Elenco blog personale

sabato 27 ottobre 2012

DONNE VERE...

Il seno delle donne vere è questoQUI

di Francesca Amé
La danese Karen Nielsen non ha usato il fotoritocco. Stufa di tette siliconate e finte.
Il progetto della danese Karen Nielsen che ritrae donne vere a seno scoperto.
Vaer Unik, made by nature. In italiano, tutto naturale. Sono piccole o grosse, a coppa di champagne o rotondette, simmetriche o asimmetriche, sono bianco latte, ma anche color caramello o nere. Sono diverse tra loro ma 100 per 100 naturali. 100 per 100 prive di silicone. Sono le tette – così le chiama, con nordico pragmatismo –che  la fotografa danese Karen Nielsen ha catturato con il suo obbiettivo: solo loro, nude, davanti alla macchina fotografica. Per dire no ai ritocchini e a una chirurgia estetica spesso inutile. Per dire no a una bellezza omologata che ci vuole tutte fatte con lo stampino.
IL PROGETTO DELLA FOTOGRAFA DANESE
Il progetto dell’artista è stato accolto a braccia aperte dal Kvinderadet, il Consiglio delle donne della Danimarca, un organismo che racchiude diverse sigle femministe e associazioni per le pari opportunità. «Ero stufa di girare sui mezzi pubblici e trovarmi pubblicità di seni siliconati. Un giorno sono andata sul sito di una di queste aziende che promuove questo genere di interventi e sono rimasta interdetta: la foto del seno rifatto compariva a fianco a quello del seno prima della chirurgia. In tantissimi casi, i seni prima del silicone erano splendidi», racconta la fotografa.
Nasce così l’idea di promuovere la “bellezza per natura” con una serie di foto pubblicitarie che ha fatto parlare molto in Danimarca e la cui eco è giunta in Francia e, in questi ultimi giorni, anche da noi.
L’OSSESSIONE DEL FOTORITOCCO
È giusto puntare il dito contro i “ritocchini”? E perché utilizzare, ancora una volta, il corpo nudo della donna? «La distinzione tra ciò che è naturale e ciò che è artificiale non è valida per tutti: ogni società definisce ciò che per essa è pudico o impudico», spiega Arnauld Baubéron, docente di Storia del costume all’Università di Parigi, interpellato sulla questione da Libération, il quotidiano francese. Quella che in Danimarca è parsa come una riuscita provocazione per ripensare ai canoni estetici della bellezza femminile (di cui il seno è simbolo), in Francia è stata vista come una campagna shock o un inopportuno ritorno al ‘naturalismo nordico’.
IN ITALIA LA MODA DELLA NINFOPLASTICA
Anche in Italia il tema della chirurgia estetica è caldo: è notizia recente il boom tra le italiane della richiesta della cosiddetta ninfoplastica, che riduce o modella le piccole labbra dell’apparato genitali femminile (con l’organizzazione di viaggi in Tailandia, dove questi interventi sono low cost).
UN CORPO IN FONDO POCO AMATO
Tra mamme-botox (ricordate Kerry Campbell, la madre inglese ma residente a San Francisco cacciata durante una puntata di Good Morning America per aver ammesso con candore di aver iniettato botox alla figlia di 8 anni?), child-pageant, i concorsi per reginette di bellezza che spopolano un po’ ovunque, ragazzine asiatiche che si indebitano pur di arrotondarsi gli occhi “all’occidentale” e 18enni che chiedono come regalo della maturità un seno nuovo, il nostro corpo, così come appare nei manifesti di Karen Nielsen appare sempre più esposto, curato, vivisezionato.  E poco amato.
A RISCHIO GLI ADOLESCENTI
l pericolo, avvertono gli esperti, riguarda in particolar modo le giovani donne: il 17% delle teenager italiane (stima Istat) ricorrerebbe, se potesse, alla chirurgia per rimodellare, cambiare o smussare qualche connotato.  Gustavo Pietropolli Charmet, psichiatra e piscoterapeuta, nel suo libro Adolescienza (dove la i non è un refuso, edito da San Paolo) avverte: «Gli adolescenti di ieri lottavano per liberarsi dalla colpa della ricerca del piacere sessuale, quelli di oggi non più. Il corpo è stato liberato, la morale comune accetta che anche i giovanissimi abbiano le loro esperienze sessuali, ma i ragazzi soffrono comunque. Lottano ancora. Perché anche se non vivono più il senso di colpa, pesa su di loro quello di inadeguatezza».

Nessun commento:

Posta un commento