«È rimasto contento?»
Il governatore resta estraneo all'inchiesta su Global Service. Lavori anche in casa di Ciriaco De Mita
Antonio Bassolino
NAPOLI — Nel 2007 Alfredo Romeo curò la ristrutturazione di una casa per Antonio Bassolino, che chiese a lui direttamente i rendering, cioè i progetti tridimensionali dell'immobile. La circostanza emerge da alcune intercettazioni telefoniche agli atti dell'inchiesta sul Global service, alla quale, ovviamente, il governatore è del tutto estraneo. In quello stesso periodo, l'imprenditore fece fare dei lavori anche a casa di Ciriaco De Mita (è noto che l'ex presidente del Consiglio ha in fitto a Roma una casa dell'Inpdai, la cui manutenzione è affidata alla Romeo). È presumibile — ma ai pm napoletani ovviamente non interessa approfondire e da Palazzo Santa Lucia non giunge alcun commento — che anche Bassolino abbia in fitto nella capitale una casa di proprietà di un ente pubblico e dunque per i lavori debba rivolgersi all'immobiliarista. È il 13 marzo del 2007. Romeo parla con l'architetto Agostino Bruni: gli riferisce che Bassolino vuole incontrarlo nella sede romana della Regione Campania, possibilmente anche con «la signora », che è la moglie di Bruni, a sua volta architetto.
Romeo: «Senta, architetto, siccome mi ha chiamato il presidente e vorrebbe anziché raccogliere così i rendering che lei mi aveva promesso... Mi diceva: io oggi pomeriggio sono a Roma, per cui se i due architetti mi facessero un regalo di passare da me alla sede della Regione a Roma a via Poli io ho da dargli alcuni suggerimenti e magari mi danno a mano i rendering. Mi dava un orario che era più o meno dalle 16 alle 17. Possiamo fare uno strappo?». L'architetto oppone problemi organizzativi. Romeo insiste: «Noi possiamo fare così, possiamo comunque andare... Può andare comunque lei e la signora, raccoglie i suggerimenti che lui ha da dare, magari si porta con sè la planimetria con tutti gli aggiornamenti che abbiamo fatto».
Bruni: «Mi porto il documento aggiornato, sì». Romeo: «E poi gli dice che fa avere tramite me in serata i rendering ».
Bruni: «Va bene, ma io a lei glieli do domani, avvocato».
Romeo: «A me li dà domani... Gli dica che saranno pronti entro domani e li dà a me. L'appuntamento è in via Poli 29, secondo piano». Qualche ora più tardi, i due si risentono. L'architetto riferisce dell'incontro con il governatore. «Allora: tutto a posto. ci voleva indicare le famose dimensioni e la tipologia dei mobili. Devo dire che non vuole comprare cose nuove. Dice: ma io ho una marea di roba, perché dobbiamo spendere soldi, recuperiamo queste cose. E ho fatto tutto l'elenco che ho preso appunti del divano, delle sedie, delle poltrone, di tutte le cose... Come le vuole mettere, qualche piccola variante, cioè invertire i locali, diciamo la camera da letto con lo studio, insomma un po' di piccole modifiche interne, ecco. Niente, ho per impegno che nella prossima settimana rielaboriamo questa cosa, a questo punto il rendering... glielo farei sulle cose giuste, è inutile che gli porto avanti quelle...».
Romeo: «Sono d'accordo».
Bruni: «Mi sono scusato dicendo che comunque glielo avrei fatto avere domani, lui mi diceva va bene ma non c'è bisogno, non c'è problema».
Romeo: «Com'è rimasto con lui?».
Bruni: «Che ho anticipato che non volevo, il fatto di fare un sopralluogo, gli ho detto. l'avvocato mi ha detto che voleva fare un giro per la fine del mese di aprile in cantiere, gli ho ribadito che abbiamo iniziato e che comunque i tempi per finire questo appartamento sono tre o quattro mesi. Ah, va bene, molto bene, e quando cominciamo a vedere qualcosa? Dico: guardi, scusi, iniziamo a demolire. Ah, la saluta, scusi, mia moglie mi ricordava: mi saluti l'avvocato».
Romeo: «Ricambi».
Bruni: «E dice: a fine mese iniziamo a vedere un po' di pareti buttate giù, tutti i pavimenti pronti e demoliti, la parte rustica la cominciava ad apprezzare. L'appuntamento era che io trasferivo a lei nella prossima settimana questo aggiornamento di distribuzione interna dell'appartamento e caso mai a questo punto gli facciamo il rendering sulle cose che lui ha chiesto in questi giorni».
Romeo: «No, quindi diventa, a questo punto, un po' un'esigenza mia. Magari lei mi dà la prossima settimana il rendering ed io trovo l'occasione di essere gentile con lui e di portarglielo. Va bene, ma è rimasto contento, insomma? ».
Bruni: «Mi è sembrato molto cordiale e molto carino, diciamo proprio soddisfatto... Secondo me lui aveva risolto il problema con la signora». Il 27 marzo l'architetto e Bassolino si incontrano ancora. Bruni riferisce a Romeo: «Allora, tutto a posto. Abbiamo fatto un ulteriore incontro, c'era pure la signora. Abbiamo approfondito alcune cose di dettaglio sugli arredi, su come fare alcuni controsoffitti. Insomma, stiamo andando avanti. Solo questo, problemi no?».
Romeo: «No, mi ha chiamato adesso De Mita, mi diceva che aspettava stamattina gli operai e non era andato nessuno ».
Bruni: «Ho saputo un attimo fa, perché poi non ho potuto rispondere a telefono che stavo in quella situazione. Probabilmente c'è stato un equivoco, già ho fatto avvisare che domani mattina alle otto e mezzo gli operai stanno là e sta pure il geometra, perché c'è stato un equivoco, perché l'onorevole ha detto che si smontava il rivestimento di legno. Però poi lui dice no, me lo faccia venire domenica il falegname a smontare questo rivestimento di legno, su 'sta cosa c'è stato un equivoco, comunque ho chiamato immediatamente».
Romeo: «Quindi si è già messo d'accordo?».
Bruni: «Sì, sì, già avvisato, già fatto tutto».
Titti Beneduce
13 marzo 2009
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