

Trasparente: ha solo il suocero ex direttore storico della Rai, la moglie a capo della società Lux (che ha il più alto budget in Rai) e il cognato ministro. Indipendente: è appeso ai partiti come Tarzan alle liane ed è stato solo martelliano, veltroniano, prodiano, berlusconiano (non richiesto) e soprattutto craxiano; in uno spot in cui intervistava Craxi in un supermercato (1987) Minoli stava alla cassa; in una lettera ancora a Craxi (1989) concludeva così: «Se servo, ci sono».
È pure un investimento: è lui che ha prodotto il disastro di Agrodolce per cui la Rai è stata condannata a pagare vagonate di milioni (e altre cause sono in corso) con 300 persone che perderanno il lavoro. È lui che ha prodotto le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia con ascolti degni dei Mille di Garibaldi. Insomma, è un peccato.
Nessun commento:
Posta un commento