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venerdì 13 ottobre 2017

CLIMA - REMOCONTRO

Manipolare il clima arma del futuro

La più recente arma di distruzione di massa: padroneggiare il clima, per scopi militari.
Nel libro, The Ultimate Weapon of Mass Destruction: “Owning the Weather” for Military Use, il Prof. Michel Chossudovsky, economista e autore di undici libri sul terrorismo e sulle crisi economiche globali, affronta un argomento scottante quale quello del terrorismo climatico.
Purtroppo non è fantascienza, o non lo è per chi studia la materia. Padroneggiare il clima per scopi militari, l’arma di distruzione di massa del futuro, tale da far apparire obsoleti giocattoli di morte le bombe atomiche che sta acculando, ad esempio il Kim. Lo dice il professor Michel Chossudovsky, economista e autore di undici libri sul terrorismo e sulle crisi economiche globali, raccontato da Alain Jocard, della France Presse.
Titolo esplicito: «The Ultimate Weapon of Mass Destruction: “Owning the Weather” for Military Use». Le tecniche per modificare l’ambiente per scopi militari, avverte il professore, nell’attuale contesto globale delle guerre, sono la nuova arma di distruzione di massa.
Poteri attribuiti alla scienza
Riconosciuto da pochi nel dibattito globale sul cambiamento climatico, «La meteorologia nel mondo oggi può essere modificata grazie ad una nuova generazione di sofisticate armi elettromagnetiche», sostiene Chossudovsky.
Sia gli USA che la Russia avrebbero sviluppato le capacità di manipolare il clima per scopi militari. E queste tecniche, capaci di modificare l’ambiente, sarebbero state applicate dalle forze armate statunitensi per quasi mezzo secolo. Una accusa un po’ troppo mirata unilaterale.
Il matematico americano John Von Newman, insieme al Dipartimento della difesa Usa -racconta il giornalista francese- iniziò la sua ricerca per la modifica del clima nel 1940, nel periodo più intenso della Guerra Fredda e previde forme di guerra climatica allora ancora inimmaginabili. Durante la guerra in Vietnam, a cominciare dal 1967, venivano usate tecniche per la formazione di nuvole secondo un progetto detto Popeye, il cui obiettivo era quello di prolungare la stagione dei monsoni per bloccare le rotte di rifornimento del nemico lungo le piste di Ho Chi Minh.
Sempre dalle stesse fonti scientifiche e giornalistiche, le forze armate degli Stati Uniti d’America avrebbe sviluppato capacità che permettono loro di alterare i modelli meteorologici. La tecnologia, che inizialmente fu sviluppata negli anni ‘90 secondo il programma di ricerca dell’alta frequenza aurorale attiva (HAARP= High Frequency Active Auroral Research Program), era un’appendice di una iniziativa strategica di difesa detta ‘Star Wars’, ‘Guerre stellari’.
Dicevamo di fantascienza che forse non è più fantasia.
Nuove anomalie ambientali
Da un punto di vista militare, l’HAARP -abolito nel 2014- era un’arma immaginata per operare fuori dall’atmosfera, capace di destabilizzare i sistemi ecologici e agricoli di tutto il mondo. Il programma Haarp è stato bloccato nella zona dell’Alaska -sempre Alain Jocard-, ma la tecnologia che modifica il clima, pur se coperta dalla segretezza, sarebbe ancora attiva. Le modificazioni meteorologiche, secondo il rapporto finale di un documento dell’aviazione militare AF 2025, «offrono al combattente di guerra un’ampia gamma di opzioni possibili per sconfiggere o costringere alla resa l’avversario».
Queste modifiche pare abbiano la capacità di dare il via ad inondazioni, uragani, siccità e terremoti. Le modificazioni meteorologiche diventeranno parte della sicurezza nazionale e internazionale e potrebbero essere utilizzate unilateralmente, è la previsione del professor Chossudovsky. Potranno avere applicazioni offensive e difensive ed essere usate come deterrenti. La capacità di generare precipitazioni, nebbie, tempeste, fanno tutte parte di un insieme integrato di tecnologie militari.
Nel 1977, un’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha ratificato una Convenzione internazionale che ha vietato l’uso militare di tecniche di modifica dell’ambiente che hanno effetti diffusi, duraturi e gravi nel tempo. Gli analisti militari e gli scienziati mantengono assoluto riserbo sull’argomento. I meteorologi non stanno studiando la questione e gli ambientalisti si concentrano in gran parte sulle emissioni di gas a effetto serra. La guerra meteorologica è l’ultima arma che può destabilizzare l’ecosistema di un nemico distruggendo l’agricoltura: “uccidere una nazione” senza l’impiego di truppe o hardware militari.

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