-mario-ciaccia-
L’aspetto tragico di tutta la vicenda è che adesso nemmeno loro – i super tecnici – riescono più a capire perché succede.
Prendete Mario Ciaccia, viceministro delle Infrastrutture: che oggi alla Stampa dice che lo spread «dovrebbe essere a 200 punti al massimo», che «i mercati ragionano per sentito dire» e «non capiscono l’economia italiana», la quale invece ha i fondamentali solidi.
Grazie al cazzo, signor viceministro.
Quello che i mercati dovrebbero fare lo sa anche il mio ortolano.
Voi invece siete stati messi lì perché in teoria di questi mercati conoscevate le logiche, ne eravate i maghi acclarati, insomma sapevate se non gestirli almeno domarli. In nome di questa vostra iniziatica conoscenza avete ridotto il welfare, le pensioni, i redditi reali, i diritti dei lavoratori, insomma tutto: con il contorno delle saputelle lezioncine di vita dei vari Fornero e Martone.
Otto mesi e molti sacrifici dopo, con la catastrofe più vicina di prima, venite a dirci quello che i mercati dovrebbero fare e che toh, invece non fanno.
Bisogna avere molti anni e molta pazienza per non desiderare di prendervi a calci.
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