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domenica 25 marzo 2012

MORTI BIANCHE e la FIAT

Sulle morti bianche voglio partire da lontano, da questo libro di Ettore Bernabei,
dove a pag.124/125/ 126/127 si parla di questo episodio:

Anno 1962 - Canzonissima - a condurla la coppia Dario Fo' Franca Rame, alla quinta settimana di Canzonissima Dario Fo' fu influenzato dallo sciopero degli edili perche' tutti i giorni uno di loro cadeva dalle impalcature crepando. I Sindacati avevano organizzato una grande manifestazione a Roma in Piazza Santi Apostoli, vi erano stati scontri con la polizia e diversi feriti tra manifestanti e agenti, decise di fare uno sketch cosi creato:

Era la storia di un imprenditore edile, bello grasso e pasciuto, con la catena d’oro sul panciotto e un grande anello con brillante al dito. Questo imprenditore aveva un’amica, naturalmente una biondona con un gran seno, era la Rame. Lo si vedeva gioire perché gli portavano la notizia che un operaio era caduto da un’impalcatura. Allora, per la felicità, l’imprenditore regalava alla biondona un gioiello.

Naturalmente Dario Fo' per contratto doveva prima passare con i suoi testi alla "bassa frequenza" cosi si chiamava una specie di censura, prima di arrivare in prima serata al pubblico.
Lo sketch non passo' e fu censurato, furono proprio i comunisti a censurarlo, nella persona di Maurizio Ferrara, padre di Giuliano Ferrara, e Carlo Galluzzi, i due dietero ragione a Ettore Bernabei Direttore generale della Rai che aveva censurato lo sketch per non creare tensioni sociali, visti gli scioperi e i disordini con le forze di polizia.
Scrive ancora Ettore Bernabei, che Luciano Lama si raccomandava sempre di andarci piano con le denunce sociali e spiegava cosi: "Qualcuno potrebbe pensare che vent'anni di sindacalismo non sono serviti a niente"

Dario Fo' per protesta se ne ando' sbattendo la porta e non si vide in Rai per 20 e piu' anni.
Quiindi ora che siamo nel 2012, vediamo bene che le morti nel posto di lavoro sono continuate fino ad oggi nella indifferenza generale...misere parole a ripetizione per ogni persona a crepare per portare la pagnotta a casa.
A proposito della FIAT cito il libretto di Gad Lerner "OPERAI" dove a pag. 193/194 un giovane addetto alle relazioni mentre fa visitare al giornalista la residenza meravigliosa del senatore Agnelli, che gira tra parquet intarsiati e affreschi alle pareti meravigliosi, l'addetto dice: " IL CASO DELLA FIAT DI TERMOLI E' ESEMPLARE, LI ABBIAMO PRESO DEL MATERIALE UMANO MOLTO GREZZO, DI TIPO AGRO-PASTORALE E LO ABBIAMO INSERITO IN MEZZO ALLE MACCHINE PIU' SOFISTICATE"

si nota vero il sangue blu della famiglia Agnelli!


E cosi succede che Rosario D'Amico, Nel marzo del 2002 alle ore 6.30 nello Stabilimento Fiat di Pomigliano D’arco, una maledetta mattina viene travolto dal muletto violentemente, come descrive la dottoressa Castaldo nell’esame autoptico.
Un carrello guidato da un operaio con contratto a scadenza, quindi privo di ogni diritto lavorativo.
Dopo l’incidente la famiglia si affida alla giustizia, volevamo giustizia dice il figlio pieno di dolore.
Purtroppo la giustizia non esiste, ieri nell’aula 5 della Corte di Appello di Napoli il giudice prescrive il reato. Quando si dice "l'Ingiustizia della giustizia"


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