24 giugno 2012 - PIETRO ORSATTI
Non ci sta. Grillo il megafono, ideatore, simbolo, navigatore e santo del moVimento cinque stelle non ci sta. Lui e il suo movimento non possono essere studiati, criticati, osservati. Non si possono segnalare comportamenti, tic, linguaggi, atteggiamenti e contraddizioni. Non si possono segnalare errori, fallimenti, rapporti non proprio pubblici con l’azienda Casaleggio. Come non si può parlare di quale peso abbia quell’azienda nell’organizzazione e nelle decisioni dell’M5S. Il moVimento è oltre. E lo è, oltre, soprattutto lui, Grillo.
E quindi nessuna critica, nessun confronto, nessuna notizia che non documenti i suoi stupefacenti successi o che riporti, senza commento, i suoi proclami.
E allora che cosa si può fare quando la stampa, perfino l’amico Il Fatto, inizia a pubblicare dubbi, notizie, contraddizioni e critiche? Si annuncia una campagna di rieducazione dei pennivendoli nostrani. Ovvio. Che vanno rieducati, ingrati. Peché l’oltre è oltre a ogni cosa.
Leggiamo cosa ha pubblicato oggi il nostro uomo oltre sul suo blog dopo che alcuni giornali (e l’intera rete che di giorno in giorno sembra prendere sempre più distanza da lui) avevano pubblicato notizie che secondo lui dovevano non essere messe in pagina. In particolare due notizie: la prima che a Parma la giunta ancora non c’è e che dopo più di un mese dalle elezioni non è stato fatto un atto e l’unico fatto rilevante avvenuto è quello del record di permanenza come assessore del tecnico scelto da Pizzarotti ovvero meno di 24 ore; la seconda notizia invece è quella dello spot a Forza Nuova apparso sul Blog di Grillo e rimasto lì per tutta una giornata. Per sbaglio, ovviamente. Ed è orribile e ingiusto segnalare questi piccoli errori. Non si può. Loro sono oltre. Lui è oltre.
Quindi, leggiamo l’editto al pesto. Parola del signore (minuscolo).
“Lo sport più praticato di questo inizio estate dai fantasmi della Seconda Repubblica è la ricerca della pagliuzza nell’occhio del MoVimento 5 Stelle e di chi ne fa parte. Un’attività frenetica che non si ferma di fronte al ridicolo. Chi la esegue con metodo, da esperto fangaiolo, ha di solito una trave nel culo. Il numero dei praticanti di regime è così smisurato che è impossibile rettificare su tutti i siti e blog, denunciare ogni travista, querelare qualunque mentitore professionale che si fa chiamare “politico” o “giornalista”. Per non farsi travolgere è obbligatorio darsi delle priorità e portarne in tribunale solo alcuni per educarne molti. Ed è quello che faranno i miei avvocati. Prima il processo penale, poi quello civile. Conviene. Gli togli un quinto dello stipendio, le proprietà se ne hanno, e doni tutto in beneficenza. I travaioli sanno di mentire e quindi usano spesso il condizionale. Grillo avrebbe uno yacht, Grillo e Casaleggio lasciano solo Pizzarotti – dicono che – pare che – (Fatto Quotidiano), Grillo fa pubblicità a Forza Nuova (Corriere della Sera), Grillo sarebbe un massone, i consiglieri regionali del M5S si intascano i soldi, Grillo ha preso i rimborsi elettorali (Panorama). Tutto falso. Non fanno mai una verifica perchè non gli interessa. Il loro obiettivo non è informare. I travaioli, oltre a inventare le notizie dal nulla, hanno anche il compito di amplificare le non notizie, come la messa in piega di mia moglie o un bagno su una spiaggia di Porto Cervo. E’ come stare sotto un bombardamento dove dal cielo piove merda. Invece di scrivere, cagano. Le opinioni, le illazioni al posto dei fatti.
L’Italia sta affrontando la più grave crisi del dopoguerra e i giornali cullano i loro padroni, sempre più simili a fantasmi, e le loro ambizioni di “formare l’opinione pubblica”, di condizionare il voto elettorale, con l’illusione che i cittadini non possano ormai informarsi attraverso la Rete. La Rete… il padrone di Grillo, come direbbe quel pover’uomo di Bersani.
Ps: Io non ho proposto l’uscita dall’Euro come vorrebbe Scalfari, che incassa la pensione da ex parlamentare, ma un’analisi di costi e benefici reali dettagliata prima di proseguire su una strada che dei premi Nobel, non un miserabile demagogo come il sottoscritto, ritengono insensata. La mia idea di democrazia, comunque, è che una decisione così importante come l’ingresso nell’euro andasse a suo tempi sottoposta a referendum, non decisa sopra le teste degli italiani”.
L’ho ripreso integralmente perché va chiarito bene un fatto. Si tratta di un’intimidazione nei confronti di chiunque, e in particolare dei cronisti e giornalisti, che esercitando il loro mestiere possano criticare il moVimento, Grillo e i loro atti. Intimidazione. Punto.
E allora, in conclusione, mi rivolgo direttamente a te caro Beppe Grillo. A te che hai fatto nascere un movimento di opinione da un salutare, sacrosanto e liberatorio vaffanculo.
Riprenditele le tue intimidazioni. Accompagnate dal mio di vaffanculo tutto quanto per te.FONTE QUI
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