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martedì 30 aprile 2013

BERSANI - POVERO NANNI MORETTI CHE PENSERA' DI QUESTA BRUTTA STORIA' DEL PD...

Era il febbraio 2002 quando Nanni Moretti salì sul palco di piazza Navona e lanciò un j'accuse che per anni ha pesato sulla sinistra: "Con questi dirigenti non vinceremo mai". Da allora, Rutelli non è più nel centrosinistra, Massimo D'Alema non è più ricandidato e il regista sembra essersi riconciliato con il Pd. La sua presenza al fianco di Pier Luigi Bersani e Nicola Zingaretti all'Ambra Jovinelli è la sorpresa con cui il centrosinistra spera nella volata finale per vincere le elezioni, facendo appello ai delusi e agli indecisi e avvertendo che "con Grillo finiamo in Grecia". Pier Luigi Bersani ha rinunciato alla piazza finale, preferendo "l'Italia reale", incontri con i lavoratori dell'Alenia e i costruttori dell'Ance, per poi unirsi al candidato alla Regione Lazio in un teatro poco distante da piazza S. Giovanni. Il Pd è ottimista ma sa che fino a lunedì serve il porta a porta, soprattutto nelle regioni in bilico, per convincere gli indecisi e cercare di drenare voti anche al Pdl. "In queste ore - dà la carica il leader democratico - c'è ancora incertezza, non sottovalutiamo il fatto che c'è una fascia significativa di popolazione che sta oscillando tra il non voto e su quale voto. E agli elettori in buona fede che ora hanno qualche problema con Berlusconi, diciamo: non vi snobbiamo".L'intervento di Nanni Moretti - Per parlare soprattutto ai delusi del centrosinistra, prende la parola, all'Ambra Jovinelli, Nanni Moretti, da anni sparito dalle manifestazioni e da poco riappacificatosi grazie alle primarie. "Nonostante lo spot "smacchiamo il giaguaro'" sono qui perché voto Pd", esordisce, pungente come sempre, il regista che ammette che "é da almeno 40 anni che nei film e nella vita reale" critica "gli amici" ma "c'è un tempo in cui bisogna criticare i propri avversari politici perché non è vero che destra e sinistra sono uguali". Un atto di fede nella speranza che "lunedì - aggiunge Moretti - potremo festeggiare la liberazione di 60 milioni di persone, ostaggio degli interessi di uno solo". Ma per uno che chiese a Massimo D'Alema, nel film Aprile, di "dire qualcosa di sinistra", l'intervento non si può chiudere senza una richiesta 'di sinistra': "se dovessimo vincere questa volta, fatela una legge sul conflitto di interessi".Apertura e critiche a Grillo - "E a chi protesta, a chi ingrossa le file di questo messaggio di Grillo, che si ingrossano da diverse direzioni, dico: noi capiamo benissimo chi è arrabbiato, siamo anche noi arrabbiati. Non è questo il punto. Il punto è: dove vogliamo portarlo questo disagio e questa protesta? Nella direzione di uno che dice: fuori dall'euro, non paghiamo i debiti, non lavoriamo. Andiamo in Grecia, ma non fra sei mesi: domattina". "Non va bene - ha insistito Bersani - che a Bologna (Grillo, ndr) rende omaggio a Berlinguer e a Roma fa l'occhietto a Casa Pound. Destra e sinistra ci sono in tutte le democrazie. Chi non risponde mai a una domanda non va mica bene. E chi non mi dice come tirarlo via (il leader, ndr) e mettercene un altro, non va mica bene. Come tirare via Bersani si sa. Sono pronto a discutere tutto, ma non la questione della democrazia, perché c'è morta della gente. Su questo non si scherza, non si può accettare l'uomo solo al comando.Appello ai delusi di Berlusconi – Bersani si rivolge anche agli elettori del centrodestra, a chi ha votato Silvio Berlusconi "in buona fede" e adesso prova "disagio". Durante il comizio finale al teatro romano Ambra Jovinelli, Bersani ha citato esplicitamente gli elettori delusi del centrodesta: "C'è incertezza, molta gente sta oscillando. In questa incertezza uno dei due corni del dilemma siamo noi: o fra posizioni di protesta e il Pd, o anche fra chi ha votato centrodestra e il Pd. E' un fatto gravitazionale, puoi tirare da diverse direzioni. C'è un elettorato in buona fede che ha creduto in Berlusconi e adesso comincia ad avere qualche problema. Dico a questi: noi non snobbiamo questo disagio". Ha precisato: "Non stiamo parlando dei miliardari, a noi non interessano i miliardari. Stiamo parlando del ceto popolare. Noi siamo credibili, non abbiamo bisogno del nemico, Berlusconi ha bisogno del nemico".La caccia all'ultimo voto - Bersani. "Ho sempre pensato - sostiene il leader Pd al forum dell'Ansa - che è una colossale eresia che il centro possa intercettare l'elettorato di destra in fuga e che Monti avrebbe fatto faville". In realtà, negli ambienti del Pd, si teme un flop di Scelta Civica tale da determinare un parlamento balcanizzato tra grillini e berlusconiani. Per questo anche Matteo Renzi, considerato 'ariete' verso gli elettori moderati, posta su twitter una fotografia in cui invita "a chiamare fino all'ultimo gli indecisi". L'onda montante del comico genovese preoccupa molto il candidato premier "perché non si governa sulle macerie, sulle macerie sta bene solo un miliardario". Una stoccata dritta al cuore del Cavaliere ma anche di Grillo, accompagnata dalla rivendicazione orgogliosa "di essere figlio di un benzinaio". 22 febbraio 2013 http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2013/02/22/APhHwwoE-bersani_faccia_moretti.shtml
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ROMA - Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani chiude la campagna elettorale al teatro Ambra Jovinelli a Roma con Nanni Moretti.Il Teatro è gremito in ogni ordine di posto e in aggiunta, è stato montato un maxischermo all'esterno dove si può sentire l'intervento del leader del Pd, preceduto da quello del candidato del Lazio Nicola Zingaretti. 

Moretti con Bersani 


Moretti: «Destra e sinistra non sono uguali». «Nonostante lo spot "smacchiamo il giaguaro" sono qui perché voto Pd», ha detto il regista, salito a sorpresa sul palco dell'Ambra Jovinelli, e ironizzando sul tormentone scelto dal leader Pd per indicare l'obiettivo di vincere su Silvio Berlusconi. «C'è un tempo per criticare i propri amici e per quanto mi riguarda dura da almeno 40 anni nella vita reale e nei film e c'è un tempo per criticare i propri avversari politici - ha aggiunto Moretti -. Non capisco chi mette sullo stesso piano in Italia 2013 destra e sinistra, basti vedere l'esempio delle primarie e la straordinaria partecipazione, mentre la destra che aveva annunciato la data e i candidati poi ha detto "abbiamo scherzato"», ha continuato il regista. «Manca ancora poco, fino a lunedì, poi basta: 60 milioni di italiani saranno finalmente liberi», ha aggiunto. «Cerchiamo - è ancora l'auspicio del regista - di tornare ad essere un paese normale e al primo posto mettiamo la legalità, l'etica pubblica e il lavoro».


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