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giovedì 2 maggio 2013

NAPOLI FALLITA FESTA PRIMO MAGGIO


Napoli, caos e proteste: sospeso il concerto del Primo maggio alla Città della Scienza

Un gruppo di ragazzi ha divelto le transenne urlando "vergogna".
PER APPROFONDIRE: città della scienzanapoliprimo maggio

FONTE: IL MATTINO - NAPOLI - Caos e proteste al concerto del primo maggio a Napoli. Un gruppo di ragazzi ha divelto le transenne urlando "vergogna". Il concerto è stato sospeso. Sono statilanciati anche alcuni oggetti e una bandiere in direzione del palco. «Chi ha inquinato deve pagare», continuano ad urlare i manifestanti riferendosi alla bonifica di Bagnoli. Sul posto agenti antisommossa si sono posizionati fra i manifestanti e il palco dove era in corso il concerto.

Una quindicina di manifestanti sono stati riconosciuti e identificati dalla Polizia e saranno denunciati alla magistratura per violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Lo si apprende dalla Questura di Napoli. Si tratta - secondo quanto riferito dalla stessa Questura - di persone aderenti al partito dei Carc, ai Cobas e al laboratorio politico Iskra, oltre ad alcuni operai dell'Irisbus. Sulla base dei referti medici dei poliziotti rimasti contusi negli incidenti, si deciderà se denunciare le persone identificate anche per il reato di lesioni a pubblico ufficiale.

Una festa e un concerto lì dove la ferita di Napoli è ancora visibile: a pochi metri da dove, lo scorso 4 marzo, Città della Scienza è stata bruciata. È così che nel capoluogo partenopeo si festeggiava il 1 maggio. Lanciando un duplice messaggio: che il lavoro è una priorità e che Città della Scienza deve essere ricostruita. Oltre 40 artisti si alterneranno sul palco montato proprio di fronte al luogo dell'incendio. Sul palco Tullio De Piscopo, Raiz, Marco Zurzolo, tra gli altri. Ma intanto, prima del concerto organizzato da Cgil, Cisl e Uil, Vincenzo Lipardi, consigliere delegato di Città della Scienza, ribadisce che «oggi da Napoli parte un messaggio chiaro, per l'intero paese».

«E cioè che da qui, da Città della Scienza che presto sarà ricostruita, si può iniziare a pensare a un modello di sviluppo per l'Italia che si fondi sulla cultura, sulla scienza e sui giovani - spiega - quei giovani che qui hanno sempre rappresentato l'anima di tutto».

Caldoro. «Difficile fare festa il primo maggio con circa un giovane su due al Sud, senza lavoro». Lo scrive su Twitter il Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, in merito alla festa dei lavoratori. 

De Magistris. «In questo Primo Maggio il pensiero va a tutte coloro e tutti coloro che vivono la schiavitù della precarietà e della disoccupazione, a quante e quanti spesso immigrati sono costretti a lavorare in nero senza alcun diritto, mettendo a repentaglio la propria vita, per assenza di controlli e inadempienza delle norme sulla sicurezza». Così il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris su Facebook. De Magistris rivolge il pensiero «a quante e quanti, all'interno di una crisi drammatica, perdono in età matura il proprio lavoro, finendo nella spirale di una inoccupazione mortificante» ed «alle nostre giovani menti costrette all'emigrazione, fenomeno che desertifica culturalmente e socialmente il nostro paese, che ferisce la nostra comunità, soprattutto meridionale, dove il fenomeno pesa e incide». «La sfida che ora si pone - conclude De Magistris - anche a questo nuovo governo di larghe intese, è quella di dare risposta a questo dramma, la nostra ferita più profonda, cioè il tema del lavoro, del diritto al lavoro».

La Cgil. Parte dai dati Federico Libertino, segretario della Cgil di Napoli, per spiegare perche oggi «ha senso festeggiare la festa del lavoro anche se il lavoro non c'è». Dati che parlano di una Campania in gravi difficoltà «dove il 40% dei giovani non ha lavoro e non lo cerca neanche più e dove a breve oltre 30mila cittadini non avranno piùsostegno al reddito», solo per fare qualche esempio. Tra qualche ora, toccherà a lui prendere la parola al concerto del Primo maggio che a Napoli parlerà di lavoro ma anche della necessità di ricostruire Città della Scienza. «Per alcuni non ha senso festeggiare il Primo Maggio - spiega - invece ora più che mai ha senso perche ora piùche mai il lavoro e la sua dignità devono essere rimessi al centro di tutto». Dal palco, Libertino avanzerà delle richieste. Per il Governo, innanzitutto: «Servono provvedimenti urgenti, in primis bisogna rifinanziare la cassa integrazione in deroga. E poi pensare agli esodati, a strumenti di contrasto alla povertà, abbassare le tasse su lavoratori, pensionati, non dimenticare che a giugno scadono oltre 150mila contratti a termine in settori come la scuola e il pubblico impiego». Richieste, poi, anche per la Regione Campania: «Bisogna creare buona e nuova occupazione». Mentre al Comune di Napoli, Libertino dice questo: «Non servono solo appelli ma ci vuole un'idea di governo ordinario di questa città».

Corteo contro i sindacati. Mentre Cgil, Cisl e Uil a Napoli, a pochi metri da Città della Scienza bruciata, hanno appena dato il via al concerto del Primo maggio, pochi chilometri più in là c'è chi protesta proprio contro i sindacati. Lo stanno facendo con un corteo lungo le strade del quartiere di Bagnoli e con slogan come questo: «Contro Cgil, Cisl e Uil, operai, studenti, disoccupati per un Primo maggio di lotta». I manifestanti puntano il dito contro i «sindacati concertativi che da anni hanno condotto politiche antipopolari e di distruzione dei diritti dei lavoratori». Slogan anche per chiedere la bonifica di Bagnoli, «chi ha inquinato paghi».

Protesta Cobas. Protesta di tre esponenti dei Cobas di Pomigliano durante il concerto organizzato a NAPOLI da Cgil, Cisl e Uil. I tre lavoratori («tutti in cassa integrazione da 4 anni», hanno detto) hanno chiesto, ai piedi del palco, di poter intervenire ma gli organizzatori, al momento, non lo hanno concesso. «Se questo è il palco dei lavoratori perchè non ci fanno parlare? - Dicono Mimmo Mignano, Marco Cusano e Antonio Montella - noi viviamo con neanche 500 euro al mese e abbiamo delle famiglie. Vogliamo delle risposte dai sindacati e chiediamo che venga rivisto l'accordo sottoscritto in Regione Campania, un accordo che ha escluso i tremila cassaintegrati, tra cui 316 'deportatì a Nola e gli ex Ergom rimasti in mezzo ad una strada». Gli esponenti del Cobas di Pomigliano aderiscono al Comitato di lotta cassintegrati e licenziati Fiat e terziarizzate. «Questa non è una festa dei lavoratori ma è soltanto un funerale dei lavoratori - hanno aggiunto - siamo disperati». 
mercoledì 1 maggio 2013 - 20:08   Ultimo aggiornamento: 22:1
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