Casa ai Parioli, Grilli ha dichiarato un prezzo più basso?
Un appartamento di 14 stanze ai Parioli. Un prezzo dichiarato inferiore ai
valori di mercato. Il valore del mutuo concesso dal Monte Paschi sarebbe del 41%
in più del prezzo denunciato. Il protagonista della storia, raccontata da
Bloomberg, è il ministro dell’Economia Vittorio Grilli. Che dice: «È
solo gossip locale»
Vittorio Grilli
20
December 2012 - 15:20
Ancora una volta c’è di mezzo una casa. Quattordici stanze al piano terra,
con tanto di giardino, nell’esclusivo quartiere Parioli di Roma. Il proprietario
è il ministro dell’Economia Vittorio Grilli, che nel 2004 avrebbe comprato
l’appartamento a un prezzo più basso rispetto al valore di mercato. A scriverlo
è l’agenzia americana Bloomberg, secondo la quale, in base ai documenti
firmati da Grilli e registrati al catasto, il ministro – che all’epoca dei fatti
era Ragioniere generale dello Stato – avrebbe pagato 1 milione e 65 mila euro.
Gli archivi mostrerebbero che avrebbe ottenuto un mutuo ipotecario di 1,5
milioni di euro, cifra superiore del 41% del prezzo di acquisto denunciato. Una
cifra più vicina alle quotazioni di mercato degli appartamenti della zona.
Il prezzo indicato nelle compravendite, osserva Bloomberg, in Italia viene ribassato rispetto al prezzo realmente pagato in modo da pagare meno tasse o evitare i controlli antiriciclaggio. L’agenzia spiega come Monti ha ingaggiato Grilli nel novembre del 2011 per risollevare le finanze nazionali. Il giro di vite attuato da Grilli include ispezioni per i proprietari di yacht e controlli su macchine sportive di grossa cilindrata come Lamborghini e Ferrari in posti esclusivi di vacanza come Cortina. I ricavi dalla evasione fiscale sono aumentati in un anno del 9%, arrivando a quota 5,79 miliardi nei primi dieci mesi del 2012.
Grilli, 55 anni, ha dichiarato che il problema dell’acquisto della sua casa «può essere considerato al massimo gossip locale senza alcun fondamento». Il ministro sta affrontando una causa di divorzio e le accuse sul valore delle sue proprietà, ha aggiunto, potrebbero interferire nella causa. La moglie, Lisa Lowenstein, che vive a New York, ha preferito non rilasciare dichiarazioni sul caso.
«Non è professionale criticare gli accordi finanziari legati all’acquisto di una proprietà senza conoscere nulla degli altri aspetti standard della tipica relazione banca/cliente che sottostanno a ogni transazione commerciale che coinvolge prestiti e garanzie», ha dichiarato Grilli il 3 dicembre alla Bloomberg. «Tutto il denaro collegato a ogni mia transazione è perfettamente legale», ha aggiunto. «Non sono mai stato coinvolto in nessuna situazione di riciclaggio di denaro».
La Banca Monte dei Paschi di Siena, dalla quale ha preso in prestito il denaro, in una email ha dichiarato di non aver erogato denaro maggiore rispetto al prezzo di vendita. La banca senese ha specificato che nel 2004 non concedeva prestiti che superavano il 95% del valore dell’immobile, si legge nella risposta scritta della banca a una domanda generica sulla policy dei prestiti, prima di porre la questione sul prestito concesso a Grilli. La banca si è rifiutata però di rilasciare qualsiasi commento sull’acquisto della casa di Grilli. Intesa Sanpaolo, invece, che ha concesso il mutuo dal 2010, arriva al 100% solo in presenza di determinate garanzie.
I regolamenti bancari della Banca d'Italia limitano i mutui all’80% del valore di una casa a meno di aggiungere una garanzia, che fa aumentare la copertura fino al 100 per cento. I prestiti che eccedono l’80% del valore di una casa rappresentavano l’1,7% dei mutui erogati in Italia alla fine del 2006. In questo modo, come ha dichiarato l’Abi, si è potuto evitare che le banche prestassero più del valore della casa. Sottostimare il prezzo di vendita di una casa non riduce necessariamente le tasse, in parte perché le imposte sulle case sono basate su aliquote separate che sono generalmente più basse dei valori di mercato. Allo stesso tempo, «l’unico comportamento legale è dichiarare l’intero prezzo concordato nei documenti di vendita», si legge sul sito del dipartimento delle Finanze.
L’appartamento ai Parioli acquistato da Grilli misura 310 metri quadrati. I soffitti sono alti 3,46 metri. Le 14 stanze includono una cucina e quattro bagni. Nella prima metà del 2004, il valore delle case nel quartiere classificate come ordinarie variava dai 4.800 euro ai 5.800 euro al metro quadrato. Un appartamento come quello di Grilli potrebbe quindi avere un valore compreso tra 1,149 milioni e 1,8 milioni di euro. Per gli appartamenti di lusso della zona, però, il prezzo sale (fonte Nomisma) a 7.340 euro per metro quadro. Il prezzo di 1 milione e 65mila euro dichiarato da Grilli si baserebbe quindi su un prezzo di circa la metà, 3.435 euro a metro quadrato. «Non c’è dubbio che che il prezzo è basso per quella parte di Roma», dice a Bloomberg Luca Dondi, responsabile del settore immobiliare di Nomisma. A vendere è stato Massimo Tosato, vice-presidente della società londinese Schroder, noto gestore di patrimoni (anche attraverso fondi d’investimento), attivo anche in Italia.
Grilli ha comprato l’appartamento al momento del suo ritorno da Londra, dove lavorava come manager alla Crédit Suisse. La casa è una delle poche proprietà dichiarate dal ministro e rese pubbiche sul sito del Tesoro. Nell’elenco ci sono poi una polizza assicurativa sulla vita, nessuna azione né fondi comuni di investimento. Si aggiungono tre automobili, una Rover del 2009, una Jaguar del 1994, una Volkswagen del 1975, e una barca da 9,6 metri. FONTE: LINKIESTA
Il prezzo indicato nelle compravendite, osserva Bloomberg, in Italia viene ribassato rispetto al prezzo realmente pagato in modo da pagare meno tasse o evitare i controlli antiriciclaggio. L’agenzia spiega come Monti ha ingaggiato Grilli nel novembre del 2011 per risollevare le finanze nazionali. Il giro di vite attuato da Grilli include ispezioni per i proprietari di yacht e controlli su macchine sportive di grossa cilindrata come Lamborghini e Ferrari in posti esclusivi di vacanza come Cortina. I ricavi dalla evasione fiscale sono aumentati in un anno del 9%, arrivando a quota 5,79 miliardi nei primi dieci mesi del 2012.
Grilli, 55 anni, ha dichiarato che il problema dell’acquisto della sua casa «può essere considerato al massimo gossip locale senza alcun fondamento». Il ministro sta affrontando una causa di divorzio e le accuse sul valore delle sue proprietà, ha aggiunto, potrebbero interferire nella causa. La moglie, Lisa Lowenstein, che vive a New York, ha preferito non rilasciare dichiarazioni sul caso.
«Non è professionale criticare gli accordi finanziari legati all’acquisto di una proprietà senza conoscere nulla degli altri aspetti standard della tipica relazione banca/cliente che sottostanno a ogni transazione commerciale che coinvolge prestiti e garanzie», ha dichiarato Grilli il 3 dicembre alla Bloomberg. «Tutto il denaro collegato a ogni mia transazione è perfettamente legale», ha aggiunto. «Non sono mai stato coinvolto in nessuna situazione di riciclaggio di denaro».
La Banca Monte dei Paschi di Siena, dalla quale ha preso in prestito il denaro, in una email ha dichiarato di non aver erogato denaro maggiore rispetto al prezzo di vendita. La banca senese ha specificato che nel 2004 non concedeva prestiti che superavano il 95% del valore dell’immobile, si legge nella risposta scritta della banca a una domanda generica sulla policy dei prestiti, prima di porre la questione sul prestito concesso a Grilli. La banca si è rifiutata però di rilasciare qualsiasi commento sull’acquisto della casa di Grilli. Intesa Sanpaolo, invece, che ha concesso il mutuo dal 2010, arriva al 100% solo in presenza di determinate garanzie.
I regolamenti bancari della Banca d'Italia limitano i mutui all’80% del valore di una casa a meno di aggiungere una garanzia, che fa aumentare la copertura fino al 100 per cento. I prestiti che eccedono l’80% del valore di una casa rappresentavano l’1,7% dei mutui erogati in Italia alla fine del 2006. In questo modo, come ha dichiarato l’Abi, si è potuto evitare che le banche prestassero più del valore della casa. Sottostimare il prezzo di vendita di una casa non riduce necessariamente le tasse, in parte perché le imposte sulle case sono basate su aliquote separate che sono generalmente più basse dei valori di mercato. Allo stesso tempo, «l’unico comportamento legale è dichiarare l’intero prezzo concordato nei documenti di vendita», si legge sul sito del dipartimento delle Finanze.
L’appartamento ai Parioli acquistato da Grilli misura 310 metri quadrati. I soffitti sono alti 3,46 metri. Le 14 stanze includono una cucina e quattro bagni. Nella prima metà del 2004, il valore delle case nel quartiere classificate come ordinarie variava dai 4.800 euro ai 5.800 euro al metro quadrato. Un appartamento come quello di Grilli potrebbe quindi avere un valore compreso tra 1,149 milioni e 1,8 milioni di euro. Per gli appartamenti di lusso della zona, però, il prezzo sale (fonte Nomisma) a 7.340 euro per metro quadro. Il prezzo di 1 milione e 65mila euro dichiarato da Grilli si baserebbe quindi su un prezzo di circa la metà, 3.435 euro a metro quadrato. «Non c’è dubbio che che il prezzo è basso per quella parte di Roma», dice a Bloomberg Luca Dondi, responsabile del settore immobiliare di Nomisma. A vendere è stato Massimo Tosato, vice-presidente della società londinese Schroder, noto gestore di patrimoni (anche attraverso fondi d’investimento), attivo anche in Italia.
Grilli ha comprato l’appartamento al momento del suo ritorno da Londra, dove lavorava come manager alla Crédit Suisse. La casa è una delle poche proprietà dichiarate dal ministro e rese pubbiche sul sito del Tesoro. Nell’elenco ci sono poi una polizza assicurativa sulla vita, nessuna azione né fondi comuni di investimento. Si aggiungono tre automobili, una Rover del 2009, una Jaguar del 1994, una Volkswagen del 1975, e una barca da 9,6 metri. FONTE: LINKIESTA
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