Gran Bretagna, tassare le banche per finanziare l’occupazione giovanile
Una tassa sui bonus agli alti dirigenti di banca per finanziare il ritorno al lavoro dei disoccupati: il leader dell’opposizione, il laborista Ed Miliband, ha annunciato oggi un progetto che prevede per tutti gli under 24, disoccupati da oltre un anno, un lavoro retribuito di almeno 25 ore a settimana per un periodo di sei mesi, propedeutico all’ingresso stabile nel mondo del lavoro.
“È inaccettabile vedere migliaia di giovani talenti senza un’occupazione e vedere le loro speranze e i loro sogni infrangersi – ha detto Miliband –, i nostri piani prevedono l’imposizione di una tassa sui bonus delle banche al fine di promuovere l’occupazione. Tutti gli under 24 disoccupati avranno così nuove possibilità di impiego”.
A farsi carico dell’iniziativa, il governo britannico, che tuttavia per finanziarla attingerà alle casse delle banche, imponendo una tassa sui bonus milionari. Seicento milioni di sterline per centomila giovani tra i 18 e i 24 anni ‘on the dole’, ovvero destinatari del sussidio di disoccupazione statale, affinché sia loro – che spesso si ‘impigriscono’ con il sussidio –, sia le banche, diventino parte attiva nella lotta alla disoccupazione.
La proposta dei Labour è obbligatoria dopo un anno di sussidio. Miliband ha reso noto che il grosso dei posti di lavoro è nel settore privato. Il governo pagherà direttamente una somma di 4mila sterline per coprire le 25 ore di lavoro settimanali. In cambio, il datore di lavoro offrirà il tirocinio e l’addestramento per un minimo di 10 ore alla settimana, così da arrivare a 35 ore. A coloro che prenderanno parte al progetto verrà anche richiesto di avviare personalmente una ‘intensa’ ricerca di lavoro al di fuori delle 25 ore lavorative.
Si tratta di una scelta radicale, che propone una forma contrattuale più avanzata dello youth contract presentato a fine 2011 dal vice-primo ministro Nick Clegg, uno schema che prevede sussidi ai datori di lavoro che coprano la metà del salario erogato al giovane neo-assunto. “Non è un lavoro – spiega Miliband – ma un semplice sostegno economico, che non crea nuova occupazione”.
La disoccupazione giovanile ha superato il milione di persone in Gran Bretagna. I senza lavoro tra i 16 e i 24 anni sono cresciuti nei primi tre mesi del 2012 di 22mila unità, portando il numero totale a un milione e quarantamila. Il tasso di disoccupazione giovanile è del 22,2 percento. Quello generale dell’8,6 percento.
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