Mercoledì 17 ottobre 2012
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La sinistra e la tentazione del fascismo verbale : il caso del blog del Tafano
Per alcuni mesi ho frequentato il blog del Tafano. Mi sono imbattuto in questo sito mosso dall'interesse di sapere che cosa la rete pensasse di Grillo (contro il quale, nel mio piccolo, mi batto da qualche anno). Ho cosi' iniziato a frequentarlo con cadenza abbastanza regolare, condividendo buona parte dei contenuti : la lotta contro il populismo e lo smascheramento di tante "bufale" vendute come verità assolute dai populisti nostrani.
Cio' che pero' mi ha colpito fin da subito è stata l'aggressività dei toni usati da questo blog. L'autore non si limita a denunciare gli errori e gli inganni dei suoi bersagli, ma va oltre : li insulta, li ridicolizza sul piano personale e li espone al pubblico ludibrio. Il trattamento non è riservato soltanto a Grillo e ai suoi sodali, ma a chiunque esprima un'opinione diversa da quella dell'autore e dei suoi amici.
Sono intervenuto sul blog due volte : la prima in occasione di un post che difendeva a spada tratta la Bindi e il suo rifiuto di mettere ai voti un ODG sul matrimonio omosessuale (perché giudicato "ridondante" rispetto a quello ufficiale redatto da un comitato scelto dalla segreteria).
La seconda volta non ho apprezzato l'aggressività con cui è stato attaccato Pippo Civati, reo di aver "bannato" dal suo blog lo stesso Tafano. L'intervento di quest'ultimo che ha causato il ban riassume un po' la filosofia del Tafano :...e no, caro Ciwati, se qualcuno mi da dello zombie, e io non ritengo di essere uno zombie, non solo gli do del fascista, ma anche dello stronzo: dello "stronzo fascista".
Insomma, il concetto è chiaro : se Grillo insulta, è lecito insultarlo. Se il mio avversario compie verso di me una scorrettezza che degrada i toni del dibattito politico e intacca la dignità delle persone (anziché le loro idee) io sono autorizzato a fare la stessa cosa.
Ecco qui allora il mio commento, in cui ho fatto notare il pericolo di questa logica :
Apriti Cielo ! Questo post è stato accolto da una serie di risposte del Tafano e sei suoi amici incentrate sulla derisione per il mio linguaggio (troppo forbito? A me sembra solo privo di insulti o volgarità!) e sull'insulto (Coso, Cretino, egregio imbecille, etc..)
L'autore ha detto anche i miei commenti gli davano sonno, salvo poi pubblicare un post intero nel quale se la prendeva con le poche visite di questo umile blog (che non ha mai avuto l'ambizione di avere tanti utenti).
In particolare, anziché rispondere alle analogie sul suo linguaggio e quello di Grillo (ma anche di Libero, il Giornale e delle persone che in questi anni hanno deturpato il tono della dialettica politica), ha rispolverato una frase del mio primo post in cui dicevo che il blog è democratico perché a determinare il numero delle visite è la qualità dei post.
In effetti un blog, rispetto ad un Telegiornale o un giornale (che hanno un'ampia platea di pubblico in virtù della loro posizione di "media" affermati) i suoi lettori deve guadagnarseli per mezzo della qualità dei contenuti. Non ho mai detto pero' che il numero dei visitatori certifichi la "verità" o la "ragione" di una posizione rispetto ad un altra. Il comico Grillo ha aperto uno dei blog più seguiti del mondo eppure la maggior parte dei suoi post sono una presa in giro al buonsenso. Per "qualità" si intende il tipo delle notizie fornite, che, come dimostrano Grillo e il Tafano, più sono condite con insulti ed esagerazioni e più piacciono alla gente. Esattamente come i best seller americani Hunger Games o 50 sfumature di Grigio, libri che si vendono in quantità astronomiche non in virtù della bontà delle loro idee, ma grazie all'insistenza su aspetti (l'erotismo, la sessualità, il truculento) che attirano la morbosità delle persone.
Qualche riflessione su questo episodio :
1) Il blog del Tafano mi sembra un esempio interessante di come anche le idee più nobili possano essere tradite se perseguite con mezzi scorretti e lesivi della dignità degli esseri umani. Mi sono venuti in mente gli illuminanti studi di Tzvetan Todorov sulla tentazione, da parte dell'uomo che cerca di combattere il male, di prendersi per un'incarnazione del bene (e quindi nell'autorizzarsi ad assumere gli atteggiamenti che egli rimprovera ai suoi avversari).
Todorov applica il principio per esempio alle bombe atomiche degli americani su Nagasaki e Hiroshima : la resistenza del totalitarismo giapponese giustificava la morte di migliaia di persone innocenti? Ancora più attuale è la riflessione sul "presunto" (e falso) scontro di civiltà : l'Occidente, dicendo di battersi per la democrazia, non finisce per diventarne il primo traditore quando tenta di imporla con i bombardamenti e le torture?
Il caso del Tafano (la sua tentazione di prendersi per un'incarnazione del bene autorizzata a tutto pur di distruggere la credibilità deegli avversari) è interessante perché meno clamoroso e appariscente, ma di conseguenza anche più diffuso e poco riconoscibile.
Le sue denunce delle imposture di Berlusconi, Grillo, Di Pietro e simili sono quasi totalmente condivisibili. Il problema è che il blog non si limita a combattere le idee, ma pretende di ridicolizzare, delegittimare e quindi colpire la dignità degli avversari. Cadendo in uno degli atteggiamenti più nocivi per la democrazia che io rimprovo a questi squallidi capipopolo.
Nel blog mi è stato risposto più volte che la mia era una critica "sui toni" e che quindi non meritava nemmeno una risposta. Mi dispiace, ma i "toni" in questione non interessano solo la forma di un messaggio. Quando ci si rivolge ad un interlocutore insultandolo, invitandolo a "defecare da un'altra parte" o similia (qui il Tafano sembra arricchire ogni giorno il suo forbito vocabolario leggendo Beppe Grillo) non si tratta più solo di forma, di stile. Si tratta di contenuti. Significa dimostrare di non rispettare le persone con un'opinione divergente dalla propria e mirare a colpire la sua dignità, estromettendolo dalla cerchia delle persone "degne" e "rispettabili".
Qui, nel disprezzo verso i più basilari principi di tolleranza e di rispetto per il prossimo, c'è una delle radici dell'imbarbarimento crescente della società italiana.
2) Nel commento al Tafano volevo anche dire, (ma non ho avuto il tempo di sviluppare l'idea) che questa strategia, oltre ad essere un segno di intolleranza, è inefficace. Credo che l'obiettivo del Tafano, come il mio, sia quello di convincere il maggior numero di persone a cambiare opinione su Beppe Grillo. Il problema è che se si insulta e si deride il proprio interlocutore, quest'ultimo non solo non cambierà idea, ma si irrigidirà sulle proprie posizioni. Basti pensare ai vantaggi che la Presidenza Bush ha portato alla propaganda di Al Qaeda.
Questo, sia ben chiaro, non vuol dire che si debba essere "moderati". Io detesto questo termine anche perché usato a sproposito da Casini che se ne fa scudo per difendere le posizioni più retrograde e estremiste sui temi etici. In politica bisogna avere idee chiare e nette (anche se la disponibilità a cambiare idea è una virtù preziosa). Non bisogna pero' mai che le proprie idee siano indebolite dalla maniera in cui le si esprime.
3) Infine, il contagio del populismo grillino è presente nel blog del Tafano non solo nella violenza dei toni, ma da un altro elemento molto caro ai populisti di ogni risma. Mi riferisco alla semplificazione della verità. Prendere un aspetto della realtà per sostenere un'idea forte e facilmente condivisibile dal pubblico, puo' portare ad una serie di derive molto gravi. Quando, parlando di crisi europea, il Tafano ritrae la Merkel con i baffetti da Hitler, si ritrova a braccetto con Grillo o con qualunque movimento nazionalista europeo.
La semplificazione e la caricatura non aiutano l'avanzamento della riflessione delle persone. L'unico modo per far riflettere la gente è avvertire che la realtà è molteplice e sfaccettata, e che i propri argomenti (compresi i miei) possono essere fallaci e modificabili con il dibattito. Trovare un capro espiatorio da insultare puo' servire a strappare l'applauso del pubblico ma difficilmente aiuterà la maturazione di un senso civile nel nostro paese.