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venerdì 23 ottobre 2015

CENSIS DATI SICUREZZA,,,


CENSIS...FONTE QUI

Sicurezza: aumento record dei furti in abitazione, sono più che raddoppiati negli ultimi dieci anni (+127%)

Svaligiata una casa ogni due minuti. Asti, Pavia e Torino le province più colpite. Fenomeno in forte crescita a Milano (+229% tra il 2004 e il 2013), Firenze (+177%), Roma (+120%) e Bologna (+104%)
Roma, 21 febbraio 2015 - Sono 689 al giorno, cioè 29 ogni ora: uno ogni due minuti. È questo il bilancio allarmante del numero di furti in abitazione commessi nell'ultimo anno. Questa tipologia di reato ha registrato un aumento record. Negli ultimi dieci anni i furti in casa sono più che raddoppiati, passando dai 110.887 denunciati nel 2004 ai 251.422 del 2013, con una crescita del 126,7%. Solo nell'ultimo anno l'incremento è stato del 5,9%. È un aumento molto più accentuato rispetto all'andamento del numero totale dei reati (+19,6% nel periodo 2004-2013) e dei furti nel complesso (+6%), e in controtendenza rispetto all'andamento dei furti di autoveicoli (-32,2%) e degli omicidi (-29,7%).
La zona d'Italia più colpita è il Nord-Ovest, dove nell'ultimo anno i furti in abitazione sono stati 92.100, aumentati del 151% nel decennio. Oltre il 20% dei furti denunciati è avvenuto in tre province: Milano (19.214 reati), Torino (16.207) e Roma (15.779).
Considerando il numero di reati rispetto alla popolazione residente, in cima alla graduatoria delle province italiane più bersagliate si trovano Asti (9,2 furti in abitazione ogni mille abitanti), Pavia (7,1 ogni mille), Torino (7,1 ogni mille) e Ravenna (7,0 ogni mille). E le province in cui i furti in casa sono aumentati di più nell'ultimo decennio sono Forlì-Cesena (al primo posto, +312,9%), Mantova (+251,3%), Udine (+250,0%), Terni (+243,7%) e Bergamo (+234,3%). Tra le grandi città, gli aumenti maggiori si registrano a Milano (+229,2% nel periodo 2004-2013), Firenze (+177,3%), Torino (+172,6%), Padova (+143,3%), Palermo (+128,4%), Venezia (+120,9%), Roma (+120,6%), Bologna (+104,5%) e Verona (+103,4%).
Cresce anche l'attenzione delle forze dell'ordine nei confronti di questo reato. Nel 2013 sono state denunciate a piede libero per furti in abitazione 15.263 persone (+139,6% rispetto al 2004), di cui 1.366 minori (il 9% del totale). E sono state arrestate 6.628 persone, di cui 486 minori (il 7,3% del totale). I detenuti per furto in abitazione e furto con strappo sono 3.530 nel 2014, con una crescita del 131,9% rispetto al 2007.
I ladri scelgono sempre di più le abitazioni private perché oggi negozi, banche, uffici postali e strade commerciali sono maggiormente dotati di sistemi di sicurezza, come le telecamere, in grado di scoraggiare chi vuole commettere il reato o di individuarne il responsabile. E anche perché si è certi di trovare nelle case un bottino da portare via, soprattutto in una stagione di crisi e di forte incertezza riguardo al futuro, in cui gli italiani hanno ridotto i consumi e hanno preferito tenere i propri risparmi «sotto il materasso».
I dati testimoniano una presenza consistente di stranieri sulla scena del crimine. Nell'ultimo anno tra i denunciati a piede libero gli stranieri sono il 54,2% (8.627 persone), tra gli arrestati il 62% (4.112: +31,4% solo nell'ultimo anno), tra i detenuti il 42,3% (1.493).
Si svaligia sempre e comunque: di notte e di giorno, da soli o organizzati in bande, spesso sfidando gli ignari inquilini mentre si trovano in casa. Parallelamente all'aumento dei furti, infatti, a disturbare i sonni tranquilli degli italiani è la crescita di un altro reato ancora più allarmante: le rapine in abitazione, con violenza o minaccia ai proprietari. Nel 2013 sono state 3.619, con una crescita vertiginosa nel decennio (+195,4%) e un incremento del 3,7% solo nell'ultimo anno.
A differenza dei furti in abitazione, le rapine sono commesse principalmente al Sud (1.380 nel 2013, pari al 38,1% del totale). Nella graduatoria provinciale in base all'incidenza di questo reato rispetto alla popolazione residente, al primo posto si trova Trapani (14,4 rapine in abitazione ogni 100.000 abitanti), seguito da Asti (14,1 ogni 100.000) e Palermo (13,8 ogni 100.000).
E l'aumento dei reati che turbano la quiete domestica porta a un aumento delle preoccupazioni della gente comune. Le famiglie che percepiscono il rischio di criminalità nella zona in cui vivono sono passate dal 27,1% del totale nel 2010 al 30% nel 2014.
In effetti, siamo al 6° posto in Europa per numero di furti e rapine in abitazione: 4 ogni mille abitanti rispetto alla media europea di 2,9 (i dati di comparazione internazionale sono riferiti all'anno 2012). Più insicuri dell'Italia sono solo Grecia (7,9 reati ogni mille abitanti), Danimarca (7,8), Belgio (7,2), Paesi Bassi (6,7) e Irlanda (6,1). Ultimi in classifica (cioè i Paesi più sicuri) sono Romania (0,8) e Slovacchia (0,3).

Questi sono i risultati dell'11° numero del «Diario della transizione» del Censis, che ha l'obiettivo di cogliere e descrivere i principali temi in agenda in una difficile fase di passaggio attraverso una serie di note di approfondimento diffuse nel 2014 e nel 2015. I numeri precedenti sono stati: «L'austerity ha stancato gli italiani: sobri sì, asceti no» (28 aprile 2014), «Crescono le diseguaglianze sociali: il vero male che corrode l'Italia» (3 maggio 2014), «I disabili, i più diseguali nella crescita delle diseguaglianze sociali» (17 maggio 2014), «Acqua: tariffe più basse d'Europa e record di acqua minerale, acquedotti colabrodo e depuratori carenti» (24 maggio 2014), «Scuola: intonaci che crollano, rubinetti che perdono e vetri rotti» (31 maggio 2014), «Cattiva reputazione per l'Italia: -58% di investimenti esteri dall'inizio della crisi» (7 giugno 2014), «Lo spread digitale costa all'Italia 10 milioni di euro al giorno di minori investimenti in reti, tecnologie e servizi innovativi» (5 luglio 2014), «Decollo della scuola digitale? La bolletta per internet veloce è di 7,9 euro al mese per studente» (13 settembre 2014), «L'azienda più liquida d'Italia? Gli italiani» (20 settembre 2014), «Il ritorno del ceto medio sull'onda della sobrietà» (7 febbraio 2015).

giovedì 22 ottobre 2015

ANTONIO DI PIETRO

Di Pietro si autocandida come sindaco per “moralizzare” Milano. Ecco la sua storia, i buchi neri e le domande senza risposta


15 ottobre 2015 autore: Andrea Cinquegrani

 

Di Pietro MONT 
14 ottobre, il Di Pietro day. E’ il gran giorno del ritorno in campo del mitico eroe di Mani pulite, del super Moralizzatore che terrorizzava ladri & mazzettari, l’uomo senza macchia e senza paura che ha demolito la prima repubblica. Il giorno è più “azzeccato” che mai, il day after la nuova Tangentopoli che scuote il palazzo della Regione Lombardia con l’arresto del ras della sanità Mario Mantovani che faceva un elegante pizzo con merletto ai poveri dializzati o che poteva ristrutturare le sue fantasmagoriche magioni alla faccia degli anziati buttati a morire negli ospizi.
E quindi lui, il Mastrolindo di tutto il marcio accumulato vent’anni e passa fa nei Palazzi dc, psi & dintorni, non può che essere il benvenuto nei salotti & salottini dell’informazione (sic), soprattutto in vista delle prossime amministrative che, a Roma come a Napoli e in questo caso a Milano, soffieranno impetuose per spazzar via vecchie e nuove mummie della politica, per veder sorgere il Nuovo, aprire i cuori alla Speranza, all’Onestà, alla Giustizia. Città inondate, finalmente, da fasci di luce & trasparenza, per un futuro finalmente civile per le generazioni a venire.
Schermata 2015-10-15 alle 20.42.51Ecco, allora, lo spartito del Di Pietro day, di un “CandidAntonio” da brividi, degno delle note di Mameli. Ospite d’onore di Lilli Gruber per il suo Otto e mezzo in primissima serata su La 7. Gongola, Antonio, discetta di moralità pubblica come del suo pane quotidiano, lui sì che sa come acchiappare corruttori e corrotti, concussori e concussi, ladri & furbi di ogni razza. E’ il magistrato integerrimo che ci vuole per sgominare le bande che imperversano a Milano, per snidare tutti i mafiosi che lucrano sugli appalti, spesso e volentieri sulla pelle dei cittadini, come dimostra il caso Mantovani. E nella memoria degli spettatori ecco farsi spazio la figura di Mario Chiesa, che lui, l’Eroe – come immortalato nella recente fiction – prese con le mani nel sacco – anzi nel cesso – per far sparire i bigliettoni da centomila guadagnati sulla vita degli anziani (arieccoci) del Pio Albergo Trivulzio, quel 19 febbraio 1992.
Non basta, La 7 di Cairo è più ospitale che mai, e spalanca le porte al San (di) Pietro anche per il suo Omnibus. “Ci vuole un candidato della magistratura, uno così per raddrizzare le istituzioni”. Capito?
Non è certo finita, perchè nella Gabbia di Paragone non può mancar spazio per lo spirito del pm, la figura che incombe su tutto per portare il Verbo della Legalità nella povera Milano bevuta e strabevuta da mafiosi e colletti bianchi di tutte le risme. Ed ecco il miracolo di un Vittorio Sgarbi convertito sulla via di Montenero, pronto a votare e far votare (VotAntonio, VotAntonio) il pubblico ministero che ci vuole per scuotere risotti & panettoni dal torpore, e mandare in gattabuia i delinquenti.
Ma lui, il Robin Hood salito dalle aspre terre d’Abruzzo per portare la buona novella al cospetto della Madunina, narra di essere solo contro tutto e contro tutti, il piccolo Davide contro i Golia dei Palazzi. “Non mi vuole il Pd, non mi vogliono i 5 Stelle”, pigola. E chiede il sostegno della Società Civile. E così, sommessamente, racconta la sua battaglia contro i colossi davanti ai microfoni di Agorà, su Raitre.
Fa sapere ai mortali milanesi e non solo – tra una passeggiata e l’altra sul lago di Como, moltiplicando trote e coriconi – che “il suo posto è nel centro sinistra, pur se Renzi oggi fa poche cose di sinistra. Il problema – analizza – è se il centro sinistra è disposto a riconoscersi in Antonio Di Pietro con la sua storia alle spalle”. Alle spalle non c’è solo l’antica candidatura al Mugello voluta da Massimo D’Alema, ma la realtà del “magistrato più fascista d’Italia”, ricordano al foro di Milano, dove non dimenticano che in quella procura fu l’unica toga a non scioperare (l’altra era Ilda Boccassini, ma per motivi ben diversi…) contro il picconator Cossiga ai tempi delle esternazioni nei confronti dei magistrati morti sotto i colpi della mafia, i “giudici ragazzini” come Livatino.
Una delle copertine della Voce su Di Pietro, maggio 1995
Una delle copertine della Voce su Di Pietro, maggio 1995
Poi affonda il coltello nelle piaghe meneghine, la Super Toga. A Milano – è l’analisi da anatomopatologo – “negli ultimi vent’anni non è cambiato nulla. Se Pisapia, che conosceva le identità di certi personaggi che gestivano la lottizzazione degli affari milanesi non ha reagito in alcun modo, vuol dire che a sua volta non ha fatto niente per contrastare la corruzione dilagante”. Un Marino allo zafferano, insomma.
Poi affonda il bisturi: “è riduttivo che il fatto che ci siano personaggi già condannati che continuano a gestire la cosa pubblica sia uno spot per me. La verità è che io sono un personaggio scomodo”. Un avvertimento anche ai “compagni” del Pd: “voglio vedere come e se faranno le primarie. Ma soprattutto mi interessa vedere in base a quale escamotage diranno che Antonio Di Pietro non si può candidare”.
Sedici anni fa, nel 1999, Ferdinando Imposimato e Sandro Provvisionato scrissero un libro intitolato “Corruzione ad Alta Velocità”, che ricostruiva in modo minuzioso quel grande business che ha ingrassato tanta parte della politica di casa nostra (e anche Cosa Nostra). In quelle incandescenti pagine balzavano agli occhi le responsabilità di due pezzi da novanta dei nostri Palazzi: Romano Prodi ma soprattutto Antonio Di Pietro. Che non ha mai risposto a quegli interrogativi grossi come macigni e sollevati da Imposimato e Provvisionato, i quali sono andati ben oltre – nella loro ricostruzione – le accuse dei pm di Brescia, a quel tempo, contro Di Pietro. Che venne assolto perchè, al solito, i “fatti non sono penalmente rilevanti”: anche se moralmente e deontologicamente (allora Di Pietro era magistrato di punta del pool) gravissimi.
Riteniamo che un illustre candidato alla poltrona di sindaco per Milano, come Di Pietro, non possa non rispondere a quegli interrogativi giganteschi come il Pirellone. Prima di autocandidarsi o venire candidato, un piccolo sforzo di memoria, per un pm di razza come lui, è una quisquilia. Una pinzellacchera.

Di seguito alcuni stralci (con relative pagine di riferimento) da “Corruzione ad Alta Velocità – Viaggio nel governo invisibile”.
Il libro di Imposimato e Provvisionato
Il libro di Imposimato e Provvisionato
Da pagina 7. “Tangentopoli ha certamente influenzato la crisi del sistema politico italiano, ma non l’ha determinata. La crisi covava da anni e la corruzione politica era uno dei fattori, non il solo. Il sistema politico è stato corroso non solo da un personale politico usurato dal tempo ma da affaristi occulti legati spesso a poteri occulti. Per fare un solo esempio, un personaggio come Pierfrancesco Pacini Battaglia, di cui tanto si parla in questo libro. Pochissimi ‘intimi’ ne conoscevano l’esistenza, ma egli esercitava un potere corruttivo enorme, con complicità vaste in tutti i campi dell’amministrazione pubblica e della magistratura”.
Pagina 87. “In un’altra intercettazione Pacini Battaglia, parlando con un imprenditore, fa riferimento alla difficoltà di costituire fondi in nero. Poi, affrontando la questione dell’inchiesta milanese ‘mani pulite’, dice: “ti spiego, io sono convinto che… noi siamo usciti da, voi siete usciti da mani pulite o io sono uscito da mani pulite solo perchè si è pagato…”.
Pagina 93, a proposito delle verbalizzazioni dell’ex presidente Agip Raffaele Santoro: “Esiste da tempo – racconta l’ex dirigente – una sorta di ‘cartello’, quantomeno un patto di non belligeranza, tra quattro società di ingegneria, formato da Snamprogetti, Tpl, Ctip e Techint. Il garante e arbitro è il banchiere Pierfrancesco Pacini Battaglia”. Poi: “Il racconto di Santoro resterà lettera morta. Pacini Battaglia farà la sua comparsa (una vera comparsata durata appena dieci ore, giusto il tempo di un interrogatorio) solo nell’affare dei fondi neri Eni”.

L’UOMO A UN PASSO DA DIO
Pagina 95: “In questo intreccio di mazzette resta sempre centrale la figura di Pacini Battaglia, il quale avrebbe reso possibile la costituzione di fondi neri societari all’estero, nel tentativo di rendere invisibili i beneficiari di quel denaro. Tutto questo lo scopriranno i magistrati di Perugia. Ma perchè, pur incappando ben cinque anni prima, negli affari sporchi della Tpl, Antonio Di Pietro, e con lui Gherardo Colombo, non erano riusciti a venire a capo di nulla? Eppure, sempre nel 1993, interrogato dai magistrati del pool di Milano, il finanziere Sergio Cragnotti aveva raccontato di aver ricevuto dalla Tpl cinque miliardi, soldi poi bonificati da Pacini Battaglia. Due miliardi, aveva riferito Cragnotti, li aveva tenuti per sé, due erano finiti a Gardini, e l’ultimo a Necci e Pacini Battaglia. Ma ascoltato dal procuratore di Milano Francesco Saverio Borrelli, Pacini Battaglia nega tutto e sconfessa Cragnotti. Ed ecco la seconda stranezza: anziché essere messo a confronto con Cragnotti da Di Pietro, Pacini Battaglia viene creduto come un oracolo e mandato a casa. Non era mai accaduto nel ‘rito ambrosiano’ officiato da Di Pietro, che un imputato, disposto non solo a confessare, ma soprattutto a fare dei nomi e a fornire dei presici riscontri obiettivi che a distanza di anni sono stati trovati, non sia stato creduto. Mentre un altro imputato, che dello stesso fatto negava tutto, venisse prima creduto e subito dopo lasciato libero di inquinare le prove. E di corrompere – secondo i pm di Perugia – diverse altre persone. Per questa brutta pagina giudiziaria Di Pietro finirà sotto inchiesta davanti ai magistrati di Brescia che nel marzo 1998 lo accuseranno, tra l’altro, di aver omesso di sviluppare, dal punto di vista investigativo, ‘come sarebbe stato necessario e possibile, attraverso rogatorie internazionali, le notizie fornite’. In altre parole la procura di Brescia raggiungerà la convinzione che Di Pietro, da pm a Milano, avesse favorito il banchiere, omettendo una serie di indagini sul suo conto e salvando di fatto personaggi come Necci. Secondo i magistrati bresciani, infatti, Di Pietro aveva revocato la rogatoria con la Svizzera che avrebbe consentito di scoprire che presso la banca la Karfinco di Ginevra, cioè la banca di Pacini, erano accesi conti intestati a diversi coindagati, tra i quali i responsabili dell’Eni e della Tlp. Ma il gip di Brescia Anna Di Martino ha prosciolto Di Pietro da tutte le accuse con la formula ‘perchè il fatto non sussiste’”.

PACINI, NECCI, CRAGNOTTI E LA MAXI INCHIESTA ENIMONT
Pagina 97. “Un’altra domanda s’imponeva, rimasta senza risposta: come mai Di Pietro lasciò Pacini Battaglia libero? Non c’era per il faccendiere, fulcro di tutti gli imbrogli dell’Enimont, quel rischio d’inquinamento delle prove tanto spesso tirato in ballo per arrestare e tenere in galera tanti personaggi dello spessore criminale decisamente inferiore a quello di Pacini Battaglia? Rischio che ordinanze del tribunale di Milano del 1 dicembre 1997 e del gip di La Spezia e di Perugia hanno confermato? E’ solo una coincidenza che anche costui fosse difeso dal solito avvocato Peppino Lucibello, amico intimo di Di Pietro, lo stesso legale per il quale i magistrati di Perugia chiederanno, senza però ottenerla, l’incompatibilità nella difesa del suo assistito? E come mai il cervello così carico di saggezza popolare del pm milanese non venne neppure sfiorato dall’idea di procedere ad una serie di confronti incrociati tra Cragnotti e Pacini, tra Cragnotti e Necci e tra Necci e Pacini? Perchè Di Pietro lasciò che un calibro da 90 come Pacini venisse interrogato da Borrelli che poco o nulla sapeva dei dettagli della vicenda di cui Cragnotti aveva parlato? Perchè, guarda caso, i nomi di Pacini, Necci e Cragnotti verranno stralciati dal processo Enimont? Perchè in questa vicenda Di Pietro non ha usato quella sua personalissima tecnica, ampiamente collaudata, e cioè tenere dentro tutti: Cragnotti, reo confesso, Necci, chiamato in correità e Pacini Battaglia, chiamato anche lui in correità? Sono andato a rileggere l’elenco dei nomi dei principali imputati del processo Enimont: non nascondo che un brivido mi ha attraversato la schiena. Alcuni di quegli imputati come Gabriele Cagliari furono letteralmente torturati psicologicamente e tenuti in carcere fino alla morte. Per suicidio. Altri, come Raul Gardini, furono minacciati senza pietà di arresto fino alla morte. Per suicidio. Altri ancora – è proprio il caso di Cragnotti e Pacini Battaglia – il carcere lo hanno visto appena (il primo) o, almeno a Milano, non l’hanno visto mai (il secondo).
Pagina 98, a proposito dei vari filoni d’inchiesta sull’alta velocità. “Nel corso di un vertice per chiarire alcune sovrapposizioni di indagine, vertice che si svolge nel palazzo di giustizia della capitale e al quale partecipano diversi sostituti di Roma e Milano, viene deciso lo sdoppiamento dell’appena nata inchiesta sull’alta velocità. Al vertice partecipano anche Giorgio Castellucci e Antonio Di Pietro. E’ stato lo stesso Castellucci, nell’ottobre del 1996, a spiegare come andarono le cose. Il magistrato romano nel ’93 aveva appena aperto il fascicolo sull’alta velocità, ma Di Pietro – racconta Castellucci – gli confidò che su quell’argomento aveva cominciato a parlare l’imprenditore Vincenzo Lodigiani, secondo il quale intorno al progetto Tav c’era una vera e propria lottizzazione tangentizia. Fu così che a Roma rimase l’inchiesta sulla correttezza delle procedure con cui era stata costituita la Tav spa di Ercole Incalza, mentre quella sugli appalti per l’alta velocità ferroviaria finì a Milano nelle mani di Di Pietro. La tranche d’inchiesta presa in carico da Di Pietro a tutt’oggi (1999, ndr) non si sa che fine abbia fatto. Di Pietro se ne spoglia quando nel dicembre 1994 abbandona la toga”.

QUELLE MISTERIOSE CARTE DA ROMA A MILANO
Pagina 99. “Sospeso Castellucci dal suo incarico, la tranche romana passa ad un altro pm, Giuseppe Geremia. Costei, per prima cosa, vuole vederci chiaro in quella strana spartizione di atti giudiziari avvenuta nel 1993 tra Castellucci e Di Pietro. Alla Geremia non era scappato un particolare: non era la prima volta che Di Pietro si appropriava di un’inchiesta nata a Roma. Era già accaduto. Era successo con l’inchiesta sui soldi sparito della cooperazione, di cui era titolare il sostituto procuratore di Roma Vittorio Paraggio. (…) L’11 giugno 1993 Paraggio aveva ricevuto un fax da Di Pietro – ma l’ex pm milanese ha negato questa circostanza – nel quale lo invitava a trasmettergli gli atti relativi alla posizione di Pierfrancesco Pacini Battaglia, che Paraggio aveva iscritto nel registro degli indagati assieme, tra gli altri, all’allora segretario del Psi Bettino Craxi, all’ex ministro degli Esteri, anche lui socialista, Gianni De Michelis e al finanziere Ferdinando Mach di Palmenstein. Nell’abitazione parigina di quest’ultimo, intestata all’attrice Domiziana Giordano, erano stati trovati documenti, alcuni dei quali si riferivano proprio ad Antonio Di Pietro. Paraggio aveva indagato Pacini Battaglia a proposito di un progetto di cooperazione che si sarebbe dovuto realizzare in Africa e di cui si occupava l’imprenditore Paolo Ciaccia, titolare della Ctip. Ma nel fax – stando alla versione di Paraggio – Di Pietro insisteva per avere le carte relative al banchiere italo svizzero. Il motivo: Pacini Battaglia, indagato anche a Milano, nell’ambito del processo Enimont, stava collaborando. Era quindi opportuno evitare qualsiasi forma di sovrapposizione. A quel punto Paraggio aveva deciso di stralciare la posizione del finanziere e l’8 luglio 1993 l’aveva inviata per competenza alla procura di Milano. (…) Basterebbe questa nuova invasione di campo di Di Pietro per far drizzare le orecchie a chiunque. Prima la faccenda dell’alta velocità in cui Pacini Battaglia ha avuto un ruolo determinante, poi quella della cooperazione, dove il pubblico ministero punta la sua attenzione proprio su di lui, sul tanto discusso banchiere. Se una coincidenza è una coincidenza, due diventano un indizio. Almeno così ragionava Antonio Di Pietro quando faceva il magistrato. Ma c’è di più, molto di più. Che Roma stesse indagando su Pacini Battaglia fin dal 1993 lo scoprono i sostituti di La Spezia Cardino e Franz. Sono loro a chiedersi che fine avrà fatto quell’inchiesta. Prendono quindi contatto con la procura di Roma, scoprendo che quegli atti sono stati inviati da Paraggio a Milano. Cercano allora i colleghi di Milano. Di Pietro non è più ormai da tempo in magistratura, è vero, ma quelle carte su Pacini Battaglia dove sono mai finite? I magistrati di Milano cadono dalle nuvole. Qui da noi sul faccendiere e sui suoi affari con la cooperazione non c’è proprio nulla. Si scopre così che quegli atti, quelle carte sono scomparsi. Spariti, volatilizzati. In altre parole non si trovano più. Risultato: certamente il più gradito a Pacini Battaglia. Per tre anni nessuno ha indagato su di lui. I magistrati di Roma perchè avevano stralciato la posizione, inviandola a Milano. Quelli del capoluogo lombardo perchè Pacini Battaglia era indagato nell’inchiesta sulla cooperazione e dell’inchiesta sulla cooperazione si occupava Roma. Ma ci sono altri atti che sono spariti. A Roma non si trovano più alcuni documenti sequestrati a Mach di Palmenstein. Già, proprio così, alcuni documenti facenti parte del dossier in cui si parla ancora di lui: Antonio Di Pietro”.
Pagina 103. “E’ così che il sostituto di Roma Vittorio Paraggio finisce nei guai. Sarà indagato dalla procura di Perugia e solo nel 1999 la sua posizione verrà archiviata. I sospetti su Di Pietro finiranno a Brescia. Archiviazione anche per lii. A scoprire l’arcano sono i pm di Perugia che scrivono: ‘ Gli atti relativi a Pacini (in tema di cooperazione) sono stati effettivamente trasmessi a Milano’, dopo che, su istanza di Lucibello, il pm Di Pietro chiese al collega Paraggio di non svolgere indagini su Pacini in quanto stava offrendo rilevante collaborazione nelle indagini svolte dalla procura di Milano”.

I 12 MILIARDI IN “PRESTITO” DAL COSTRUTTORE D’ADAMO
pag.123-124 – A Di Pietro “furono offerte tutte le occasioni, i dati materiali, le conoscenze giuste per scoperchiare tutte le pentole, anche quella gigantesca dell’Alta velocità. Eppure Di Pietro non si avvide di nulla o quasi. Mentre eccezionale fu lo zelo su altri fronti d’inchiesta da parte del magistrato di Curno. Ma dove sono finite le confessioni di Enzo Papi che dinanzi al pm Di Pietro parlò, nel maggio del 1993, delle mazzette pagate alla Fiat: ‘Il boccone più ghiotto è quello dell’Alta velocità, un affare inizialmente da 40 mila miliardi, con la Cogefar (di casa Fiat, ndr) che assume la guida di due consorzi che si riservavano una larga fetta delle risorse pubbliche. Vincenzo Lodigiani mi fece presente che i partiti chiedevano una tangente del 3 per cento’?. E dove sono finite le carte sequestrate a Lodigiani? E le sue dichiarazioni? Piccole, insignificanti distrazioni? Massima concentrazione su un intreccio di corruzione tanto complesso da far scorgere il filo, tralasciando la matassa? Oppure Di Pietro non volle scoprire alcunchè? Certo impressiona che garante dell’Alta velocità fosse – tra il 1992 e il 1993 – quel prof. Romano Prodi, con lui oggi alleato nel movimento I democratici.
Il dubbio si fa più grande quando i pm di Perugia scrivono che i risultati dell’inchiesta di Milano furono tali da ‘evitare rischi per quegli interessi alla cui salvaguardia Pacini presiede anche in nome e per conto di Necci e dei responsabili della Tpl’. E il Tribunale di Milano, il 1 dicembre del 1997, in sede di riesame, ha confermato che tra i conti di Pacini e dei suoi fiduciari e i conti dei dirigenti dell’Eni e della Tpl-Av esistevano evidenti interconnessioni. E che tutti questi conti erano stati svuotati a partire dal primo arresto del Pacini – durato poche ore – nel 1993”.
Prosegue la ricostruzione di Imposimato e Provvisionato. “Di quest’ultimo avviso sono i magistrati della Procura di Brescia che il 12 novembre 1996 ricevono per competenza territoriale da La Spezia il procedimento penale a carico di Antonio Di Pietro, il suo amico del cuore, l’avvocato Giuseppe Lucibello e il costruttore Antonio D’Adamo (amico del pm milanese, poi suo grande accusatore e beneficiato da Pacini Battaglia di munifiche elargizioni di denaro) per i reati di concorso in corruzione. Chiedendo il rinvio a giudizio di questi tre personaggi, i pm bresciani ribadiranno questo concetto: ci sono inchieste su cui Di Pietro non volle indagare per favorire Pacini Battaglia. Ammettiamo, nello svolgere il nostro ragionamento, che quest’ipotesi formulata dai pm di Brescia – a prescindere dalle valutazioni strettamente giuridiche che riguardano la rilevanza penale di determinate condotte del dottor Di Pietro – sia storicamente fondata su elementi concreti. Ecco allora un altro quesito: perchè questi dati non sono stati considerati sufficienti per una verifica dibattimentale? Tanto più che alla base delle accuse dei pm di Brescia vi era una circostanziata confessione di D’Adamo, con una serie impressionante di riscontri diretti, tra cui il ‘prestito’ da ben 12 miliardi senza l’ombra di una garanzia”.
Pagina 126, da una conversazione intercettata fra Pacini Battaglia e il suo precedente difensore, l’avvocato Marcello Petrelli. E’ Pacini che parla: “oggi come oggi noi siamo usciti da mani pulite pagando, intrafugnando. (…) quello che ti voglio dire… a me se acchiappano Lucibello e Di Pietro… hanno i soldi in Austria, io sono l’uomo più contento del mondo… vediamo di capirsi… io non ho sposato Di Pietro, né ho sposato Lucibello. A me Di Pietro e Lucibello mi hanno sbancato… a me se li buttano dentro tutti e due… mi fai l’uomo più felice del mondo”.
Pagina 127. “Il fatto certo è che Pacini Battaglia, pur inquisito dalla procura di Milano, negli anni 1993-95 non ha subito alcuna custodia cautelare. Così come è sicuro che l’indagine a suo carico venne svolta in via esclusiva , e comunque predominante, da Di Pietro (così come hanno affermato, con indiscutibile chiarezza, altri due magistrati del pool, Colombo e Greco). Altrettanto fondato è che per evitare di essere incarcerato Pacini si presentò spontaneamente al dott. Di Pietro, assistito dall’avv. Lucibello (frequentatore e commensale abituale del pm). C’è infine un’altra certezza: in concomitanza con questi fatti Pacini Battaglia provvide a rivendere, al prezzo di 4 miliardi e mezzo, all’imprenditore Antonio D’Adamo (anche lui amicissimo di Di Pietro) le azioni di una società a lui vicina, la Morave Holding. Ripetiamo: al prezzo di 4 miliardi e mezzo di lire, dopo che solo venti giorni prima le aveva acquistate dalla Atlantic Finance al prezzo doppio di 9 miliardi”.

QUELLE SCHEDE SVIZZERE GSM DA CHICCHI PACINI BATTAGLIA
Pagina 131, a proposito di telefonini. “Tra le tante schede Gsm, acquistate in Svizzera e distribuite da Pacini ai suoi numerosi amici, l’utenza Gsm n.041/892009854 è stata certamente usata da Di Pietro. Le schede Gsm svizzere avevano all’epoca una particolarità: rendevano praticamente inintercettabili i telefonini che le usavano. Queste schede erano tutte intestate a Henri Lang, autista di Pacini Battaglia. Una cosa è più che mai sicura. Né il magistrato Di Pietro, né l’avvocato Lucibello hanno mai dato una spiegazione convincente del come e del perchè sia potuto accadere che mentre Pacini Battaglia era indagato da Di Pietro, costui avesse in uso telefonini riconducibili all’indagato predisposti per evitare l’ascolto di orecchie indiscrete. (…) Perchè Pacini Battaglia, uno dei più grandi maneggioni viventi, pur essendosi già affidato ad altri studi quotati studi legali, sceglie come legale sulla piazza di Milano proprio lui, il per nulla quotato avvocato Lucibello, notoriamente legato però al famoso pm e giustamente orgoglioso di cotanta amicizia’. (…) (…) Perchè nei confronti dei conti privati di Pacini Battaglia non vennero mai concluse rogatorie internazionali? Perchè molte rogatorie richieste vennero classificate come non urgenti e quindi di ordinaria amministrazione? Perchè in alcuni casi allo stesso Pacini Battaglia venne consentito, tramite il suo legale, l’avv. Lucibello, di conoscere in anticipo le tematiche che sarebbero state affrontate nel corso degli interrogatori? Perchè nessuna seria indagine venne mai fatta nei confronti di Roger Francis, principale collaboratore di Pacini Battaglia? (…) Nel frattempo Pacini Battaglia sembrava interessato a proseguire nei suoi rapporti privilegiati con il suo amico ‘inquisitore’ divenuto ministro, liberandolo dalla presenza ingombrante di un suo collaboratore, un magistrato torinese, Mario Cicala”.
A proposito di inquisitori & inquisiti, chi non ricorda il drammatico sos lanciato da ‘O ministro in fin di vita? Quale grande amico voleva mai incontrare Paolo Cirino Pomicino prima di salutare il mondo? Il suo grande inquisitore Di Pietro, che lo aveva indagato proprio per la maxi tangente Enimont. Ma i rapporti Pomicino-Di Pietro sono ancora un’altra storia…

 Nella foto di apertura Antonio Di Pietro e, a sinistra, Chicchi Pacini Battaglia




SANITA'

A STRAGE DEL SANGUE INFETTO. IMPUTATI INCAPACI? GIUSTIZIA KILLER


10 luglio 2015 autore: Andrea Cinquegrani



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Più di seicento morti e uno stato del tutto assente. Una giustizia inerte. Incapace di processare i colpevoli di una strage. Che ora vivono nella più perfetta impunità. E per non rispondere dei loro reati ora si dichiarano “processualmente incapaci”.
Kafkiana, ai confini della realtà la storia del “sangue infetto”, il traffico di emoderivati portato avanti per anni dalle multinazionali e che ora, finalmente, è arrivato alle battute decisive, con un processo che dovrà vedere alla sbarra il re mida della sanità, l’ex super manager di stato Duilio Poggiolini, e il numero uno delle fabbriche del sangue, Guelfo Marcucci. Il procedimento è in corso a Napoli, dopo anni di attese e incredibili (e colpevoli) ritardi, come più volte documentato dalla Voce. Ora, però, i difensori degli imputati fanno sapere che le condizioni psicofisiche di Poggiolini e Marcucci non sono adatte ad un’aula processuale.
E’ per questo che, nell’udienza del 9 luglio, il giudice Giovanna Ceppaluni ha nominato due periti che dovranno valutare la “presunta incapacità processuale” dei due imputati.
Anche le persone offese dai reati (ossia i parenti delle nove vittime presenti al processo) e le associazioni hanno nominato dei loro consulenti perchè siano verificate le condizioni di salute di Marcucci e Poggiolini. “Dal 14-15 luglio si saprà quando verranno effettuati gli accessi ai domicili dei due imputati”, osserva l’avvocato Stefano Bertone, che difende 5 famiglie di vittime da sangue infetto. Che poi commenta con grande amarezza: “E’ un vergognoso scandalo nello scandalo che il sistema giudiziario italiano, se è vero che i due imputati sono realmente incapaci, si riduca nel 2015 a bloccare un processo così importante nella storia del nostro Paese. Più di seicento morti da farmaci, e responsabilità suddivise tra produttori stranieri, dirigenti ministeriali, ministri, e anche produttori italiani anche se in parte minoritaria”. E poi si interroga: “come è giustificabile che il sistema sia così efficiente da processare il conflitto sociale, che non fa morti, in tempistiche eccezionalmente brevi e poi dedichi risorse ridicole a casi di centinaia di omicidi?”.
A questo punto, sono risibili pezze a colori – e con stragrande ritardo – i risarcimenti che lo Stato (sic) sta incassando – e in previsione dovrà incassare – da chi ha orchestrato fatti & misfatti. A breve il nostro erario, tramite l’ufficio del contenzioso di palazzo Chigi, dovrà incamerare 1 milione 850 mila euro (sui 5 totali) dalle vendite di alcuni immobili targati Poggiolini. Mentre sarebbero già stati incassati 2 milioni 700 mila euro da Franco De Lorenzo, dal quale dovrebbero poi arrivarne quasi altrettanti (fino al totale fatidico di 5 milioni) derivanti da vendite di terreni e proprietà in Calabria. Deve ancora sborsare i primi euro, invece, l’ex segretario particolare di Sua Sanità, l’assicuratore Giovanni Marone, l’uomo che bruciava i documenti nel pentolone per ordine del capo: deve all’erario 2 milioni e mezzo. Spiccioli poi da altri funzionari pubblici che, all’epoca dei fasti di Sua Sanità e di re mida, pilotavano i prezzi dei farmici, su input delle case farmaceutiche, le quali ringraziavano a suon di miliardi (eravamo alle vecchie lire).
E in tutta la farmatruffa, ecco l’orrenda ciliegina del sangue infetto.



Nella foto, Sua Sanità Francesco De Lorenzo

SANITA'

MORTI PER SANGUE INFETTO, SVOLTA FINALE NEL PROCESSO A MARCUCCI E POGGIOLINI


1 giugno 2015 autore: Andrea Cinquegrani



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Sangue infetto, sarà finalmente processo? Riuscirà ad iniziare il dibattimento a Napoli per nove famiglie che sperano ancora in un verdetto capace di inchiodare i responsabili e fare finalmente, dopo anni e anni, giustizia? Può darsi, nella corsa a ostacoli occorre ancora superare due udienze, quella dell’8 giugno e poi del 20 luglio. E sarebbe una goccia di giustizia nel mare: perchè le morti – in questa strage silenziosa, un vero eccidio di Stato – sono migliaia. Una strage che la Voce ha descritto negli anni, a partire da quei maledetti ’70 quando il sangue veniva raccolto in Centro Africa senza alcun controllo e immesso sul mercato nella più totale deregulation. Poi proseguita in quelli successivi, altre ‘raccolte’ killer, altre vittime sull’altare dei mega profitti di Big (o Pig) Pharma, i colossi nella distribuzione di emoderivati.
Ma procediamo con ordine, in questa ricostruzione. E partiamo dalle ultimissime. Alla sbarra, al processo di Napoli, due imputati “eccellenti”, Guelfo Marcucci, il re degli emoderivati in Italia a bordo di Sclavo, Kedrion, Aima e Farmabiagini, e Duilio Poggiolini, il re mida della Sanità quando il pli Franco De Lorenzo era ministro. L’8 giugno il tribunale dovrà decidere sulla riunificazione dei due procedimenti (circostanza che gli addetti ai lavori danno per scontata) e poi il 1 luglio si conoscerà l’elenco definitivo delle parti civili e verranno discusse le ultime eccezioni procedurali prima di fissare la data del dibattimento. I legali dei due imputati si oppongono a tutte le costituzioni di parti civili, tra familiari di vittime, associazioni e lo stesso ministero della Sanità, che chiede 55 milioni di euro come risarcimento danni, tra patrimoniali (per i risarcimenti alle vittime) e d’immagine, in quanto Poggiolini era all’epoca al vertice della burocrazia ministeriale.
Ma come mai sono presenti in aula solo nove familiari di vittime? Spiega l’avvocato Stefano Bertone, che ne assiste cinque. “Si tratta dei casi superstiti, perchè occorreva essere in presenza di alcuni requisiti: si tratta di persone decedute, la morte deve essere avvenuta non prima di 15 anni fa, devono aver assunto quei farmaci distribuiti da Marcucci”. A questo punto le prescrizioni hanno delle date molto lontane, quindi non si dovrebbe correre il rischio della solita mannaia. Ad esempio, una vittima è del 2012, con una prescrizione che scatta nel 2027. Resta il mare nero di altre morti, di altre croci senza giustizia. E poi i casi delle vittime che hanno assunto farmaci di altre industrie straniere, come Bayer, Baxter, Immuno. A quanto pare si tratta di un fitto elenco, almeno 200 vittime, e tutte in cerca di un processo e di una procura competente. “Se si crea un precedente significativo a Napoli, con una sentenza esemplare – osservano in tribunale – questo può rappresentare un precedente importante, una sorta di strada aperta per le altre procure e gli altri iter giudiziari”.
Un processo lungo una vita (o meglio tante morti), più di vent’anni. Parte a Trento, perchè al nord vennero scoperti alcuni carichi di emoderivati scaduti o infetti, poi per anni una danza macabra tra competenze, spostamenti, rinvii. Dopo una letterale via crucis tutto approda a Napoli dove comincia un’altra odissea. Uno dei problemi più grossi è quello della custodia delle carte e delle prove processuali: non solo quintali di faldoni, ma anche di scatoloni con campioni, reperti e tutto quanto possa documentare i fatti. Tutto buttato in depositi e scantinati senza alcun controllo, alla mercè di chiunque. E infatti molto di quel materiale sparirà. Passano gli anni, cambiano i magistrati, e anche i capi d’imputazione. Per approdare a quello finale, che ora porta alla sbarra Marcucci & Poggiolini: omicidio colposo plurimo, aggravato dalla prevedibilità dell’evento. “Quell’aggravato dalla prevedibilità – commentano alcuni – recupera in parte l’ipotesi che pure era concreta di epidemia colposa, e, pur se in piccola parte, anche il dolo. E’ un po’ come per gli incidenti stradali: mi ubriaco, guido e uccido, ora si comincia a guardare oltre la semplice colpa. Solo che nel caso degli emoderivati ci sono in ballo giganteschi interessi economici che fanno bypassare regole e controlli. E qui sta un altro nodo”.
Comunque sia, si tratta di fatti gravissimi. Che in modo preciso fotografò a fine 2013 Elio Lannutti – storico e battagliero presidente dell’Adusbef – in un’interrogazione parlamentare rivolta all’allora ministro della Sanità Renato Balduzzi. “Il sangue infetto è la pagina più nera di Tangentopoli: quella scritta sulla pelle della gente. Plasma umano, reperito a basso costo negli Stati Uniti, nei ghetti delle grandi metropoli e nelle carceri di Arkansas e Alabama, così come in alcuni Paesi centroafricani, fu introdotto in Italia a partire dagli anni Settanta in modo del tutto illegale. Sangue di provenienza illecita o non certificata che, senza essere sottoposto ad alcun controllo, veniva trasfuso nei corpi ignari di cittadini in cerca di aiuto e improvvisamente affetti da nuove, impreviste malattie. Vittime non di un errore medico, ma di un piano premeditato fondato sulla connivenza tra malapolitica prezzolata, vedi Poggiolini ed altri, e una ristretta cerchia di aziende farmaceutiche specializzate nel trattamento e nel commercio di emoderivati”. Da allora – così proseguiva il j’accuse di Lannutti – “quasi 4.000 morti e più di 80.000 infettati, una vera e propria strage silenziosa veicolata attraverso l’operato di persone prive di scrupoli, il cui delitto, ancora impunito, è stato quello di utilizzare, senza i dovuti controlli e con la complicità di funzionari corrotti, sangue infetto reperito a basso costo”. E concludeva. “Vittime che ancora oggi, a distanza di più di vent’anni, sono in attesa di quella giustizia che porti alla condanna dei responsabili di questa strage, causata dalla logica del profitto”.
Proprio in quelle settimane, antivigilia del Natale 2013, dal governo Monti un cadeau per la Kedrion del gruppo Marcucci: molto più blandi – e ci mancherebbe – i controlli per sangue ed emoderivati provenienti dagli Usa e dal Canada, non dovendo più ricevere obbligatoriamente la preventiva autorizzazione da parte dell’Aifa, l’agenzia italiana sul farmaco. E’ il secondo regalo dell’anno, dopo quello da 150 milioni di euro elargito alla sempre fortunata Kedrion dalla Cassa depositi e prestiti. Come dire, quando lo Stato si fa quasi socio: tutto fa buon sangue…
Carceri a stelle e strisce, Arkansas e Alabama, denuncia Lannutti. E raccapricciante era infatti il docufilm girato nel 2006 da un regista americano, Kelli Duda, “Fattore 8 – Lo scandalo del sangue nella prigione dell’Arkansas”: sullo sfondo, le regine internazionali degli emoderivati, impegnate ad approvvigionarsi sul mercato yankee, puntando proprio sul sangue più a buon mercato, quello delle galere, di tanti carcerati finiti dentro per droga e, nella gran parte dei casi, affetti da Aids. Scioccanti le riprese di Duda nel penitenziario di Cummings, tra larve umane, siringhe, sporcizia.
Non meno sconvolgente sempre dieci anni fa, metà 2006, e del tutto ignorato da noi (come del resto Fattore 8), “The price of blood” mandato in onda da Panorama, una sorta di Report al cubo, programma di punta di Bbc 2. Nel lungo reportage, 45 minuti di interviste e riprese da brividi, in primo piano le imprese targate Marcucci, in particolare il gioiello di famiglia, Sclavo, e le sue controllate off shore, Padmore ltd, Sarafia ltd, Cmm. Ma a chi era affidata la regia “estera” del gruppo? A quel David Mills allora alla ribalta delle cronache, italiane e soprattutto britanniche, come legale d’affari di Silvio Berlusconi, e grande protagonista nell’inchiesta All Iberian. E gli impietosi riflettori di Bbc 2 venivano puntati anche sulla gentile consorte di Mills, Tessa Brown, nientemeno che ministro, allora, per la Cultura nell’esecutivo Blair, la lady di ferro dei laburisti inglesi. Fra le immagini scorrevano, per fare un solo esempio, quelle girate nei depositi Sclavo di Padova, in una giungla di maxi freezer “dove vengono stoccati – così veniva descritto – decine di scatoloni con flaconi di emoderivati, 55 tonnellate di sangue non testato”. Stessa sorte che toccherà anni dopo a carte & reperti nei bui scantinati del tribunale di Napoli.
Nelle immagini di “The price of blood” era un susseguirsi di navi, navi che approdano, caricano, sbarcano col loro carico mortale. Ma da dove venivano quelle navi? Quali sono state le mete preferite? Ecco la precisazione geografica di Bbc 2: Stati Uniti, Canada e, soprattutto, Africa. In particolare il Congo di Mobutu. Le telecamere di Panorama intervistano l’allora parlamentare europea Tana De Zulueta, giornalista, che traccia un identikit del patriarca e re del sangue Guelfo Marcucci descritto come “un vero e proprio Dracula”, mentre sullo sfondo scorrono le immagini di Klaus Kinsky-Dracula nel suo castello avvolto tra le nebbie. E precisava, in quel 2006, De Zulueta: “Era un grande amico di Mobutu”. Un altro ‘re’, non meno sanguinario.
Riavvolgiamo il nastro e andiamo proprio alle origini. Ci spostiamo nel 1977 e sfogliamo la raccolta della Voce (allora Voce della Campania) . Ecco un articolo di luglio sulle “imprese” di Marcucci all’ombra del Vesuvio. Così scrivevamo, la bellezza di 38 anni fa: “Ha l’oligopolio del sangue in Italia. E’ infatti proprietario degli stabilimenti Isi della Campania per la produzione di emoderivati e degli stabilimenti Aima Plasma e derivati spa con sede a Città Ducale, in provincia di Rieti, ad altissima densità di capitale e pochi addetti, una sessantina”. E poi: “Quali le fonti di approvvigionamento del sangue trattato negli stabilimenti Marcucci? In gran parte il terzo mondo, fino al ’75 prevalentemente il Congo ex belga. Qui l’abile finanziere aveva impiantato un centro poliambulatoriale e un centro di raccolta sangue dove, mediante una tecnica assai sofisticata, veniva prelevata agli ignari donatori una quantità tripla di plasma sanguigno, reimmettendo in circolo i globuli rossi in apposita soluzione fisiologica” . E ancora, scriveva quella Voce ’77: “Marcucci gestisce diversi centri raccolta di sangue in varie parti del mondo, impiantando enormi speculazioni, per gli elevatissimi costi di vendita, basti pensare al Kryobulin che costa 162.400 lire a confezione! Marcucci ha poi letteralmente ricevuto in dono dai multinazionali americani dell’ex Richardson Merrell i due stabilimenti di Napoli, in via Pietro Castellino e Sant’Antimo, valore tra i sei e i sette miliardi di lire”. A decidere quel lucroso (per i Marcucci) spacchettamento della casa farmaceutica Usa era stato l’allora ministro del Bilancio Giulio Andreotti, coadiuvato dal suo rampante sottosegretario, poi pluriministro Vincenzo Scotti.
E nel volume “Sua Sanità – Viaggio nella De Lorenzo spa” edito dalla Voce e dalla trentina Publiprint nel 1992, campeggiava proprio la famiglia Marcucci. Non solo Guelfo, il patriarca, ma anche il fratello Leopiero e la prole. Da Marialina, una passione per l’editoria sfociata nelle tivvù della Toscana fino a Telemontecarlo, e poi al timone dell’Unità; ad Andrea, una passione smisurata per la politica. Ecco alcuni passaggi da “Sua Sanità”: “I Marcucci sanno bene dove vogliono arrivare e se danno i numeri non lo fanno senza un preciso scopo. Degli ottimi numeri, sul fronte delle preferenze, li ha raggranellati il più giovane onorevole italiano eletto alle ultime politiche del 5 aprile 1992, Andrea, figlio del padre-padrone Guelfo. Sotto il vessillo tricolore dell’Altissimo (Renato Altissimo, allora segretario Pli, scomparso pochi mesi fa, ndr), naturalmente. E l’amico Franco De Lorenzo, non a caso, si è presentato proprio nel collegio di Firenze: ‘si sono dati un buon aiuto scambievole – raccontano in ambienti politici fiorentini – i Marcucci hanno appoggiato De Lorenzo, il ministro ha sponsorizzato il giovane rampollo’. Missione compiuta, con reciproca gran soddisfazione. E non basta a turbarla un fresco avviso di garanzia recapitato ad Andrea Marcucci per abusi edilizi che sarebbero avvenuti al Ciocco, la tenuta di famiglia”. Così nel ’92.
Acqua strapassata, adesso ci sono nuove stelle comete e diversi approdi, altro che le anticaglie di casa liberale. Ora Marcucci siede, con la maglietta del Pd, tra gli scranni di palazzo Madama, “l’antenna di Renzi al Senato”, ed è presidente della commissione Cultura.
Ma tutte queste cose, forse, Matteo non le sa…


In basso, l’articolo della Voce di luglio 1977 e, a destra, la copertina di Sua Sanità, 1993

voce luglio 77
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leggi anche l’inchiesta della Voce di luglio 2009

SANITA'

AFFARI NEL SANGUE

di Andrea Cinquegrani
In una eccezionale inchiesta-documento della Bbc la vera storia del sangue infetto in Italia, protagonista la dinasty dei Marcucci e - spunta ora - l’avvocato d’affari David Mills, fresco di rinvio a giudizio a Milano con Berlusconi. Non solo traffici di antenne e frequenze tivvù, ma anche di sangue, sangue infetto.
L’avvocato inglese David Mills, appena rinviato a giudizio con Silvio Berlusconi dalla procura di Milano nell’inchiesta su tangenti alle fiamme gialle e affare All Iberian, negli anni ’90, è stato il braccio operativo estero del gruppo Marcucci, leader nel commercio di emoderivati. La notizia-bomba arriva via Bbc 2, che in un programma mandato in onda e metà ottobre da Panorama (una sorta di Report al cubo) col titolo “The price of blood”, il prezzo del sangue, in 45 minuti di riprese e interviste mozzafiato ricostruisce le tappe di un mega affare che ha portato decine e decine di miliardi di vecchie lire nelle casse della Sclavo (la sigla regina dei Marcucci) e delle tante controllate straniere, mietendo al tempo stesso lutti e tragedie per i tanti infettati dalle trasfusioni a rischio. In Italia l’inchiesta della magistratura era partita nel 1994. Che fine ha fatto? La solita, classica, inevitabile bolla di sapone. O colpo di spugna, se volete. Per la gioia di tutti. Assolti, prescritti e contenti. «Strumentalizzazioni», sbotta col suo faccione Mills ai microfoni della Bbc, ed ora accusa la prestigiosa tivvù inglese di aver ordito un complotto ai suoi danni, con un «unfair trial by television», un processo mediatico poco elegante contro di lui, e di rimbalzo anche contro sua moglie, una big nel Labour di Tony Blair. Per i lettori della Voce, scorriamo testi e immagini del documento choc, esemplare per la perfezione stilistica e per i contenuti da autentico giornalismo investigativo.
L’IMPERO DI DRACULA
«Red oil», petrolio rosso, «blood game», il gioco del sangue, «traffici per milioni di sterline», «questioni di vita o di morte», sono le prime frasi che si rincorrono nel fuori campo del giornalista. Cui si alternano quelle di alcuni “intercettati” durante le prime fasi dell’inchiesta e ricostruite fedelmente in studio: «roba degli anni ottanta», dicono i due trafficanti a proposito della “merce”, di quel sangue killer che sta per essere commercializzato. E poi: «nessun esame per l’hiv»; e poi, «abbiamo a che fare con gente grossa o piccola?», «con figli di mignotta»; ancora: «non so che cazzo hanno fatto…», «devono distruggere tutto?», «non devi rompere il cazzo». Siamo in pieno “organized crime”, viene precisato dal reporter, crimine organizzato. A ritmo serrato, si susseguono ricostruzioni e interviste. La prima, drammatica, con un “condannato a morte”, Angelo Magrini, infettato da una trasfusione killer che lo ha ridotto pelle e ossa su un letto. Seguono le parole di un ematologo, Paul Giangrande. Quindi il minuzioso racconto del colonnello delle fiamme gialle Marco Tripodi: «abbiamo cominciato le indagini per trovare dei reati di tipo amministrativo, ma un po’ alla volta ci siamo resi conto che si trattava di una colossale truffa per il commercio di sangue».
E’ la volta della parlamentare Verde Tana De Zulueta, che traccia un identikit del magnate Guelfo Marcucci, «un vero e proprio conte Dracula», mentre scorrono le immagini di Klaus Kinsky nel suo castello avvolto fra le nebbie. E subito ci troviamo negli stabilimenti della Sclavo, tra altri fumi e altre provette. Poi si susseguono, con ritmo martellante, i depositi di Padova, i maxi freezer dove vengono stoccate tonnellate di scatoloni con flaconi di emoderivati (55 tonnellate di sangue non testato, è la precisazione anglosassone). E navi, navi che approdano, caricano, sbarcano, col loro carico mortale. Ma da dove venivano, quelle navi? Quali sono state le mete preferite per almeno un quindicennio? Stati Uniti, Canada e, soprattutto, Africa. In particolare il Congo di Mobutu, «grande amico di Marcucci», ricorda proprio De Zulueta. Fanno capolino una serie di sigle estere, perché «Mills - osserva la puntuale voce fuori campo - è un avvocato specializzato in società off shore, quelle che servono soprattutto per non far pagare le tasse ai ricchi», «è un trader del sangue», «era in pieno nel gioco, non poteva non sapere», «is a master of elusion» (maestro nell’evasione). Eccoci allora in pieno oceano, nel super paradiso fiscale delle isole Vergini, a bordo di Padmore ltd, il cui nome è ben impresso sugli scatoloni contenenti sangue infetto; poi un salto a Panama, al timone di Sarafia Ltd; quindi CMM, altro crocevia. Scatole cinesi - viene ampiamente documentato - che coprono traffici colossali. Mills davanti agli inquirenti si trincera dietro ad un «non sapevo niente degli affari Padmore», «Cmm aveva 400 fra funzionari e collaboratori, che ne potevo sapere io?». «Bugie - bolla la Bbc - è come mettere indietro gli orologi, cambiare le date», mentre scorre un esilarante filmato a “indietro tutta”. Il rush finale è tutto da vedere, con un’inchiesta che implode passo dopo passo, fino alla tempesta finale, che fa volar via le carte più scottanti in possesso di un super teste, Dennis Lawin: «La finestra si è aperta di colpo e proprio quel faldone ha preso il volo», ricorda con candore. E’ la fine della storia, timbrata 2004, quando il processo va in soffitta perché «non è stata provata la colpa» degli incriminati, anche se sono provati una serie di reati e di comportamenti fuorilegge.
MILLS, MIA CARA MILLS
Un autentico pezzo da novanta del Labour Party, la lady di ferro nell’inossidabile (ancora per poco) esecutivo guidato da Tony Blair. Moglie di David Mills, Tessa Towell è l’attuale ministro della Cultura, un pedigree istituzionale più che ricco: dal 1997 al 1999, infatti, è stata ministro della Salute pubblica e per il successivo triennio è passata al dicastero del Lavoro. Insomma, una pedina strategica nello scacchiere di Downing street. I suoi avversari, però, malignano di qualche conflitto di troppo: «con la Cultura finisce per interessarsi anche di diritti televisivi, e si sa che il marito è consulente di alcuni gruppi, oltre ad esserlo stato per Berlusconi. Quanto alla Sanità, il gruppo Marcucci si dà molto da fare sul fronte del commercio internazionale, e Mills lo ha seguito fino a tutti gli anni novanta». Lei, però, non ha paura dei conflitti. Anche nell’ultimo, pesantissimo caso, dove è coinvolta col marito per un’operazione che tira in ballo proprio i 600 milioni di euro al centro dell’inchiesta milanese su “tangenti alla guardia di finanza e All Iberian” finiti a Mills. «Sono certa - dichiara Towell - che non ci sia conflitto d’interessi fra la transazione e i miei doveri ministeriali. Ho firmato un’ipoteca sulla casa di cui siamo co-proprietari per avallare un prestito chiesto solo da mio marito alla sua banca».
E’ il Sunday Times, in un suo reportage, a ricostruire i tasselli di questo ennesimo puzzle. A settembre 2000 i coniugi accendono un mutuo da 700.000 sterline sulla loro casa attraverso la società finanziaria Hambros. I soldi vengono subito smistati in un fondo off-shore (Mills è uno specialista del ramo), Centurion. Nel giro di un mese, in vorticosa successione, il passaggio attraverso la bellezza di sette conti, sparsi in mezzo mondo, da Gibilterra fino ai Carabi, passando per la canonica Svizzera. Alla fine del viaggio approdano sulle rive di un altro fondo, manco a dirlo off shore, il Torrey Global. Chiariti tutti i passaggi, resta l’interrogativo di fondo. Da chi sono partiti i soldi? E per quale motivo? A questo punto Mills fornisce le sue tre verità. La prima versione sembra schietta e attendibile, perché scritta in tempi non sospetti, e inviata al suo commercialista di fiducia. In sostanza, Mills chiede al suo consulente come fare per non pagar tasse su quel gruzzolo, tenuto conto dei sacrifici fatti, dei rischi corsi, e del fatto che i suoi soci hanno mangiato i due terzi della torta (da 2 milioni di sterline). E testualmente scrive: «Alla fine del 1999 mi fu detto che avrei ricevuto dei soldi che avrei dovuto considerare come un prestito a lungo termine o un regalo. 600 mila dollari furono messi in un “hedge fund” e mi fu detto che sarebbero stati a mia disposizione». Precisa ancora: «consideravo il pagamento come un regalo. Di cos’altro poteva trattarsi? Non ero un loro dipendente, non li rappresentavo, non stavo facendo nulla per loro, avevo già reso la mia testimonianza ma sussisteva ancora il rischio di futuri costi legali e di una grossa dose di ansia». Il gioco, però, valeva la candela, visto che «sapevano bene che il modo in cui io avevo reso la mia testimonianza avesse tenuto Mr. B. fuori da un mare di guai nei quali l’avrei gettato se solo avessi detto tutto quello che sapevo». Più chiari di così… Seconda verità, davanti ai pm milanesi Fabio De Pasquale e Alfredo Robledo il 18 luglio 2004. Una piena conferma di quanto scritto al suo commercialista. «Nell’autunno del 1999 - dichiara Mills - Carlo Bernasconi mi disse che Silvio Berlusconi a titolo di riconoscenza per il modo in cui ero riuscito a proteggerlo nel corso delle indagini giudiziarie e dei processi, aveva deciso di destinare a mio favore una somma di denaro». Qualche particolare in più, o in meno, circa il viaggio dei soldi: «quanto al percorso del denaro - precisa l’avvocato d’affari - esso affluì su Torrey Global tramite una società BVI che si chiamava Strie, società gestita per me da fiduciari e sul cui conto erano affluiti denari di alcuni clienti nel corso del tempo. In effetti una consistente somma di denaro era stata immessa in Strie da Bernasconi già nel 1997, ma fu solo nel 1999 che Bernasconi mi ha autorizzato a disporne nella misura di 600 mila dollari».
MILLS NAPOLETANO
Terza versione, diametralmente opposta. Mills tira in ballo un armatore napoletano, originario di Monte di Procida, il cinquantasettenne Diego Attanasio. Davanti agli sbigottiti pm, in sostanza, nega che il “regalo” gli sia pervenuto dagli amici di mr.B., e racconta al contrario che deriva dai suoi rapporti di consulenza con Attanasio. Il quale, a sua volta, viene interrogato dai magistrati e - raccontano in procura - nega di aver dato ordine di far confluire somme di danaro dalle Bahamas sul conto aperto da Mills presso una banca di Ginevra. Anche perché - motiva - «in quello stesso periodo ero in carcere a Salerno». L’armatore, infatti, è rimasto impigliato in una storia di corruzione per l’acquisto di un immobile nella locale zona Asi (ora la vicenda è in appello), e detenuto per settanta giorni. Una terza versione densa di interrogativi. E di contraddizioni un po’ su tutti i fronti. La difesa di Berlusconi produce un documento considerato decisivo (sulla cui autenticità si nutrono invece forti dubbi), per l’esattezza un cd rom contenente alcuni documenti relativi a compravendite di navi effettuate dallo stesso Attanasio. Tutti grandi affari: come ad esempio quello del motorimorchiatore “Ravello”, comprato dall’armatore per 715 mila dollari, risistemato e rivenduto ad un prezzo cinque volte superiore alla Manai corporation, società del golfo Persico. Alcuni dettagli vengono descritti da un’altra fonte, il commercialista italo-svizzero Antonio Mattiello, che ha verbalizzato a Ginevra davanti ai pm De Pasquale e Robledo e si era interessato all’operazione. Ecco la ricostruzione di Mattiello: il motorimorchiatore è proprietà della napoletana Diamar, sigla che fa capo ad Attanasio; quindi viene smistato ad una società off shore, ISS, la quale però non ha liquidità perché è appena nata e per acquistare la nave si fa prestare i soldi nientemeno che dalla venditrice, Diamar, per poi restituirli dopo la magica vendita araba. Un giro tortuoso, vorticoso e, soprattutto, misterioso. Ma chi è stato il gran regista dell’operazione? Chi ha creato in un battibaleno la misteriosa ISS? La risposta di Mattiello resa ai pm è inequivocabile: «Sia l’acquisto che la vendita sono state stabilite da David Mills, che ha trattato l’acquisto con la Diamar, cioè con Attanasio». E’ fra le pieghe di questa fantomatica operazione che potrebbero essere finiti i soldi del “regalo” del Cavaliere? Un gran fumo per mimetizzare il tutto? Piste investigative. Tanto più che le acque - è il caso di dirlo - si intorbidano, perché fra i vari giri di denari fanno capolino anche ingenti somme riconducibili a Flavio Briatore - il mago della Formula 1, grande amico di Berlusconi - e Paolo Marcucci, rampollo della dinasty toscana (la sorella Marialina è reginetta di carta stampata e tivvù, il fratello Andrea è stato parlamentare pli sotto l’ala protettivo di Sua Sanità De Lorenzo). Si vedrà.
 Assolti per AVER commesso il fatto
E’ stato uno dei grandi processi del post Tangentopoli, quello sul sangue infetto. Con imputati eccellenti come l’ex ministro della sanità Franco De Lorenzo, il vertice ministeriale e collettore delle tangenti Duilio Poggiolini, Guelfo Marcucci e - ora si viene a sapere - l’avvocato d’affari lib lab (per la serie da Berlusconi a Blair) David Mills. Ricostruisce alcune tappe di quel drammatico processo Elena Coccia, che ha seguito, come avvocato, tante storie di contagiati dal sangue infetto. «Tutto partiva dal fatto che l’Italia ha applicato con un anno di ritardo le normative comunitarie sui test del sangue. E’ solo nel ’95 che ci siamo adeguati, mentre comunque la gran parte dei paesi europei era in regola fin dall’89-90. E’ in questo buco nero, questo periodo di non controllo, che si sono verificati molti casi di infezione per trasfusioni da sangue non testato». Un processo travagliato, nato a Napoli, poi passato a Roma, quindi a Trento, poi tornato nella capitale per perdersi nelle inevitabili nebbie delle stra-annunciate prescrizioni e alla pietra tombale. Comunque spezzettato fin dall’origine.
«Sono state fatte migliaia e migliaia di cause e alla fine di un lungo iter a quasi tutti gli ammalati è stata risarcita un somma intorno ad un milione di vecchie lire, una sorta di equo indennizzo un po’ a tutti per nesso causale». Un nesso che dunque c’era, esisteva per dare pochi spiccioli a pioggia, una mancia che non ti restituisce i patimenti e la salute; quello stesso nesso che magicamente sparisce quando si tratta di inchiodare i vip alle loro responsabilità. Riprende Coccia. «I pubblici ministeri di Trento hanno disposto una perizia tecnica. E’ stato difficilissimo trovare a chi affidarla, per via dei tanti interessi incrociati fra periti, medici e industrie farmaceutiche. Alla fine la scelta è caduta sul professore romano Pasquale Angeloni che ha lavorato per un paio d’anni». Tempi su tempi, e viene partorito il classico topolino. Difficile, molto difficile ricucire dei nessi… . «Con il passaggio a Roma abbiamo capito che tutto sarebbe finito e nessuna giustizia sarebbe mai stata fatta», conclude con amarezza l’avvocato di tante battaglie per le minoranze e per il rispetto dei diritti civili.
Sangue che SCOTTI
Ecco cosa scriveva quasi trent’anni fa - è il numero 14 del 17 luglio 1977 - la Voce in un’inchiesta dedicata a Guelfo Marcucci, alle sue imprese internazionali e anche napoletane. «Ha l’oligopolio del sangue in Italia. E’ infatti proprietario degli stabilimenti ISI della Campania per la produzione di emoderivati e degli stabilimenti AIMA Plasma e derivati spa, con sede a Città Ducale (Rieti), ad altissima densità di capitale e pochi addetti (60). La Biagini di Pisa provvede alla commercializzazione dei prodotti Aima». Ma eccoci al cuore del problema. «Quali le fonti di provenienza del sangue trattato negli stabilimenti Marcucci? In gran parte il terzo mondo, fino al ’75 prevalentemente il Congo ex belga. Qui l’abile finanziere aveva impiantato un centro poliambulatoriale e un centro di raccolta del sangue dove, mediante una tecnica assai sofisticata, veniva prelevata agli ignari donatori una quantità tripla di plasma sanguigno, reimmettendo in circolo i globuli rossi diluiti in apposita soluzione fisiologica».
Ancora: «Marcucci gestisce diversi centri raccolta di sangue in varie parti del mondo, impiantando enormi speculazioni, per gli elevatissimi costi di vendita: basti pensare ai preparati Fattore VII, uno dei quali, il Kryobulin, costa 162.400 lire a confezione!». Poi: «Marcucci ha letteralmente ricevuto in dono dai multinazionali americani dell’ex Merrell i due stabilimenti di Napoli, in via Pietro Castellino, e Sant’Antimo, valore tra i sei e i sette miliardi». Lo “spacchettamento” dell’ex Richardson Merrell (divisa in tre fette e tre sigle) era stato deciso nel ’75, con un provvedimento firmato dall’allora ministro del Bilancio: Giulio Andreotti. A seguirne le fasi di attuazione (compreso il passaggio della costola più grossa al gruppo Marcucci) un giovane sottosegretario (sempre al Bilancio): Enzo Scotti. Ora riemerso dagli ozi e dagli studi maltesi per abbracciare il progetto di Marco Follini della nuova, Grande Balena Bianca. Buon bagno.


martedì 20 ottobre 2015

SIRIA - PUTIN

(di Franco Iacch)
20/10/15 
300 miliardi di dollari per rovesciare il regime di Assad offerti al presidente della Russia Vladimir Putin dal ministro della Difesa saudita Mohammad bin Salman in un incontro segreto. Ha suscitato parecchio scalpore la presunta offerta dell’Arabia Saudita avanzata all’alleato storico del presidente siriano Bashar al-Assad.
Da rilevare che la notizia non ha avuto eco in Occidente, ma ha suscitato scalpore nel Medio Oriente e principalmente in Russia, con organi di stampa ufficiali del governo costretti a smentire l’incontro. Poche ore fa anche il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha definito l’episodio come una colossale bufala.
FONTE QUI

INTERVISTA AL DOTT. MATTHIAS RATH


Un'intervista con il Dott. Matthias Rath, aprile del 2003


Un Momento Cruciale Nella Storia

Dopo la sua campagna contro la guerra con Iraq, il pubblico è interessato a conoscere di più su di lei, può fornirci più informazioni sui suoi successi?
In primo luogo lasciatemi sottolineare che io sono un medico, uno scienziato e, soprattutto, un essere umano, un abitante del nostro pianeta che desidera mantenere questo pianeta intatto e non permettere che sia incenerito da una terza guerra mondiale.
Poiché sono un medico e uno scienziato, ho voluto contribuire in parecchie aree che, credo, permetteranno all'umanità di costruire un mondo più sano e probabilmente più pacifico. Le mie scoperte nell’area della prevenzione naturale della salute e nel trattamento delle malattie cardiovascolari permetteranno in gran parte di sradicare gli infarti, gl'ictus, l'alta pressione sanguigna, il collasso cardiaco, l’aritmia cardiaca e una varietà di altri disturbi relativi a questa e future generazioni.
Il secondo contributo all'umanità che ho fatto è stato l’aver indicato l'industria farmaceutica come la più grande industria di investimento del pianeta, che effettua e promuove uno di più grandi piani di frode e di inganno nella storia dell'umanità. Mentre la pubblicità promette “salute”, il vero mercato di questa industria di investimento è l'esistenza e l'espansione delle malattie. La prevenzione, il trattamento delle cause e l'estirpazione delle malattie minacciano “gli investimenti farmaceutici sulla malattia” e quindi sono combattuti dal cosiddetto cartello farmaceutico. In una presentazione pubblica nel mese di giugno del 1997, ho formulato per la prima volta l'analisi chiarificatrice, che l'industria stessa che esige il monopolio globale “sulla cura della salute” è di per sé l'ostacolo più grande perché le persone del mondo possano godere di una vita sana.
La terza realizzazione che considero notevole, è il fatto che sia riuscito a diffondere queste informazioni ed analisi vitali su scala mondiale. Questo mio attacco è diventato così minaccioso per gli investimenti da molti trilioni di dollari del gruppo farmaceutico, che ora stanno cercando di mantenere il controllo sulle persone del mondo con l'aiuto della forza legale, con la protezione di leggi e la soppressione dei diritti civili.
Il pretesto per questa strategia è la cosiddetta “guerra globale al terrorismo”. Questa guerra contro il “terrorismo” non è una guerra reale. Strategicamente è sviluppata ed effettuata per generare una condizione globale di timore e di intimidazione che permetta l'esecuzione di tali misure legali drastiche non soltanto in America, ma anche in tutto il mondo.
I miei colleghi più vicini avevano previsto questo sviluppo più di un decennio fa. A quel tempo il due volte premio Nobel Linus Pauling disse: “Le sue scoperte sono così importanti che minacciano intere industrie. Un giorno ci potrà persino essere una guerra proprio per impedire che la sua scoperta sia ampiamente accettata.”
Si è laureato in medicina ed ha lavorato come medico e ricercatore, cosa l’ha indirizzata verso la ricerca nel campo delle terapie naturali?
Ho cominciato nella ricerca convenzionale sulle cause delle malattie cardiovascolari. A quel tempo si pensava che livelli elevati di colesterolo fossero il fattore principale che causava collassi cardiaci e ictus. Sotto l'influenza dei fornitori di medicine che abbassano il colesterolo, i medici dicevano che l'alto tasso di colesterolo provoca danni alle pareti del vaso sanguigno, conducendo quindi al loro ispessimento e poi al loro blocco che porta agli attacchi cardiaci ed agl'ictus. Oggi sappiamo che questa era solo un'altra storia dell'industria farmaceutica per vendere. Se l'alto tasso di colesterolo danneggiasse le pareti del vaso sanguigno, esso farebbe così dappertutto lungo tutto il nostro sistema circolatorio. Questo sistema si bloccherebbe dappertutto e non solo nel cuore o nel cervello. Cioè avremmo gli infarti del naso, dell'orecchio, delle ginocchia, dei gomiti e di qualunque altro organo del corpo. Chiaramente ciò non è la verità. Allora ho scoperto che le malattie cardiovascolari sono essenzialmente sconosciute nel mondo animale, mentre fra gli esseri umani sono una delle principali cause di morte. La scoperta seguente era un'innovazione per la salute naturale del mondo intero. Gli animali producono nei loro corpi la vitamina C, che è necessaria per produrre le molecole per rinforzare il nostro corpo e il sistema circolatorio, denominate collagene. Più vitamina C, più collagene, più stabilità per le nostre pareti dei vasi sanguigni e meno collassi cardiaci. Gli animali hanno raramente collassi cardiaci perché producono le quantità sufficienti di vitamina C nei loro corpi. Noi esseri umani non possiamo produrre una singola molecola di questa vitamina, ed assumere frequentemente troppo poche vitamine nella nostra dieta, espone il nostro sistema circolatorio alla debolezza ed allo sviluppo di depositi. Questi depositi si sviluppano soprattutto nelle aree in cui i nostri vasi sanguigni sono esposti allo sforzo meccanico, quali le arterie coronarie del cuore.
Questa serie di scoperte sono così convincenti che spiegano non soltanto perché gli animali non hanno collassi cardiaci e noi invece sì, ma anche perché abbiamo attacchi al cuore e non al naso. Nel frattempo questi risultati drammatici sono stati confermati dai dati della ricerca e degli studi clinici oltre ogni dubbio.
Così le scoperte scientifiche che hanno incrociato la mia strada furono la motivazione più importante per lasciare la ricerca convenzionale e indirizzarmi verso le molecole più efficaci nella prevenzione e cura, le molecole che sono prodotte dalla natura in sé e sono richieste per il funzionamento ottimale delle cellule.
Molti dei suoi lavori sono state pubblicati in riviste scientifiche. Che cosa era l’obbiettivo della sua ricerca?
La scoperta circa la natura delle malattie cardiovascolari, che è la causa degli collassi cardiaci e degl'ictus, era solo all'inizio. Capito che vitamine, minerali, determinati amminoacidi ed oligoelementi sono necessari come “combustibile” biologico per milioni di cellule nel nostro corpo, diventa evidente che potrebbero essere evitati non soltanto gli attacchi di coronarie e di cuore applicando questa conoscenza, ma anche una varietà di odierne comuni malattie. Nel corso degli anni scorsi il mio istituto di ricerca, in collaborazione con scienziati e medici, ha universalmente stabilito oltre ogni dubbio, che le seguenti malattie sono causate soprattutto dalla mancanza di lunga durata di questi micronutrienti (vitamine, minerali ecc...). Fornendo una quantità ottimale di questi micronutrienti alla nostra dieta normale o integrando la nostra dieta, le seguenti malattie possono in gran parte essere evitate: alta pressione sanguigna (causata dalla mancanza di lunga durata di micronutrienti in milioni di cellule delle pareti di vasi sanguigni), collasso cardiaco (mancanza del micronutriente in milioni di cellule del muscolo del cuore), così come il battito irregolare del cuore, problemi circolatori diabetici ed altri.
Un'altra scoperta significativa era il modo naturale per impedire la diffusione delle cellule di cancro nel corpo. Alcuni anni fa avevo pubblicato le informazioni che tutte le cellule di cancro, indipendentemente da che tipo di cancro e da quale organo comincino, si diffondono tutte nella stessa maniera. Utilizzano ”le forbici biologiche” (enzimi) che possono tagliare le molecole del tessuto collagene del nostro corpo. Più un tipo del cancro è aggressivo, più produce di questi enzimi collagene-digestivi.
Questa sovrapproduzione di enzimi che può distruggere il tessuto, può essere diminuita o essere interamente impedita in modo naturale usando gli amminoacidi lisina e prolina, uniti a vitamina C e a determinati altri micronutrienti. Recentemente la nostra istituzione di ricerca ha stabilito che tutti i tipi di cellule di cancro studiati possono essere bloccati approfittando di questo sinergismo di nutrienti nell'impedire l'azione di questi enzimi. In Europa ed in America ci sono già decine di migliaia di pazienti di cancro che approfittano di questo modo naturale per bloccare e curare il cancro. Centinaia di loro sono già guariti da questa malattia. Ciò è ancor più significativo, considerando il fatto che finora la medicina convenzionale ha considerato il cancro ”un verdetto di morte”. Abbiamo documentato con attenzione molti pazienti di cancro con raggi X sui loro polmoni o le loro ossa prima e dopo questa terapia naturale. Può realmente vedere il successo documentato su questo sito Web.
Così sono nella posizione privilegiata di contribuire al controllo di alcune delle più comuni attuali malattie. L'unica domanda che rimane è: perché queste informazioni non sono diffuse universalmente e immediatamente? Per rispondere a questo problema dobbiamo ancora spiegare circa il commercio farmaceutico di investimento che attivamente sta combattendo ogni innovazione che provocherebbe la fine del loro mercato globale con la malattia.
Lei è il fondatore di un nuovo concetto di medicina: ”medicina cellulare”. Potrebbe spiegare che cos’è la medicina cellulare ed i benefici della sua applicazione?
Oggi la medicina è divisa in differenti discipline secondo gli organi del corpo. Il cardiologo prende cura del cuore, il gastroenterologo dell'intestino, i medici ortopedici delle ossa e delle anche. Questo approccio per organo ignora il fatto che la salute e la malattia non sono determinate a livello degli organi ma a livello dei milioni di cellule che compongono questi organi ed il corpo umano. Il solo e più importante motivo per un danno della funzione delle cellule ed infine della malattia è una mancanza di bio-energia a livello di queste stesse cellule. Le più importanti molecole di bio-energia necessarie affinché queste cellule funzionino correttamente sono i biocatalizzatori, piccole molecole che accelerano le reazioni chimiche in queste cellule. Le più importanti fra queste molecole naturali sono vitamine, minerali, oligoelementi e determinati amminoacidi. La medicina cellulare è un nuovo campo della medicina che applica questa conoscenza alla prevenzione ed al trattamento della maggior parte delle attuali comuni malattie. Nel nostro istituto di ricerca di medicina cellulare continuiamo a studiare le specifiche necessità per questi micronutrienti per impedire e correggere specifiche malattie, comprese le malattie cardiovascolari, il cancro e le malattie contagiose.
È già visibile che la medicina del ventunesimo secolo approfitterà di questa conoscenza su una scala globale, permettendo di sradicare dall'umanità gran parte delle attuali malattie più comuni, compreso le malattie cardiovascolari ed il cancro. Non c’è tempo da perdere; ogni persona su questa terra può capire questo principio senza essere un medico. Ogni professionista della salute, ogni politico responsabile della salute dovrebbe immediatamente rendere familiare alla sua gente questi dati scientifici e sviluppare i programmi sanitari nazionali usando questa conoscenza.
Perché pensa che il trattamento ed il controllo naturali siano migliori e più efficienti del trattamento farmaceutico tradizionale?
L'industria farmaceutica è un'industria di investimento. Per sua natura non può produrre e non produrrà mai le medicine che impediscano o sradichino le malattie, perché ciò eliminerebbe le malattie che costituiscono il suo mercato per l'uso continuato delle medicine. Questo fatto è duro da comprendere e perfino più duro da accettare. Ma è la verità e tutti dovrebbero saperlo.
Di conseguenza, l’80% delle medicine farmaceutiche attualmente sul mercato mondiale non ha efficacia provata ma ha soltanto a che fare con i sintomi. Come diretto risultato di ciò, le più comuni malattie attuali, comprese le malattie cardiovascolari, il cancro, l’AIDS e molte altre, non sono diminuite ma piuttosto continuano a diffondersi malgrado il fatto che siano disponibili efficaci, non brevettabili metodi alternativi.
Gli allievi di biologia e biochimica nel mondo imparano il ruolo dei micronutrienti per la funzione ottimale delle cellule. Purtroppo l'influenza dell'industria farmaceutica sulla formazione medica ha universalmente così tanta forza che, finora, questi dati scientifici non sono stati applicati a risolvere i problemi della salute. Il presupposto affinché il mondo goda dei benefici del trattamento naturale è duplice: l'accettazione dei nuovi dati scientifici e la rimozione delle barriere artificiali nella medicina che sono motivate economicamente dal commercio farmaceutico di investimento con la malattia.
Il due volte premio Nobel dott. Linus Pauling ha descritto i suoi successi come importanti. Perché ha creduto ciò?
Linus Pauling è l'unico scienziato ad aver ricevuto due premi Nobel non condivisi. ­Ha ricevuto il suo primo premio Nobel per la chimica e il secondo per la pace, per il suo impegno a ottenere il primo accordo di disarmo, il divieto parziale dei test nucleari nel 1963. Linus Pauling è un gigante della scienza del ventesimo secolo. Ha scoperto la struttura di innumerevoli molecole inorganiche ed organiche. È stato il primo a scoprire le proprietà strutturali delle proteine (alfa helix) e per primo una malattia genetica (anemia unicellulare).
Ho conosciuto Linus Pauling più di venti anni fa quando ero un portavoce degli studenti di medicina in Germania e nel consiglio dell'associazione degli studenti di medicina nell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Ma la nostra conoscenza a quel tempo non era basata sulla scienza quanto piuttosto sul nostro interesse comune di lavorare per la pace ed il disarmo nucleare.
Anni dopo, la mia ricerca nell’area delle malattie cardiovascolari mi condusse a riconoscere il ruolo delle vitamine ed comunicai con lui circa queste scoperte. Immediatamente ha riconosciuto l'importanza di esse e mi ha invitato a diventare il primo direttore di ricerca cardiovascolare nel suo istituto in California.
Linus Pauling ed io eravamo più che dei colleghi. Abbiamo condiviso una visione comune per un mondo più sano e più pacifico. Quindi, non mi sorprende che, poco prima la sua morte, Linus Pauling mi abbia dichiarato senza alcun dubbio come suo successore.
La comunità scientifica tradizionale come ha reagito ai suoi lavori e ricerche?
Le nuove scoperte passano attraverso tre fasi. In primo luogo sono ridicolizzate, poi sono combattute pesantemente ed infine sono considerate come evidenti. Le mie scoperte nell’area delle malattie cardiovascolari e del cancro fanno eccezione. In un mondo medico in cui le soluzioni meccaniche come i bypass e il catetere a palloncino (angioplastica) sono ”le soluzioni” all'epidemia cardiovascolare; e la radioterapia e chemioterapia sono ”le soluzioni” al cancro, la possibilità di prevenzione e di controllo naturali, sicuri ed a basso prezzo di questi problemi sanitari sono niente di meno che una brusca rivoluzione. Nel campo delle malattie cardiovascolari sono occorsi più di 10 anni dalla pubblicazione del mio lavoro scientifico ”Soluzione all’enigma delle malattie cardiovascolari umane” all'accettazione. Ma infine è venuto il 4 maggio 2002. L’Università di Stanford, una delle principali scuole di medicina del mondo, mi invitò a presentare questa scoperta al loro simposio organizzato dalla facoltà di medicina. Questo invito riflette già l'accettazione pubblica crescente della nostra nuova comprensione delle malattie cardiovascolari come una forma di scorbuto.
Questa presentazione, esposta per la prima volta in un'importante istituzione medica, che è stata usata dal cartello farmaceutico per più di un secolo, diede risposta ad alcune delle domande non risolte più fondamentali della cardiologia: ”perché gli animali non hanno attacchi cardiaci, e invece la persone sì”; perché abbiamo attacchi al cuore e non al naso; perché abbiamo l'indurimento delle arterie (arteriosclerosi) ma non delle vene. Ecco perché ”la venosclerosi” è sconosciuta. L'intera presentazione è documentata qui.
Similmente nel campo di cancro sono occorsi circa 10 anni dalla pubblicazione della mia scoperta di bloccare in maniera naturale il cancro con l'assunzione di lisina e di altri micronutrienti fino a presentarlo pubblicamente. L’8 marzo 2002 questa innovazione è stata annunciata in una pagina intera nel più diffuso giornale del mondo, ”USA Oggi”. Si è diffusa in un lampo e molte istituzioni e paesi stanno approfittando di questa conoscenza.
Mentre non ho trovato opposizione in campo scientifico, l'opposizione dell'industria farmaceutica è molto feroce. Negli ultimi cinque anni la loro strategia principale è stata di cercare di mettere fuori legge la diffusione di queste innovazioni nel campo delle terapie naturali non brevettabili, per proteggere il loro commercio mondiale di investimento da molti trilioni di dollari con la malattia.
Com’era l'effetto dei suoi libri sull'industria farmaceutica?
Il mio libro “Perché gli animali non hanno i collassi cardiaci ma la persone sì” ha elencato per la prima volta ”Le leggi dell'industria farmaceutica”. Queste leggi identificano il commercio farmaceutico con la malattia come un'industria di investimento e non industria della salute. Smaschera il principio della brevettabilità come principio che devia il senso della ricerca di questa industria verso far soldi e non ad occuparsi dei bisogni sanitari della persone del mondo. Questo libro ha incolpato apertamente l'industria farmaceutica di investimento della morte prematura di centinaia di milioni di persone nel mondo intero durante passati decenni e la rovina finanziaria di intere economie. Questo smascheramento della più grande industria di investimento del mondo come frode da molti trilioni di dollari è stato un atto coraggioso. Quando ho fatto il mio discorso il 21 giugno 1997 in cui ho detto apertamente per la prima volta nella storia queste cose ad una folla di 3.500 persone in Germania, l'effetto è stato sentito in tutto il mondo.
L'unica ragione per cui l'industria farmaceutica non fa rappresaglia contro di me è perché ho collegato questo ”commercio senza scrupoli con la malattia” con i più grandi crimini contro umanità commessi nel ventesimo secolo: l'omicidio di massa durante la seconda guerra mondiale. È un fatto storico che il più grande cartello petrochimico e farmaceutico europeo abbia finanziato l’ascesa al potere di Hitler 70 anni fa. La seconda guerra mondiale è stata soprattutto una guerra per la conquista delle risorse naturali in Europa Orientale ed in Asia.
Il tribunale di guerra de Norimberga nel 1946/47 ha stabilito che la seconda guerra mondiale non sarebbe stata possibile senza questo cartello petrochimico, denominato I.G. Farben. Come conseguenza, I.G. Farben è stato tagliato in Bayer, Basf e Hoechst ed alcuni dei relativi responsabili sono stati dichiarati colpevoli di guerra contro il diritto internazionale, omicidio di massa, sfruttamento e saccheggio internazionali della proprietà privata e pubblica in paesi stranieri e di altri crimini contro l’umanità. La storia dei precedenti di questa società dietro le quinte della seconda guerra mondiale è documentata in un libro di Josef Borkin “Il crimine e la punizione di I.G. Farben” che è qui documentato. Quindi, fin dall'inizio della mia strategia di smascheramento, l'industria farmaceutica era sulla difensiva. Quindi, non è una sorpresa che non abbiano osato mai colpirmi o iniziare una causa per diffamazione e calunnia. Nel frattempo, i miei decennali sforzi per smascherare l'industria farmaceutica come operazione di frode da molti trilioni di dollari sono stati confermati in un importante articolo del più diffuso settimanale europeo, ”Der Spiegel”. Questo articolo accusa apertamente l'industria farmaceutica di frode, inganno, messa a rischio della vita della persone, danni alle economie dei paesi del mondo nell’ordine di miliardi dei dollari e di molte altre crimini fatti nel corso degli anni precedenti. Sono occorsi più di 5 anni fra il mio primo tribunale pubblico contro il commercio farmaceutico con la malattia ed la grande copertura dei mezzi di informazione, che ora confermano questi fatti. Ciò è sorprendente, poiché questo articolo conferma inoltre che l'industria farmaceutica è collegata molto strettamente alle più alte personalità politiche del mondo. Questo articolo inoltre rivela che persino ora, se un governo desidera agire contro il commercio farmaceutico della malattia, le ambasciate degli Stati Uniti direttamente intervengono a nome del governo degli Stati Uniti!
Sono contento di essere un pioniere non soltanto nel campo sanitario naturale ma anche nello smascherare il commercio farmaceutico della malattia. L'articolo in ”Der Spiegel” del 31 marzo 2003 è il primo “pezzo del domino” che butterà giù le mura dell'industria farmaceutica in un avvenire prevedibile. Altri media seguiranno. E questo è buono. Semplicemente non può essere che la salute di milioni di persone e delle economie dei paesi del mondo sia sacrificata ad una manciata di investitori che si rinnovano costantemente sostenendo i politici più e più senza scrupoli, compreso le gestioni attuali degli Stati Uniti e della Gran Bretagna, con lo scopo primario di effettuare ancora questa frode da molti trilioni di dollari sul nostro pianeta.
I suoi libri sono disponibili dappertutto nel mondo?
I miei libri sono stati tradotti in più di 10 lingue e sono disponibili a stampa nella maggior parte delle lingue. Inoltre offriamo questi libri on line su questo sito Web in modo che ogni persona interessata possa leggere queste informazioni. Stiamo facendo tutti gli sforzi per continuare a diffondere queste informazioni salva-vita per milioni di persone, comprese la prevenzione e la terapia naturale per le malattie cardiovascolari, il cancro ed altri comuni problemi sanitari.
Queste informazioni sono così fondamentali che dovrebbero essere diffuse immediatamente universalmente. Accogliamo favorevolmente ogni giornale, stazione radiofonica, canale TV ed altri mezzi che capiscano l'importanza di questo messaggio ed aiutino nella sua diffusione. I tre libri più importanti sono ”Perché gli animali non hanno collassi cardiaci, ma la persone sì”, che espone l'innovazione nel campo dei collassi cardiaci, gl'ictus, l'alta pressione sanguigna, le malattie cardiache, l'aritmia cardiaca ed altri problemi cardiovascolari. Il libro ”Cancro” che descrive l’innovazione nel controllo naturale di cancro. Questo libro descrive per la prima volta che il cancro non è più un verdetto di morte. Il terzo libro che ho scritto è una documentazione della mia lotta lunga di dieci anni contro il cartello farmaceutico. Ha titolo ”I dieci anni che hanno cambiato per sempre la medicina”.
Perché non abbiamo sentito parlare prima di queste innovazioni?
La risposta è evidente. L'industria farmaceutica non è un'industria che si sviluppa naturalmente. È stata generata artificialmente dagli investitori che, per fare soldi con le malattie, hanno dovuto ostacolare i trattamenti medici naturali e non brevettabili dal diventare disponibili nel mondo intero.
All'inizio del ventesimo secolo il gruppo di Rockefeller controllava già la maggior parte del commercio di petrolio negli Stati Uniti e in molti altri paesi. Sulla base di questi trilioni di dollari di reddito, questo gruppo di investitori ha trovato una nuova area di mercato: il corpo umano. Il profitto o il ritorno su questo investimento dipendeva dalla brevettabilità delle medicine farmaceutiche inventate. I profitti da trilioni di dollari di questa nuova industria di investimento sono stati usati per convertire sistematicamente la medicina in un commercio farmaceutico guidato dall’investimento. Nel giro di pochi decenni, la medicina è caduta sotto il controllo di questi gruppi di interesse attraverso la loro influenza nelle scuole di medicina, nei media e nell'arena politica.
Uno dei problemi primari affrontato da questa industria era la concorrenza dei prodotti naturali per la salute. Era chiaro al mondo scientifico che senza queste molecole, essenziali al metabolismo cellulare, le cellule non avrebbero funzionato correttamente e ciò sarebbe stato l'origine della malattia.
Gli strateghi di investimenti farmaceutici hanno lo hanno capito ed hanno intrapreso una campagna globale per ostacolare che queste informazioni salva-vita diventassero ampiamente disponibili alle persone del mondo intero. Ma far tacere queste informazioni era soltanto il primo punto. Ulteriori punti strategici per sviluppare il fraudolento schema commerciale farmaceutico hanno incluso il discredito delle informazioni sanitarie su queste terapie naturali non brevettabili e infine la messa fuori legge di ogni asserzione sui sistemi naturali curativi e preventivi.
Tutte queste misure hanno avuto soltanto uno scopo: proteggere l'industria farmaceutica di investimento basata sulle medicine brevettabili, che riguardano soltanto i sintomi, dalle terapie naturali non brevettabili che sono essenziali per ottenere la salute cellulare. Nel forte contrasto, i fatti scientifici circa le molecole naturali essenziali per le funzioni cellulari di base e descritte nei manuali di biologia, sono materia di vita o di morte per questo intero commercio di investimento. Se le malattie potessero essere evitate ottimizzando la salute cellulare con le molecole non-brevettabili naturali, ciò minaccia la base stessa dell’intero affare farmaceutico di investimento sulle malattie. Una malattia che è evitata o sradicata sarà semplicemente un mercato in meno.
Di particolare importanza è riflettere sull'influenza dell'industria farmaceutica sulla professione medica. Attraverso la fondazione di facoltà di medicina private negli Stati Uniti, comprese le cosiddette università della “Ivy League” come Harvard, Yale, la clinica Mayo ed altre, l’industria farmaceutica di investimento ha semplicemente comprato l'opinione medica in tutto il mondo. Sempre di più, l'insegnamento delle terapie mediche si è concentrato sulle medicine chimiche ed, ­ allo stesso tempo, i trattamenti sanitari naturali sono stati banditi efficacemente come ”antiquati”. Ogni medico che si è laureato nelle ultime decadi ha imparato appena che il primo premio Nobel per il ruolo di vitamina C nel metabolismo cellulare è stato assegnato nel 1937. Quindi, durante più della metà di un secolo, generazioni di milioni­ di medici finirono l’università senza alcuna conoscenza circa il ruolo di salva-vita e di beneficio per la salute delle vitamine, dei minerali e degli oligoelementi.
Ognuno può immediatamente capire le conseguenze devastanti di questa strategia di investimento su salute umana globale guardando i seguenti fatti. Quasi tutti, fra i 6 miliardi di esseri umani che vivono oggi, sanno che il corpo umano non produce la vitamina C. Ora è diventato un fatto scientifico che questa stessa vitamina (che è conosciuta per proteggere le arterie da scorbuto) è inoltre il fattore primario per impedire i collassi cardiaci, gl'ictus ed altri problemi di salute cardiovascolare. Quindi, bandire semplicemente questa conoscenza salva-vita dalla professione medica per gli interessi dell'industria farmaceutica di investimento, ha generato deliberatamente l'epidemia cardiovascolare, l'epidemia sanitaria numero uno nel mondo industrializzato, così come nella maggior parte delle aree urbane del mondo in via di sviluppo.
Quasi ogni persona che vive oggi sulla terra sa che il corpo umano non produce l'amminoacido naturale lisina, un blocchetto di costruzione essenziale delle proteine. Ora risulta che questa molecola naturale della lisina è uno dei fattori più importanti nell'impedire la diffusione delle cellule cancerose nel corpo. Il cancro è la seconda grande epidemia nel mondo industrializzato e le medicine farmaceutiche vendute durante l'ultimo mese di vita di un paziente di cancro sono uno dei mercati più vantaggiosi del commercio farmaceutico con la malattia.
Quindi, all'inizio del ventunesimo secolo, l'umanità si sta svegliando da un incubo. Con la diffusione di semplici informazioni sanitarie sulle molecole necessarie per la funzione cellulare ottimale, ma non prodotte dal nostro corpo, due su tre vite nel mondo industrializzato e nei paesi in via di sviluppo potrebbero essere salvate.
E dobbiamo anche renderci conto che la persone del mondo erano “addormentate” per un intero secolo, non perché non siamo persone intelligenti. Dobbiamo capire che, affinché il commercio farmaceutico ingannevole e fraudolento funzioni, vengono spesi miliardi di dollari per truffare e per creare un facciata artificiale come “benefattori dell'umanità”. Per raggiungere questo obiettivo questa industria ha speso il doppio sul marketing rispetto a quello che ha speso sulla ricerca.
Donald Rumsfeld, l'attuale ministro della guerra degli Stati Uniti è stato il direttore generale di parecchie aziende multinazionali farmaceutiche. Ha ricevuto parecchi premi per servizio da questa industria prima della nomina alla sua posizione attuale nell'amministrazione Bush. Non c’è alcun dubbio che Rumsfeld e tutti i quadri di questa industria, compreso il gruppo di investimento di Rockefeller, conoscono questi fatti. Stanno rimuginando nei loro cervelli che la verità circa il commercio farmaceutico con la malattia si sta diffondendo in tutto il mondo come un lampo. Se ciò accade, il loro destino è segnato: saranno giudicati responsabili della morte di milioni di persone da malattie che potevano essere evitate se non fosse stato per le loro deliberate decisioni. Lo sanno: o coinvolgono l'umanità in una guerra e in uno scenario mondiale da “Grande Fratello” (“1984” G. Orwell, n.d.t.), o l'umanità li “farà fuori”. Non c’è una via di mezzo. Questi sono i motivi della guerra attuale. Ecco perché coinvolgono l'intero pianeta.
Per più di un secolo lo schema di frode farmaceutica da molti trilioni di dollari ha avuto come presupposto: vietare delle informazioni naturali salva-vita non brevettabili nella prevenzione delle attuali più comuni malattie. Così nessuno dovrebbe realmente essere sorpreso che hanno fatto questo e quello e che non abbiamo sentito parlare prima di queste innovazioni.
Ma cosa dire circa il ruolo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, che non ha promosso la nutrizione?
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è stata fondata più di 50 anni fa con lo scopo migliorare la salute della persone in tutto il mondo. Uno dei primi obbiettivi era diffondere le informazioni sulla nutrizione. Insieme all'Organizzazione per il Cibo e l’Agricoltura (la FAO). L’OMS ha pubblicato gli annuali “Joint Reports on Nutrition” ­per circa un decennio.
Dopo di che, gl'investimenti farmaceutici presero il completo controllo dell’OMS. Da quel momento in poi è stata convertita nel suo opposto. Nel 1963, soltanto 15 anni dopo che l’OMS era stata fondata per servire i popoli della terra, si è trasformata in uno strumento del cartello farmaceutico mondiale. Nel 1963, una nuova commissione è stata lanciata specificamente per combattere i micronutrienti (vitamine, minerali ed amminoacidi), impedendo di usarli per curare e sradicare le malattie. Lo scopo della cosiddetta commissione di OMS/FAO ”Codex Alimentarius” (nutrizione standard) era imporre ”limiti superiori” artificiali per impedire alle persone di usare questi componenti naturali per scopi terapeutici. Questa commissione inoltre ha intrapreso ”una guerra santa” contro la diffusione delle informazioni sanitarie naturali relative ai benefici scientifici provati di questi micronutrienti. Così il cartello faarmaceutico ha usato l’OMS come suo strumento globale per promuovere la prima legislazione mondiale: leggi protezioniste per assicurare artificialmente il monopolio globale sanitario delle medicine brevettate.
Quindi, nei 40 anni scorsi, l'organizzazione generata per migliorare la salute della persone del mondo è stata usata dagli interessi di una manciata di investitori a fare esattamente l'opposto: mantenere la persone nell’ignoranza sulle informazioni salva-vita per le più comuni attuali malattie. La pubblicazione del mio Programma i 10 punti ”Salute per Tutti entro l'Anno 2020” al summit mondiale di Johannesburg nell’agosto del 2002 ha contrassegnato una svolta per questa organizzazione. Con più di 100 capi di stato che sono stati informati della natura fraudolenta del commercio farmaceutico e delle alternative nella salute naturale, la battaglia per riguadagnare l’OMS e per usarlo a favore della persone del mondo è cominciata. I paesi in via di sviluppo dell'Africa, del Sudamerica e dell'Asia stanno conducendo questa battaglia storica. Ma non si possono fare errori. Le forze del cartello farmaceutico, trincerate nell’OMS, non cederanno volontariamente.
La persone del mondo devono capire che i gruppi di interesse che convertirono l’OMS nel suo opposto sono gli stessi gruppi di interesse che hanno spinto la guerra contro l'Iraq e la crisi internazionale attuale su questo pianeta. Quindi, la guerra per controllo dell’OMS sarà combattuta con una brutalità simile a quella di una guerra militare. Il confronto è concesso, dopo tutto le vittime in entrambi i casi sono migliaia o milioni di persone.
Il risultato di questa battaglia per il controllo dell’OMS è certo: i popoli della terra, nel loro interesse e per le generazioni a venire, vinceranno per riprendere il controllo di questo ente mondiale. Quanto tempo occorrerà, dipenderà infine dalla persone che saranno informate su questi sviluppi e che diranno ai loro governi di agire a livello nazionale ed internazionale. Nel frattempo è essenziale che ci siano organizzazioni che non possano essere comprate, corrotte o influenzate in qualunque altro senso. La Fondazione Dott. Rath Health è stata creata per dare un contributo verso questo obiettivo.
Ha accennato alla Commissione del Codex Alimentarius. Può spiegare di più a tale proposito?
Codex Alimentarius è una commissione dell’OMS e della FAO. Circa la metà dei suoi membri è collegata direttamente o indirettamente con l'industria farmaceutica. Mentre Codex Alimentarius indirizza una varietà di domande relative a protezione dell'alimento, la grande maggioranza del suo tempo, sforzi e risorse sono stati sprecati nella battaglia del cartello farmaceutico contro la diffusione delle informazioni naturali sanitarie relative alle vitamine, ai minerali e ad altre sostanze nutrienti essenziali. Dopo le mie scoperte del collegamento scorbuto-cuore, il successo del mio libro ”Perché gli Animali non Hanno i Collassi Cardiaci” e dopo che il primo tentativo di proibire le terapie naturali negli USA è fallito nel 1994, le aziende farmaceutiche hanno ravvivato ”Codex Alimentarius” nel 1995. Da allora stanno conducendo uno sforzo vigoroso per proteggere il commercio farmaceutico sulla malattia da efficaci e poco costosi micronutrienti non-brevettabili. Questa commissione ora si riunisce ogni anno a porte chiuse. Il suo obiettivo primario è di proibire le informazioni preventive e terapeutiche relative a vitamine, minerali e ad altre sostanze nutrienti essenziali. Queste raccomandazioni senza scrupoli sarebbero passate a nome del cartello farmaceutico all'assemblea generale delle Nazioni Unite e spinte a diventare ferrea legge per tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite, cioè in tutto il mondo. Ciò, almeno, è il programma del cartello farmaceutico.
Qualche anno fa abbiamo organizzato regolari proteste contro i Codex-programmi del cartello farmaceutico, compresi i congressi scientifici, raduni e campagne di protesta contro i membri Commissione del Codex ed i governi che ancora la sostengono. Durante la protesta più recente è stata fatta una campagna di più di 600 milioni (!) di lettere, che hanno raggiunto i governi ed i parlamentari dei paesi che ancora sostengono questo sforzo senza scrupoli.
Alla vigilia della riunione del Codex nel mese di novembre del 2002 a Berlino, abbiamo avuto un congresso degli esperti sanitari di tutto il mondo, compreso il Sudafrica. A un certo punto la delegazione ufficiale della Sudafrica smascherò per la prima volta l'ipocrisia dietro il “Codex Alimentarius”. Per capire l'importanza di questo punto, i seguenti fatti devono essere chiariti.
Nessuno con una mente sana sosterrebbe un divieto di metodi sanitari naturali come quello. Il cartello della medicina quindi ha dovuto fornire un pretesto per i politici indecisi per proibire le terapie naturali. Quel pretesto era l'invenzione di inesistenti effetti secondari delle vitamine. Naturalmente, questi effetti secondari esistono soltanto nell'immaginazione dei gruppi farmaceutici di interesse e sui programmi delle loro macchine da pubbliche relazioni. Le vitamine, i minerali e gli amminoacidi sono i blocchetti di costruzione della vita ed il corpo può eliminarne tutta l'eccedenza senza alcun problema.
Ciò è in forte contrasto con le medicine sintetiche. Poiché sono sintetiche, il corpo non le conosce e questa è la ragione per la quale quasi tutte le medicine farmaceutiche sono collegate con severi effetti secondari. Secondo la pubblicazione del 15 aprile 1998 del giornale dell'Associazione Medica Americana questi effetti mortali delle medicine farmaceutiche sono diventati la quarta causa di morte nei paesi industrializzati. Ignorando tutti questi fatti, la macchina delle pubbliche relazioni farmaceutiche cerca di manipolare l'opinione pubblica di tutto il mondo ed a “torcere le braccia” dei politici che devono passare queste raccomandazioni senza scrupoli del Codex Alimentarius.
È con questi preamboli che dobbiamo apprezzare la posizione che il governo sudafricano ha preso alla riunione del Codex nel 2002, smascherando l'ipocrisia di un lungo decennio di sforzi del cartello farmaceutico all'interno del Codex sostenendo le nostre tesi come posizione ufficiale del suo governo. Ma questa non era una coincidenza. Due anni prima il governo sudafricano aveva intrapreso la lotta contro il cartello farmaceutico rifiutando di pagare i diritti di brevetto sulle medicine per l’AIDS.
La loro argomentazione era molto diretta: pagare gli esorbitanti diritti di brevetto di queste medicine, le avrebbe rese non disponibili per la grande maggioranza della persone in Sudafrica e nel mondo in via di sviluppo. Così l'industria farmaceutica, insistendo su questi margini di guadagno enormi, stava rischiando deliberatamente la morte di milioni di persone in Africa e nel mondo. Il cartello farmaceutico, che è la federazione internazionale dei fornitori farmaceutici, è stata abbastanza arrogante da citare il governo sudafricano alla Corte di Pretoria. Non sorprendentemente, questa guerra non è stata vinta nel tribunale, ma nella corte dell'opinione pubblica.
Le proteste in tutto il mondo contro ”l'uccisione nell'interesse del commercio farmaceutico con la malattia” hanno reso impossibile che il cartello farmaceutico continuasse questa controversia. Nel mese di gennaio del 2001, soltanto qualche settimana dopo che aver sfidato il governo sudafricano in tribunale, il cartello farmaceutico ha accettato la sconfitta ed ha ritirato la denuncia. Il governo sudafricano aveva vinto una vittoria storica contro il cartello farmaceutico. Nel frattempo molti paesi stanno seguendo l'esempio del governo sudafricano e stanno producendo le loro medicine senza dovere pagare diritti di brevetto da strozzini.
Ha accennato le medicine per l’AIDS. Ci sono alternative naturali a queste medicine?
È un fatto scientifico che essenzialmente tutti i virus possono parzialmente o completamente essere bloccati tramite le terapie naturali. L'ascorbato (vitamina C) fa diminuire la moltiplicazione (replica) dei virus. Uno studio pubblicato negli influenti Atti della National Academy of Sciences USA nel 1990 ha mostrato che la vitamina C, nelle quantità che possono essere prese dalle persone su una base quotidiana potrebbe bloccare la replica del HIV-Virus più del 99.9%! Gli Atti della National Academy of Sciences negli Stati Uniti sono una delle pubblicazioni scientifiche più ampiamente lette nel mondo. Quindi, per un'intero decennio l'industria farmaceutica, l'Organizzazione Mondiale della Sanità e l'istituzione medica sapevano che c’erano alternative naturali non brevettabili alle medicine. Inoltre, questi trattamenti naturali sono più efficaci di qualsiasi metodo farmaceutico attuale nel controllo della malattia.
Una seconda sostanza necessaria per bloccare la diffusione dei virus è l'amminoacido lisina. Poiché la diffusione dei virus avviene digerendo il tessuto circostante (collagene), con l'aiuto di altri enzimi che neutralizzano questi enzimi, si diminuirà o impedirà la diffusione del virus. Gli amminoacidi naturali lisina e prolina sono stati indicati per compiere questo effetto. Inoltre, la vitamina A ed altre sostanze nutrienti essenziali sono state documentate per rinforzare il sistema immunitario e quindi per contribuire alla prevenzione ed al trattamento efficacei dell’AIDS.
Abbiamo documentato molti di questi studi su questo sito Web affinché chiunque tragga vantaggio immediato da ciò e per contribuire a diffondere questo ­ messaggio di soccorso sia tra i pazienti, che tra i professionisti e i politici del settore medico-sanitario.
Perché pensa che il programma AIDS dell’ONU porti benefici all'industria farmaceutica?
La maggior parte dei programmi dell’ONU sono dominati dai gruppi farmaceutici di interesse. Ciò inoltre si riferisce al programma di ONU-AIDS. Dobbiamo capire che per l'industria farmaceutica, una battaglia di credibilità è cominciata nei paesi in via di sviluppo così come nei paesi industrializzati. Più questi paesi si rendono conto che ci sono alternative naturali alle medicine farmaceutiche, che sono non soltanto più efficaci ma anche disponibili ad una frazione dei costi e senza pagare i diritti proibitivi di brevetto. Quindi, molti governi del mondo hanno realizzato la natura senza scrupoli e lo schema fraudolento di affari del commercio “farmaceutico con la malattia” ed ora stanno rivedendo le loro strategie nazionali sanitarie sui metodi naturali.
Dobbiamo capire che ogni il paese che decide di sottrarsi al commercio farmaceutico con la malattia è un chiodo nella bara di questa industria. Una tal decisione significa non soltanto che l'industria farmaceutica farà soltanto una frazione dei relativi guadagni in questo paese. C’è una conseguenza molto più importante: ogni paese che gira le spalle al commercio farmaceutico della malattia è un contributo al mondo per far aprire i relativi occhi sul vecchio, secolare, fraudolento commercio con la malattia effettuato e promosso dai gruppi farmaceutici di investimento.
Le conseguenze, come più e più paesi si liberano dal giogo del cartello farmaceutico, sono devastanti per quell'industria. Immagini che cosa accadrà quando più e più paesi nel mondo si renderanno conto che l'epidemia di AIDS può essere contenuta fornendo la vitamina C sufficiente ed altre terapie naturali non brevettabili nelle quantità ottimali alla loro gente. Immagini la reazione delle persone che si rendono conto che l'industria farmaceutica ha trattenuto loro deliberatamente le informazioni salva-vita di questi ingredienti naturali?
Stiamo giusto testimoniando questi affari che sfuggono alle aziende farmaceutiche su una scala globale. I governi della Giordania, dei Emirati Arabi Uniti, della Nigeria, del Sudafrica, dell'Angola, del Malawi e di molti altri governi africani, così come la Repubblica Popolare Cinese hanno deciso di intraprendere strategie sanitarie naturali. Capire che cosa l'industria farmaceutica di investimento è in realtà, non è semplicemente un “effetto domino”, è l’abbattimento “del muro di Berlino” del commercio globale farmaceutico con la malattia.
Per servire la persone e le nazioni più affette da AIDS, le Nazioni Unite e tutte le relative organizzazioni devono approfittare delle innovazioni sanitarie naturali e mettere a disposizione questa conoscenza e queste terapie ai popoli della terra appena possibile.
Non ha nemici se attacca tali gruppi di interesse potenti come l'industria farmaceutica?
Sto affrontando questi poteri da quando ho “preso la torcia” dal due volte premio Nobel, Linus Pauling. Ero completamente consapevole fin dai primi momenti che la scoperta del collegamento scorbuto-cuore stava incenerendo da sola e per sempre un mercato farmaceutico da molti trilioni di dollari. Così puntare su questa battaglia per liberare l'umanità dal giogo di questa industria ingannevole ed immorale era una decisione deliberata.
Guardando indietro, ci sono alcune lezioni importanti da imparare. Se uno scienziato, un uomo può fare una tal differenza al corso degli eventi umani, come distruggere la più grande industria di investimento della terra, non è solamente a causa della mia resistenza. La ragione principale per la quale, insieme ad alcune persone, potevo iniziare a causare la morte della più grande industria di investimento del 20° secolo, era perché la natura di questa industria è l’inganno: promette salute e vende sempre più malattia.
Una volta che la frode è smascherata non hanno difesa per proteggersi dall’estinzione. Quindi, in tutti questi anni in cui ho fatto opposizione all'industria farmaceutica e l’ho accusata pubblicamente come un’entità fraudolenta che rischia le vite di milioni di persone, essa non ha mai osato ricambiare apertamente l'attacco. Né ha messo in discussione apertamente le mie scoperte scientifiche.
Quello che è accaduto comunque, sono gli sforzi di alcuni opinion maker e dei media medici farma-dipendenti a screditarmi come persona. Ma quello è il destino di chiunque osi levarsi in piedi per ciò che è giusto. Spero che molti giovani, generazioni future, possano imparare da questo esempio ed abbiano il coraggio di levarsi in piedi per quello che riconosceranno giusto quando il loro momento verrà. Per quanto riguarda la mia sicurezza personale, molte persone mi chiedono se non sono impaurito per la mia vita. Si riferiscono all'ultimo romanzo di John le Carré “The Constant Gardner” ed al fatto che il modello di affari dell'industria farmaceutica non ha rispetto per la vita. John le Carré stesso ha scritto nell’epilogo al suo libro che, mentre lo stava scrivendo, si è reso conto che ”confrontato alla realtà farmaceutica, il suo romanzo è come una cartolina delle vacanze”.
Se siete in una situazione privilegiata, come me, che potete fare una differenza per la vita di milioni di persone sulla terra per le generazioni a venire, prendete la giusta decisione. Dite la verità ad alta voce e questo dovunque diventa la vostra migliore protezione da quei gruppi di interesse che vi si oppongono. La serie di lettere aperte che ho pubblicato a nome della nostra Fondazione in diversi paesi era proprio un altro gradino in questo processo.
Che cosa erano gli obiettivi della sua campagna globale d’informazione, ”Fate la salute, non la guerra”?
Fin dall'inizio dell’attuale crisi internazionale, le persone del mondo erano sospettose circa la cosiddetta ”guerra al terrorismo” propagata dall’amministrazione Bush. In ogni raduno contro questa guerra, tenuto dovunque nel mondo, c’erano manifesti che rivelavano uno dei veri motivi di questa guerra: petrolio. Se il vostro obiettivo è soltanto petrolio, non dovete generare isteria mondiale di massa, non dovete convertire la società degli USA in una condizione paramilitare e non dovete costruire un intero “Ufficio del Grande Fratello” con 67.000 agenti che spiano sui vostri cittadini­; tutto questo sotto il pretesto della “sicurezza della patria”. Ciò significa soltanto che siete impauriti da qualcosa nel vostro paese e che l'intera popolazione potenzialmente sta minacciando i vostri profitti economici e le vostre regole politiche. Come ho spiegato nelle mie lettere aperte, ripetutamente, il beneficiario primario della crisi attuale, nella guerra contro l'Iraq e nella guerra potenziale del terzo mondo, è l'industria farmaceutica. Affrontata da cause debilitanti in tutto il mondo nel mese di agosto del 2001, l'industria farmaceutica era, non soltanto il più grande beneficiario degli eventi tragici dell’11 settembre. Nello sforzo di fare un ultimo blocco per ristabilire la diga spezzata della credibilità del suo commercio fraudolento, i gruppi di investimento dietro questa industria hanno fronteggiato la fine dei loro interi affari.
Dovete capire che, se si può generare la più grande industria di investimento sul pianeta terra su un modello di frode, e la frode viene rivelata, non ci sarà settore della società che non sarà influenzato. Questa è esattamente la situazione che il gruppo Rockefeller attualmente sta affrontando. Questa è la ragione per la quale hanno posto Donald Rumsfeld, un ex dirigente delle aziende multinazionali farmaceutiche, nella posizione di colui che determina dove e quanto tempo le bombe cadranno. Questa è la ragione per la quale l'industria farmaceutica era il singolo più grande finanziatore per la campagna elettorale di George Bush, comprese le elezioni a medio termine in novembre 2002, dominate da un chiaro ordine del giorno di guerra.
Non sbagliate pensando che questi gruppi di interesse, affrontando la loro fine,­ saranno pronti a trascinare tutta l'umanità con loro. Una simile situazione, 500 anni fa, ha innescato la transizione dal periodo medievale a quello moderno in Europa. Affrontando la propria fine, i potenti di quel tempo iniziarono una guerra contro la loro gente. Nella “Guerra dei 30 anni” (1618 - 1648) un terzo di Europa è stato distrutto e dieci milioni di vite sono state sacrificate.
Può dire di più su questo parallelo storico che ha concluso i tempi medioevali?
Quattrocento anni fa, milioni di europei impararono a leggere e a scrivere con l'invenzione del torchio tipografico e con la traduzione dei primi libri dal latino nelle lingue parlate. Questa liberazione dall'analfabetismo ha chiuso i tempi medioevali in Europa ed ha acceso ciò che è conosciuto oggi come periodo moderno. Nessuna forza, nessuna guerra, nessuna dittatura ha potuto evitare che milioni di persone comuni da allora in poi avessero diritto a leggere, scrivere, conoscere e ad una vita dignitosa.
In modo simile oggi non ci sarà nessuna guerra, nessun soppressione dei diritti civili, nessuna condizione di “Grande Fratello” che arresterà la liberazione dell'umanità dal giogo del cartello farmaceutico. Troppa gente è già morta inutilmente, troppe economie sono già state rovinate da questi interessi corporativi ed ora i popoli del mondo stanno capendo perché tutto ciò sta accadendo e continueranno a combattere per il loro diritto alla salute naturale.
La nostra campagna ”Fa la salute, non la guerra” mostra l'interesse dell'industria farmaceutica dietro la guerra attuale e la prossima “guerra mondiale” già annunciate dall'ex direttore della CIA James Woolsey. È inoltre una chiamata all’azione: non permettere che questo accada. Tutti, dovunque nel mondo possono immediatamente approfittare delle grandi innovazioni nel campo sanitario naturale. Ogni famiglia, ogni studio medico, ogni ospedale ed ogni sistema di sanità che approfitta dei metodi naturali sanitari priva i gruppi di interesse farmaceutici dai soldi che devono finanziare la prossima guerra. Ecco perché le due aree sono collegate.
La persone del mondo si stanno svegliando al fatto che gli stessi gruppi di interesse, che continuano a permettere che le malattie uccidano milioni di persone per guadagno finanziario, sono gli stessi gruppi di interesse che ora stanno trascinando l'umanità in una guerra del terzo mondo. E la persone del mondo si stanno svegliando per rendersi conto che questo settore sanitario è il settore più strategico per cambiare il destino del nostro pianeta verso un un mondo più sano ed anche più pacifico. L'equazione è semplice. C’è una manciata di investitori che desiderano continuare a trarre beneficio dalle malattie e fare la guerra; e ci sono gli interessi di più di 6 miliardi di persone in un mondo senza malattia e senza guerra. Il risultato di questa battaglia è certo. Noi, le persone, vinceremo; ma sempre più persone devono unirsi.
Chi ha finanziato la sua campagna ”Fate la salute, non la guerra”?
Questa campagna è stata permessa tramite i contributi delle persone che sono già state aiutate tramite le terapie naturali. Il nostro istituto di ricerca fornisce la conoscenza ed i programmi naturali sanitari che permettono alla persone con malattie cardiache, alta pressione sanguigna, problemi circolatori diabetici, cancro, osteoporosi e molte altre patologie, il beneficio dalle innovazioni naturali sanitarie nel campo delle vitamine e della medicina cellulare. Centinaia di migliaia di persone e di pazienti in 5 continenti stanno già approfittando di queste innovazioni. In molti casi i benefici per la salute vanno oltre qualsiasi cosa abbiano mai sperimentato con le medicine farmaceutiche.
Di conseguenza, godono non soltanto dei benefici di questi metodi naturali, ma anche desiderano che questa conoscenza sia diffusa universalmente per aiutare quelli che non conoscono ancora queste innovazioni. Quindi, il sostegno per questa campagna viene, nella maggior parte dei casi, dalla persone che ha avvertito i benefici di ciò in cui credono e per cui combattono nella loro vita e per i loro corpi. Altrimenti questa campagna in tutto il mondo dell’informazione non sarebbe stata possibile.
Quali sono alcune delle realizzazioni più significative della sua campagna ”Fate la salute, non la guerra”?
Esponendo pubblicamente l'industria farmaceutica come l’istigatore ed il beneficiario primario della crisi internazionale attuale e della guerra, abbiamo dato un contributo importante al fatto che a questa guerra è stata negata ogni legittimità e mandato dalla Comunità internazionale. Coloro che l’hanno condotta possono ora essere giudicati responsabili avanti le corti internazionali per il resto della loro vita, una volta che i popoli del mondo saranno uniti su questa richiesta.
La pubblicazione delle mie lettere aperte nel ”New York Times” è stata deliberatamente scelta. Il ”New York Times” è pubblicato in una città che ospita le Nazioni Unite. Quasi mai nella sua storia, si sono riuniti più politici, capi di stato e rappresentanti governativi alla sede delle Nazioni Unite che nel febbraio e marzo di quest’anno (2003, n.d.t.). Così le informazioni contenute nelle mie lettere aperte e nel denunciare l'industria farmaceutica come il beneficiario primario di questa guerra, ha raggiunto virtualmente ogni paese del mondo. Inoltre molti giornali, particolarmente nei più piccoli paesi con una sede nel Consiglio di sicurezza dei ONU, come il Cile, il Pakistan, il Camerun ecc... ma anche la Turchia, hanno stampato le mie lettere aperte. Il fatto che milioni di persone in questi piccoli paesi siano stati avvisati ed informati stati circa i precedenti corporativi di questa guerra, è stato un fattore significativo sul fatto che abbiano poi resistito alla tremenda pressione politica ed ai doni economici dalle gestioni degli Stati Uniti e della Gran Bretagna.
Questi due paesi sono le più grandi nazioni dell'esportazione dei prodotti farmaceutici nel mondo. I soldi di due su tre pillole vendute dovunque nel mondo vanno di nuovo in questi paesi. E sono precisamente questi soldi che introducono i politici corrotti e i dipendenti nella Casa Bianca e in Downing Street, ed inoltre sono questi soldi che ora sono usati per finanziare la guerra nel Medio Oriente e la guerra mondiale “già annunciata”.
Il secondo obiettivo che abbiamo ottenuto era che questa guerra contro l'Iraq non si sia trasformata in un olocausto nucleare o biochimico. Ho esposto pubblicamente gli interessi nascosti dietro questa guerra: il fatto che una guerra con armi di distruzione di massa serve automaticamente da obiettivo strategico dell'industria farmaceutica, per stabilire leggi marziali globali e la soppressione dei diritti civili nei paesi del mondo, consolidando così il suo monopolio.
La sopravvivenza dell'industria farmaceutica era ed è dipendente da una guerra con armi di distruzione di massa nel campo di battaglia o con alcuni attacchi organizzati in patria, al più presto possibile. È inoltre un fatto storico che ogni giorno, ogni settimana che questa cosa non accade, all'industria farmaceutica è negata la possibilità di imporre leggi che mettano una museruola mondiale e quindi consolidare il suo monopolio sul mercato globale con le malattie. Esponendo questi programmi apertamente ed universalmente abbiamo impedito finora ai circoli farmaceutici di investimento la capacità di raggiungere i loro obiettivi. Tra parentesi, la pubblicazione di queste lettere aperte sembra un romanzo spionistico o un episodio dall'ispettore Colombo. Quando l'ufficiale di polizia non è sicuro circa il crimine di un sospettato potenziale, confronta il sospettato con una certa prova per verificarne la reazione. Ciò era anche la mia intenzione quando ho pubblicato queste lettere aperte. Se fossi stato nel giusto e sapevo di esserlo, poi i criminali avrebbero dovuto agire.
E che reazione fu! Soltanto 24 ore (1 giorno) dopo che l'industria farmaceutica fu citata come il più grande beneficiario della tragedia dell’11 settembre e della guerra attuale, la cosiddetta ”mente organizzatrice” dell’11 settembre è stata presentata ad un pubblico mondiale stordito. Dopo che gli eserciti di parecchi paesi ebbero inseguito i presunti capi dietro l’11 settembre sulle montagne di Hindukush per un anno e mezzo, uno sceicco improvvisamente viene trovato dormire pacificamente in un appartamento nel Pakistan e viene arrestato. Per un'intera settimana, i media importanti degli Stati Uniti si concentrarono su questo ”fermo del giorno”, evidentemente una diversione organizzata dai media. Ma quasi nessuno fuori degli USA ha creduto comunque a questa prodezza dei media. La stampa internazionale aveva già sospettato “l'ordine del giorno nascosto”, ­anche i media degli alleati. Il giornale britannico ”Independent” scrisse circa lo sceicco improvvisamente trovato: ”che scoperta conveniente!”.
Ancor più significative furono le reazioni del Congresso degli Stati Uniti e della Magistratura degli Stati Uniti. Molte persone intelligenti in America avevano già sospettato un ordine del giorno nascosto dietro l'attacco dell’11 settembre. Avevano notato con incredulità, che avvertimenti precisi dell’FBI dell'attacco erano stati ignorati, che i capi dell’FBI avevano fatto tacere gli agenti circa questo attacco. Ancor più sospetto era il fatto che per più di un anno ai parenti delle vittime uccise nel World Trade Center era stata rifiutata un’indagine ufficiale sulle cause dietro questa tragedia. L'autorità che blocca questa indagine era niente di meno che la Casa Bianca ed il presidente Bush in persona. Questi parenti delle vittime non desideravano niente altro che la verità. Se questo attacco fosse stato veramente lavoro di ”terroristi”, qualsiasi governo avrebbe avuto interesse, immediatamente e con tutte le risorse disponibili, ad investigare la verità non soltanto nell’interesse dei parenti ma anche di tutto il pubblico. Si sono chiesti che cosa ha da nascondere l’amministrazione Bush, impedendo una ricerca ufficiale?
Questi sospetti naturalmente sono stati consolidati dalle mie lettere aperte che dicono ai membri storditi del Congresso degli Stati Uniti, della Magistratura degli Stati Uniti e del vasto pubblico che già 70 anni fa un evento simile era avvenuto. Il 28 febbraio 1933, il Parlamento tedesco fu incendiato. Anche quell'evento è stato immediatamente usato per abolire tutti i diritti civili e pubblicare leggi di emergenza (Leggi per la Sicurezza della Patria) che sono diventate poi le basi legali per una dittatura corporativa e politica e per la Seconda Guerra Mondiale. Oggi è un fatto storico che questo attacco al Parlamento tedesco (Reichstag) è stato progettato con attenzione in anticipo da quei gruppi di interesse che lo hanno poi usato per preparare la società tedesca alla loro guerra di conquista. È inoltre un fatto che la legge che permise di abolire la maggior parte dei diritti civili era già stata preparata in anticipo. Ora, 70 anni più tardi la comunità politica e la persone dell'America hanno imparato che la stessa benda è stata messa sui loro occhi. E coloro che hanno sviluppato questa trama, neppure si sono preoccupati di cambiare la terminologia. 70 anni fa il fondamento legale per abolire i diritti civili era stato chiamato “Gesetz zum Schutz von Heim und Reich.”. Quelli che approfittano di questa tragedia dell’11 settembre l’hanno denominata, in notevole analogia, ”Legge di sicurezza della patria”. Quei legislatori hanno realmente ritenuto che la persone del mondo non potessero guardare indietro di 70 anni ed osservare dietro questa trama?
Una protesta è passata tra i membri del Congresso e della Magistratura. Avevano sostenuto l’amministrazione Bush soltanto nella credenza di una ”guerra contro i terroristi”. Ora hanno saputo di un ordine del giorno nascosto da coloro che stavano facendo funzionare la Casa Bianca. Inoltre, i politici e la Magistratura degli Stati Uniti hanno inoltre saputo che la persone in America - i loro elettori - avrebbero letto il New York Times ed avrebbero potuto fare loro delle domande a cui non avrebbero potuto rispondere.
I telefoni non hanno smesso di squillare nella Casa Bianca e nel Dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti. I politici ed i legislatori spaventati hanno fatto chiaramente dire che non avrebbero fatto parte di qualsiasi simile “golpe” a nome del gruppo di Rockefeller e dei suoi fantocci politici nella Casa Bianca.
La reazione fu rapida. Quattro giorni dopo, il General Attorney degli Stati Uniti, John Ashcroft, in una mossa a sorpresa, ha dovuto andare davanti al pubblico con la cosiddetta “Patriot Act No. 2”. Il pubblico stordito in America ha imparato che le leggi correnti contro terrorismo erano ritenute insufficienti e che avevano bisogno di essere emendate. Il nucleo di queste correzioni era niente di meno che un'immunità generale per l'intera Magistratura negli Stati Uniti che esegue gli ordini dell’amministrazione Bush.
Quindi, con un colpo di penna Bush, Ashcroft e gli altri fantocci politici del cartello farmaceutico hanno provato a fornire l'immunità per tutti coloro che sostengono i loro atti senza scrupoli ed i loro crimini di guerra. Se ci fosse qualche punto interrogativo rimasto sui i precedenti dell’11 settembre e del vero scopo della attuale crisi internazionale, queste reazioni dell’amministrazione Bush alle informazioni contenute nelle mie lettere aperte dovrebbero aprire gli occhi di ogni persona intelligente dovunque nel mondo.
Ha ottenuto delle reazioni dalla persone che vivono negli Stati Uniti o a New York?
Abbiamo ottenuto reazioni dappertutto. Università principali, organizzazioni governative, medici e naturalmente molti pazienti e persone comuni. La reazione più normale era di ringraziamento per aver aperto i loro occhi sul collegamento fra la battaglia per la sopravvivenza dell'industria farmaceutica e la crisi internazionale attuale. Molti hanno chiesto informazioni sulle terapie alternative naturali o sui precedenti del commercio farmaceutico con la malattia.
Particolarmente considerevoli erano le reazioni dagli Stati Uniti in cui molte persone si sono rese conto che il loro governo non stava più rappresentando gli interessi della maggior parte delle persone, ma quelli di un piccolo gruppo intorno agli interessi petrochimici e farmaceutici di Rockefeller. Se vivi a New York e sospetti che c’è qualcosa di sbagliato nella storia ufficiale dietro l’11 settembre, apprezzeresti quando infine qualcuno ti spiega perché il tuo governo sta impedendo un’investigazione indipendente ufficiale. Penso che sia ora che non soltanto le persone a New York City, ma anche le persone intorno al mondo imparino la verità sui precedenti della tragedia dell’11 settembre. Ancor più, poiché da allora è stata usata per provare a ripetere quella prodezza ad un livello globale, costringendo il mondo ad una crociata contro terroristi illusori. Le persone mi hanno chiesto, realmente pensa che Bush ed il suo gruppo rischiassero deliberatamente 3000 vite l’11 settembre? La mia risposta è semplice: questo è il numero quasi uguale di persone che sono uccise ogni 10 giorni (!) dagli effetti secondari mortali conosciuti delle medicine farmaceutiche.
Poiché la Casa Bianca da una parte impedisce una tale investigazione, mentre dall’altra abusa costantemente di questo evento per iniziare una guerra mondiale, questa materia non è più un affare nazionale degli Stati Uniti. È compito delle Nazioni Unite richiedere ed iniziare una investigazione indipendente su questa tragedia. Ciò è una richiesta legittima, poiché New York City è non soltanto la sede delle Nazioni Unite, ma l'intera discussione e dibattito in questa tribuna mondiale per un anno e mezzo è stata oscurata da questa tragedia. È tempo per le persone ed i governi del mondo di levarsi in piedi e trovare risposta a tutte le domande circa i precedenti dell’11 settembre. E sarà meglio che il governo degli Stati Uniti cooperi con questa ricerca internazionale, o la sua credibilità sparirà.
Pensa che l'attacco dell’11 settembre trasformi gli Stati Uniti in una dittatura?
Lo è già. Non stiamo parlando del dittatura di un uomo o di un partito politico. Stiamo parlando di una dittatura di un piccolo gruppo di interessi economici che usano la amministrazione attuale come fantoccio per consolidare i suoi interessi globali. Già in gennaio di quest’anno, un gruppo di cittadini interessati compreso Ralph Nader, l’attrice Susan Sarandon ed i rappresentanti dell'organizzazione ambientalista Green Peace, pubblicarono un’intera pagina di allarme nel New York Times con il titolo ”Il Grande Fratello non sta arrivando, è già qui”. Le parole ”Grande Fratello” si riferiscono al romanzo “1984” di George Orwell in cui descrive una società che è controllata, manipolata ed usata da un piccolo gruppo di interesse con l'accesso diretto ad ogni funzione riservata di vita. Effettivamente, molto di questo oggi è già realtà negli Stati Uniti. Senza alcun mandato, i conti bancari possono essere controllati, le e-mail lette, le conversazioni telefoniche registrate, le lettere aperte, le case perquisite ed altri diritti civili di base possono essere violati. Tutte queste leggi sconcertanti sono state giustificate con gli eventi dell’11 settembre e sotto il pretesto ”di una guerra contro il terrorismo”.
Uno dei diritti dell'uomo più fondamentali che la attuale amministrazione Bush sta provando a togliere alle persone in America è il diritto al libero accesso alle informazioni sanitarie naturali. Questa diritto civile è stato garantito dalla legge al popolo americano da quando la “Dietary Supplement Health and Education Act” è passata all'unanimità in agosto 1994. La limitazione dell'accesso alle terapie ed alle informazioni sanitarie naturali sui mezzi per prevenire e trattare le malattie è un obiettivo così esecrando per il popolo americano che non lo permetterebbe in tempi di pace.
Più del 50% della popolazione americana prende i micronutrienti su una base quotidiana per migliorare la sua salute. L'unico modo di togliere questo diritto è con l’imposizione durante una condizione ”di legge marziale”.
Questo è esattamente il background del perché l'amministrazione Bush non cercherà la pace nel Medio Oriente, al contrario. Useranno la guerra in Iraq come un gradino per intensificare una crisi internazionale e per ulteriori guerre che includano l'uso delle armi di distruzione di massa. Senza un terrore globale di quella grandezza non possono raggiungere questi obiettivi!
Il popolo dell'America e del mondo deve stare molto attento a vedere attraverso il complicato labirinto creato con le tattiche e i trucchi dal cartello e dai suoi consegnatari politici con l'intento di promuovere i loro reali obiettivi, dietro la loro maschera di una presunta ”guerra contro terrorismo”.
Dice che il cartello farmaceutico trarrebbe beneficio da una guerra con le armi di distruzione di massa. Può spiegarlo meglio?
Se vede che un evento, che ha distrutto due costruzioni a New York City ed ucciso 3.000 persone, può essere usato per ridurre un intero paese in una condizione di timore, per consentire a togliere ogni diritto civile, lei può trarre la sua propria conclusione. Gli interessi del cartello farmaceutico sono globali per loro natura. Non possono permettere che un continente o persino solo alcuni paesi stiano fuori dai suoi meccanismi di controllo.
Per esempio, se i paesi del Sudamerica documentassero la superiorità delle terapie naturali sui prodotti farmaceutici, distruggerebbero l’intero monopolio globale del commercio farmaceutico fraudolento. Nell'era di Internet e della comunicazione globale istantanea, la totale estirpazione di malattie attraverso i mezzi naturali in qualsiasi angolo del mondo immediatamente si diffonderebbe dappertutto. Quindi, tutte le contromisure imposte dal cartello farmaceutico nelle loro strategie, devono essere globali per loro natura.
Il programma del cartello farmaceutico quindi è di moltiplicare il fattore psicologico di timore dell’11 settembre su una scala globale. Il modo migliore di farlo è una guerra in cui le armi di distruzione di massa siano utilizzate. Ed il modo migliore di provocare una tale guerra è iniziarne una con un paese che si suppone possegga tali armi e pronto ad usarle in caso di attacco. L'uso delle armi di distruzione di massa sul campo di battaglia o in un sottopassaggio di New York o di Londra, per una vendetta delle persone provocate dalla brutalità della guerra, creerebbe la legittimità del cartello farmaceutico per una richiesta di leggi marziali globali Ciò a sua volta genererebbe un’atmosfera internazionale atta ad estendere il regime del “Grande Fratello”, che attualmente è già stabilito negli Stati Uniti, ­ ma su una scala globale.
Ora che le rivelazioni di questo programma nelle mie lettere aperte ed in questa intervista essenzialmente ha ucciso questa strategia, un programma alternativo è stato sviluppato. È coincidenza che la nuova epidemia, SARS, si è trasformata in un fattore di timore in tutto il mondo nella settimana stessa in cui gli strateghi che stanno dietro la guerra dell'Iraq si sono resi conto che non avrebbero potuto attuare il loro programma preferito, per provocare una guerra con le armi di distruzione di massa.
L’isterismo globale promosso dai media intorno alla SARS non ha niente a che fare con il pericolo reale di questa epidemia. SARS è semplicemente una malattia virale che, come qualunque altra malattia virale, può in gran parte essere contenuta ed evitata da dosi ottimali di ascorbato (vitamina C) e di determinate altre molecole naturali. Ma queste molecole non sono brevettabili e quindi non sono promosse. Ciò che è promosso è comunque un timore globale di qualche misteriosa epidemia e quello spavento serve soltanto al cartello: guida le menti della persone nuovamente dentro una dipendenza dall'industria farmaceutica e promuove un clima dove, almeno alcuni, permetterebbero che alcune leggi potrebbero essere spinte.
Non c’è necessità di essere spaventati della SARS. La sua causa è il corona virus che è conosciuto da tempo. Due cucchiai da tavola di vitamina C al giorno, insieme ad alcune altre vitamine che rinforzano il sistema immunitario, sono il rimedio per controllare la SARS, proprio come qualunque altra malattia virale. Poiché si sa che l'ascorbato (vitamina C) blocca l’HIV/AIDS, oggi conosciuto come il virus più aggressivo, per più del 99%, può anche contenere efficacemente la SARS.
Invece di generare un timore misterioso che serve soltanto a certi gruppi di interesse, i politici sanitari, i professionisti del settore medico-sanitario e tutte le persone dovrebbero contribuire ad istruire gli altri circa i mezzi naturali disponibili ora per controllare SARS ed altri problemi sanitari.
In una delle sue lettere aperte ha accennato al Gruppo Rockefeller e che Rockefeller ha finanziato la Commissione Trilaterale come organizzazione chiave dietro George Bush e la sua amministrazione. Che cos’è la Commissione Trilaterale e quali sono le sue fonti per queste informazioni?
Il 13 settembre 1998, due anni prima che George Bush fosse eletto, il New York Times ha pubblicato un lungo articolo di investigazione con il titolo ”C’è un ruolo per un altro Bush?” L'articolo svela i collegamenti della dinastia Bush col gruppo Rockefeller, l'industria petrochimica ed altri collegamenti nazionali ed internazionali. L'articolo dichiarava che con George Bush junior, la ”Commissione Trilaterale finanziata da Rockefeller” potrebbe entrare di nuovo nella Casa Bianca. L'articolo inoltre evidenziava il fatto che George Bush senior, vice presidente sotto Reagan e presidente durante la prima guerra dell'Iraq, era stato nel consiglio di questa Commissione Trilaterale.
Quali sono i precedenti di questa Commissione?
Il consorzio Rockefeller ha espanso il suo potere dal settore petrochimico a quello farmaceutico durante la prima metà del ventesimo secolo. Con sempre più capitale da amministrare e reinvestire, è diventato evidente che il campo nazionale del gruppo Rockefeller non sarebbe stato sufficiente per i bisogni di un corpo mondiale di investimento. Quindi, nel 1972 il gruppo Rockefeller ha deciso di creare un gruppo informale di persone per coordinare i suoi interessi finanziari mondo intero.
Le tre gambe dell'organizzazione sono rappresentate dai tre centri di potere economico del nostro tempo: gli Stati Uniti, l'Europa ed il Giappone; da qui il nome Trilaterale. Il primo presidente di questa commissione (e, fino ad oggi, ancora presidente onorario) è stato David Rockefeller stesso. Questo gruppo comprende banchieri, dirigenti di società ed altri “giocatori mondiali” che possono unirsi a questo gruppo “soltanto su invito”. Le loro riunioni sono chiuse al pubblico, è tuttavia interessante vedere che mantengono un sito Web ufficiale, www.trilateral.org. Questo sito Web elenca anche i membri di questo gruppo e si presenta come un “Chi di Chi” dell’alta finanza.
Nessuna organizzazione di questo tipo è fondata senza un obiettivo. L'obiettivo della Commissione Trilaterale è di generare un ”Nuovo Ordine Mondiale”; il che essenzialmente significa sottomettere il pianeta terra agli interessi del cartello petrolchimico/farmaceutico. Non hanno fatto mai alcun segreto su questo fatto e le loro idee sono state riprese dai loro ”uomini hatchet” come Richard Perle, Paul Wolfewitz, Donald Rumsfeld ed alcuni altri che attualmente si trovano in ed intorno all’amministrazione Bush ed al pentagono. Non occorre avere una laurea in storia o in scienze politiche per fare “uno più uno uguale a due”. I timori sorti con l'articolo del New York Times del 1998 sono diventati realtà: con l'amministrazione Bush la ”Commissione Trilaterale finanziata da Rockefeller” è entrata nella Casa Bianca e nel Pentagono, i centri politici e militari più potenti del mondo. Non c’è mai stato alcun dubbio sul fatto che i fantocci politici della Commissione Trilaterale vorrebbero usare questa occasione per perseguire vigorosamente e senza alcuno scrupolo il loro obiettivo di Nuovo Ordine Mondiale.
Chiunque avesse qualche dubbio su tutto ciò, può ricordare la forza con cui l’attuale amministrazione ha girato i risultati delle elezioni nel 2000 in suo favore ed ha riempito tutte le posizioni strategiche nell’amministrazione con i ”falchi” intransigenti per realizzare gli obiettivi del ”Nuovo Ordine Mondiale” del gruppo Rockefeller. Ho considerato necessario ed importante documentare il collegamento di Rockefeller dietro il tentativo di provocare una guerra mondiale in una delle lettere aperte al New York Times. “L'uomo hatchet” di Rockefeller, Richard Perle non è sopravvissuto che per alcuni giorni all’esposizione pubblica sulla Commissione Trilaterale che ho fatto nella mia lettera aperta. Poi ha dovuto dimettersi dal suo posto al Pentagono con un pretesto.
Va da sé che il corso di storia, il futuro di questo pianeta non potrà cambiare e non cambierà a meno che questi collegamenti non siano rivelati e presentati alla vista del popolo del mondo. I gruppi di interesse che traggono soldi dalla persistenza delle malattie e da una terza guerra mondiale hanno nomi e facce. Questi nomi e facce devono essere conosciuti da tutti gli esseri umani. Quindi, il nostro sito Web elenca questi nomi presi ufficialmente dalle informazioni disponibili sulla Commissione Trilaterale.
Queste persone ora sono conosciute nel mondo. Servono la Commissione Trilaterale di Rockefeller, sono responsabili di tutto ciò in nome del cartello Rockefeller. Di conseguenza, devono essere giudicati responsabili di tutto ciò che l'amministrazione Bush attualmente sta facendo. Ora che hanno condotto una guerra in violazione di qualsiasi diritto internazionale, questi gruppi di interesse devono essere giudicati ugualmente responsabili di qualunque crimine di guerra sia stato commesso. Le accuse per l'omicidio di massa, i crimini di guerra, lo sfruttamento, il saccheggio e qualunque altro atto illegale che sia stato commesso dall'amministrazione Bush, devono anche essere indirizzate contro quelli che hanno “fatto” George Bush. E quei dirigenti dovrebbero saperlo.
E’ stato soltanto in marzo di quest’anno che all'Aia, in Olanda, la Corte Criminale Internazionale è stata fondata. Non è una sorpresa che l’amministrazione Bush stia combattendo vigorosamente l'istituzione di questa corte. Hanno saputo che potrebbero essere i primi ad essere portati davanti a questa corte e le loro azioni indagate di fronte al mondo intero. Nel Tribunale di Guerra di Norimberga nel 1947 anche i dirigenti di quelle industrie che hanno istigato la seconda guerra mondiale (i responsabili del cartello petrochimico/farmaceutico I.G. Farben) sono stati giudicati per tali crimini di guerra.
Con i popoli del mondo uniti all'unanimità nella condanna di questa guerra contro l'Iraq e di ogni guerra futura, questi membri della Commissione Trilaterale finanziata da Rockefeller come pensano di poter evitare di essere portati in giudizio? Mi imbarazza vedere come alti dirigenti possano avere una mente così limitata. In un mondo della comunicazione trasparente ci sarebbe bisogno di una legge poliziesca globale per impedire la diffusione di queste informazioni intorno al pianeta, prima di esserne responsabili. L'unica domanda è: quando ci sarà il processo.
Il nome Rockefeller non è molto frequente nel dibattito pubblico. Se sono così influenti, perché non li vediamo di più in pubblico?
In alcune aree del mondo i capi sono ancora visibili e onorati dai loro popoli, con le loro immagini presenti dappertutto. Le persone più potenti del mondo scelgono un'altra strada. Impiegano clandestinamente il loro potere ed odiano l'occhio pubblico. Il gruppo Rockefeller controlla più di 200 ditte farmaceutiche, grandi e piccole, senza che qualcuno lo comunichi pubblicamente. Il gruppo Rockefeller è dietro ad alcune delle istituzioni finanziarie più influenti nel mondo, compresa la Chase Manhattan Bank ed altri. Il gruppo Rockefeller, naturalmente, possiede la Exxon ed altre aziende petrochimiche multinazionali. I redditi annuali di Exxon da sola sorpassano la somma del prodotto nazionale lordo della metà dei paesi sulla terra.
Il consorzio di Rockefeller inoltre controlla i media, compreso Time Warner, CNN e un'intera rete di giornali, radio e TV. Quindi non sorprende che l'opinione pubblica degli Stati Uniti sia stata manipolata al punto che molte persone in buona fede sono state fuorviate così da sostenere azioni illegali quali una guerra in violazione di ogni diritto internazionale. E coloro che erano in dubbio sono stati poi manipolati da sondaggi di opinione “pagati”, i risultati dei quali sono stati messi in discussione apertamente dal New York Times ed altrove.
La controparte del gruppo Rockefeller negli Stati Uniti è il gruppo Rothschild in Gran Bretagna, con investimenti che controllano l'industria farmaceutica della seconda più grande nazione esportatrice di farmaci.
State suggerendo che i governi del mondo dovrebbero depositare denunce alla Corte Criminale Internazionale dell'Aia contro George Bush, Donald Rumsfeld ed gli altri?
Assolutamente sì! La comunità mondiale ha lavorato lungamente per la fondazione di questa corte che è stata insediata per perseguire le violazioni del diritto internazionale, particolarmente i crimini di guerra commessi nelle guerre che sono state iniziate o condotte senza alcuna legittimizzazione internazionale. Quando, se non ora, esiste una situazione in cui, coloro che hanno iniziato la guerra contro l'Iraq e stanno per portare conflitti ad altri paesi, devono essere condotti in tribunale? Se ora non sono arrestati, continueranno a tormentare i popoli della terra, a mettere in pericolo le vite della persone e a rischiare di trascinare il pianeta nella loro rovina. Di nuovo, la gente di tutto il mondo deve capire che l'industria farmaceutica, la più grande industria di investimento, è condannata. Sparirà; l'unica domanda è quando. Secondariamente, non c’è dubbio che coloro che sono responsabili di aver condotto questo commercio senza scrupoli con la malattia ed hanno dovuto giustificare la morte inutile e prematura di milioni di persone saranno giudicati con loro. Pensate che cederanno volontariamente?
La persone di tutto il mondo ed i loro governi eletti devono svegliarsi su questa situazione. L'amministrazione Bush spinge apertamente l'escalation ad una nuova guerra mondiale. E la faranno, a meno che la gente del mondo intero non li fermi. Poiché non possono essere fermati militarmente senza rischiare una guerra mondiale, devono essere fermati con altri due mezzi disponibili: mezzi economici e politici. I mezzi economici sono un blocco del commercio farmaceutico con la malattia, reindirizzando i sistemi sanitari nazionali su metodi naturali e rifiutando di pagare le tasse di brevetto su quella piccola quantità di medicine farmaceutiche che possono ancora essere necessarie, per esempio gli antibiotici.
I mezzi politici sono legalmente importanti e devono essere affrontati senza ritardo. La gente del mondo intero deve spingere i propri governi ad iniziare formali procedimenti penali contro le amministrazioni Blair e Bush per i crimini di guerra e le violazioni contro i diritti dell'uomo. La corte, in cui queste denunce devono essere depositate e portate avanti, è la Corte Criminale Internazionale all'Aia, Olanda.
Una denuncia deve essere depositata per aver iniziato e condotto una guerra contro ogni diritto internazionale, per omicidio di massa, sfruttamento, saccheggio della proprietà pubblica e privata, altri crimini contro l'umanità e violazioni del diritto internazionale. Se noi, le persone di tutto il mondo ed i governi di 180 paesi lasceremo che Bush, Blair, il cartello Rockefeller ed i membri della Commissione Trilaterale terrorizzino il mondo con guerre illegali, senza giudicarli responsabili, allora le Nazioni Unite, tutto il suo quadro giuridico di Diritto Internazionale e l’intero sistema della Corte dell’ONU non avrà più alcun valore.
Non è sufficiente che il governo o le società siano imputati. I vari membri del governo, George Bush, Condolezza Rice, Donald Rumsfeld, John Ashcroft e tutti gli altri devono essere imputati personalmente. Tommy Franks ed i generali che conducono questa guerra senza alcun mandato internazionale devono essere imputati personalmente. Tutti i membri del Gruppo Rockefeller, della Commissione Trilaterale e di altri gruppi ancora da identificare che hanno istigato, promosso, o tratto giovamento economico dal saccheggio dei paesi stranieri devono essere imputati personalmente. Lo stesso vale per il lato britannico. Non soltanto l’amministrazione di Blair, ma anche i direttori della Rothschild Bank e altri, che direttamente e indirettamente hanno tratto profitto da questa guerra illegale, devono essere giudicati. Questa lista deve contenere i banchieri, i politici ed gli altri dirigenti societari, degli Stati Uniti, dell’Europa o di qualsiasi parte del mondo.
Un’altra denuncia deve essere depositata contro i capi dell'industria farmaceutica per i crimini che stanno commettendo a nome dell'industria farmaceutica di investimento contro la persone e i governi del mondo. Tutto questo deve accadere senza ritardo. La cosa più importante è il sostegno delle le persone di tutto il mondo affinché i loro governi intraprendano queste azioni. Invito ogni singola persona sul terra pianeta ad agire per spingere il suo governo a depositare una protesta ufficiale contro questi gruppi di interesse.
O noi, il popolo, permettiamo che queste forze trascinino il nostro pianeta in un abisso, oppure prendiamo il controllo ora. Naturalmente noi, il popolo, potremmo dover trascinare i nostri governi per iniziare una protesta ufficiale all'Aia. I governi sono lenti e facilmente intimiditi, particolarmente quando qualcuno porta un grande “bastone” economico. Ma siamo il popolo. Possiamo farlo? Naturalmente! E il popolo del mondo deve unirsi in questa attività.
Dobbiamo renderci conto: già solo far conoscere l’azione di questi gruppi di interesse dietro le spinte di guerra, è il solo e più importante punto per impedire un'altra guerra mondiale. Il mondo non può permettersi semplicemente un'altra guerra come la guerra dell'Iraq, con ogni giorno che porta il rischio di una terza guerra mondiale. Il momento di agire è ora. Ogni politico responsabile, ogni cittadino del pianeta terra deve capire questa occasione storica e agire immediatamente.
Che cosa possono fare le persone?
Ognuno dovrebbe familiarizzarsi con le innovazioni nel campo sanitario naturale. Ognuno; non importa se vivi a Nuova Deli, Cairo, Johannesburg, New York, Buenos Aires o Messico City, non importa se vivi in un paese in via di sviluppo o in un paese industrializzato; dovresti informarti sulle innovazioni delle terapie naturali che possono efficacemente ed immediatamente sostituire più dell’80% delle attuali prescrizioni di medicine farmaceutiche. Con ulteriore ricerca nel campo sanitario naturale valuto che negli anni futuri il 95% delle medicine farmaceutiche sarà reso inutile.
Ciò significa che il popolo del mondo ha la possibilità per eliminare il 95% dei redditi che il cartello farmaceutico usa per finanziare la continuazione del suo commercio senza scrupoli con la malattia e per continuare a sostenere politici come Tony Blair e George Bush nelle loro campagne elettorali. Pensaci! Che grande occasione per ognuno di dare immediatamente un contributo non soltanto per un mondo più sano ma anche a garanzia di pace per il futuro di questa generazione e per le generazioni dei nostri bambini e nipoti.
In più, dovete organizzare i gruppi locali di sostegno per spingere i vostri governi a depositare una denuncia ufficiale all'Aia ed in altre corti, per portare davanti alla giustizia quelli che stanno dietro l’attuale crisi mondiale e che traggono beneficio da essa. Portare questi poteri e le loro azioni alla luce del giorno è il presupposto per diminuire la loro influenza futura e per impedire che questi questi gruppi di interesse danneggino ulteriormente il nostro pianeta e la sua gente.
Spesso mi sono chiesto perché non sono stati visti o sentiti prima gli interessi farmaceutici dietro questo attuale scenario di guerra? La risposta è molto semplice. Questi gruppi di interesse sono nascosti dietro l’ombrello della filantropia e del bene che fanno per questo pianeta. Prima di capire la mancanza di scrupoli ed la meschinità del modello di affari farmaceutici, in primo luogo dovete strappare la maschera della filantropia per vedere la natura del carattere di investimento senza scrupoli del commercio farmaceutico con la malattia. Ora che questo è fatto, non c’è più tempo da perdere. Questa intervista fornisce una strategia per la gente del mondo intero e dei suoi rappresentanti politici per un’azione immediata per preservare il nostro pianeta e per consegnare un mondo più sano e più pacifico ai nostri bambini.
Come vede il ruolo delle Nazioni Unite in avvenire?
Non è sufficiente che le Nazioni Unite competano con gli Stati Uniti per fondare un governo dopo la guerra d’Iraq. Limitarsi a questo ruolo non è niente di meno che una capitolazione davanti al cartello petrochimico e farmaceutico ed ai loro operatori politici e militari. Ciò non dovrà accadere mai.
Le Nazioni Unite stesse dovrebbero essere la forza guida per portare George Bush, Tony Blair e gli altri trasgressori di diritto internazionale in tribunale. Immagina quale importante gradino sarebbe se il mondo depositasse una tale denuncia a nome della maggior parte dell'assemblea generale delle Nazioni Unite. Non ho alcun dubbio che una tal decisione può essere presa e che sarà fatta.
Le Nazioni Unite devono essere protette. Ma non sono protette favorendo gli interessi del cartello farmaceutico e cercando di trovare un compromesso con esso. Il ruolo delle Nazioni Unite, se desiderano svolgere un ruolo in avvenire, deve essere unitario nella fiducia in sé e nella realizzazione della propria autorità.
Nessuno, nessun governo, neppure il governo più potente nel mondo, deve permettersi di ignorare le decisioni delle Nazioni Unite e sperare di farla franca. Coloro che fanno così, devono essere portati davanti alla giustizia ed i loro motivi devono essere esposti al mondo. Questo è il ruolo più urgente e più immediato delle Nazioni Unite.
Naturalmente, lo stesso vale per le organizzazioni secondarie delle Nazioni Unite, come l'Organizzazione Mondiale della Sanità. Deve avvenire un processo immediato per pulire via gli interessi dell'industria farmaceutica. Non può più essere tollerato che le persone del mondo intero credano all'Organizzazione Mondiale della Sanità come ad un ente che protegge la loro salute mentre l'ordine del giorno più importante dell’OMS l’ha da molto tempo trasformata in uno strumento degli interessi farmaceutici. Ciò deve finire. Esporre gli interessi farmaceutici come i principali beneficiari della crisi attuale sarà un contributo importante anche per arrestare l'abuso dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e per portarla di nuovo alla sua missione originale: migliorare la salute a livello globale, specialmente nel mondo in via di sviluppo, in cui questa organizzazione è più necessaria.
L'obiettivo della vostra fondazione è “Salute per Tutti Entro l'Anno 2020”. Realmente crede possibile raggiungere questo obiettivo?
Con la conoscenza scientifica attualmente disponibile nel campo di ricerca delle vitamine e della medicina cellulare è possibile in gran parte eliminare tre su quattro malattie nel mondo industrializzato. Nei paesi in via di sviluppo più di 2 miliardi di persone soffrono dalle mancanze in micronutrienti che li rendono suscettibili alle malattie contagiose e ad altri problemi sanitari. Insieme a istruzione, all'igiene migliorata ed alle misure per combattere la fame e la disoccupazione, la conoscenza dei benefici dei micronutrienti sarà un fattore chiave nel migliorare la salute ed il benessere delle persone nel mondo in via di sviluppo.
Ed immagini la quantità di soldi che sarà destinata per l’istruzione e per altre misure sociali, una volta che più non saranno più succhiati dall'industria farmaceutica e dal suo “commercio con la malattia” in gran parte inefficace e pericoloso. Ad un livello globale stiamo parlando di trilioni di dollari che diventeranno disponibili per le misure sanitarie preventive, istruzione e che soddisferanno altre esigenze sociali una volta che il commercio farmaceutico con la malattia sarà in gran parte bandito da questo pianeta.
Naturalmente ci saranno ancora malattie durante l'anno 2020, ma i collassi cardiaci, gl'ictus, il cancro, l’osteoporosi e molti altri odierni problemi sanitari non saranno più epidemie. Sono convinto che La nostra Fondazione può dare un contributo importante affinché l'umanità realizzi l’importante obiettivo “Salute per Tutti Entro l'Anno 2020”.
In questa intervista ho preso grande cura per sviluppare una strategia per far sopravvivere il nostro pianeta. Come lo scienziato, che ha combattuto e fatto conoscere per più di un decennio quei gruppi di interesse che hanno finora impedito un mondo sano e in pace, considero mia responsabilità offrire questo contributo alla persone del mondo intero.
Come può chiunque, dovunque nel mondo lavorare con la sua Fondazione e sostenerne gli obiettivi?
Attualmente il nostro mezzo della comunicazione principale è il Internet. In assenza dell'Organizzazione Mondiale della Sanità che compie la sua missione per fornire le informazioni naturali sanitarie alle persone del mondo intero, abbiamo intrapreso questa operazione importante come uno dei nostri primi obiettivi.
Il sito Web della nostra fondazione si è trasformato nella fonte principale per il mondo intero delle informazioni sanitarie naturali per i pazienti e i professionisti del settore medico-sanitario ed i politici che si occupano di sanità ovunque nel mondo. Stiamo lavorando vigorosamente per rendere queste informazioni disponibili in quante più lingue possibile.
Incoraggiamo tutti a comunicare con noi con lettere, fax o e-mail e a trasmetterci le informazioni su progetti pilota, in corso o progettati, che iniziano la realizzazione della sanità naturale nel villaggio, comunità o nazione in cui vivete.
La nostra fondazione inoltre serve come camera di compensazione affinché la campagna per premere sui governi del mondo per portare quegli interessi che stanno dietro la malattia e la guerra davanti alla giustizia. Per facilitare ciò, stiamo preparando un'udienza internazionale all'Aia, Olanda, che raccoglierà le informazioni già disponibili per esporre pubblicamente quei gruppi di interesse. Facendo ciò, intendiamo facilitare i governi del mondo per iniziare una denuncia ufficiale alla Corte Criminale Internazionale in quella stessa città. Questi sono due dei progetti più urgenti a cui incoraggiamo chiunque a partecipare in tutto il mondo, qualsiasi modo abbiate a disposizione.
Lei ha proposto una “Costituzione per un Nuovo Mondo”. Quali sono i suoi contenuti e perché lei ha fatto ciò?
Mai prima nella storia, le persone del mondo intero sono state più unite nel loro desiderio per un mondo pacifico; dalla madre del soldato americano morto a New York, al padre del bambino morto a Bagdad, ai miliardi di persone nel mondo in via di sviluppo che infine pagano il prezzo dell’ingiustizia che esiste sul nostro pianeta.
Con i governi ancora intimiditi dal potere militare degli Stati Uniti e troppo lenti per realizzare le necessità del mondo, è ora di riunirsi insieme e rilasciare una dichiarazione; qualcuno deve levarsi in piedi e dire pubblicamente ciò che milioni di persone pensano: questo è il momento per le genti della terra di levarsi in piedi insieme, risolvere il problema attuale e di costruire un nuovo mondo.
Come lo scienziato le cui le scoperte hanno contribuito a mettere il cartello farmaceutico nell’angolo, con la loro sola via di fuga che è trascinare il mondo nella loro stessa rovina, considero mia responsabilità proporre questo “Ordine del Giorno del Popolo” come una costituzione e piano d'azione per un nuovo mondo che serva gli interessi delle persone. Invito ogni cittadino a sostenere e cominciare a lavorare per questo ordine del giorno per il futuro del nostro pianeta. Parlare con i vostri amici e colleghi di ciò è parte dell'ordine del giorno politico nel vostro paese.
Questo “Ordine del Giorno del Popolo” così enuncia:

Costituzione per un Nuovo Mondo Comune di Pace, Salute e Giustizia Sociale”
All'inizio del terzo di millennio l’umanità è al bivio. Da una parte ci sono gli interessi di sei miliardi di persone che oggi abitano il nostro pianeta e di tutte le generazioni future che desiderano vivere una vita dignitosa e sana in un mondo pacifico. Dall'altra parte c’è un piccolo gruppo di interesse societario che rifiuta a tutta l'umanità questi diritti di base dell'uomo soltanto per cupidigia finanziaria.
In questa situazione, noi, popoli del mondo, abbiamo una scelta: o continuiamo ad accettare il giogo di quelle industrie di investimento che spingono le guerre e le malattie su noi, o noi ci liberano da queste difficoltà e cominciano costruire un mondo determinato dai principi di pace, salute e giustizia sociale.
Noi, popoli del mondo, riconosciamo che mai prima nel corso di storia siamo più stati uniti per preservare la pace, per mettere fine all'investimento “affari con la malattia” e per portare davanti alla giustizia coloro che sacrificano la pace e la salute per il guadagno del loro gruppo.
Di conseguenza noi, i popoli dall'Est e dall’Ovest, dal Nord e dal Sud, dai paesi ricchi e dai poveri abbiamo deciso di creare un mondo di pace, sano e di giustizia sociale per noi stessi e per le generazioni che verranno.
Come nostri diritti fondamentali, affermiamo:
IL DIRITTO ALLA PACE. Noi, popoli del mondo, siamo determinati a difendere il nostro diritto alla pace con tutti i mezzi disponibili. Nell'età delle armi di distruzione totale la guerra non è più un'opzione per risolvere i conflitti internazionali. Ci assicureremo che coloro che conducono una guerra senza un mandato esplicito del diritto internazionale siano giudicati responsabili e li porteremo davanti alla giustizia per i loro crimini. Non ci riposeremo fino a che non saranno puniti, indipendentemente dalle conseguenze economiche o politiche, perché riconosciamo che questa è l'unica maniera per proteggere il nostro pianeta dalla distruzione.
IL DIRITTO ALLA VITA. Noi, popoli del mondo, siamo determinati a difendere il nostro diritto alla vita con tutti i mezzi disponibili. Non ci riposeremo fino ad eliminare tutti i fattori che riducono la durata della vita delle persone sul nostro pianeta. Combatteremo la fame, la malnutrizione ed gli altri fattori che già uccidono ogni anno milioni di abitanti del nostro pianeta compresi i neonati ed i bambini. Inoltre faremo finire “gli investimenti negli affari con la malattia” che, come risultato, hanno prodotto più morti premature che in tutte le guerre dell'umanità messe assieme.
IL DIRITTO ALLA SALUTE. Noi, popoli del mondo, siamo determinati a difendere il nostro diritto alla salute con tutti i mezzi disponibili. Ci assicureremo che “il commercio farmaceutico con la malattia”, la promozione intenzionale delle malattie per guadagno corporativo, siano messi fuorilegge nel mondo intero. Porteremo davanti alla giustizia coloro che promuovono deliberatamente le malattie e coloro che trattengono le informazioni salva-vita sulle terapie naturali non brevettabili. Nel fornire la salute alle nostre Comunità e nell'effettuare i programmi nazionali di sanità ci concentreremo sui metodi naturali efficaci e sicuri. L'obiettivo primario di tutta la strategia di sanità è la prevenzione e l'estirpazione delle malattie.
IL DIRITTO ALLA GIUSTIZIA SOCIALE. Noi, popoli del mondo, siamo determinati a difendere il nostro diritto alla giustizia sociale con tutti i mezzi disponibili. Non accettiamo più che due su tre abitanti del nostro pianeta vivano nella povertà e nell'analfabetismo. Ci assicureremo che le risorse del mondo siano ridistribuite in modo che forniscano istruzione ed una vita dignitosa ad ogni cittadino del nostro pianeta. Per sostenere questa ridistribuzione useremo i mezzi finanziari liberati dalla morte del “commercio con la malattia da molti trilioni di dollari” e dalla diminuzione delle spese militari.
Riconosciamo che, come primo passo per raggiungere questi obiettivi, è necessario portare davanti alla Corti di Giustizia Internazionale quei gruppi di interesse che promuovono la malattia e la guerra, per aver sacrificato le vite di milioni di persone e per aver commesso altri crimini contro l’umanità.
L'esposizione e la punizione pubblica dei rappresentanti di questi gruppi di interesse corporativo rimuoveranno l'ultimo ostacolo per i popoli del mondo a far finire l’“Età Oscura della Malattia, della Guerra e dell’Ingiustizia” ed iniziare a costruire un “Nuovo Mondo di Pace, Salute e Giustizia Sociale”.
Aprile del 2003
Matthias Rath, M.D.