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mercoledì 9 ottobre 2013

VAJONT - LA TRAGEDIA

Vajont, a 50 anni dalla tragedia alcune rivelazioni riaprono l'ipotesi della frana «programmata»

A cinquant'anni dalla tragedia del Vajont - domani ricorre l'anniversario - si riaprono le mai sopite polemiche sul disastro che provocò la morte di 1917 persone accertate, ma forse di più di duemila. Sta infatti facendo molto discutere le rivelazioni fatte da Francesca Chiarelli al quotidiano Il Gazzettino, secondo la quale la frana del Vajont del 9 ottobre 1963 sarebbe stata programmata dai vertici della Sade (Societa' Adriatica di Elettricità), la società proprietaria degli impianti, nel corso di una riunione alla quale era presente il padre, notaio Isidoro Chiarelli, deceduto nel 2004.
La testimonianza della figlia minore del notaio Francesca, è confermata anche dagli altri due figli, Silvia, docente universitaria a Padova, e Pierluigi, avvocato di Belluno. 
Che la frana del monte Toc fosse stata programmata, lo aveva detto a suo tempo lo stesso notaio Chiarelli. Una dichiarazione che gli costò l'isolamento dalla Belluno che conta, secondo quanto riferito dalla figlia Francesca. Ma le sue rivelazioni furono decisamente smentite dai diretti interessati. E la pista della frana "programmata" venne ben presto abbandonata.

8 ottobre 2013 Fonte: Dal Sole 24 Ore

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