Il guru dimezzato
Altro che soldi dall'avventura politica. Casaleggio perde anche Chiarelettere e il portale Cadoinipiedi, maggiori clienti dopo Beppe Grillo
LA DOTTRINA GIANROBERTO
Tanto più se il treno viene guidato in modo non convincente. Una delle caratteristiche della Casaleggio Associati è quella di offrire prodotti «chiavi in mano»: dalla creazione dei siti alla pubblicazione degli articoli, fino alla loro diffusione sui social network, sono Gianroberto e soci a occuparsi di tutto. La strategia, perfetta se il cliente è una farmacia o una fabbrica di alluminio, diventa scivolosa se il cliente ha come ragione sociale la diffusione di contenuti e idee e vuole naturalmente dettare la sua linea editoriale. Difficile applicare la dottrina Gianroberto a una casa editrice (vedi Chiarelettere) un giornale (vedi la trattativa saltata con Il Fatto Quotidiano nel 2011) o un partito (vedi la rottura con l’Italia dei Valori del 2010).
GLI ACCESSI
Nel mirino dei dirigenti Mauri Spagnol sono finite anche la gestione dei social network, ritenuta approssimativa, e la «bontà» dei pur numerosissimi accessi registrati dal portale Cadoinpiedi.it. I risultati di una ricerca visionata dai dirigenti sarebbero stati deludenti. Molte delle visite quotidiane a Cadoinpiedi.it proverrebbero da linkoriginati dal circuito Beppegrillo.it. Gli articoli più visitati non sarebbero quelli a firma degli autori Chiarelettere, ma quelli scritti dai collaboratori della Casaleggio Associati e incentrati sul gossip.
L’AVVENTURA POLITICA
Infine, l’avventura politica di Gianroberto. L’impresa non costituisce la ragione principale della fine della collaborazione, ma non ha certo fatto piacere a un gruppo editoriale che vuole pubblicare autori di tutti gli orientamenti politici.
LA SOCIETA’ IN ROSSO
La rottura arriva come una mazzata per Gianroberto Casaleggio e la sua azienda. Ormai quasi esclusivamente focalizzata sulla gestione del Movimento 5 Stelle e reduce dal bilancio in rosso del 2011 per 56 mila euro, la società milanese rischia di rimanere nuovamente all’asciutto di utili e di clienti.
I CLIENTI PERSI
Già nel 2007 Gianroberto aveva perso la gestione della comunicazione online dell'Italia dei Valori, complici i mal di pancia del gotha del partito insofferente davanti al credito di cui godeva quell'imprenditore riccioluto nei confronti dell'ex pm. Nel 2010 era stata la volta del Fatto Quotidiano. Inizialmente contattata per lo sviluppo del sito, la Casaleggio vide fallire la trattativa a seguito di divergenze sul prezzo del lavoro e sui compiti previsti dalla società. Pare che anche in quel caso Casaleggio volesse mettere becco sui contenuti.
Tanto più se il treno viene guidato in modo non convincente. Una delle caratteristiche della Casaleggio Associati è quella di offrire prodotti «chiavi in mano»: dalla creazione dei siti alla pubblicazione degli articoli, fino alla loro diffusione sui social network, sono Gianroberto e soci a occuparsi di tutto. La strategia, perfetta se il cliente è una farmacia o una fabbrica di alluminio, diventa scivolosa se il cliente ha come ragione sociale la diffusione di contenuti e idee e vuole naturalmente dettare la sua linea editoriale. Difficile applicare la dottrina Gianroberto a una casa editrice (vedi Chiarelettere) un giornale (vedi la trattativa saltata con Il Fatto Quotidiano nel 2011) o un partito (vedi la rottura con l’Italia dei Valori del 2010).
GLI ACCESSI
Nel mirino dei dirigenti Mauri Spagnol sono finite anche la gestione dei social network, ritenuta approssimativa, e la «bontà» dei pur numerosissimi accessi registrati dal portale Cadoinpiedi.it. I risultati di una ricerca visionata dai dirigenti sarebbero stati deludenti. Molte delle visite quotidiane a Cadoinpiedi.it proverrebbero da linkoriginati dal circuito Beppegrillo.it. Gli articoli più visitati non sarebbero quelli a firma degli autori Chiarelettere, ma quelli scritti dai collaboratori della Casaleggio Associati e incentrati sul gossip.
L’AVVENTURA POLITICA
Infine, l’avventura politica di Gianroberto. L’impresa non costituisce la ragione principale della fine della collaborazione, ma non ha certo fatto piacere a un gruppo editoriale che vuole pubblicare autori di tutti gli orientamenti politici.
LA SOCIETA’ IN ROSSO
La rottura arriva come una mazzata per Gianroberto Casaleggio e la sua azienda. Ormai quasi esclusivamente focalizzata sulla gestione del Movimento 5 Stelle e reduce dal bilancio in rosso del 2011 per 56 mila euro, la società milanese rischia di rimanere nuovamente all’asciutto di utili e di clienti.
I CLIENTI PERSI
Già nel 2007 Gianroberto aveva perso la gestione della comunicazione online dell'Italia dei Valori, complici i mal di pancia del gotha del partito insofferente davanti al credito di cui godeva quell'imprenditore riccioluto nei confronti dell'ex pm. Nel 2010 era stata la volta del Fatto Quotidiano. Inizialmente contattata per lo sviluppo del sito, la Casaleggio vide fallire la trattativa a seguito di divergenze sul prezzo del lavoro e sui compiti previsti dalla società. Pare che anche in quel caso Casaleggio volesse mettere becco sui contenuti.
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