Nelle piazze dello spaccio
per dire stop alla cocaina
"Tiradritto": da un'idea di Paolo Berizzi in collaborazione con il Dipartimento politiche antidroga, una campagna unica per riappropriarsi degli spazi urbani 'rubati' dalla polvere bianca e occuparli con dibattiti pubblici. Un viaggio itinerante, col sostegno di moltissimi artisti - da Favino a Kasia Smutniak - che toccherà 15 città italiane. Si parte da Tor Bella Monaca (Roma) il 27 marzo per arrivare fino a Milano "coca-city"
di ALESSIA MANFREDI
Il logo dell'iniziativa
Si chiama "Tiradritto", invito fin troppo chiaro, e vuole ribaltare la prospettiva, ambientando in quei luoghi sottratti alla gente e alla città dibattiti pubblici con amministratori, rappresentanti delle istituzioni, della cultura, dello spettacolo, del giornalismo; operatori sociali, medici, mondo del volontariato e dell'assistenza. E semplici cittadini, insieme per denunciare una piaga sociale che viene ancora sottovalutata, figlia del nostro tempo.
Il progetto. L'iniziativa (qui la pagina Facebook) - in collaborazione con il Dipartimento Politiche Antidroga, della presidenza del Consiglio e del Ministero per la cooperazione internazionale e l'integrazione - nasce da un'idea di Paolo Berizzi, inviato di Repubblica, che nel suo ultimo libro-inchiesta, "La Bamba", uscito per Dalai nel 2012, insieme ad Antonello Zappadu ha seguito passo per passo il percorso della polvere bianca dalla foresta amazzonica colombiana fino alle piazze italiane, con capolinea Milano "coca-city".
Ubiqua, facilissima da trovare, sempre meno cara, la cocaina regna sovrana nel mercato degli stupefacenti. Democratica, arriva ovunque: dal camionista al pilota, dal chirurgo al parlamentare, dallo studente al manager. Perfettamente inserita in ogni strato della società, dà vita ad un gigantesco business.
"E' la prima volta che si fa una campagna del genere per la droga in Italia. Quando mi è venuto in mente di provarci, ho subito condiviso l'idea con Elsa Di Gati, giornalista di Rai 3, che modererà i 'talk'. Al progetto contribuisce insieme ad una squadra di professionisti, tutti volontari, con grande energia, intelligenza e passione", racconta Berizzi.
La prima tappa. Si parte da Tor Bella Monaca, Roma, il 27 marzo alle 15 per il primo "talkstreet", organizzato con il sostegno della Croce Rossa Italiana e della comunità Villa Maraini. "Sarà, appunto, un dibattito in strada", spiega. Niente palchi, solo sedie all'aperto in mezzo alla gente. "Racconteremo le dinamiche legate al traffico di cocaina e con esperti di diversi campi parleremo dell'impatto che la coca ha sulla nostra quotidianità".
Il luogo scelto per l'inizio del viaggio è la Pinetina, cuore dello spaccio romano e una delle piazze più calde del Lazio. Non vuole essere una provocazione, ma una sfida. Che è piaciuta a diversi artisti come Pierfrancesco Favino, Kasia Smutniak, Marco Giallini, Matteo Garrone, Pasquale Pozzessere, Marco Lodoli, Massimo Wertmuller, Flavio Insinna e molti altri ancora. Ognuno con la propria sensibilità aiuterà a diffondere il messaggio e ad arricchire il dibattito, per aprire un dialogo con il territorio: informare ma anche ascoltare.
"Deve essere chiaro agli occhi di tutti, ma soprattutto dei ragazzi", ricorda Giovanni Serpelloni, capo del Dipartimento politiche antidroga, "che chi acquista anche una piccola quantità di droga, di qualsiasi droga, per il proprio piacere personale o perché ne è dipendente, purtroppo finanzia le mafie, la loro violenza e il mal affare delle organizzazioni criminali nonché il terrorismo". Senza contare, aggiunge, gli effetti nocivi sul cervello causati dall'uso di cocaina, in particolare nei giovani.
Gli altri appuntamenti. L'occupazione letteraria lascerà Tor Bella Monaca per arrivare a Napoli, Scampia, e poi a Bari (Japigia), Palermo (Zen), Cagliari (Sant'Elia), Perugia (Via del Macello), Firenze (Santa Croce), Bologna (San Vitale), Torino (Porta Palazzo), Padova (Via Anelli), Verona (Porta Nuova), Varese (Piazza della Repubblica), Brescia (Piazzale Arnaldo), Bergamo (Malpensata), e terminare a Milano (Corso Como). Un percorso che porta dritto al 26 giugno, giornata mondiale contro le droghe e l'illegalità.
Le realtà toccate sono molto lontane fra loro: Scampia è molto diversa da Verona, lo Zen di Palermo non è Bergamo. "Ogni città ha una storia a sé, caratteristiche identitarie diverse, forme di spaccio diverse. Per questo mi aspetto reazioni differenti, di certo anche il fastidio di chi tiene i fili dei 'fortini'. L'importante però è avere un riscontro della gente, sia positivo che negativo", racconta Berizzi.
"Tiradritto, stop cocaina": un invito rivolto ai più giovani, quelli più a rischio, per cui la coca dovrebbe tornare ad essere solo una bibita. Ma anche agli spacciatori: lasciate perdere, almeno per un giorno, lasciate liberi questi spazi. Una scommessa e un'iniezione di fiducia: per ricordarsi, come si legge nella presentazione del progetto, come ci si sente bene padroni di noi stessi. Anche solo per un pomeriggio.
(22 marzo 2013)
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