Elenco blog personale

domenica 10 giugno 2012

CHE SQUALLORE...




Un giro di usura dietro l'attentato di Brindisi


Usura: ecco il collante dell'inchiesta sull'attentato di Brindisi. Non è una questione solo fisiognomica. Il contrabbando di carburanti agricoli è una delle attività illegali più praticate in Italia. Il Salento non fa eccezione, e lu Vanni aveva strutturato in modo intelligente le sue società: quella intestata alla moglie, la Marchello carburanti Sas di Giuseppina Marchello, di cui lui e la figlia sono soci accomandatari, specializzata nel commercio di gasolio per la fornitura di privati e aziende pubbliche (tra le quali molte scuole della provincia di Lecce e Brindisi).

E poi la società personale di Vanni, la Vantaggiato carburanti Total riscaldamento combustibili, sulla via per Leverano, che distribuisce gasolio per uso agricolo. Ovviamente le commistioni sono le più svariate.

In teoria, lu Vanni avrebbe potuto spacciare per gasolio da riscaldamento quello che arrivava dal suo deposito vincolato alla vendita agricola. Ma è la cosa più scontata. Le operazioni della Guardia di Finanza su questa materia non si contano. La modalità più collaudata è appunto il consumo fraudolento di carburante agricolo ceduto per altri usi. Ma in questo caso ci sarebbe di più. Il signor Vantaggiato in realtà era una piccola banca locale: la benzina si paga in contanti, e quel giro vorticoso di denaro non è affatto escluso che abbia suggerito a Vanni di prestare denari a conoscenti in difficoltà. Metà commerciante, metà banchiere. Raccontano a Porto Cesareo che qualche estate fa rientrando col suo yacht abbia urtato violentemente la poppa contro una serie di barche già ormeggiate.

Vanni ristorò immediatamente i danneggiati tirando fuori dalla tasca dei pantaloni fogli da cento euro arrotolati uno sull'altro. Passava tanto denaro tra le sue mani, soldi contanti che teneva al sicuro in casa, non certo nelle casseforti di un istituto di credito. La frase che lu Vanni farfuglia agli inquirenti con le mani tra i capelli («l'ho fatto perché ce l'avevo col mondo intero e nello specifico perché prima si lavorava e si guadagnava, adesso questo non succede più») può essere letta così: prima i soldi che prestavo rientravano con lucrosi interessi, ora non più.

Ecco perché Vantaggiato ha paura di fare nomi. Non vuole coinvolgere né i suoi soci occulti né i suoi clienti. Qualcuno dei quali potrebbe lavorare all'interno della Morvillo-Falcone, la scuola che sostiene di aver scelto casualmente come obiettivo. Gli inquirenti sono sicuri che Vanni cercasse la strage. Preme per due volte (la prima a vuoto) il telecomando che innesca l'ordigno cinque minuti prima del previsto, quando il piazzale sul quale si apre l'istituto professionale sarebbe stato pieno di studenti. C'è un intoppo, ancora non rivelato dagli inquirenti, che lo costringe ad accelerare l'operazione.

Dal giorno dell'attentato, lui che maniacalmente vedeva tutti i tg, impedisce alla figlia Serenella di accendere persino la televisione. Si sente accerchiato, e quando vanno a prelevarlo nega per ore e ore. Crolla solo quando gli prospettano la reclusione in una cella comune nella casa circondariale di Lecce, dove alloggiano centinaia di esponenti della Sacra corona unita. Finalmente canta, ma è un'ammissione a metà. In cambio, ottiene il passaporto per l'isolamento in una cella della sezione femminile. Le donne, di cui lui ha fatto scempio, non uccidono neppure i mostri.


9 giugno 2012 DAL SOLE 24 ORE

Nessun commento:

Posta un commento