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sabato 14 aprile 2012

IL MAGNA MAGNA SULLA SANITA'


SE IN ITALIA LE TASSE LE PAGASSSERO TUTTI, NON BASTEREBBERO PERCHE' I PAPPONI SONO TROPPI...
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L'ENNESIMO SCANDALO DELLA SANITA':Bufera Sanità lombarda: 6 arresti e 56 mln 'spariti'
Nei guai la Fondazione Maugeri. E Formigoni tace
Associazione per delinquere, appropriazione indebita, frode fiscale, falsa fatturazione. Nei guai Pierangelo Daccò (già in carcere), l'ex assessore Antonio Simone, Costantino Passerino, Gianfranco Mozzali, Claudio Massimo, Umberto Maugeri
Milano, 13 aprile 2012 - Un altro scandalo nella sanità lombarda: sei arresti di altissimo profilo e 56 milioni di euro volatilizzati. Dopo il quasi crac del San Raffaele, a fare il botto è la Fondazione Maugeri di Pavia, colosso sanitario con diramazioni in tutta Italia (base operativa Pavia, quattro istituti scientifici, altri quattro centri di riabilitazione in Lombardia e numerose strutture accreditate in Piemonte, Veneto, Liguria, Campania e Puglia). Una delle tante potenze del settore ora finite al centro di una ramificata quanto prolifica attività investigativa.


GDF IN AZIONE - Con l'accusa di associazione a delinquere, aggravata dal carattere transnazionale e finalizzata al riciclaggio, appropriazione indebita pluriaggravata, frode fiscale ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, la Guardia di Finanza ha arrestato stamattina l’ex assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Antonio Simone (già esponente di punta del Movimento Popolare), il direttore amministrativo della Fondazione Maugeri Costantino Passerino, il consulente Gianfranco Mozzali, il commercialista Claudio Massimo e il Pierangelo Daccò, già in carcere per l'inchiesta sul San Raffaele. Ai domiciliari è invece formalmente finito Umberto Maugeri, presidente dell'omonima Fondazione, al momento irreperibile e ritenuto all'estero.


'MAGNA MAGNA' - L'inchiesta nasce proprio dall'analisi dei documenti sequestrati a Daccò, già accusato di associazione per delinquere e bancarotta fraudolenta nel procedimento sulla Fondazione San Raffaele del Monte Tabor. Nell'ordinanza di 83 pagine firmata dal giudice per le indagini preliminari VincenzoTutinelli emergerebbe l'esistenza di fondi neri per 56 milioni sottratti alla Fondazione Maugeri e finiti, secondo l'ipotesi accusatoria, in parte allo stesso Daccò e in parte a Simone.


DIRAMAZIONI ESTERE - Secondo i pm Orsi, Pedio, Ruta e Pastore l'associazione crimimale ha trasferito indebitamente all'estero denaro della Fondazione. I reati secondo l'accusa sono stati commessi tra il 2004 e il 2011 a Milano, Lugano, Vienna e Lussemburgo. La Fondazione Maugeri, stando alla ricostruzione della procura, avrebbe agito grazie a "una lavatrice di società estere" (parole usate dagli inquirenti). Dal 2004 al 2009 sarebbero stati creati 30 milioni di fondi neri, gli altri 26 tra il 2009 e il 2011. Decisive per lo sviluppo delle indagini le dichiarazioni di Giancarlo Grenci, fiduciario svizzero indagato nell'ambito dell'inchiesta sul San Raffaele. Oltre ai sei arrestati, ci sono anche cinque indagati, tra i quali l'ex direttore amministrativo del San Raffaele, Mario Valsecchi.


GOVERNATORE DISPIACIUTO - Il presidente della Regione Lombardia rifiuta ogni assunzione di responsabilità politica per l'ennesimo scandalo che sta travolgendo la sanità regionale, ai bei tempi additata come esempio di feconda integrazione tra il pubblico e il privato. Un sistema misto che oggi mostra nuove crepe. "La Fondazione Maugeri è una realtà privata e in Lombardia ci sono 880mila aziende private - si difende Formigoni, ormai assediato, con mezza Giunta alle prese con corposi guai giudiziari -. Ogni imprenditore è responsabile della conduzione della propria azienda: Non compete al presidente di Regione Lombardia farsene carico". Anche sull'arresto dell'ex assessore regionale Simone, uomo della sua stessa area, il governatore ciellino sta molto abbottonato: "Non ne so assolutamente nulla". Poi si lascia sfuggire: "Mi dispiace per i fondi distratti". Un po' poco, in giornate così.

FONTE QUI

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