DAGONEWS
La disavventura di Lapo è servita (anche) a far riaccendere lo scontro tra John Elkann e Andrea Agnelli. Il cugino monociglio ha molte ragioni per essere accigliato, e i suoi malumori nascono dalla gestione del patrimonio di famiglia, in cui si sente sempre più ''cadetto''.
E' vero, come rivela Moncalvo nel suo ultimo libro, che Lapo fu liquidato con 163 milioni per uscire dalla gestione di Exor e Fiat, ma è anche vero che lo scorso aprile, dopo la quotazione, Lapone è entrato nel cda della Ferrari insieme a John.
Una poltrona bramata dal figlio di Umberto, cui non bastava più essere presidente (di campanello) della Juventus. Anche Marchionne era contrario all'ingresso di Lapo nel consiglio della ''sua'' Maranello, ma Andrea in quel periodo aveva troppi casini familiari, tra la fine del matrimonio con Emma Winter e l'inizio della storia con Deniz, la moglie del suo (ex) migliore amico Francesco Calvo, dirigente juventino carissimo anche a John che se n'è andato al Barcellona sbattendo la porta e le corna.
Da quel momento le cose non sono migliorate, anzi: il controllo della squadra è scivolato dalle mani di Andrea man mano che aumentavano le copertine dei settimanali di gossip sulle sue notti romantiche con Deniz.
John Elkann non ha ruoli ufficiali nella Juve, ma essendo l'azionista di maggioranza e presidente della Exor, è di fatto il proprietario. E sia Giuseppe Marotta, amministratore delegato (parte sportiva), che Aldo Mazzia, chief financial officer e chief executive officer (parte finanziaria), rappresentano la longa manus di ''Yaki'' nella società sportiva.
Che si è fatta sentire molto negli ultimi mesi: mentre Andrea si chiudeva in un silenzio stampa insolito, Marotta parlava a destra e a manca scavalcando e contraddicendo il figlio di Umberto Agnelli: Adriano Galliani che può fare il presidente di Lega, il sostegno a Tavecchio, le strategie della squadra in Champions, la presentazione di Higuain senza Agnelli jr. Non solo: fino a due settimane fa, l'ingresso di Lapo anche nella Juve (è amatissimo dai tifosi, uno dei pochi a non aver mai rinnegato la fede bianconera, tatuata sul braccio) era dato da molti per probabile.
Ora la situazione è cambiata, e Andrea prova a giocarsi la figuraccia del cugino per riprendere il controllo della squadra. Sogna l'uscita di Marotta e di avere un ruolo più operativo. Punta la poltrona in Ferrari e minaccia anche di andarsene all'estero con la sua Deniz se verrà tenuto ancora lontano dalla prima linea.
Ma se il ramo Elkann è fresco di gaffe, anche lui ne rischierà un'altra a breve: poiché Calvo non ha concesso la separazione a Deniz, il figlio che lei aspetta da Andrea dovrà essere espressamente disconosciuto, visto che la legge presume che il figlio di una donna sposata sia del marito. Un momento ''Beautiful'' che cozza decisamente con l'austerità sabauda predicata (e praticata?) dal compunto John.
Tra i due, ci si mette pure Allegri. Il suo contratto scadrà nel 2018, ma l'allenatore toscano vorrebbe seguire le orme di Conte e cimentarsi con una strada straniera il prima possibile. La sua intenzione è andarsene un anno prima, alla fine di questo campionato.
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