Crocetta,
candidato antimafia di Bersani e di Casini, viene nominato Governatore
della Sicilia. Grillo ottiene un grande risultato e con oltre il 15% dei
votanti diventa il primo partito siciliano. Il PDL e la destra
affondano, sia perché travolti dagli scandali, sia perché divisi al loro
interno. Oltre la metà degli elettori non è andata a votare,
dimostrando che in Sicilia sta crollando anche il vecchio e ferreo
meccanismo clientelare.
Chiari segnali per la politica nazionale, che dovrà trarne le conseguenze.
Cosa è successo, e cosa succederà?
Non è facile capirlo e dirlo in poche parole. Ma proviamo.
Bisogna partire dai fondamentali di quello che sta accadendo in Italia ed in Europa, e poi tutto forse diventa più chiaro:
- L’unico
evento di grande portata in atto è da un paio di decenni l’onda di
risveglio di coscienze, a livello orizzontale e locale, che si occupa di
libertà individuali, di ecologia, di animalismo, di olismo, di nuove
spiritualità, di buone pratiche, di beni comuni, ecc. Un grande
risveglio delle coscienze che sta già modificando i gusti di masse
ancora minoritarie ma importanti, e che comincia a condizionare le
scelte politiche ed economiche. E che nei prossimi anni pretenderà di
entrare in politica con una visione libera e difficilmente
assoggettabile ai grandi poteri.
- Di
fronte a questa onda per loro minacciosa, che si svolge a partire dal
locale e dall’orizzontale, i poteri storici di manipolazione (certe
massonerie e certi ordini religiosi), hanno deciso di reagire
indebolendo l’importanza e la forza politica dei tessuti locali, per
verticalizzare ed accentrare il potere. Allo scopo di controllarlo
meglio. Come primo passo lo stanno facendo rafforzando il superstato
Europeo. Per obbligare a questa riconversione l’Italia ed altri Paesi,
hanno creato una crisi finanziaria ed economica devastante, rispetto
alla quale hanno presentato - come unica soluzione obbligata - la
centralizzazione di tutto il potere nelle istituzioni europee. E il
depotenziamento di tutte le strutture politiche ed istituzionali locali.
- Per
depotenziare le strutture politiche e di affari locali, bisogna
indebolire o distruggere le lobbies politico-affaristico-malavitose che
hanno dominato l’Italia finora. Non importa se lo hanno fatto al
servizio di quegli stessi poteri che ora le stanno distruggendo. La
realtà è che non sono più funzionali ai poteri di manipolazione perché
sempre di meno il loro modo di fare assicura il controllo dei territori e
sempre di più produce, per reazione, il risveglio della gente.
Quello
che ora questi poteri vogliono ottenere è una classe politica meno
legata ai territori e più connessa solamente a loro ed alle direttive
europee. Meno indipendente e frazionata. Che diventi strumento docile
delle politiche centralizzanti.
Come lo stanno ottenendo? Con alcuni strumenti principali:
- 1.Un governo tecnico
agile, indipendente dal Parlamento e dalle lobbies territoriali e
capace di obbedire prontamente alle direttive superiori. Capace di
utilizzare la crisi finanziaria per depotenziare le istituzioni locali e
svendere le ricchezze dello Stato, incluse le aziende ed i beni comuni.
- 2.Una serie di scandali ed arresti
che, dimostrando l’indegnità della classe politica attuale, ne
facilitino il condizionamento e la sostituzione. E consentano di buttare
via pezzi preziosi di istituzioni locali insieme ai ladri che le hanno
occupate.
- 3.Una opposizione come quella grillina,
che dice spesso la verità, che raccoglie consensi soprattutto nel
movimento del risveglio, ma che non ha possibilità concrete di
raggiungere maggioranze di governo. E quindi non disturba i poteri veri,
in quanto mette “in frigo” pezzi di risveglio e per di più li tiene su
una deleteria frequenza di odio. Ed inoltre ha un effetto terrorizzante
per la vecchia classe politica: la paura di perdere il posto o di finire
in galera. E quindi l’obbligo per i vecchi politici di convergere sui
nuovi vincenti: i circuiti e le lobbies massoniche e religiose che
sostengono la centralizzazione europea. Anche volendo buttarsi dalla
parte dei grillini non possono, perchè questi giustamente non li
vogliono. Chiusi in una tenaglia tra magistrati e grillini, i politici
italiani stanno diventando progressivamente il disciplinato esercito di
Eurolandia. Chi resiste, non si ricicla nella direzione “giusta” o non è
più adatto, viene eliminato dalla scena.
Questa la base per comprendere cosa sta succedendo in Sicilia.
La grande astensione e la vittoria di Grillo dimostrano che il risveglio avanza a grandi passi nella bella Trinacria.
Ma
l’alchimia che dà la vittoria a Crocetta con pochissimi voti effettivi è
perfettamente funzionale al disegno di cui abbiamo scritto sopra. Che
il buon Crocetta ne sia cosciente o no.
Quali i punti forti del suo programma?
Lotta alla Mafia ed alla corruzione, privatizzazioni spinte, riduzione dei poteri della Regione.
I grandi
circuiti gesuitico-massonici che sono dietro la centralizzazione europea
non potevano avere un risultato migliore. Che si aggiunge alla presa
gesuita del potere palermitano con il Sindaco Orlando.
Cosa accadrà ora in Sicilia ed a livello nazionale?
Una
parola d’ordine viene per il vecchi circuiti politici da queste
elezioni: cerchiamo rifugi sicuri presso chi sta vincendo. I grillini
non ci vogliono, e quindi siamo pronti a nuove alleanze, a nuove
formazioni che siano di gradimento del circuito massonico-gesuita. Ecco,
quello che si prefigura è la formazione di un fronte compatto
europeista. Le prossime elezioni parlamentari si giocheranno proprio su
questo tema: chi sta con l’Europa è saggio, sensato, e vuole salvare
l’Italia. Questo diranno tutti i media. Chi invece vocifera contro
l’Europa - stando con quei risvegliati che sono tra i grillini e con
quei pezzi di antichi e corrotti poteri locali che non vogliono mollare
l’osso del potere - verrà considerato pazzo, sovversivo ed intenzionato a
ridurre in povertà ed alla fame il popolo.
Indovinate chi vincerà le elezioni nazionali…
In Sicilia il risultato netto di queste elezioni regionali è buono per le coscienze e per la libertà.
Per la
necessità di arroccarsi a Bruxelles, i poteri di manipolazione stanno
indebolendo quei poteri locali politico-mafiosi che hanno creato tante
piccole gabbie asfissianti per la Sicilia ed ogni suo territorio.
E’ vero
che lo fanno per metterci tutti, anche i siciliani, in una gabbia più
grande. Ma una gabbia meno asfissiante, meno invasiva delle libertà
individuali, di quella che ha occupato per ragioni di potere il Sud per
decenni. I grandi poteri sono obbligati a retrocedere verso Bruxelles
perché ovunque, anche in Sicilia, non funzionava più il vecchio modello
di controllo del territorio. Ora l’antico modo mafioso e corrotto di far
politica produce più risvegli per reazione che clientele. Con il
rischio della perdita totale del controllo.
Ecco, il
risultato netto è in una progressiva maggiore libertà possibile per i
siciliani. Ma non data dai politici, bensì lasciata andare dai poteri di
manipolazione perché proprio non possono farne a meno. Di fronte alla
montante e positiva onda di risveglio.
Cosa fare
ora? Rimanere coscienti che quella che si sta aprendo è una nuova
gabbia, tutta da conoscere, per usarne i nuovi spazi tra le sbarre. E
vigilare, muoversi sul proprio territorio, evitare di odiare, e
costruire, pezzo pezzo, una nuova realtà virtuosa ed amorosa. A partire
da se stessi. E’ questo che più atterrisce i poteri oscuri e li obbliga a
cedere terreno.
Come fa la luce con l’ombra.