GLI ANGELUCCI RESTANO IN PARADISO (FISCALE) - LA FAMIGLIA EDITRICE DEL QUOTIDIANO "LIBERO" INIETTA 40 MILIONI NELLE CASSE DELLA CONTROLLATA LUSSEMBURGHESE TH, CHE HA IN PANCIA SAN RAFFAELE DI ROMA E LA FINANZIARIA TOSINVEST
Gli Angelucci hanno deciso di ricapitalizzare T.H. per 40 milioni di oro tramite l’emissione di 1,6 milioni di nuovi titoli ciascuno del valore nominale di 5 euro. Il nuovo capitale, versato puntualmente dalla controllante, è salito così a 49,9 milioni e la società ha anche cambiato denominazione in Three…
Andrea Giacobino per il blog 'andreagiacobino.wordpress.com'
L’indagine per frode fiscale avviata dalla procura di Roma sull’ospedale capitolino San Raffaele non ferma gli Angelucci, imprenditori sanitari ed editori fra l’altro di “Libero”, dal coltivare i loro business in Lussemburgo dove continuano a movimentare valanghe di milioni.
Qualche giorno fa, infatti, nel Granducato si è svolta un’assemblea straordinaria di T.H., che detiene fra l’altro il 98,4% dello stesso ospedale capitolino in carico per 42,8 milioni, per 14,2 milioni il 93,6% di Finanziaria Tosinvest, capogruppo italiana degli Angelucci e per 60 milioni il 5,3% di Compagnia Aerea Italiana-Alitalia. T.H., costituita in Lussemburgo nel 1994 come Tosinvest Italia, ha poi cambiato nome ed è controllata dalla Spa di Lantigos.
Ebbene, gli Angelucci hanno deciso di ricapitalizzare T.H. per 40 milioni di oro tramite l’emissione di 1,6 milioni di nuovi titoli ciascuno del valore nominale di 5 euro. Il nuovo capitale, versato puntualmente dalla controllante, è salito così a 49,9 milioni e la società ha anche cambiato denominazione in Three.
Il veicolo, che ha un totale di attivo di 351,8 milioni, costituito da immobilizzazioni finanziarie per 139 milioni e crediti per oltre 201 milioni, presenta 16 milioni di utili portati a nuovo e debiti per 328 milioni. Ebbene proprio la T.H. è al centro delle indagini dei pm romani che hanno contestato al veicolo lussemburghese tra il 2009 e il 2013 l’omissione di imposte. T.H., infatti, pur domiciliata in Lussemburgo, era di fatto operante in Italia. Indagati anche per associazione a delinquere sono fra gli altri il “patron” Antonio Angelucci (ex deputato Pdl), i figli Giampaolo, Alessandro e Andrea e tutti i consiglieri di T.H. Che ora, con un altro nome, è diventata più forte con 40 milioni.
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