pagare" è il loro motto, sull'altare della Responsabilità Personale. Poi però se ti chiami Bush ti eleggono alla Casa Bianca...
RispondiEliminapurtroppo tutti i difetti della societa' americana vengono a galla con i fatti di cronaca...
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