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venerdì 3 febbraio 2012
GIULIANO FERRARA ...IL FOGLIO
Ferrara trova i suoi milioni, gratis
di Marco Valle
Entrano 3,4 milioni. Pagano gli azionisti Paolo Berlusconi, Verdini, Zuncheddu e Unione editoriale e Colasanto. Il direttore non partecipa.
Domani il Foglio sarà in edicola. Ed è una certezza che ci sarà almeno fino al gennaio 2013. Gli editoriali del direttore azionista Giuliano Ferrara, che detiene il 10% di Foglio Edizioni srl, hanno fatto effetto sugli altri soci. Tanto che l’assemblea ordinaria riunitasi il 30 gennaio scorso a Milano ha deciso, come si legge nel verbale di cui Economiaweb.it ha preso visione, di mettere a disposizione del quotidiano un massimo di 3,4 milioni di euro «qualora i contributi statali relativi agli anni 2010 e 2011 non fossero erogati nei tempi attesi (rispettivamente gennaio 2012 per il 2010 e dicembre2012/gennaio 2013 per il 2011)». Il totale dei contributi, se tutto va bene, sarà di 6,5 milioni da qui al gennaio del prossimo anno.
PAOLO BERLUSCONI SPENDE 1,4 MILIONI. A pagare di tasca propria saranno tutti gli azionisti, tranne Ferrara, che avrebbe dovuto metterci 340 mila euro. E questo da alcuni è stato letto come un segnale di progressivo disimpegno da parte dell’Elefantino. Di sicuro c’è che l’impegno più gravoso è per la Pbf srl di Paolo Berlusconi, che detiene il 38% di Foglio Edizioni, ma verserà un assegno da 1,43 milioni di euro, pari al 42,22% del totale. Contribuiscono in misura superiore a quanto possiedono anche Unione editoriale spa di Sergio Zuncheddu e Denis Verdini che detengono entrambi il 15% ma contribuiranno per il 16,67% con 567 mila euro circa a testa. Diana Zuncheddu con il suo 12% contribuirà per il 13,3% (435 mila euro) e Michele Colasanto che detiene il 10% del capitale sociale metterà un 11,11% del totale (378 mila euro).
IN VENDITA LA SEDE. L’aver trovato gratis i milioni per andare avanti, però, costa qualcosa. Perché gli azionisti, che si aspettano di riavere il denaro investito, stanno valutando di mettere in vendita l’immobile di Lungotevere Sanzio a Roma. Ma non solo. Chi paga vuole controllare i conti, anche se i bilanci del quotidiano non vanno cosi male, come ha verificato Economiaweb.it. E così Il Foglio adesso non è più affidato alle cure solo di Cristiano Sartori, fino a oggi ammnistratore unico della società, ma di un organo collegiale, formato da tre persone.
ARRIVA DI GIORE. Accanto a Sartori, che è presidente del cda, ci sono: Alessia Berlusconi, classe 1971, figlia di Paolo, e Gianni di Giore, già direttore generale di Libero e molto vicino a Vittorio Feltri. A loro spetta verificare il piano di rilancio 2012 delle testata che, secondo quanto dichiara l’editore, vende 1.800 copie, e con ogni probabilità tenterà la via del digitale.
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