CRONACHE
29/04/2014 - IL CASO
Aldrovandi, 5 minuti di applausi
per gli agenti di polizia condannati
La madre: “Mi si rivolta lo stomaco”
Ovazione al congresso Sap per 3 dei poliziotti coinvolti nel caso. Renzi chiama
la donna: “Solidale”. Alfano: gesto gravissimo. Il sindacato: colleghi danneggiati
la donna: “Solidale”. Alfano: gesto gravissimo. Il sindacato: colleghi danneggiati
Si riapre la ferita della vicenda legata alla morte di Federico Aldrovandi. Al Grand Hotel di Rimini, riuniti per l’ottava edizione del Congresso nazionale del Sap, i delegati del secondo sindacato di polizia italiano tributano cinque minuti di applausi a tre dei quattro agenti condannati in via definitiva per la morte del 18enne durante un controllo il 25 settembre del 2005 a Ferrara. Applausi che non mancano di segnare la mamma del giovane, Patrizia Moretti. «È terrificante - ha commentato - mi si rivolta lo stomaco».
GOVERNO IN CAMPO
Matteo Renzi ha telefonato stasera alla madre di Aldrovandi per esprimerle solidarietà per «l’indegna vicenda». Alla solidarietà del premier si sono associati i vicesegretari del Pd, Deborah Serracchiani e Lorenzo Guerini, che hanno espresso totale vicinanza alla signora Patrizia. per il ministro dell’Interno Alfano «gli applausi sono un gesto gravissimo e inaccettabile che offende la memoria di un ragazzo che non c’è più e rinnova il dolore della sua famiglia. Applausi che danneggiano la polizia e il suo prestigio». Mentre il capo dello polizia Alessandro Pansa esprime «vicinanza e solidarietà» alla madre di Federico Aldrovandi «non riconoscendosi in alcun modo in comportamenti che trova gravemente offensivi nei confronti della famiglia Aldrovandi e della società civile che crede nell’operato delle donne e degli uomini della polizia»
L’ULTIMO SFREGIO
A far scattare l’ovazione dei delegati del Sap la presenza, nella sessione pomeridiana del Congresso, degli agenti Paolo Forlani, Luca Pollastri e Enzo Pontani, condannati dalla Corte di Cassazione il 21 giugno 2012 per eccesso colposo in omicidio colposo a tre anni e sei mesi, tre anni dei quali coperti dall’ indulto. Oltre ai tre poliziotti presenti all’assise riminese, nel caso Aldrovandi era coinvolta anche un’altra poliziotta, Monica Segatto: i quattro hanno trascorso alcuni mesi in carcere. «È terrificante, mi si rivolta lo stomaco - ha reagito la madre del giovane raggiunta dall’Ansa -: cosa significa? Che si sostiene chi uccide un ragazzo in strada? Chi ammazza i nostri figli? È estremamente pericoloso». Il Sap, ha poi sottolineato Moretti sulla sua pagina Facebook, «applaude a lungo i condannati per l’omicidio di mio figlio. Provo ribrezzo per tutte quelle mani. Pansa era lì?», ha domandato riferendosi al Capo della Polizia che, ospite del congresso nella mattinata, aveva però lasciato Rimini già da diverse ore.
LE REAZIONI
Diversi i commenti negativi sugli applausi a Rimini sui social network, sia sulla pagina della mamma di Federico Aldrovandi, sia su Twitter, segnati con l’hashtag #vialadivisa, nome di un movimento che, lo scorso 15 febbraio a Ferrara aveva chiesto, nel corso di una manifestazione, la radiazione degli agenti coinvolti nella vicenda. Sul versante politico, Sel, attraverso il coordinatore nazionale, Nicola Fratoianni, ha definito «gli applausi agli assassini di Federico Aldrovandi agghiaccianti e inaccettabili. Chi applaude quegli agenti applaude ad un crimine vergognoso e non è certo degno di vestire una divisa. Non si può accettare che chi è chiamato a garantire la sicurezza dei cittadini - è la chiosa - possa compiere gesti terribili come quello di oggi’’. Per Emanuele Fiano, responsabile sicurezza del Pd, «inaccettabile l’ovazione che il congresso del Sap ha voluto dedicare agli agenti condannati per l’omicidio Aldrovandi. Sono sempre stato dalla parte dei diritti di chi lavora in condizioni difficilissime per la sicurezza del Paese ma uno Stato di diritto sta in piedi solo se vengono rispettate le competenze di tutti i suoi corpi. La sentenza di quel terribile omicidio va rispettata da tutti’’
IL SAP:COLLEGHI DANNEGGIATI
Il sindacato ha replicato con le parole del neosegretario generale Gianni Tonelli: «L’onorabilità della Polizia di Stato è stata irrimediabilmente vilipesa e solo una operazione di verità sarà in grado di riscattare il danno patito.Alla stessa stregua i nostri colleghi, ingiustamente condannati, hanno patito un danno infinito». Quindi, prosegue nella nota Tonelli, «ritengo affrettati alcuni giudizi espressi». Riferendosi agli agenti coinvolti nella vicenda, sottolinea, «quattro vite sono state definitivamente rovinate dai danni subiti e, da ultimo, sono stati trascinati in un giudizio davanti alla Corte dei Conti per un risarcimento all’erario complessivo di circa 2 milioni di euro, senza che alcuna autorità abbia individuato l’entità di tale somma e senza essere stati coinvolti dall’Amministrazione della pubblica sicurezza nella transazione privata con la famiglia». LA STAMPA