Dopo la pubblicazione di questa foto scattata a Montecitorio, l'esponente dei Responsabili ci scrive: 'In quel momento avevo appena assunto una compressa di ergotamina, erano circa le 14.30, e quel salottino è l'unico luogo dove potersi concedere qualche attimo di relax'
(12 aprile 2012)
Dall'onorevole Domenico Scilipoti riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Spett. Direttore
Le invio la presente a proposito dell'articolo dal titolo "Pisolini responsabili" pubblicato sul vostro settimanale il 12 aprile 2012 all'interno della rubrica a cura di Gianluca di Feo e Primo di Nicola.
Mi sembra utile fare alcune precisazioni al fine di fornire ai vostri lettori informazioni corrette e non una visione distorta di ciò che è accaduto al solo scopo di fare del gossip giornalistico di bassissimo profilo.
L'onorevole Scilipoti ritratto nella foto mentre riposa accanto ad un altro deputato è affetto da circa vent'anni da emicranie persistenti e al momento dello scatto rubato aveva appena assunto una compressa di ergotamina, per ulteriore chiarezza è opportuno sapere che il deputato era in un momento di pausa dei lavori della commissione essendo circa le 14.30, ed il salottino dove è stato fotografato è l'unico luogo dove potersi concedere qualche attimo di relax.
Chiariti questi meri aspetti pratici, sarebbe invece interessante soffermarsi sull'utilità che un giornale come il vostro si lasci andare ad un giornalismo così puerile e di scarsa attrattiva invece che occuparsi di vicende ben più serie che riguardano il nostro Paese.
Infantile è stato certo l'anonimo deputato che vi ha fornito la foto, del quale sarebbe utile conoscere il nome per poter confrontare l'attività parlamentare svolta dallo stesso con quella svolta dall' on. Scilipoti, ma quel che è più grave è la superficialità della Vostra redazione che ha ritenuto una notizia del genere degna di pubblicazione e d'interesse per i vostri lettori.
Certo che, per correttezza e completezza di informazione, pubblicherete queste brevi e legittime precisazioni, porgo i miei più cordiali saluti.
FONTE L'ESPRESSO
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