Inchiesta sui vigili, le accuse di Bernabei
"Alla moglie di Giuliani 20mila euro"
Il comandante "disperato" per le bollette del Circolo: "Mi disse che doveva pagare la luce del circolo sportivo"
di ANGELA MARIA ERBA
"Il comandante Giuliani mi disse che doveva pagare una bolletta della luce di 20mila euro per il circolo sportivo. Aggiunse che non ce la faceva. Allora gli consegnai la somma in contanti. A prendere i soldi fu la signora Giuliani". A parlare è Silvio Bernabei, lo scorso 22 febbraio davanti al pubblico ministero Laura Condemi. Il "grande accusatore" dei vigili che ha fatto scoppiare lo scandalo delle "mele marce" tra i pizzardoni della capitale.
Bernabei, nei prossimi giorni, sarà di nuovo in procura. I pm lo avevamo convocato per ieri ma l'imprenditore è fuori Roma, quindi il nuovo faccia a faccia è slittato di qualche giorno. E non si tratta di una convocazione di semplice routine. Il nuovo interrogatorio infatti potrebbe portare ulteriori sviluppi nell'inchiesta che conta già cinque vigili e un geometra indagati con l'accusa di concorso in concussione e tentata concussione, falso ideologico, omessa denuncia e sostituzione di persona.
Dal verbale di Bernabei emergono particolari che arricchiscono uno scenario ancora molto ambiguo. Nel rapporto che sembra legare la famiglia di imprenditori trasteverini al corpo dei vigili si fa sempre più complesso. Perché nel verbale dell'interrogatorio che si è svolto due mesi fa, non ci sarebbe solo il pagamento della bolletta come generosa elargizione che i commercianti concedono al circolo sportivo della municipale. L'imprenditore infatti ha ricordato al magistrato altri episodi.
"Sempre nel 2010 pagai per quattro, forse cinque mesi il personale civile del circolo, dando tra i quattromila ed i seimila euro al mese" prosegue Bernabei che poi spiega meglio: "Ho effettuato questi pagamenti perché impaurito dal comportamento vessatorio della polizia municipale che subivo continuamente". E poi ancora: "Subivo uno schiaffo e una carezza. Per questo decisi di sottomettermi alle richieste".
Quale legame abbia tenuto stretti i Bernabei a Giuliani rimane ancora un argomento su cui la Mentre in un altro interrogatorio dello scorso 8 marzo ammette che si sarebbe aspettato un altro atteggiamento da parte del comandante Giuliani. "Reagii male perché dopo le denunce speravo che facesse qualcosa ed invece la situazione peggiorò" si lamenta l'imprenditore ascoltato per la terza volta.
Anche se i magistrati non hanno dubbi e ritengono che in questa vicenda i Bernabei siano solo parte lesa, certo il ruolo dei due fratelli comincia adassumere contorni sempre più opachi. Lo si era già visto nelle dichiarazioni rese dal tecnico Francesco Belmonte, il geometra che avrebbe intascato la famosa "tangente da 36mila euro più Iva", durante il suo interrogatorio di convalida, davanti al gip Filippo Steidl che lo ha lasciato agli arresti domiciliari. E dove, da semplici vittime, entrambi si trasformerebbero in potenziali registi della presunta cupola del malaffare.
FONTE. LA REPUBBLICA
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