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sabato 18 febbraio 2012

LA SANITA' RAPINATA...CHI NON RICORDA I POGGIOLINO E LADY ASL...


di Mauro Evangelisti - MESSAGGERO
ROMA - «La sanità è così perché tutti hanno rubato», si è arrabbiata Renata Polverini. Le denunce sulla situazione di difficoltà dei pronto soccorso romani fino a ieri avevano solo infiammato il dibattito politico. Il caso San Camillo, con le foto di pazienti rianimati su un materassino steso a terra, aveva provocato la reazione furiosa del presidente della Regione, Renata Polverini, che ieri mattina - prima che si diffondesse la notizia dell’inchiesta della procura - aveva attaccato: «Il direttore generale del San Camillo, Aldo Morrone, sta procedendo per le vie legali per tutelare l’onorabilità e la professionalità della struttura e di chi vi opera. Andiamo avanti così, è una struttura di eccellenza». Dopo poche ore però le agenzie di stampa hanno rilanciato la notizia sull’inchiesta della procura che riguarda San Camillo, Tor Vergata e tutti gli altri pronto soccorso della Capitale. Polverini: «La magistratura deve fare le verifiche perché deve aiutare noi. Paghiamo anni di malasanità». E ieri sera a Piazza Pulita, programma de La 7 condotta da Corrado Formigli, hanno mostrato delle immagini con telecamera nascoste della situazione di degrado del pronto soccorso dell’Umberto I con decine di pazienti ammassati in uno stanzone sulle barelle (emergenza vera documentata nei mesi scorsi anche da Il Messaggero).

Alla fine del servizio, Renata Polverini (presente in studio) ha replicato: «Quando sono andata io al pronto soccorso non c’erano. Comunque, abbiamo approvato il master plan che consentirà di fare partire i lavori all’Umberto I, per ampliare anche il pronto soccorso. Per la situazione ereditata, dobbiamo applicare il piano di rientro». Polverini ha anche rivendicato di conoscere bene gli ospedali romani: «Quando avevo due anni mio padre morì al San Camillo. E ho assistito mia madre ricoverata in un letto in un corridoio». Ancora: «Chi mi ha preceduto ha chiuso due ospedali». A chi le chiedeva di dare alla sanità quanto previsto con i vitalizi concessi agli assessori esterni, ha risposto: «Dei vitalizi si è già parlato pure troppo».

Ieri dalla minoranza sono arrivate critiche molto dure. Esterino Montino, capogruppo del Pd: «L’inchiesta della procura non mi sorprende. Ho verificato personalmente le condizioni difficili in cui sono costretti a operare medici e infermieri. È grazie ai loro sacrifici che il sistema sanitario dell’emergenza tenta di reggere ai contraccolpi di un Piano di riordino sciagurato e pasticciato. È inaccettabile che chi ha la responsabilità primaria di tali fatti risponda con toni minacciosi e insultanti». Per l’Italia dei Valori, il capogruppo Vincenzo Maruccio sostiene che «è urgente chiedere la convocazione di un Consiglio regionale straordinario dedicato all’emergenza sanità della nostra regione».

La replica di Scaramuzza. Fuori dal ring della politica, Giuseppe Scaramuzza, responsabile regionale di Cittadinanzattiva-Tribunale del Malato, conclude: «Ciò che serve sono i servizi sanitari e territoriali, vale a dire poliambulatori aperti 24 ore su 24, dove il cittadino che ha un malanno apparentemente non grave può trovare assistenza senza ingolfare un pronto soccorso». Infine, Aldo Morrone, direttore generale del San Camillo: «Ho dato la mia totale disponibilità alla Procura di essere ascoltato, sono pronto a collaborare a 360 gradi. Al San Camillo non ci sono assolutamente i problemi denunciati nei giorni scorsi. Le persone che in centinaia scelgono ogni giorno quest’ospedale lo fanno anche per la professionalità dei medici e delle strutture che dispone. Rispetto alla sanità nordamericana i livelli di mortalità in quest’ospedale nei casi di trauma e choc grave sono più bassi».

Venerdì 17 Febbraio 2012 - 14:46

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