La storia la racconta Libero nella cronaca di Milano, e riguarda un grossista del milanese:
I militari dell’Arma andavano in cerca di carne di cavallo macellata clandestinamente e introdotta nella catena alimentare e si sono trovati di fronte cinque tonnellate e mezzo tra polli, conigli, agnelli e vitelliin parte di provenienza italiana, in parte di provenienza ignota, stivati in celle frigorifere in condizioni pessime. Carni bruciate dal freddo con le fibre penetrate dal ghiaccio, involucri lacerati e soprattutto merce scaduta da otto anni.
E che erano destinate a?
Il grossista milanese rifornisce un buon numero di macellerie e punti vendita, anche di ambulanti, dell’hinterland, ma i carabinieri non hanno diffuso il nome di questo furbetto del filettino che si è beccato una denuncia anche per contravvenzioni amministrative, ma nulla più. Nonostante quelle carni possano essere un serio pericolo.
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