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mercoledì 23 maggio 2012

CITAZIONI DI MASSIMO D'ALEMA



Citazioni di Massimo D'Alema [Nel 1993]

Ah-ah! È impensabile che il dottor Berlusconi entri in politica. Deve occuparsi dei suoi debiti. Stia fermo, tanto prenderebbe pochi voti. Non siamo mica in Brasile! (citato in Le ultime parole famose, D.Repubblica.it, 24 maggio 2011)

Lo dico e lo ripeto: Amato è un bugiardo e un poveraccio. È uno che deve far di tutto per restare lì dov'è, sulla poltrona. Ma che devo fare? Devo dire vaffanculo? (da La Stampa dell'11 marzo 1993; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – Proto-Vaffa Day, la Repubblica, 21 settembre 2007)

La Lega c'entra moltissimo con la sinistra, non è una bestemmia. Tra la Lega e la sinistra c'è forte contiguità sociale. Il maggior partito operaio del Nord è la Lega, piaccia o non piaccia. È una nostra costola, è stato il sintomo più evidente e robusto della crisi del nostro sistema politico e si esprime attraverso un anti-statalismo democratico e anche antifascista che non ha nulla a vedere con un blocco organico di destra ('Un conclave per la sinistra', la Repubblica, 1° novembre 1995)


[In visita alla sede di Mediaset] Non sono qui per rendere omaggio a Berlusconi, ma a un'azienda che è un patrimonio per il Paese. (citato in Paola Di Caro, D'Alema in Fininvest: non dovete temerci, Corriere della sera, 5 aprile 1996, p. 3)

La Lega è un partito razzista. I leghisti sono antifascisti, ma razzisti [...] una strana forma di lepenismo non fascista del Nord (D'Alema: Lega razzista, la Repubblica, 14 aprile 1998)

[Riferendosi a Gnutti, Colaninno e all'irresistibile ascesa dei "capitani coraggiosi"] Si tratta di un gruppo di imprenditori e di manager ben noti, che hanno fatto Infostrada e Omnitel. Forse stanno facendo il passo più lungo della gamba, ma questo sarà oggetto di valutazioni. Allo stato delle cose, consentitemi di apprezzarne il coraggio. (19 febbraio 1999; citato in Biondani Paolo, Gerevini Mario, Malagutti Vittorio, Capitalismo di rapina, p. 35)

Essere stato piduista vuol dire aver partecipato a un'organizzazione, a una setta segreta che tramava contro lo Stato, e questo è stato sancito dal Parlamento. Opinione che io condivido. (dal Corriere della sera, 8 marzo 2000)

Trovo sinceramente di pessimo gusto aver fatto quest'incontro a Teano. L'idea di trasformare una pagina di storia patria in una messa in scena con Maroni al posto di Garibaldi o di Vittorio Emanuele è un'offesa al nostro Paese. (da Polo-Lega, a Teano un «patto» per il Sud, Corriere della sera, 12 aprile 2000)

Questo autolesionismo è la conferma di ciò che penso da anni. La sinistra di per sé è un male. Soltanto l'esistenza della destra rende questo male sopportabile (dall'intervista a L'espresso, "Dall'Iraq alla fecondazione, dalla Gasparri alla Finanziaria, il Cavaliere ha fallito. E dopo le europee...", 19 dicembre 2003)

Io giro l'Italia e il tema drammatico che vedo emergere è la profonda sofferenza e la grande inquietudine della gente. Il Paese è pervaso da una passione triste. L'unico che si è dipinto un sorriso in faccia è il Cavaliere, ma lui com'è noto vive in un'altra dimensione che non ha niente a che vedere con la realtà. (dall'intervista di Massimo Giannini, D'Alema: "Conflitto d'interessi faremo la nuova legge", la Repubblica, 1° aprile 2006)

Io sono un uomo di sinistra ragionevole che cerca di impegnarsi per il bene del Paese. (dall'intervista di Marco Cianca, «II premier fermi la strategia della tensione. Sì al dialogo sul presidente della Repubblica», Corriere della sera, 14 aprile 2006, p. 9)

[Commentando la crisi di governo della sinistra nel febbraio 2007] È un disastro, mi perdo la Roma in Champion's League... (citato in Massimo Giannini, L'amarezza di D'Alema "Cosa volevano di più?", la Repubblica, 22 febbraio 2007)

Berlusconi ha buon gioco, perché veniamo da un periodo di vuoto d'autorità. (citato in Corriere della sera, 25 maggio 2008)

Nichi Vendola è l' unico in grado di rilanciare un'idea di sinistra in chiave moderna, gli altri mi sembrano troppo disorientati. (citato in Corriere della sera, 25 maggio 2008)
Siamo tutti d' accordo sul superamento delle alleanze come ammucchiate di tutti contro qualcuno, il che non vuol dire isolamento. Ora si tratta di farle sulla condivisione dei programmi. (citato in Corriere della sera, 25 maggio 2008)

È da temersi che la Chiesa ceda alla tentazione del potere e che il peso politico dei cattolici si indirizzi da una parte per ottenere in cambio la tutela giuridica di principi e valori, come aborto o fecondazione, perché diventino leggi imposte a tutti colpendo la laicità dello Stato. (citato in Corriere della sera, 26 maggio 2008)

La tentazione del potere è demoniaca e sempre, nella storia della Chiesa, è stata all' origine di misfatti, di cui Giovanni Paolo II ha dovuto chiedere perdono. (citato in Corriere della sera, 26 maggio 2008)

L'altro giorno in parlamento ci siamo dovuti battere per difendere i diritti dei disabili gravi ad avere un'assistenza degna di questo nome. E ci siamo sentiti rispondere da parte di quell'energumeno tascabile che è il ministro Brunetta che ci sono degli abusi. Ma se ci sono degli abusi bisogna colpirli senza cancellare i diritti. Con la sua virulenta campagna contro tutto ciò che è pubblico, Brunetta rischia di colpire beni pubblici essenziali e di fare di tutta l'erba un fascio. (citato in corriere.it, 21 ottobre 2008)

Una delle ragioni per le quali io posso risultare ostico persino ad una parte dell'elettorato di sinistra è che io faccio sempre politica, anche in campagna elettorale. (dall'intervista a Repubblica Radio Tv [1], 27 maggio 2009)
I giornali italiani non sono tanto dannosi quanto irrilevanti. [...] Il confronto con i giornali stranieri è umiliante. Quelli si occupano di cose serie mentre da noi si stampano solo cazzate. [...] Provo ripugnanza per questo modo di fare giornalismo. (da Magazine, 4 giugno 2009)

[La dichiarazione del 1995 sulla Lega come partito di sinistra] era un'analisi giustissima. Adesso che gli operai votano Lega lo dicono tutti, io l'ho detto 15 anni fa (Il ritorno di Spezzaferro, 2009)

Noi abbiamo una forma democratica della leadership: i leader possono cambiare. Mentre la destra italiana da sedici anni è sotto il comando imperituro di Berlusconi. Però vorrei fare osservare che è la loro l'anomalia, non la nostra. Perché Berlusconi, che ha perduto per due volte le elezioni, nel '96 e nel 2006, tuttavia è rimasto a capo della destra, cosa che non avviene in nessun paese democratico. E perché Berlusconi, malgrado che abbia perduto per due volte le elezioni, Berlusconi è rimasto, ormai per quasi vent'anni, a capo della destra? Perché lui ne è il proprietario, non il leader. E quindi questo è un concetto del tutto diverso. Ora, se si pensa che anche il centrosinistra debba avere un proprietario, ci si sbaglia. Siamo un'associazione libera. (dall'intervista a RaiNews24, 5 agosto 2010)

intervista al Corriere della sera, 5 settembre 2009
Bersani è un leader autorevole, determinato a costruire un partito e un gruppo dirigente, dopo che si è pensato troppo a lungo che bastasse demolire ciò che c'era per costruire il nuovo.
Bersani è un uomo di governo capace ed è sempre stato fuori dai conflitti personali all'interno del centrosinistra. Lui è di gran lunga la persona più adatta a guidarci in questa fase di ricostruzione del partito, dopo il periodo confuso che ha caratterizzato l'avvio del PD.
Con Bersani nel partito ci sarà finalmente la pace. QUI

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